sabato 21 maggio 2016

carta per la qualità: istruzioni per l'uso

La carta per la qualità è uno degli strumenti gestionali del Piano Regolatore Generale di Roma Capitale, in vigore dal 2008. Pur non essendo ricompreso tra gli strumenti prescrittivi, indica quegli immobili o quelle aree di città che sono sottoposti ad uno speciale regime di tutela, che potremmo chiamare parallelo e per certi versi autonomo rispetto agli altri vincoli che possono trovarsi nella città, come i vincoli monumentali, architettonici o paesaggistici.
testo aggiornato a maggio 2023 
*** successivamente alla pubblicazione di questo post, ne ho pubblicato un altro strettamente inerente il medesimo tema a cui vi rimando per completezza di informazioni
La carta per la qualità è uno strumento di validità esclusivamente comunale: non ha nulla a che fare con i vincoli statali o regionali (quelli monumentali o paesaggistici, appunto), sebbene nello stesso immobile non sia raro che convergano sia vincoli della carta per la qualità sia vincoli di ordine superiore.

Se un immobile si trova individuato in questo strumento, prima di effettuare determinate opere occorrerà chiedere il parere preventivo alla Sovrintendenza Capitolina, che è un ufficio comunale, e non va confusa assolutamente con la Soprintendenza Statale: in questo post cercherò di sintetizzare quando e come richiedere il nulla osta preventivo alla Capitolina.

La sovrintendenza si esprime entro 60 giorni dalla richiesta, trascorsi i quali, alla luce della sentenza del Consiglio di Stato n°5346/2021, il parere non può considerarsi tacitamente acquisito: occorre dunque attendere il rilascio del parere, eventualmente sollecitando l'ufficio se del caso. In estrema sintesi, il giudice del riesame indica non solo che le NTA del PRG non prevedono espressamente la maturazione di un silenzio-assenso (differentemente da come avviene per il parere COQUE), ma che la stessa L. 241/90 non prevede che il silenzio si formi tacitamente quando il procedimento è volto alla gestione di interessi "sensibili" quali la tutela dei contesti storici o comunque di pregio architettonico.

Prima di addentrarmi nel discorso tecnico, è utile, se siete proprio digiuni dell'argomento, reindirizzarvi a questo mio post generale sui vincoli a Roma nonché a quest'altro ulteriore post su come leggere il piano regolatore di Roma: in entrambi questi post ho parlato della carta per la qualità descrivendone le caratteristiche e le modalità di lettura: vi rimando pertanto a questi ulteriori articoli per non appesantire eccessivamente questo presente.

La carta per la qualità individua tre tipologie generali di vincolo, raggruppati in altrettante categorie, chiamate banalmente a, b e c, a cui anteporrete il nome delle tavole che distinguono la carta per la qualità, cioè G1. Dunque avremo G1a, G1b, G1c. Attenzione al fatto che la gerarchizzazione è presente solo nelle tavole cartacee scaricabili dal sito ufficiale di Roma Capitale, mentre nella "nuova infrastruttura cartografica" (link in basso) troverete un unico livello del webgis che racchiude tutti gli elementi insieme siano essi di categoria a, b o c. Per convenzione, però, si ritiene ancora utile chiamare i vincoli in funzione delle tavole G1a, G1b e G1c anche per chiara identificazione della famiglia a cui appartiene la tipologia di immobile: in G1a avremo le morfologie degli impianti urbani, in G1b gli immobili di rilevante interesse, in G1c le indagini archeologiche.

I vincoli individuati nella tipologia G1a sono dei vincoli di tipo areale, che riguardano cioè porzioni di città o viali e non singoli edifici, chiamati anche "morfologie degli impianti urbani". Si potrebbe paragonare sotto certi aspetti ai vincoli statali areali o paesaggistici. All'interno di questa tipologia di vincolo, le opere esclusivamente interne non sono soggette a parere preventivo: la cosa è stata sancita da una importante circolare della stessa sovrintendenza. Per completezza d'informazione, va citata anche una seconda circolare, del febbraio 2019, più specifica nel fornire le linee-guida di riferimento per interventi molto ricorrenti.

I vincoli del tipo G1b invece riguardano principalmente l'edificio o al massimo un gruppo ristretto di edifici accomunati da caratteristiche molto similari (per esempio è tipico nelle lottizzazioni delle case popolari degli anni '20 e '30). Generalmente è considerato un vincolo "più stringente" al G1a, più che altro perché riguarda edifici di un certo pregio. Potremmo paragonarlo, in senso lato, al vincolo puntuale della soprintendenza statale.

il G1c invece riguarda le emergenze archeologiche, le quali però sono praticamente sempre di competenza della sovrintendenza archeologica nazionale alla quale va indirizzata la richiesta per qualunque intervento che preveda escavazioni (su tutto il territorio comunale). Stando alle ultime indicazioni desumibili dalla pagina vigente della sovrintendenza, se il vincolo riguarda i "depositi archeologici e naturali nel sottosuolo" (art. 16 comma 1 lettera f) delle NTA del PRG vigente) non occorre presentare richiesta di parere consultivo (attenzione: se in futuro dovessero essere modificate le informazioni della pagina della Sovrintendenza, si specifica che faccio riferimento alla pagina pubblicata al 30 aprile 2021 di cui ho raccolto un PDF al solo fine di mantenere memoria e riferimento di quanto si indica). dunque se il nostro edificio è interessato dal "pallino blu" di cui alle immagini che seguono, si può operare come se non si fosse all'interno della carta per la qualità, salva la necessaria ed indispensabile attenzione specifica nel solo caso in cui si effettuano lavorazioni sotto terra o sugli elementi archeologici eventualmente emergenti o "a vista".

Al fine di chiarire meglio come leggere questo documento, potete fare riferimento all'immagine che segue, che è un estratto della Nuova Infrastruttura Cartografica, ovvero la trasfusione in webgis del piano regolatore romano:


facendo riferimento alle lettere dell'art. 16 comma 1 delle NTA del PRG vigente, le tipologie di vincolo a cui bisogna fare attenzione nel caso si intervenga su immobili esistenti, sono i seguenti (attenzione, quelle che io riporto sono delle indicazioni generiche senza pretesa di precisione o esaustività: fate sempre riferimento esclusivamente alla documentazione ufficiale e sempre a vostro esclusivo rischio e pericolo):
  • lettera a) - campitura a quadrati gialla (come da esempio sopra) a quadrati rossa oppure a linee oblique rosse, sempre racchiuse entro un perimetro di colore analogo - morfologie degli impianti urbani - qui occorre acquisire il parere della sovrintendenza esclusivamente nel caso in cui si effettuino interventi sugli esterni degli edifici (ivi comprese le facciate delle chiostrine interne, anche non visibili da suolo pubblico) e solo all'esterno dell'area vincolo UNESCO;
  • lettera b) - elementi degli spazi aperti - possono essere viali aventi particolare valenza urbanistica o anche parchi. nell'immagine di cui sopra sono rappresentati dalle strade con campitura grigio scuro e/o con pallini verdi.
  • lettera c) - singoli edifici di colore rosso, blu o verde acqua, ma anche campiture verdi - edifici con tipologia edilizia speciale - occorre chiedere il parere per opere sia interne che esterne, sia dentro sia fuori il vincolo UNESCO;
  • lettera d) - singoli edifici di colore viola scuro o perimetro viola scuro con campitura a linee verticali viola scuro - edifici e complessi edilizi moderni, considerati di rilevante interesse - occorre chiedere il parere per opere sia interne che esterne, sia dentro sia fuori il vincolo UNESCO;
  • lettera e) - simbolo grafico color arancione, a forma di "mirino" - preesistenze archeologico monumentali - occorre comportarsi come i beni della lettera d) anche solo se il simbolo grafico ricade all'interno dell'area occupata dall'edificio o se ci si trova all'interno della fascia di rispetto di 50 metri, in assenza del "progetto di sistemazione" (rif. comma 5 art. 16 lett. a));
  • lettera f) - pallino blu - deposito archeologico e naturale nel sottosuolo - stando alle indicazioni fornite nella pagina della Sovrintendenza (vedi link sopra), in presenza di questa tipologia di bene non si è obbligati a presentare richiesta di parere consultivo.
Laddove si operi all'interno dell'area patrimonio UNESCO, vige parallelamente il protocollo d'intesa Comune-SSABAP stipulato nel 2009, dunque le due procedure vanno seguite in parallelo fra loro.

Incrociando le direttive della Sovrintendenza Capitolina pubblicate sulla pagina informativa (link sopra) con quelle del protocollo d'Intesa del 2009, ho sviluppato lo schemino che segue (da leggere sempre a vostro rischio e pericolo):




lo schema qui sopra individua le varie casistiche in cui si può incappare, partendo dal presupposto che il vostro fabbricato sia individuato in uno qualsiasi dei vincoli a), c), d), e) della carta per la qualità: non vale, quindi, se il vostro immobile non è individuato, o se è interessato solo da un elemento grafico di tipo f) (in quest'ultimo caso attenzione comunque ad opere di escavazione o che possono riguardare direttamente i beni interessati).
Laddove ho riportato "nessun parere", significa che non è richiesto né parere della Sovrintendenza Capitolina, né quello consultivo della SSABAP (fatti salvi ovviamente altri tipi di vincolo); dove ho scritto "sovr.cap." significa che bisogna chiedere il parere consultivo della Sovrintendenza Capitolina, senza dover richiedere altri pareri (sempre fatti salvi altri vincoli); dove ho scritto "SSABAP" significa che bisogna chiedere SOLO il parere consultivo della Soprintendenza Statale; laddove, quindi, ho scritto "sovr.cap.+SSABAP" è la casistica in cui occorre richiedere entrambi i pareri ad entrambi gli uffici.
Attenzione: il grafico di cui sopra fa riferimento a quanto pubblicato sul sito della Sovrintendenza Capitolina, ma a ben leggere il protocollo d'intesa del 2009, anche in caso di morfologie degli impianti urbani in patrimonio unesco occorrerebbe il doppio parere, perché nell'intesa la casistica non è espressamente esclusa.
Per opere esterne possono ritenersi comprese anche le sostituzioni di finestre ed infissi.

Laddove i beni individuati in carta per la qualità ricadano in uno qualsiasi dei vincoli del Codice dei Beni Culturali, quest'ultimo vincolo prevale e quindi decade tutto il discorso fatto fin qui: questa indicazione si trova nel comma 9 dell'art. 16 NTA PRG. Attenzione a non confondere il parere consultivo SSABAP, dovuto ai sensi del protocollo d'intesa 2009, con il Nulla Osta o Autorizzazione ai sensi dell'art. 21 del Codice dei Beni Culturali: sono due cose radicalmente diverse. Attenzione al fatto che il PRG non fa esplicito riferimento al Codice dei Beni Culturali, ma parla genericamente di immobili "tutelati per legge".

nel caso in cui si abbia un edificio che prospetta direttamente verso uno degli "elementi degli spazi aperti" la prassi è che il parere consultivo alla Sovrintendenza Capitolina vada richiesto solo allorquando l'intervento riguarda delle modifiche da operare ai piani terra, sui fronti rivolti verso la strada individuata in carta per la qualità. per il resto della facciata, anche per opere di integrale restauro di prospetto, non occorre il parere (a meno che, naturalmente, non si rientri in una delle altre categorie di vincolo).

Per operare negli edifici individuati nelle tavole G1a, G1b e G1c, ai sensi dell'art. 16 comma 10, occorre chiedere preventivamente un parere alla sovrintendenza capitolina. In questi giorni di prima sperimentazione del SUET abbiamo intanto compreso che le domande alla sovrintendenza capitolina se riguardano interventi che vanno in cila - unica procedura per ora accettata dal sistema telematico - non devono più essere oggetto di una richiesta con separato deposito della documentazione alla sovrintendenza, ma è integrato nella CILA che andrete a depositare telematicamente. Se invece dovete operare in SCIA o per interventi in attività edilizia libera, ancora occorre depositare la richiesta cartacea  in piazza Lovatelli (ad oggi - aprile 2021 - esclusivamente via PEC). Nella procedura telematica, la sovrintendenza risponderà direttamente al municipio, e voi vedrete la risposta nel sito. Alcuni municipi negli ultimi tempi accoglievano le CILA anche solo con la richiesta depositata e quindi senza attendere il nulla-osta della capitolina; con la nuova procedura telematica per ora questa possibilità sembra tramontata. In ogni caso, per le opere esclusivamente interne e solo nelle "morfologie degli impianti urbani" più di recente è stata emanata una circolare che annulla l'obbligo che invece è stato in vigore per molto tempo. In tutti gli altri tessuti e per tutti gli altri tipi di vincolo è sempre obbligatorio il parere preventivo, da acquisire prima dell'inizio dei lavori. Le risultanze di questa circolare sono recepite nello schemino sopra riportato.

occorre peraltro evidenziare che la carta per la qualità non impone solo il generico passaggio preventivo per la Sovrintendenza Capitolina, ma introduce anche delle specifiche restrizioni agli interventi che possono essere eseguiti sugli immobili individuati all'interno del dispositivo. in taluni casi, le restrizioni sono molto forti, lasciando di fatto la sola operatività delle trasformazioni di base di Manutenzione Ordinaria, Straordinaria e Risanamento Conservativo. La disciplina delle singole componenti va letta incrociando le prescrizioni dell'art. 16 NTA PRG e di quelle ulteriori contenute nell'elaborato "G.2 guida alla qualità per gli interventi", il quale è espressamente prescrittivo perché citato nei commi dell'art. 16 e non è quindi "solo" un generico riferimento operativo. Mi sono preso la briga di graficizzare le prescrizioni in una scheda come appresso (presto caricherò un file più leggibile sul mio spazio web, per ora posso caricare solo l'immagine), sempre con espresso declino di responsabilità circa la veridicità del contenuto.

cliccando sull'immagine dovreste poterla vedere a risoluzione piena. Nell'immagine, per quanto attiene alle morfologie degli impianti urbani, i nomi di quelle evidenziate in grigio sono quelle dei tessuti medioevali; quelle in azzurro dei tessuti ottocenteschi; quelle in violetto dei tessuti moderni. In rosso: l'intervento non è fattibile; in giallo, fattibile con prescrizioni importanti; in verde chiaro, fattibile ma previa verifica o con condizioni generali; in verde scuro, fattibile senza prescrizioni.


Rimanendo nel tema del titolo edilizio da richiedere per i vari interventi, occorre specificare che nel PRG troverete, all'art. 24 comma 21 (parliamo quindi dell'ambito specifico della città storica), le opere di Manutenzione Ordinaria che interessano le parti comuni con rilevanza esterna (p.e. le facciate), sono soggette a DIA. Ora, va detto che la DIA non esiste più [ad oggi gennaio 2018] perché ormai superata da nuovi titoli e nuove definizioni. Dunque nel caso in cui ci si trovi ad operare con manutenzioni ordinarie (quindi per esempio rifacimento di tinteggiature con colori identici agli originali; opere di restauro conservativo localizzato, sostituzione di pavimenti di balconi, ma anche installazione di condizionatori con potenza inferiore ai 12kw, etc) in carta per la qualità che cosa bisogna fare per rispettare il PRG? nessuno di fatto finora ce lo ha mai detto: nel dubbio, io ritengo vada comunque depositata una SCIA ordinaria (come peraltro indicato nella circolare esplicativa del Dipartimento PAU prot.19137/2012 punto 3.7), essendo il titolo edilizio che tutto sommato ha raccolto l'ombra della DIA (e che a differenza della CILA è un vero "titolo edilizio" come era la DIA, mentre la CILA è una semplice comunicazione), ma potrebbe ricadere anche in una CILA in quanto questa è la procedura edilizia che assorbe, per "clausola residuale", tutto quello che non è SCIA o PdC (come stabilito dal decreto SCIA 2, allegato A). Fino ad un chiarimento specifico sul tema o fino ad un aggiornamento del PRG, purtroppo dovremo regolarci di testa nostra: nel dubbio, come dico spesso, meglio un pezzo di carta in più che uno in meno. Quanto detto, giusto per ribadire, non si applica al di fuori della città storica: dunque negli altri tessuti, in caso di immobile individuato in carta per la qualità, qualora si effettuino opere di manutenzione ordinaria (p.e. tinteggiature facciate o anche installazione di una pergotenda), occorre comunque chiedere il parere della sovrintendenza capitolina prima di effettuare i lavori, ma non occorre presentare un titolo edilizio (posto che nel caso è comunque consigliabile inviare una comunicazione facoltativa di attività edilizia libera).

Lo schema di cui sopra riguarda i tessuti della città storica, ma la carta per la qualità può interessare edifici anche appartenenti agli altri tessuti, come ad esempio quelli della città consolidata (in cui ricade la stragrande maggioranza dei quartieri realizzati tra gli anni cinquanta e novanta secondo le prescrizioni dei piani regolatori, ovvero volgarmente la periferia pianificata; quella non pianificata, cioè spontanea, generalmente appartiene ad altri tessuti). Nelle norme del PRG è presente una probabile incongruenza (una delle tante) tra città storica e città consolidata, in quanto in quest'ultima l'art. 45 comma 3 lettera a) prescrive che tutti gli edifici che si trovano in carta per la qualità e che contemporaneamente ricadono nei tessuti della città consolidata non devono essere oggetto di interventi di categoria RE2, RE3, DR, AMP, che sono le prescrizioni che, invece per la città storica, valgono solo per alcune tipologie di immobili indicati in carta per la qualità, e non tutti (per esempio, in città storica ai sensi dell'art. 16 gli immobili individuati in morfologie degli impianti urbani seguono le regole di tessuto per quanto riguarda gli interventi ammessi e, dunque, in molti casi sono consentiti interventi anche di RE2, RE3, DR, AMP, etc, lasciando così sottintendere che le morfologie degli impianti urbani rappresentano una indicazione di attenzione più blanda). Questa distinzione appare quindi una incongruenza ma ne va tenuto debito conto.

La richiesta di parere, come già descritto sullo stesso sito dell'ufficio, deve essere accompagnata da una relazione illustrativa degli interventi - da approfindire tanto più è particolare e meritevole il bene oggetto d'intervento -, un adeguato bagaglio di immagini (almeno tre o quattro, tra esterni ed interni), e, ovviamente, gli elaborati grafici, che dovranno essere gli stessi che poi si depositeranno al municipio/dipartimento per l'autorizzazione urbanistsica.

Possono esserci dei casi particolari abbastanza frequenti che è bene discutere in dettaglio.

Se si è all'interno delle mura aureliane, dove vige il vincolo paesaggistico imposto dal PTPR Lazio - vincolo gestito dalla Sovrintendenza ai beni architettonici per Roma (SBAP Roma) - e si deve operare esclusivamente all'interno in un immobile inserito nei vincoli G1a allora non serve chiedere nè il parere della capitolina, nè il parere della sovrintendenza statale: ciò, che può apparire in effetti un paradosso, è dato dal fatto che il Comune di Roma e la SBAP hanno siglato un protocollo d'intesa nel quale è sancito che le opere esclusivamente interne devono essere considerate come non rilevanti ai fini della tutela (a meno che ovviamente l'immobile non sia specificatamente vincolato).

Se invece operiamo sempre dentro le mura aureliane ma in G1b, allora stando al protocollo d'intesa sopra linkato siamo sottoposti ai pareri di entrambe le sovrintendenze, solo che quella statale non si esprimerà se le opere sono esclusivamente interne, mentre la capitolina per ogni tipo di intervento. Se invece il bene è puntualmente vincolato (è facile che in centro storico i vincoli di G1b e statali convivano) il parere va chiesto solo alla SBAP, per qualunque tipo di opera sia interna che esterna.

Sia in G1a, G1b e G1c, il parere è opportuno anche per semplici opere di manutenzione ordinaria, soprattutto in G1b e c, a meno che non siano opere esclusivamente interne in G1a.

Per edifici posti in carta per la qualità, per opere esterne sulle facciate di edifici che possono classificarsi di semplice manutenzione ordinaria (rifacimento frontalini, ripresa intonaci ammalorati anche senza modifica del colore, etc, ed ovviamente anche per opere più invasive) bisogna sempre chiedere il parere preventivo alla sovrintendenza. Questo vale anche per interventi effettuati dal singolo condòmino ma di rilevanza esterna, come per esempio sostituzione di tapparelle, persiane o infissi con altre aventi caratteristiche diverse da quelle originarie o tinteggiatura delle porzioni di facciata in corrispondenza per esempio del proprio balcone. Ovviamente ed a maggior ragione, va chiesto il parere anche per la modifica  dei vani finestra, anche se le facciate interessate sono interne e non prospicienti il suolo pubblico. L'art. 24 comma 21 delle NTA del PRG impone che per opere anche di manutenzione ordinaria su facciate di rilevanza esterna, per edifici posti in carta per la qualità o genericamente in tessuti T1, T2, T3, T10 ed altri, sono comunque soggetti a DIA (dal 2010 SCIA: ricordate che il PRG è del 2008, e secondo me ad oggi - ago 2017 - dovrebbero poter andare in CILA in quanto interventi residuali non specificatamente classificati dal decreto SCIA 2; in assenza di comunicazioni in tal senso, mi orienterei comunque su una SCIA o comunque in base a quello che ritengono corretto al municipio di appartenenza), fatto salvo comunque quanto già commentato sopra riguardo a questo aspetto.

Sono da considerarsi vincolate anche le facciate degli edifici che prospettano sui viali tutelati ed individuati nelle tavole G1a, solo che in questo caso se l'edificio in sè non ha altri vincoli, deve considerarsi sottoposta a tutela solo la facciata prospettante il viale e dunque non anche gli spazi interni nè le facciate interne. Sono comprese nella tutela in questo caso tutte le cose che sono visibili disegnando il prospetto su quella strada, quindi pure eventuali elementi non direttamente visibili come facciate arretrate dell'ultimo piano o falde del tetto orientate verso la strada. riguardo tuttavia a quanto poc'anzi detto, occorre specificare che, per prassi, l'approccio della Sovrintendenza è quello di considerare effettivamente oggetto di parere solo le opere che intervengono sugli spazi al piano terra in diretto rapporto con lo spazio esterno, dunque vetrine dei negozi, portoni di accesso ai fabbricati e, in via consequenziale, anche i mutamenti di destinazione d'uso che possono alterare il rapporto tra spazio esterno e spazi interni.

In generale sulla ammissibilità degli interventi, al di là del tipo di "vincolo" su cui si sta intervenendo, vengono ritenuti troppo invasivi, e quindi non ammessi, modifiche di prospetto o installazione di elementi di rilevanza esterna (condizionatori, fori di ventilazione, etc) effettuate sui prospetti verso il suolo pubblico o sulle facciate interne di cortili o corti anche se condominiali. Sono invece generalmente ammessi nelle chiostrine interne non classificabili come cortili negli immobili vincolati in G1a l'installazione di condizionatori o fori di ventilazione o aerazione, perché sono assimilate in un certo senso ai locali tecnici. Attenzione perché la sovrintendenza capitolina, almeno per ora, non ha recepito le semplificazioni introdotte con il DPR 31/17 (che prevede che i condizionatori possono essere installati liberamente anche in zone con vincolo paesaggistico, salvo casi particolari).

Se state intervenendo su un immobile oggetto di domanda di condono edilizio non ancora perfezionata (vi ricordo che se le domande di condono non vengono sollecitate, non vengono di fatto lavorate dall'ufficio: dunque non è affatto raro avere domande in giacenza anche da oltre trent'anni), la sovrintendenza capitolina si rifiuterà di concedervi il parere preventivo specialmente se siamo nell'ambito di tutela più specifico (G1b) e in particolare per interventi con rilevanza esterna. In tal caso la sovrintendenza vi invierà un documento che potrà essere utilizzato per il sollecito della definizione della domanda di condono.

238 commenti:

  1. Buonasera,
    vorrei conoscere il suo parere riguardo alle possibili sanzioni, sia pecuniare che penali, nel caso in cui presentando una CILA sul SUET e spuntando l'opzione della richiesta di acquisizione d'ufficio da parte dello sportello unico degli atti di assenso necessari, si comincino i lavori ancora prima che venga comunicato il parere.
    Personalmente ritengo che si possano applicare solo le sanzioni pecuniarie per gli interventi in esecuzione pari ad @€ 86,00 come indicato nel quadro sinottico degli interventi; in questo caso però che si parla di comunicazione spontanea, ma cosa succede invece se si viene sorpresi nell'esecuzione?il fatto di aver invaito la CILA sapendo di non poter iniziare i lavori ed eseguirli ugualmente anche se non completamente, può considerarsi come una comunicazione spontanea?
    Inoltre realizzare un foro di 10 cm sulla tamponatura esterna (parti comuni dunque, essendo in un condominio)per adeguarsi alle norme (UNI 7129-5:2015) riguardo il gas, si può presentare sempre con una CILA?

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    1. mi riferisco ad immobili G1a fuori dalle mura aureliane (città giardino,via moncenisio)

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    2. il foro in facciata a mio avviso ricade in SCIA, risanamento conservativo, dunque il sistema sanzionatorio va ricollocato in questa definizione. comunque gli edifici in carta per la qualità seguono il sistema sanzionatorio della legge ordinaria, non prevedendo il prg (e non potendo prevedere senza specifiche strutture) ulteriori sistemi sanzionatori.

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  2. dovrei presentare una CILA per demolizione e ricostruzione di due tramezzi in un immobile individuato sulla carta della qualità sotto la voce "EDIFICI E COMPLESSI EDILIZI MODERNI - Complessi di edifici di rilevante interesse architettonico, urbano o ambientale", situato in XII municipio, zona colli portuensi.
    Devo richiedere parere preventivo alla Sopr. capitolina? Si può fare solo online contestualmente alla presentazione CILA, oppure posso anche presentare al protocollo di piazza lovatelli?
    Grazie

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    1. per le opere che ricadono in cila, il deposito oggi è tutto on-line, anche la richiesta alla sovrintendenza.

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    2. ciao marco, a proposito dell'invio telematico della CILA hai avuto modo di testarlo?

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    3. sì, ha qualche impuntatura, ma tutto sommato funziona.

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  3. buonasera architetto Campagna,
    volevo porle diversi quesiti:
    sto presentato una CILA tramite SUET per un immobile che è all'interno della carta della qualità foglio G1a...
    nella sezione allegati è necessario allegare "la relazione storico critica con fotografie? e se si in che modalità, si può inserire nella strisciata della CILA? o deve essere un allegato a parte?
    E' necessario richiedere parere della soprintendenza capitolina e attendere i 60 giorni per il silenzio assenso, pur trattandosi di opere interne(demolizione e ricostruzione parziale tramezzature)?, o si possono iniziare i lavori nel frattempo? c'è il rischio che sospendano il cantiere?
    Il tutto nasce dall'urgenza dei committenti a iniziare i lavori.
    la ringrazio per la disponibilità

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    1. la procedura prevede anche per opere interne il rilascio di parere preventivo da parte della sovrintendenza, ma alcuni municipi - quasi tutti - negli ultimi tempi si erano adattati ad accogliere le CILA con solo il deposito della domanda, senza attendere l'esito. Con la nuova procedura non sembra più esserci questa possibilità, dunque non è chiaro cosa succeda: a rigore di logica, per iniziare i lavori bisognerebbe attendere i due mesi.

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    2. Buongiorno, so che è un post vecchio, ma mi trovo nella medesima situazione. Devo presentare la CILA per dei lavori di ristrutturazione interni (demolizione e ricostruzione tramezzo) per un appartamento di un edificio definito nella carta della qualità G1a "Morfologie degli impianti urbani - impianti con progetto unitario e disegno urbano a struttura geometrica regolare" e dalla parte del testo di questo blog che copio qua sotto, avevo capito che non andava richiesto il parere preventivo alla soprintendenza. Quindi devo richiedere il parere e aspettare 60 giorni prima di iniziare i lavori oppure no? Grazie

      "I vincoli individuati nella tipologia G1a sono dei vincoli areali, che riguardano cioè porzioni di città o viali e non singoli edifici, chiamati anche "morfologie degli impianti urbani". Si potrebbe paragonare sotto certi aspetti ai vincoli areali o paesaggistici. All'interno di questa tipologia di vincolo, le opere esclusivamente interne non sono soggette a parere preventivo: la cosa è stata sancita da una importante circolare della stessa sovrintendenza."

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  4. Spett.le Arch. Campagna,
    volevo fare chiarezza su una questione su cui sussiste molta confusione.
    Recentemente mi sono recato personalmente all'Ufficio Vincoli della Sovrintendenza Capitolina in Via di S. Michele 17 per verificare se alcuni immobili fossero vincolati.
    Praticamente tutti gli immobili su cui sto facendo delle verifiche sono classificati in Carta per la Qualità come G1.a ma parlando con il funzionario dell'Ufficio VIncoli della Sovrintendenza nessuno d questi è vincolato.
    Il funzionario mi ha allora comunicato che eventualmente si può procedere ai lavori previo invio di CILA al Comune senza coinvolgere la Sovrintendenza Capitolina con una richiesta di parere preventivo.
    Le sottopongo la questione perchè già in un colloquio con un tecnico della SOvrintendenza mi era stato detto che il Parere Preventivo si effettua quando l'immobile è sottoposto a un vincolo che si può appurare solo recandosi all'apposito ufficio della Sovrintendenza.
    In tutto ciò, premesso che risulta sempre difficile trovare una risposta certa e definitiva, quale è la prassi più corretta da seguire?
    La ringrazio per la disponibilità, questo blog è uno strumento molto utile per confrontarsi e per trovare delle risposte preziose.
    Cordiali saluti.

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    1. quella in via di s. michele è la sovrintendenza statale, assolutamente da non confondere con la capitolina: quella statale opera sui beni con vincolo puntuale o quando ci sono da fare modifiche esterne in zona vincolata (centro storico); la sovrintendenza capitolina ha sede in via petroselli 45, ed opera su tutti gli immobili individuati nella carta per la qualità.

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  5. Buonasera architetto,
    mi trovo alle prese con una ristrutturazione di locale commerciale in centro storico all'interno delle mura Aureliane, quindi su area patrimonio dell'unesco e vincolo di competenza della Statale (SBAP, via di San Michele, per intenderci).
    Devo effettuare sia opere di MS sugli interni che la sostituzione di vetrine ed insegne sul fronte strada.
    Vorrei procedere al protocollo della cila solo per le opere interne e cominciare i lavori SOLO INTERNI, contestualmente protocollare la domanda per il N.O. alla Sovraintendenza e successsivamente ai 45/60gg, una SCIA per modifica dei prospetti.
    Il tutto, ovviamente, per contrarre un pò i tempi. Secondo Lei è una procedura corretta anche se un pò al limite?
    Grazie per i consigli sempre utilissimi nella giungla della burocrazia romana.

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    1. si è corretta, anche se teoricamente la SCIA potrebbe essere depositata solo dopo aver chiuso la CILA, ma essendo la CILA una mera comunicazione, potrebbe intendersi come superabile da una SCIA. chiedi comunque come la pensano in municipio e regolati di conseguenza.

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  6. Ho un chiarimento da chiedere in merito alle diverse tavole: G1, G1a, G1b e G1c. In particolare, se un immobile ricade in uno dei fogli della G1, cosa significa? Si deve passare comunque dalla sovrintendenza?
    Grazie

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    1. penso sia abbastanza chiaro nel post stesso ed anche negli altri correlati. sull'argomento c'è anche l'ultimo post del blog, relativo alla risoluzione di un caso specifico annoso.

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  7. Purtroppo, avendo fatto questa domanda, non mi è chiaro. Quello che non capisco è la differenza tra un immobile che compare nella tavola G rispetto a che se dovesse invece comparire in una o più delle tavole G1a, G1b e G1c. Si passa comunque dalla sovrintendenza?
    Grazie in anticipo

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    1. cito dal post: "Per operare negli edifici individuati nelle tavole G1a e G1b occorre chiedere preventivamente un parere alla sovrintendenza capitolina". se l'immobile compare in più tavole, significa che è soggetto a più vincoli e quindi vale quello superiore, e servirà sempre il parere della sovrintendenza, salvo i casi di esclusione descritti nell'ultimo post (ad oggi) di questo blog.

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  8. Pertanto se un immobile compare solo nei fogli G1 e non G1a, G1b e G1c si deve comunque passare dalla sovrintendenza?
    Cioè, per non sembrare più stupido di quanto già non sia, ripongo diversamente il quesito:
    --> G1a vincoli areali
    --> G1b vincoli dell'edificio o al massimo un gruppo ristretto di edifici accomunati da caratteristiche molto similari
    --> G1c emergenze archeologiche
    --> i 31 fogli G1 (di cui al link http://www.urbanistica.comune.roma.it/prg-adottato-g1.html) cosa rappresentano?

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    1. a, b e c rappresentano tre tipologie di vincolo: nelle 31 tavole sono rappresentati i vincoli. le tavole g1a, b, e c riguardano solo il centro storico, perché hanno diviso le tavole in modo che siano più leggibili; le altre tavole del resto del comune invece rappresentano i tre vincoli a, b e c insieme.

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  9. Grazie per la pazienza! Il mio dubbio nasce km fatto che nero foglio 11 delle tavole g1 c'è la campitura relativa a "Elementi degli spazi aperti - Strade e viali con caratteristiche di tracciati ordinatori con alto grado di identità alla scala della parte urbana" che non trovo invece presente in nessuna delle tavole G1a,b e c. Da qui derivava la mia domanda di cosa fare in queste situazioni...
    Di nuovo grazie

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  10. Gentile Arch. Campagna, intanto grazie per i suoi post sempre chiari e approfonditi, sono uno strumento davvero utile per districarsi nei meandri delle pratiche edilizie a roma!
    Volevo chiederle un parere su un caso particolare: edificio in carta della qualità G1-b, cil per manutenzione straordinaria di un piano dell'edificio del 2011 senza parere preventivo della soprintendenza. Successiva cila in sanatoria del 2015 per tutti i piani del fabbricato(ma senza specifico riferimento a quella pratica edilizia) al fine di riportare a conformità lo stato attuale.
    Ad oggi in fase di compravendita si rileva che la mancata acquisizione del parere per quella pratica la rende nulla e dunque soggetta a sanzione.
    E' possibile ritenere che in quella fase di transizione da dia a cil / cila gli architetti dell'epoca non avessero verificato (nè il comune richiesto) l'obbligo del parere preventivo?
    Ho trovato una circolare del 2012 in cui si esplicano le attività da eseguire con cil cila ecc.
    Secondo lei ci sono i termini per applicare una sanzione? Potrebbe essere sufficiente un accertamento di conformità per descrivere la cronologia degli interventi (integrando le pratiche del 2011)?
    Specifico che si tratta di demolizioni di tramezzi intern, tinteggiature e rifacimento impianti cdz (nulla di sostanziale) in un edificio degli anni 70
    Grazie della sua disponibilità
    Isabella

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    1. l'applicazione dei passaggi del PRG relativi alla carta per la qualità sono stati "scoperti" circa nel 2011/2012, prima nessuno li chiedeva, ma in teoria andava comunque fatta la procedura. Certo gli immobili in G1.b sono soggetti ad una tutela maggiormente attenta, ma potrebbe essere sufficiente ottenere oggi per allora il parere della sovrintendenza, integrando ex post le pratiche di allora.

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  11. Buonasera,
    mi trovo a presentare una CILA con un immobile che ricade in G1.b per la carta qualità. Mi chiedevo se la pratica si può comunque protocollare con la restrizione di non iniziare i lavori prima di 60 giorni / ricezione dell'assenso della sovrintendenza oppure rimane in un qualche modo in stand-by?
    A distanza di qualche mese dall'introduzione del SUET, sai se sono stati rilasciati formalmente le autorizzazioni o la sovrintendenza ha fatto semplicemente passare i 60 giorni di attesa?
    Mi sai indicare una linea guida per redigere una relazione storico-critica valida e consona per l'accettazione della pratica?

    Grazie mille della disponibilità e dei tanti consigli che dispensi

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    Risposte
    1. facendo una unica CILA con contestuale richiesta alla sovrintendenza, automaticamente devi aspettare il nulla osta per poter iniziare i lavori. Di recente, la sovrintendenza è tornata a lavorare con cicli di lavorazione più umani, dopo che hanno tolto le modifiche itnerne in morfologie urbane dall'obbligo di autorizzazione, dunque sebbene non abbia notizie dirette in tal senso, penso che verosimilmente possano riuscire a rispondere in una quarantina di giorni. Io uso una relazione standard che modifico di volta in volta: non è niente più che una descrizione prima del fabbricato oggetto di tutela, e poi in dettaglio le opere da farsi.

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  12. Buongiorno architetto. La seguo da tempo e trovo sempre utili e precisi i suoi approfondimenti sulla materia urbanistica che a Roma è particolarmente articolata.
    Mi trovo a dovere presentare la richiesta di parere alla Sovrintendenza Capitolina per lavori di ristrutturazione di un appartamento a Garbatella (opere interne ma anche soppalco/ripostiglio non abitabile), poichè l'immobile ricade in G1b e non semplicemente nelle morfologie.

    Nel corso dei sopralluoghi è emersa la necessità di rinforzare il solaio sovrastante con una putrella in corrispondenza un tramezzo che andrà demolito, che per quanto non portante collabora comunque con la muratura portante perimetrale. Sono in corso valutazioni da parte di un ingengere.
    A suo avviso e sulla base della sua esperienza è necessario inserire anche quest'opera struttuale nei disegni da presentare alla Sovrintendenza?
    La domanda nasce dalla necessità di presentare quanto prima la richiesta di parere e far "partire" i 60 giorni di attesa, e contestualmente decidere se l'opera strutturale è necessaria e quindi prevede anche la presentazione al Genio Civile.

    La ringrazio della disponibilità.

    Valentina

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    1. le putrelle che in genere si mettono in corrispondenza dei tramezzi demoliti si applicano solo per evitare che al piano di sopra si creino crepette dovute alla naturale inflessione del solaio, ma non sono secondo me da considerarsi veri e propri elementi strutturali, anche se in qualche modo vanno a modificare comunque il comportamento statico del solaio. Ad essere proprio proprio codini, andrebbero progettati con deposito al genio civile, dunque rappresentati anche nel progetto da inviare alla sovrintendenza; tuttavia il definirli veri e propri elementi strutturali da un certo punto di vista è sbagliato, dunque potrebbero essere del tutto omessi. Tutto ciò deve essere oggetto di valutazione da parte del tecnico progettista.

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    2. La ringrazio per il suo sempre tempestivo contributo.

      Nel frattempo abbiamo deciso di presentare la pratica al Genio Civile e quindi di indicarle anche negli elaborati da presentare alla Sovrintendenza.

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    3. ok. sarebbe interessante capire se il genio civile chiede la verifica della struttura dell'intero fabbricato: in teoria dovrebbe.

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  13. Buonasera Architetto Campagna,
    La ringrazio infinitamente per il suo contributo a tutta la categoria di noi tecnici. Volevo chiederle un consiglio su come procedere nel caso della presentazione di una Dia in Sanatoria, per una finestra realizzata dal costruttore ma non presente sul progetto originale. L'immobile è nella Carta per la qualità tavola g1a. Come ci si comporta in questo caso nei confronti della Soprintendenza Capitolina? si può parlare ancora di parere preventivo, presentando una dia in sanatoria?
    Grazie
    Buona serata
    S.

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    1. bisogna acquisire il parere della sovrintendenza come se le opere fossero da realizzarsi: loro non hanno distinzione tra procedure in sanatoria od ordinarie.

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  14. Salve architetto, colgo l'occasione per ringraziarla per tutti i chiarimenti che ci offre in questo blog.
    Mi trovo nella seguente situazione: un vano sottoscala di 2/3 mq è stato inglobato all'interno di un appartamento su due piani in un edificio rintracciato nella carta g1b come villa. Nella planimetria d'impianto del 39 non esiste questo vano e non è presente neanche una finestra che probabilmente è stata realizzata contemporaneamente a questa superfetazione. I proprietari hanno acquistato nel 97 consapevoli di questa non corrispondenza tra pianta è stato dei luoghi. La mia ultima speranza prima di passare per la delibera 44 è un condono per un cambio di destinazione d'uso da garage a laboratorio di una parte di questa proprietà che si sviluppa su due piani. Nel caso la pianta depositata al rilascio della concessione di condono presentasse questo vano sottoscala sarebbe legittimata la preesistenza dello stesso e potrei procedere con i lavori previa cila e richiesta di parere conforme alle sovrintendenza capitolina. Nel caso il condono non mi aiutasse e dovessi tornare a confrontarmi con una planimetria del 39 assolutamente difforme e mal disegnata in quali scenari possibili mi ritroverei? Come si sana un ampliamento in un immobile rintracciato in g1b? La sanzione si calcola col doppio del valore di mercato o col triplo del costo di costruzione? Grazie in anticipo spero di essere stato chiaro.

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    1. Mi trovo fuori dalle mura ma in città storica tessuto T5

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    2. in questi tessuti non c'è possibilità di aumentare le cubature esistenti, se non attraverso strumenti complessi (piano casa, che però non può essere utilizzato in sanatoria): quindi non è nemmeno possibile sanare situazioni già in essere. Speriamo tu te la possa cavare con il condono.

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    3. Grazie della pronta risposta. Vorrei capire una cosa l'alternativa sarebbe il ripristino? Sia eliminando il sottoscala che tamponando le finestre non presenti nella planimetria mal disegnata del 39?

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    4. il ripristino è sempre possibile: bisogna però valutare sempre caso per caso.

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  15. Salve Arch. Campagna. Volevo porle una questione in merito ad un immobile sito in zona s. Paolo, presente in Carta della Qualità g1a e g1b - T2 Tessuti di espansione novecentesca ad alta intensità abitativa. Ho presentato una CILA per ristrutturazione interna, senza richiedere parere preventivo alla Soprintendenza Capitolina in quanto non credevo servisse per opere interne. Ora mi pare di capire che invece fosse necessario. Come poter risolvere la problematica, considerando che le opere sono iniziate ma sono comunque ancora in corso?

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    1. E' possibile, ad esempio, aprire una nuova cila in corso d'opera (pagando la sanzione di € 300), tralasciando la precedente comunicazione? Comporta sanzioni ulteriori? Di quanto?

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    2. essendo presente soprattutto in g1b, era necessario chiedere il parere della sovrintendenza prima di effettuare le opere. comunque se le stesse sono in corso d'opera, quella di presentare una nuova CILA in corso d'opera con contestuale richiesta di nulla osta da parte della capitolina mi sembra una buona idea: probabilmente conviene prima sincerarsi presso la stessa sovrintendenza che le opere siano assentibili.

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    3. Mi scusi se la disturbo ancora. Qualora presentassi questa CILA in corso d'opera, nella richiesta di nulla osta dovrò indicare cosa già eseguito e cosa meno? E per i lavori che ancora mancano, dovrò aspettare i fatidici 60 gg prima di procedere con i lavori, qualora il nulla osta non arrivasse prima?

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    4. non c'è bisogno di distinguere tra le opere avviate e da avviarsi, e si può iniziare direttamente. comunque sul punto nello specifico non ci sono indicazioni esplicite della sovrintendenza.

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  16. Gent.le Architetto,
    devo avviare una ristrutturazione interna ad un appartamento sito in un fabbricato individuato in Carta Qualità nella mappa G1.b. Dovendo fare una pratica CILA per questo tipo di intervento, quali tipi di elaborati devo allegare o redigere per avere questo parere della sovrintendenza capitolina?

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    1. l'elaborato grafico sarà lo stesso, e giungerà automaticamente alla sovrintendenza attraverso il SUET. La relazione non ha modelli, io ci metto di volta in volta quello che ritengo opportuno. è comunque indispensabile leggere prima la guida per la qualità degli interventi perché la Sovrintendenza si deve rifare a quella.

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    2. Intanto ti ringrazio per la tua cortese risposta. Approfitto per chiederti una ulteriore cosa riguardo questa CILA. Nel leggere la guida alla compilazione, tra gli elaborati richiesti c'è anche la tabella dei rapporti aeroilluminanti. Va sempre inserita anche se non ci sono cambi di destinazione d'uso? Molte grazie

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    3. certo è sempre obbligatoria; o comunque va sempre indicato in qualche modo il rispetto dei rapporti aeroilluminanti.

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    1. serve il parere della sovrintendenza, e l'opera può andare in SCIA se si ritiene che non sia una modifica dei prospetti, altrimenti va in DIA.

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  18. Buonasera Architetto,
    avendo la c.d. doppia conformità vorrei ricorrere all'art.3 co.2 del Piano Casa (meglio specificato al p.to 6.4 della D.G.R. 20/2012) e presentare un accertamento di conformità per un intervento su un immobile inserito nella carta per la qualità - Morfologie degli impianti urbani.
    Trattasi di ampliamento di S.N.R. al piano seminterrato dell'immobile (chiusura di un posto auto coperto e ampliamento sotto un balcone).
    Essendo la parte emergente, di detto piano seminterrato, di 80 cm rispetto alla quota di campagna, secondo lei può l'intervento essere considerato alla stregua di un'opera interna quindi escluso dall'obbligo del N.O. secondo quanto previsto dalla circ. Sovr. Cap. 16722/16?
    Ringraziando anticipatamente, porgo cordiali saluti.

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    1. se non ha comportato modifiche esterne secondo me può appunto essere considerata modifica esclusivamente interna. per avere certezza bisogna chiedere alla sovrintendenza.

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    1. bisogna attendere che la sovrintendenza rilasci il parere preventivo prima di iniziare i lavori, a mio parere. in genere rispondono in meno di 60gg.

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  22. Salve Arch. Campagna, complimenti per il blog, veramente utile. La domanda si riallaccia alle indicazioni del blog sugli edifici vincolati. Mi trovo a presentare una CILA SUET per un appartamento a Trastevere, solo opere interne, che in carta della qualità G1b (non è molto chiaro il colore e il posizonmento) risulta evidenziato in verde scuro, la legenda riporta "ad impianto singolare" Ed in G1c è riportato il triangolo rosso "Preesistenze visibili certe da perimetrare".
    Non esiste "vincolo puntuale, quindi va richiesto parere alla Capitolina, giusto? Dal punto di vista della procedura:
    chiedo il parere alla capitolina e devo aspettare i 60 giorni, per inviare la domanda CILA al SUET? oppure posso farlo subito dopo aver protocollato?
    Devo allegare il parere della capitolina alla domanda SUET?
    Dopo aver letto, il suo articolo sulla "fascia di rispetto" paesistico, per la città di Roma, negli elaborati grafici è consigliabile inserire solo PRG, planimetria catastale, stralci della carta qualità o anche altri allegati?
    La ringrazio

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    1. sul SUET, selezionando che l'immobile ha il vincolo, automaticamente il sistema prevederà l'acquisizione del parere della capitolina.

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  23. Gentile Architetto, le scrivo per sottoporle un quesito riguardante appartamento sito in fabbricato ricadente in Carta per la Qualità G1b. L'attuale proprietario ha appena acquistato ed è intenzionato a fare lavori di manutenzione straordinaria (lavori di tamponature). Andando a verificare la legittimità del preesistente, ho notato che a settembre 2016 il precedente proprietario ha presentato CILA in sanatoria per lavori (sempre di tamponatura) fatti senza presentare comunicazione al comune nel 1984. Ovviamente sono stati pagati i 1000 euro di multa. Tale CILA è stata presentata dichiarando che non era necessario atto di assenso della Sovrintendenza Capitolina. Secondo lei è effettivamente così, considerando che i lavori sono stati effettuati negli anni '80 quando ancora non esisteva la Carta per la Qualità? Oppure era necessario il relativo parere? La ringrazio anticipatamente per la risposta.

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    1. no purtroppo la CILA precedente è da considerarsi illegittima perché in violazione del PRG: il nulla osta della sovrintendenza serve anche per opere effettuate senza titolo antecedentemente al 2008.

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  24. Mi scusi cosa significa che gli edifici in carta qualità "seguono il sistema sanzionatorio della legge ordinaria, non prevedendo il prg (e non potendo prevedere senza specifiche strutture) ulteriori sistemi sanzionatori".? grazie per il chiarimento?

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    1. le violazioni procedurali alla carta per la qualità non hanno sanzioni specifiche, nel senso che se devo fare una sanatoria per opere abusive in carta per la qualità, pagherò le sanzioni solo per la pratica edilizia senza aggiungere altre sanzioni per il fatto di essere nella carta per la qualità.

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  25. Buonasera architetto, per la manutenzione ordinaria di frontalini in un condominio in città storica T7 e carta della qualità G1a (morfologie), dopo aver ottenuto il parere positivo della sovrintendenza capitolina, posso procedere con il semplice Modulo Manutenzione Ordinaria al municipio o devo procedere con CIL o addirittura SCIA???
    Non trovo chiarimenti in merito sulle norme tecniche di attuazione.

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    1. art. 24 c. 21 delle NTA del PRG: gli interventi anche di MO che interessano edifici in carta per la qualità sono soggetti a DIA (quindi a SCIA dal 2010 in poi, il PRG è del 2008).

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    2. Ciao Marco, mi inserisco adesso perché cercavo risposta ad un caso simile. Il comma 21 non riguarda il T7 di cui ti chiedeva lui. E comunque, leggendo e rileggendo, per quel tipo d'intervento in T7 non serve nemmeno il parere della soprintendenza: è MO, non c'è progetto, non c'è titolo. Altrimenti (a rigor di logica) devo passare in soprintendenza anche per cancellare la scritta del vandalo o cambiare una lampadina.

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    3. leggi il mio post più recente "attività libera in aree tutelate a Roma", dove tratto con informazioni aggiornate questa questione. Comunque si, se si è in carta per la qualità, di fatto qualunque intervento di MO esterno o interno (eccetto che in morfologie) richiede il parere.

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    4. Grazie. Trovo corrette le tue considerazioni ma il comma 21 si limita solo ad alcuni tessuti. Nel mio caso (un T7 all'eur) parto dall'art. 16 comma 10 che è quello in base al quale si richiede parere alla sovrintendenza. Ora, si dice che l'approvazione dei progetti è subordinata al parere favorevole della sovrintendenza comunale. Ma essendo in A.E.L. e non ricadendo nei tessuti di cui all'art. 24 c. 21. non ho nessun progetto da presentare, ergo non sono subordinato a nessun parere.

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    5. Fermo restando che: si parla di parere, non di nulla osta; la carta della qualità è uno strumento gestionale, non prescrittivo e per di più solo adottato, non approvato; se devo chiedere il parere per rifare una facciata (MO!) allora lo devo chiedere anche per cancellare un graffito, cambiare un'applique, ritoccare una ringhiera (tutte MO). Non credi?

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    6. Infatti formalmente è così, non essendoci limitazioni, solo che nessuno procede.

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  26. Buongiorno Architetto, sto facendo una cila in sanatoria di un appartamento ricadente in carta della qualita' tav.g1 b, il parere preventivo va richiesto tramite SUET (come indicato dal sito della sovrintendenza). Come devo fare per allegare la documentazione richiesta dalla Sovrintendenza tramite il SUET??

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    1. si fa una integrazione dopo aver avviato la CILA con i documenti di base richiesti. tra i destinatari della comunicazione c'è la possibilità di mettere la sovrintendenza.

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    2. Ciao Marco, spero tu stia bene. Spulciavo questo post perchè devo mandare una CILA in sanatoria per un immobile vincolato G.1b. Non credo faranno storie in Sovrintendenza perchè parliamo di un tramezzo che separava cucina dal tinello...

      In ogni caso, ho letto la tua risposta riguardo il fatto di mandare la documentazione per la Sovrintendenza tramite comunicazione (mettendoli in copia) post CILA. Chiedo: ma non si potrebbe allegare il tutto come "relazione storica/fotografica" nella parte allegati della CILA stessa?

      Forse nel primo caso loro ricevono una notifica, mentre nel secondo la documentazione si perde nei meandri del municipio.

      Che dici?

      Grazie e buona giornata, Tommaso

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    3. il SUET si è evoluto nel frattempo è naturale che quanto scritto nel 2017 non sia più attuale.

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  27. Buongiorno architetto, nell'ambito di un ampliamento per piano casa di un immobile in G1A, eseguito con DIA, consistente nella realizzazione di piccolo ampliamento addossato alla parete dell'immobile, e ricadente nel giardino privato all'interno di un condominio, il tecnico ha tralasciato di inoltrare, a suo tempo, la richiesta di parere alla sovrintendenza. Qual è la procedura per poterlo chiedere ex post e quali le eventuali sanzioni?
    Grazie

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    1. la risposta a questa domanda non è semplice. di per sè, la soprintendenza capitolina gestisce le sanatorie semplicemente rilasciando dei pareri di assentibilità, ma, più che altro, bisogna riflettere sul se sia effettivamente legittimo il titolo che è stato acquisito senza il preventivo parere. Il fatto che serva il parere, infatti, è sancito nel PRG, dunque l'istanza di ampliamento è stata depositata senza tenere conto della procedura amministrativa prevista espressamente dal piano regolatore, e dunque facendo un discorso di stretta interpretazione, tutto il titolo sarebbe da considerare privo di efficacia. Per altri versi, il municipio avrebbe dovuto interrompere la validità del titolo e chiedere che venisse acquisito il parere della capitolina, e, se non lo ha fatto nei 18 mesi di tempo, il titolo potrebbe essere invece considerato valido anche senza parere. conviene contattare un legale esperto di diritto urbanistico.

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  28. Buongiorno Architetto,
    anzitutto complimenti per il blog.
    Vorrei una sua opinione su un aspetto che non mi è chiaro (non sono un tecnico).
    Sono stata in soprintendenza per avere informazioni su cosa fare per aprire una finestra sul terrazzo a livello (edificio nel centro ma non vincolato e non in carta qualità)e mi è stato detto che devo chiedere il parere della soprintendenza, ma che questo parere, anche se negativo, non è vincolante per il municipio che deciderà de autorizzare o meno i lavori a seguito della presentazione della dia. Che lei sappia, il parere della soprintendenza è vincolante o solo consultivo?
    La ringrazio

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    1. forse non vi siete capiti con il tecnico della capitolina, comunque il parere della sovrintendenza capitolina o quello della soprintendenza statale, nei casi in cui l'ambito sia di competenza dell'una o dell'altra, per il municipio è un indirizzo a cui non si va in contrasto.

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  29. Buonasera Architetto e complimenti per il lavoro svolto su questo blog che oserei definire di utilità pubblica. Mi è capitato, recentemente, un particolare caso sul quale volevo confrontarmi con Lei. Un mio cliente ha acquistato un appartamento con una veranda regolarmente condonata (5mq Residenziale)... forse il “peggior caso” di “veranda condonata” perché eseguita su un balcone in aggetto con parapetti in muratura. Nell’appartamento e’ anche presente una loggia interna alla facciata (3mq) e, logicamente, chiusa su tre lati, che tutti gli altri condomini hanno chiuso e condonato. E’ possibile, a suo parere, eseguire una compensazione di superfici rimuovendo la veranda, ripristinando lo stato di luoghi, e riutilizzando la volumetria per la chiusura della loggia? Spero di essere stato chiaro e la ringrazio per l’attenzione che vorrà prestarmi. Un saluto

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  30. @germano franciosi - lo spostamento di cubatura è possibile, si tratta di fatto di una modifica di sagoma senza modifica della SUL totale (o con SUL in riduzione ma non in aumento). ovviamente bisogna verificare se la chiusura della loggia posteriore non vada ad incidere sulle distanze minime: la norma sul condono difatti è derogatoria di alcune norme di settore, mentre effettuando la modifica in regime ordinario, non si applicano più deroghe.

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  31. Buongiorno Architetto scusi avrei bisogno di un chiarimento, io devo fare una piccola ristrutturazione presso un appartamento il quale edificio è contenuto dentro la carta della qualità G1a morfologia degli impianti urbani, ho letto il suo post, con i suoi consigli che trovo sempre molto puntuali, il quale rimanda alla circolare in cui non è necessario il parere della Sovrintendenza capitolina.
    Però visto ciò per una presentazione di una Cila al comune è necessario elaborare una relazione storica critica o tale cosa può è superata da questo accordo tra le istituzioni?
    Un saluto.

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    1. per come la vedo io, se l'ambito di intervento non è soggetto a parere preventivo, si può dichiarare nella CILA che non vi è interessamento della sovrintendenza, senza quindi necessità di produrre i relativi atti.

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  32. Gentile Arch., nel sito del comune di Roma risultano diversi elaborati riferiti alla carta qualità dal G1.01 foglio1 ...fino a G1.31 foglio 31, l'immobile per il quale devo compilare la Cila per opere interne rientra nel foglio g1.10 e l'area dove ricade il mio immobile rientra nel retino "pertinenza" sulle carte invece g1a-g1b-g1c non risulta alcun retino o indicazione puntuale sull'immobile, devo far riferimento alle carte g1a/b/c per sapere se devo chiedere il parere o all'elaborato g1 foglio10?? La ringrazio anticipatamente per la risposta

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    1. le tavole G1_a, b e c riguardano solo una zona più centrale della città; le parti più perfieriche sono suddivise in tavole con numero analogo a quello delle tavole prescrittive, in cui i vincoli a, b e c sono riportati assieme. Se l'immobile ricade nell'area centrale, bisogna visionare le tavole G1a b e c, altrimenti solo quella generale.

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  33. Gentile architetto, buonasera. Vista la sua cortesia, vorrei sottoporle un quesito: sotto un immobile inserito in tessuto T1 città consolidata (tessuto di espansione novecentesca a tipologia edilizia definita e a media densità insediativa), nella carta della qualità G1c compare un tratteggio areale del tipo "catacombe". Nel caso in cui le opere da realizzare siano minime e solo interne all'unità immobiliare (manutenzione ordinaria o al massimo straordinaria) e che NON prevedano assolutamente scavi o lavorazioni che alterino le quote preesistenti, vige l'obbligo di richiedere preventivo parere alla sovrintendenza? Cordialmente

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  34. salve architetto, mi permetta di sottoporle questo caso: devo eseguire un intervento di manutenzione straordinaria in città storica tessuto T4, immobile inserito in carta qualità per morfologie impianti urbani. l'intervento prevede un impianto condizionamento con fori da eseguirsi in facciata e modifica di una finestra per inserimento griglia, ma senza unità esterne.Ho appena ottenuto il parere favorevole della Soprintendenza capitolina. Sto compilando il modulo più recente per la SCIA ma mi sorge il dubbio che, siccome di fatto con i fori da eseguire in facciata si contemplano modifiche al prospetto dell’edificio, il mio caso sia un caso di Ristrutturazione (cosiddetta “pesante”), e dunque SCIA alternativa all’autorizzazione, con istanza da presentare 30 giorni prima dell’avvio dei lavori..? grazie in anticipo per l'aiuto! giuseppe

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    1. mi sembra di capire, dalla descrizione degli interventi, che si possa rientrare nel risanamento conservativo. se così fosse, sarebbe sufficiente la CILA.

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    2. grazie, ero veramente preoccupato! Immaginavo che per il solo fatto di toccare i prospetti con i fori per l'impianto di climatizzazione e dunque coinvolgere la Soprintendenza per il necessario parere dovessi poi fare una SCIA.. ho appena letto anche l'altro suo post, in cui esponeva il fatto che "il RC leggero contempla opere anche di installazione nuovi impianti a servizio delle unità edilizie e si potrebbe quindi pensare che in CILA possano rientrare anche l'installazione di caldaie esterne o anche le relative canne fumarie", dunque fattispecie in parte simili ..ma la pubblicazione del fatidico glossario è poi avvenuta?

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    3. il glossario è stato pubblicato ma limitatamente alle opere di edilizia libera. ho pubblicato un post apposito non molto tempo fa.

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    4. grazie Marco, il suo aiuto è sempre prezioso!

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  35. Buongiorno Architetto, volevo sottoporle questo caso: per opere di manutenzione ordinaria interna da effettuarsi su un immobile all'interno del patrimonio dell'unesco, in città storica (edifici e complessi speciali) e ricadente in g1.b secondo lei serve il parere preventivo della sovrintendenza capitolina? Grazie!

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    1. il vincolo statale prevale sulla carta per la qualità (come stabilito dal protocollo d'intesa comune-SBAP), quindi se l'immobile non ha specifico decreto di vincolo, non servono adempimenti a mio parere. ovviamente il tutto va verificato previe indagini e lettura documenti.

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  36. Buonasera arch. Campagna
    le sottopongo un quesito in merito ad una CILA presentata nel dicembre 2017 al SUET per lavori di manutenzione straordinaria - nel I municipio - su edificio ricadente nella carta della qualità (individuato tra gli EDIFICI CON TIPOLOGIA EDILIZIA SPECIALE AD IMPIANTO SERIALE).I lavori sono iniziati dopo i 60 gg e più di attesa del parere della sovrintendenza capitolina e sono praticamente finiti e ancora non è arrivato nulla in merito al parere nè appare sulla pagina iniziale delle richieste avviate la Comunicazione Collaudo e Fine Lavori per la cila in oggetto. Come posso comunicare la fine dei lavori e l'avvenuta variazione catastale?Grazie!

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    1. il parere, trascorsi i 60gg, deve ritenersi automaticamente acquisito. tuttavia a dicembre 2017 il sitema SUET ancora non gestiva correttamente le domande della sovrintendenza ed è possibile che a loro non sia mai arrivata. consiglio di prendere un appuntamento con il tecnico di riferimento e vedere se effettivamente la cosa è stata ricevuta da loro o meno, e, in caso negativo, valutare cosa fare. Se comunque siamo dentro le mura aureliane patrimonio UNESCO, il vincolo statale prevale e quindi non si necessitava di alcuna autorizzazione della capitolina.

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    2. Cara Federica, mi trovo nelle stesse condizioni: niente parere, ho iniziato i lavori dopo 60gg e oggi mi trovo nelle condizioni di non riuscire a fare la fine lavori perchè sulla homepage non mi appare la Comunicazione Collaudo e Fine Lavori. Anche io ho già fatto il riaccatastamento... Ci possiamo scrivere in privato così mi dici come ne sei uscita? grazie!!!

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  37. Buonasera architetto Campagna. Mi trovo a presentare una pratica edilizia per la rimozione di arredi in legno che chiudono delle finestre in facciata. Dietro questi arredi, che sono delle fioriere, ci sono ancora integri e preservati gli infissi originari, comprensivi di imbotti e serrande. L'immobile ricade nella carta qualità G1-b, "edifici e complessi edilizi moderni- complessi di edifici di rilevante interesse urbano o ambientale". Ho già ottenuto il parere favorevole della Sovrintendenza Capitolina. Il Municipio (2°), mi dice che è un "ripristino e risanamento conservativo" delle facciate originarie. Un tecnico del Municipio mi dice di presentare una CILA, il suo collega che invece serve una SCIA. Secondo Lei come bisogna procedere? Grazie, come sempre.

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    1. se rientra nel risanamento conservativo, ad oggi è competente la CILA e questo lo certifica lo stesso SUET. Se vi sono altre opere potrebbe essere necessaria una SCIA.

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  38. Buonasera architetto, Le confermo che ha ragione: l'intervento ricade in CILA. Anche se l'immobile è vincolato in carta per la qualità. Ricadrebbe in SCIA qualora si dovessero realizzare lavori edili che richiedano la SCIA come titolo edilizio. Esattamente come dice Lei.
    La ringrazio per il prezioso aiuto.

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  39. Buonasera Architetto, ho preso un lavoro per una MO (facciate esterne e interne alla corte, mantenendo la stessa tinta) di uno stabile che ricade in carta della qualità G1a e nel PRG in città storica di tessuto T4 (al di fuori però delle Mura Aureliane). Leggendo questo articolo, mi corregga se sbaglio, posso direttamente presentare la CILA sul portale del SUET senza passare per il parere preventivo?oppure ricando in PRG città storica T4 devo per forza presentare una Scia al Municipio con il NO della Sovrintendenza Capitolina?? Grazie infinite

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    1. ho scritto un post più recente e più specifico che si intitola "attività edilizia libera su aree tutelate a Roma", ti invito a leggerlo perché contiene notizie più aggiornate sul tema nello specifico.

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  40. Buonasera architetto Campagna,sempre utili e illuminanti i suoi post! Grazie mille lei è un faro nella burocrazia romana. Ora la mia domanda. Ho un immobile con un vincolo b nella zona di città giardino. Mi è abbastanza chiaro che ahimè devo chiedere il nulla osta della soprintendenza capitolina. Ma non mi è chiaro quali siano le eventuali Sanzioni amministrative se non attendo i 60 gg e se, al pari di un vincolo puntuale statale, operare su un immobile con vincolo comunale imposto dalla carta della qualità, è un reato penale, che coinvolgerebbe me come tecnico e la mia cliente come proprietaria. Grazie in anticipo

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    1. il prg non stabilisce sanzioni per le omesse domande della sovrintendenza, e a mio parere neanche potrebbe. eventuali lavori autorizzati con pratiche edilizie senza parere comunque potrebbero essere ritenute annullabili in autotutela, perché appunto in violazione del prg, il che potrebbe portare a sanzioni a seconda del tipo di opere autorizzate che coinvolgerebbero sia il tecnico che il proprietario. in ogni caso sono ammesse le sanatorie, entro certi limiti. i 60gg vanno sempre rispettati comunque ultimamente l'ufficio risponde prima.

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  41. Buongiorno Architetto. Abbiamo da 10 giorni presentato la pratica alla soprintendenza capitolina. Ora vorremmo fare una piccola modifica ( traslare un bagno di 25 cm) e mi chiedo se si possa fare direttamente nella cila senza presentare una nuova pratica alla soprintendenza. Grazie

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    1. Dimenticavo l'edificio ricade nella carta per la qualità G1 e zona di prg T4

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    2. se è una variazione che ha incidenza sulle competenze della sovrintendenza, bisogna a mio parere aggiornare anche la domanda, ma andrebbe visto caso per caso.

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  42. Ho fatto una Cila tramite Suet per un'appartamento nel Municipio II che rientra in Carta della Qualità. Ho dichiarato che richiedevo l'acquisizione d'ufficio, da parte dello sportello unico, degli atti di assenso necessari e ho allegato la documentazione obbligatoria necessaria. Con l'invio della pratica (da parte del Capofila) si è ottenuta la ricevuta di protocollo e la pratica risulta come "Comunicazione inviata", ho anche il timeline con data di inizio e fine Cila. Passati più di 60 gg dalla data di protocollazione, il cantiere è iniziato ma credo di aver saltato qualche passaggio perchè è come se la richiesta alla Sovrintendenza non fosse mai partita e quindi mi trovo in torto con l'inizio lavori. Avrei dovuto io comunicare alla Sovrintendenza l'inizio lavori? come? Come posso capire quale passaggio ho saltato nel Suet (il manuale non mi è di aiuto)?

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    1. prima di giugno in effetti il meccanismo interno non funzionava in modo diretto, ed alla sovrintendenza la domanda potrebbe non essere mai arrivata. A mio parere, la procedura si deve intendenre come correttamente compiuta da parte del cittadino, il quale non è tenuto a fare "interventi" oltre quello che consente il SUET. Se comunque volete essere certi di non sbagliare, chiedete un appuntamento o telefonate nei giorni di pubblico per parlare con il tecnico preposto e vedere che fine ha fatto la pratica.

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  43. Ciao Architetto, sei sempre gajardo e ben gentile nel rispondere.

    Ma la relazione storico critica da allegare alla cila puo esser stilata da un geometra, un architetto iunior o solo da architetto/ingegnere senior? grazie per il tuo aiuto

    Edoardo

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    1. Ciao, la sovrintendenza capitolina non ha le competenze della soprintendenza statale, né gli edifici sono vincolati con decreti statali: a mio parere quindi qualunque tecnico abilitato può intervenire su questi immobili, comunque sinceramente non mi sono mai dovuto porre il problema quindi non saprei. Puoi telefonare comunque in sovrintendenza e chiedere.

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    2. Grazie mille, anche altri amici tecnici mi hanno confermato la tua risposta. Buon weekend.

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  44. Gentile Architetto Campagna, mi devo occupare di una ristrutturazione su un immobile situato all'interno delle mura aureliane, che non risulta nella carta per la qualità, ma si affaccia su un parco, dunque su una zona inserita nella tavola g1.b della carta per la qualità (giardini e parchi di pertinenza di ville storiche). In questo caso sussiste qualche vincolo sulle facciate per la modifica prospetti? Devo comunque avere il parere della sovrintendenza? Grazie per la sua disponibilità
    Valeria


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    1. all'interno delle mura aureliane per opere di modifica prospetti vi è comunque la necessità di acquisire l'autorizzazione dalla soprintendenza statale, e questa a mio parere sempre prevale sulla sovrintendenza capitolina. La carta per la qualità comunque non pare imponga delle fasce di rispetto, mentre invece il parco potrebbe averne.

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  45. Buongiorno architetto, ho presentato nel 2010 (appena uscita la procedura CIL) una pratica per diversa distribuzione di spazi interni all'interno di un ufficio facente parte di un edificio presente nella carta G1b. Successivamente sempre nel 2010 ho effettuato il frazionamento con DIA presso il DIPARTIMENTO previa comunicazione CO.QUE. ed infine ad inizio 2011 una nuova CIL per ulteriori opere interne. Per le CIL non mi è stato richiesto da parte dell'UFFICIO alcuna integrazione per quanto concerne la presentazione della pratica in Sovrintendenza Capitolina. Oggi devo ulteriormente predisporre una CILA per opere interne. DEVO CONSIDERARE le precedenti PRATICHE illeggittime per mancanza di questo parere della Sovrintendenza e quindi presentare una CILA in sanatoria preventiva?

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    1. è una domanda delicata. mi verrebbe da pensare, in linea di massima, che, il parere della capitolina, così come quello del COQUE, è consultivo e non prescrittivo, e quindi passati 18 mesi dalla presentazione delle pratiche, si dovrebbero ritenere non più annullabili e quindi di fatto legittime. Valuterei comunque di concerto con l'ufficio tecnico.

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  46. buongiorno architetto,
    dovrei presentare una CILA per opere esclusivamente interne non strutturali all'interno di una porzione immobiliare inquadrata in città storica T6 ed inserita nella carta della qualità G1b ed in particolare Edificio con tipologia edilizia speciale ad impianto seriale "scuola". Il fabbricato in effetti è una scuola all'interno di un istituto ecclesiastico. Per le sole opere interne necessita il parere alla sovrintendenza capitolina anche se sono fuori le mura? Ed inoltre l'eventuale relazione storico critica da redigere cosa deve contenere in particolare?
    Grazie e buona giornata.
    Pietro

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    1. le indicazioni della sovrintendenza capitolina sono chiare nell'indicare la non necessità del parere solo nel caso di vincolo di tipo areale G1a "morfologie degli impianti urbani" per le opere interne, dunque tutti gli altri sono implicitamente sottoposti al parere preventivo. La relazione deve contenere una descrizione dell'immobile e degli interventi da eseguire, con particolare attenzione agli elementi di pregio del fabbricato. bisogna comunque leggere i contenuti della guida per la qualità degli interventi.

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  47. Buonasera Architetto, devo fare una cila per opere di demolizione tramezzo interno in un immobile inserito in carta della qualità G1b come edificio di interesse architettonico_complessi edilizi moderni. quindi richiedere parere preventivo alla Sovrintendenza. Posso, nell'attesa di ricevere il parere, iniziare le opere di manutenzione ordinaria? (edilizia libera), o anch'esse sono subordinate a parere? grazie e buon lavoro

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    1. non mi risulta esistere una indicazione che dice che la manutenzione ordinaria è esclusa dal parere nel G1b.

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  48. Buongiorno Arch. Campagna,
    ho una domanda: non riesco a ritrovare il riferimento normativo preciso in cui si espliciti che "Sono da considerarsi vincolate anche le facciate degli edifici che prospettano sui viali tutelati ed individuati nelle tavole G1a [...]"...mi occorrerebbe inserirlo all'interno di una DD
    Grazie mille per la disponibilità!!

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  49. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  50. Buonasera arch. Campagna, dovendo eseguire una manutenzione ordinaria e straordinaria su una facciata di fabbricato in zona A ed in carta della qualità tipologia edilizia speciale(ripresa intonaci e ritinteggiatura con colori correnti e il rifacimento del lastrico solare) mi chiedevo se la domanda da presentare si potesse configurare in CILA od in SCIA. Non mi è molto chiaro. Potrebbe aiutarmi? grazie

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    1. il titolo edilizio segue l'intervento in sè, e rimane svincolato dalla presenza della carta per la qualità. se dunque si tratta di manutenzione straordinaria, seguirà la CILA, oppure sarà attività libera se in ordinaria.

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  51. Salve arch. Campagna
    vorrei aver un chiarimento in merito ad un immobile in un edificio in carta della qualità g.1b (EDIFICIO CON TIPOLOGIA SPECIALE AD IMPIANTO SERIALE - campitura colore blu) per il quale ad inizio 2018 ho presentato la CILA tramite suet per manutenzione straordinaria allegando relazione per la Sovrintendenza, ho aspettato comunque i 60gg per iniziare lavori, che sono stati ultimati ed ho già fatto aggiornamento catastale. Ad oggi ancora non mi è arrivato il parere della sovrintendenza e non posso dal suet chiudere la cila (non mi appare finestra per collaudo fine lavori). Per avere tale parere devo andare a piazza Lovatelli e richiederlo?oppure come posso fare?
    Grazie mille cordiali saluti

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    1. forse c'è un bug sul suet: una volta trascorsi i 60gg dovrebbe in automatico sbloccare la pratica. comunque nel 2018 ancora c'erano problemi con l'invio automatico dell'istanza: purtroppo nel caso di presenza di parere capitolina, la domanda andava confermata ed inviata da parte di un operatore, e se non veniva fatto "a mano", alla sovrintendenza non arrivava nulla. verificherei quindi presso il municipio se l'eventuale mancato invio di allora può aver influito adesso sul blocco della procedura.

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    2. buongiorno e grazie per le tantissime informazioni, che sono difficili da reperire altrove, in questo mare di burocrazia... vorrei sapere dall'architetto Federica B. come ha risolto, perché anche io mi trovo nella stessa situazione.
      i lavori non sono ancora iniziati, ma inizieremo in questi giorni.
      nella timeline però la situazione non si sblocca, anche se ormai sono passati 70giorni dalla presentazione della pratica e richiesta pareri.
      ho mandato due mail al suet e una comunicazione formale, ma finora nessuna risposta. ho provato a prendere un appuntamento ma il primo disponibile è il 9 luglio. chiaramente al telefono non risponde nessuno...

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  52. Buongiorno Marco,
    sulla base dell L.R. n°13/2009 dovrei intervenire con una SCIA alternativa al permesso di costruire (intervento di Ristrutturazione Edilizia "pesante" - RE2) per ricavare un ambiente nel sottotetto, demolendo l'attuale solaio e ricostruendolo ad un'imposta più bassa ed aprendo un lucernario nel tetto a falde inclinate, quindi con aumento di SUL. L'altezza media di 1.90 nel sottotetto è verificata.
    L'immobile ricade in Città storica, tessuto T5. Rientra anche nella Carta per la qualità in G1_a e G1_b: quindi devo chiedere il parere preventivo alla Sovrintendenza Capitolina. Ma devo chiedere anche il parere preventivo del Co.Q.U.E?
    Grazie come sempre per tutto il tuo lavoro

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    1. il coque non si applica laddove l'immobile è in carta per la qualità.

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    2. Grazie Marco.
      Ne approfitto per chiederti un'altra cosa riguardo il limite di aumento di SUL, come scritto nelle NTA art.21 c5 (RE2: +10% di SUL). La L.R. sul recupero dei sottotetti va in deroga a questi limiti di aumento di SUL previsti dalle NTA? Grazie ancora

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    3. la LR 13/09 consente di operare in deroga agli strumenti urbanistici al fine di perseguire un obiettivo primario ritenuto interesse pubblico (la limitazione del consumo di suolo), e non potrebbe essere diversamente, altrimenti servirebbe a poco.

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  53. Buongiorno Architetto, su un immobile inquadrato in G1a "morfologia degli impianti urbani" l'edificio presenta modifiche esterne eseguite senza titolo urbanistico che richiederebbero anche il nulla osta della Capitolina. Il cliente sta paventando la possibilità di andare in sanatoria con i relativi rischi sulla eventuale prescrizioni per la modifica delle opere già fatte come le condensanti sul lastrico solare che difficilmente posso essere integrate o modificate (vedasi la costruzione di manufatti come da circolare prot. 2727 del 4/0219 "criteri ed indirizzi di interventi in carta per la Qualità"). Quindi stava cercando di conoscere anche in che cosa incorrerebbe se non presentasse nulla e fosse soggetto ad un controllo da parte della Sovrintendenza. Si va nel penale o nel civile con sanzioni amministrative? Ho cercato un pò nelle relative leggi ma sinceramente mi sono perso... Grazie in anticipo per l'aiuto!

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    1. è una questione tuttora aperta. va considerato comunque che la carta per la qualità è contenuta nel PRG, il quale ha di fatto valore di Legge, ma nello stesso documento non sono indicate sanzioni per il mancato rispetto delle procedure. Secondo me quindi occorre inquadrare l'intervento secondo la legge nazionale, e capire quali possono essere le procedure repressive conseguenti.

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    2. Grazie mille per la risposta! Approfondirò il problema e se otterrò risposte convincenti le condividerò qui!

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  54. Buongiorno Architetto. Quale è la media dei tempi di attesa per il parere della Sovrintendenza?

    Grazie per una gentile risposta.

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    1. dipende dalla procedura. attualmente comunque stanno sempre ampiamente dentro i 60gg.

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  55. salve, come mi devo comportare per inserire un lucernaio in in edificio che ricade in zona G1a ?
    Grazie

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    1. in linea di massima è una attività potenzialmente soggetta al parere consultivo della sovrintendenza Capitolina, dunque valuterei le eventuali criticità in questa ottica.

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  56. Ciao Marco, ho un caso particolare da affrontare,devo presentare una CILA per un immobile individuato nella tavola G1-a, G1-b della carta per la qualità, tessuto Città storica T4 e fuori dalle mura Aureliane. Secondo te devo chiedere il parere alla Sovrintendenza Capitolina oppure al COQUE?

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    1. il coque si applica dove non c'è sovrintendenza capitolina.

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  57. Gentile Architetto, in primis, seppure da incolto, vorrei complimentarmi con lei per la competenza, la professionalità e la gentilezza che dimostra. La mia domanda è la seguente. Edificio presente nella Tavola G1-a. Per opere esclusivamente interne occorre comunque la relazione storico critica con documentazione fotografica allegata alla CILA? Pongo la domanda giacché in G1-a per tali opere non occorre il parere della Svrintendenza capitolina. La ringrazio anticipatamente n

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    1. a mio parere, se un intervento non è soggetto al parere della capitolina, si può omettere per intero la relativa procedura. Sarebbe difatti illogico che venissero chiesti gli adempimenti che servono alla Sovrintendenza per esprimersi, laddove invece non deve farlo.

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  58. Buongiorno Architetto, devo presentare una CILA in zona CIPRO Musei Vaticani, ho controllato la carta per la qualità e non rietra in nessuno delle tre carte g1a-b-c, l'immobile è escluso, mi chiedo a livello di Sovrintendenza capitolina essendo fuori dalle mura aureliane, non ho l'obbligo del parere preventivo giusto? pertanto posso presentare un CILA senza nessun obbligo di parere secondo lei? Mi resta solo da verificare la noramtiva del PTPR, ma credo che non ci siano vincoli specifici in questa area specifica di Roma.

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    1. se l'immobile non è individuato in carta per la qualità ed è esterno alla zona patrimonio unesco, significa che non è soggetto a pareri consultivi dei relativi enti, fatti salvi vincoli di altra natura.

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  59. Buona sera Architetto. In carta qualita G1-a quale procedura occorre seguire per l'installazione di grate in ferro? La ringrazio anticipatamente.

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    1. se l'intervento si configura in CILA, il parere va richiesto attraverso il SUET; viceversa, se è attività libera o altro livello di istanza diverso dalla CILA, la richiesta di parere attualmente mi risulta sia ancora cartaceo.

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  60. In primis buona domenica e grazie. Quindi trattandosi di edilizia libera (grate di protezione in ferro) occorrerà produrre la sola istanza cartacea? Mi permetta di chiederle un'altra delucidazione. Ho letto con attenzione ma da profano la "seconda circolare della sovrintendenza capitolina" che dedica un paragrafo alla questione qui in parola. Mi sembra di aver capito che si richiede che tutte le finestre dell'edificio, parliamo di 40 appartamenti dovrebbero installare le stesse grate. Spero di non aver compreso bene

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    1. beh la Sovrintendenza deve salvaguardare l'estetica complessiva dell'edificio... comunque è bene andare a parlare preventivamente con il funzionario di zona per capire l'orientamento nel caso specifico. se le opere non vanno in CILA, la domanda è al momento cartacea, a meno di modifiche fatte nelle scorse settimane di cui non sono a conoscenza.

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  61. Buonasera,
    grazie per questo utilissimo blog.
    Vorrei un' opinione sulla pratica di cui mi sto occupando. Devo presentare una cila per MS in un edificio inserito nell'elaborato g1.b. Non volendo fare interventi esterni ma esclusivamente opere interne è comunque necessario il parere della sovrintendenza? Certo va segnalato con la spunta che l'immobile è in Carta qualità, ma poichè le prescrizioni della Sovrintendenza riguardano solo le opere esterne e io non devo farne, sono comunque tenuta ad attendere il parere per iniziare i lavori?
    Grazie

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    1. in g1b la sovrintendenza deve essere interpellata anche per opere esclusivamente interne: la "deroga" esiste solo per g1a. Purtroppo il meccanismo dei pareri consultivi nel PRG vigente non è stato progettato con molta lungimiranza.

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  62. Ciao Marco, ho avuto un parere negativo da parte della soprintendenza su una CILA presentata per un immobile ricadente in carta della qualità. Il diniego riguarda il fatto che nella divisione degli ambienti una finestra è stata divisa tra due stanze e per la Soprintendenza, tale divisione del serramento, è percepibile dall'esterno (anche se non è così). Ad ogni modo ora cosa devo fare? Presentare una nuova pratica CILA con nuovo protocollo oppure fare una modifica al progetto presentato e la CILA resta invariata? Grazie del tuo prezioso aiuto.

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    1. con la nuova procedura CILA sinceramente non so cosa bisogna fare: certo rifare da capo una cila con pagamento di nuovo dei diritti mi sembrerebbe eccessivo.

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  63. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  64. Buongiorno, sto facendo un intervento in CILA zona Casal Palocco RM, si tratta di un frazionamento di una unità immobiliare con giardino, questo comprende, l'apertura di un nuovo ingresso carrabile nel giardino in sostituzione di quello esistente. Il lavoro Prevede due ingressi pedonali nel muro di cinta e lo spostamento di una tettoia di circa 3.00x1.00 con il nuovo ingresso carrabile ( in pratica andiamo a modificare il muro perimetrale del giardino) Il consorzio di Casal Palocco non ha problemi nel dare l'autorizzazione ( la strada è gestita dal consorzio e non dal comune) il tecnico del municipio, mi ha autorizzato a spostare la tettoia senza fare la pratica al Genio Civile Trattandosi di uno smontaggio e rimontaggio...ma mi dice che secondo lui dovrei richiedere l'autorizzazione alla Sovraintendenza Capitolina. L'area in questione ricade nella Carta della qualità come :comprensori di carattere estensivo di case unifamiliari isolate o aggregate. L'area in PRG è T3. Secondo Lei, visti questi presupposti , modifica del prospetto del muro di cinta del Giardino è necessario richiedere l'autorizzazione alla Sovraintendeza Capitolina? La ringrazio per i preziosi consigli e per il preziosissimo apporto Tecnico. Adolfo Bardoni

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    1. direi di sì, sono opere abbastanza invasive.

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    2. Salve, ho chiesto un parere alla sovraintendenza ed è stato negativo...la giustificazione è stata che l'immobile aveva al piano seminterrato i posti macchina e dato che sono stati trasformati in appartamento si è perso il privilegio inoltre non vogliono auto nel giardino . In realtà le auto le mettiamo sulla rampa , ho avuto un'idea come anticipato l'ingresso della Rampa diventa pedonale e sposto l'ingresso carrabile , tolgo la pavimentazione della rampa circa 65mq. e la trasformo in giardino e per le auto che entreranno dal nuovo passo c. metto in opera circa 25 mq. di prato carrabile. In questo modo ho recuperato una notevole porzione di verdee creato un impatto meno invasivo, potrebbe essere una proposta plausibile? Esiste qualche norma di riferimento in proposito che puo' aiutarmi? Grazie per eventuali suggerimenti.

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    3. non credo di aver compreso tutto il progetto, comunque posso suggerire di contattare via email il funzionario di zona e cercare di capire direttamente da lui come poter superare le criticità.

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  65. Buongiorno Arch. Campagna, per un immobile ricadente in Città Storica T4 e segnalato in Carta per la qualità tav.G1B come "Edifici e complessi moderni" è necessario il parere della Soprintendenza capitolina anche per semplici opere di Manutenzione Ordinaria interne all'abitazione?
    La ringrazio in anticipo e mi congratulo per il suo interessantissimo e utilissimo contributo professionale. Arch. G. Gentile

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    1. la procedura non prevede una esenzione dal parere per questo tipo di opere.

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  66. Buonasera Architetto, devo presentare una cila in un immobile in prati che ricade in città storica t6 e in G1a in:
    1. Morfologie degli impianti urbani moderni, Tessuti o porzioni di tessuto caratterizzati dal rapporto fra tracciati, occupazione del suolo eo qualità degli spazi aperti
    2. Morfologie degli impianti urbani dell'espansione otto novecentesca, Impianti con progetto unitario e disegno urbano a struttura geometrica regolare.
    L'immobile ha doppio affaccio, uno su strada principale e l'altro secondario su una corte con giardini privati del mio palazzo e facciate cieche di altri 2 fabbricati. Dovendo fare un bagno cieco, posso utilizzare un foro in facciata esistente sul prospetto secondario (ancora non mi hanno confermato che sia stato autorizzato con l'ultima ristrutturazione) o devo fare una richiesta di parere alla soprintendenza capitolina? Inoltre devo fare la relazione storico critica da allegare alla cila? sul suet nella sezione "allegati" c'è scritto che è considerata sempre obbligatoria per immobili ricadenti in carta delle qualità. Cosa mi consigli?
    Grazie per il tuo prezioso contributo

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    1. sarebbe preferibile verificare se il foro è autorizzato, altrimenti andrebbe richiesto il relativo parere.

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  67. Per la relazione storico critica come procedi? La redigi anche nel caso in cui devi effettuare una semplice manutenzione straordinaria interna in immobile ricadente in Morfologie degli impianti urbani? grazie ancora per la disponibilità

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    1. sì, la redigo sempre, anche in forma semplificata, perché un conto è che ne contestino il contenuto, un conto è che il documento sia totalmente assente laddove specificamente richiesto.

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  68. Buongiorno architetto e complimenti per gli articoli e il blog in generale. E' un vero punto di riferimento ormai per noi tenici romani.
    Vorrei farle una domanda. Mi trovo a dover effettuare dei lavori di rifacimento di giunti elastici di pannelli di facciata di un fabbricato inserito in morfologie degli impianti urbani, tessuto T8.
    Un intervento del genere ricade in MO tra quelli che non necessitano di nessuna comunicazione.
    Ora, essendo il tessuto T8 e quindi non ricadente nelle casistiche previste dall'art.24 co.21 delle NTA, il fatto che comunque ricada nelle morfologie degli impianti urbani necessità di un'autorizzazione della Sovrintendenza Capitolina?
    Grazie per la disponibilità

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    1. secondo me sì, perché il comma 21 ti dice quali opere sono soggette a "DIA" oltre che al parere, il quale quindi sarebbe comunque da acquisire.

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  69. per le opere esterne, nei fatti non esiste una soglia di esenzione dal parere consultivo, a meno che non si rientri in quelle specifiche opere puntualmente normate nelle circolari. suggerisco di approfondire il tema della legittimità dello sgabuzzino.

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  70. Buongiorno Architetto, mi trovo a dover presentare una CILA per lievi modifiche interne, per un immobile che ricade in carta qualità tavola G1C. Secondo Lei è sufficiente la richiesta, tramite portale Suet, di parere preventivo o è necessario una richiesta di parere alla Sovrintendenza archeologica nazionale?
    Grazie per la disponibilità

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    1. se l'intervento non prevede scavi e non è ubicato in locali interrati, non mi risulta serva chiedere il parere dell'archeologica, a meno che non ci sia un vincolo diretto.

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  71. Salve Architetto,
    vorrei chiedere se in base alla sua esperienza è fattibile un frazionamento di un appartamento ricadente in G1B ed appartenente ad un edificio puntualmente vincolato come Opere di rilevante interesse architettonico o urbano", rispettando le superfici minime dei 45 mq. dei nuovi appartamenti? La ringrazio e le auguro buona serata.

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    1. non ho esperienze recenti ma se il frazionamento non modifica la gerarchia architettonica delle parti comuni interne ed esterne, e se non si modificano elementi architettonici di spicco interni, non penso che la sovrintendenza vada a rigettare l'intervento.

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  72. Salve. Ho inoltrato via p.e.c. il 5 gennaio una richiesta di parere preventivo per l'ampliamento di una finestra prospiciente una chiostrina. Si tratta di un'abitazione a Roma, città storica T4, inserito nella carta della qualità "impianti con progetto unitario e disegno urbano a struttura geometrica regolare". Il parere negativo altrettanto in p.e.c. arriva 10 giorni dopo il termine dei 60 giorni ed è motivato da ragioni estetiche (discutibilissime). Mi chiedo se il parere così fornito sia non più vincolante e se rischio qualcosa inoltrando la s.c.i.a. La modifica non tocca strutture, la finestra si amplierebbe verso il basso senza allargarsi ed è posta al piano primo senza altra apertura sottostante. In punta di diritto il comune (sovrintendenza o municipio) possono fermare i lavori?

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    1. non mi risulta vi sia giurisprudenza specifica sulle procedure romane ma, se ci si ispira a recenti sentenze sulla tardività dei pareri della soprintendenza nell'ambito delle procedure di autorizzazione paesaggistica (dove il silenzio-assenso vale solo tra amministrazioni e non verso il cittadino), si potrebbe dire che un parere tardivo perde di efficacia o viene declassato da "vincolante" a "non vincolante", posto comunque che i parerei della capitolina sono consultivi e quindi comunque non vincolanti. Detto tutto ciò, e concordando la cosa con il municipio, forse, e dico forse, se si deposita l'istanza, allegando il parere negativo e valorizzando che è tardivo, se il municipio non inibisce il titolo, si potrebbe ritenere (e sottolineo potrebbe) di essere nella ragione. Se il municipio si esprimesse favorevolmente, comunque, sarebbe meglio ma, nel caso, dovreste presentare un PdC.

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  73. Salve Marco, ho presentato una Cila in centro storico in un edificio che risulta in Carta della qualità:
    MORFOLOGIA DEGLI IMPIANTI URBANI:
    Tessuti di Origine Medievale (T1)
    Edifici con tipologia edilizia speciale (Palazzo Gentilizio).
    I lavori non sono iniziati ed io erroneamente non ho presentato contestualmente alla CILA sul SUET la richiesta di parere preventivo alla Sovrintendenza Capitolina. Posso farlo ora con integrazione sul SUET? Devo aspettare il parere (60gg) anche per le opere di rasatura, tinteggiatura e aggiunta unti luce?

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    1. nel prg non sono specificate opere sottratte dal parere della capitolina ma generalmente, a meno che l'edificio o la zona di intervento non abbia specifiche peculiarità, all'ufficio non interessa entrare nel merito di opere così di dettaglio.

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  74. Buona sera Architetto, ho presentato una CILA l'11 marzo tramite SUET nel V municipio per realizzazione di un tramezzo interno. L'istanza di invio è automatica ma volevo sapere se il parere della soprintentenza arriva direttamente sul portale oppure bisogna fare una richiesta diretta. Sapresti dirmi la tempistica della risposta visto che sono trascorsi 15 giorni dall'invio? Grazie

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    1. il parere dovrebbe arrivare sullo stesso portale. difficile aspettarsi il parere prima di 45 giorni, comunque dopo 60 si intende automaticamente reso.

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    2. La ringrazio per la risposta, volevo chiederle se il parere ricevuto può essere utilizzato per un altro appartamento, facente parte dello stesso condominio, e per lavori sulle facciate esterne, oppure bisogna chiedere un nuovo parere specifico per ogni intervento?

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    3. un parere per ogni intervento, o un unico parere per tutti gli interventi.

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  75. Buonasera Marco, ho ripreso in mano una pratica di 13 anni fa, una Dia. Pratica presentata a maggio 2008, solo ora mi sono resa conto che un mese e mezzo prima era entrata in vigore la carta della qualità!! Tavola G24 verso ostia (morfologie degli impianti urbani moderni- tessuti caratterizzati dall'impianto volumetrico degli edifici)
    Nella Dia, oltre a delle opere interne ampliavo delle finestre (era un piano semi interrato condonato), All'epoca feci le "revisioni" con i tecnici nel municipio ed ovviamente aspettai i canonici 30 giorni. Nessuno mi scrisse per la mancanza di parere (sarebbe stato meglio). Oltre alla situazione che si andrà a creare con il committente, mi preoccupa molto il fatto che presentando ora il parere questo possa essere negativo. L'edificio (villetta a schiera) è pieno i superfetazioni, come pergolato, motori condizionamento ecc. e attualmente sono molto più restrittivi, a quel punto non saprei cosa fare con la Dia
    Stavo valutando se l’art. 34 bis mi possa venire incontro in qualche modo, non essendo l’immobile sottoposto a tutela ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42
    Grazie sempre per il tuo lavoro
    Alessandra

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    1. stiamo parlando di una DIA a cui manca un atto non vincolante (i pareri della sovrintendenza e del coque sono consultivi, non prescrittivi) e che ha ampiamente maturato il termine temporale dei 18 mesi dell'art. 21 nonies L. 241/90. A mio modesto modo di vedere, è una pratica che non è più annullabile da parte dell'ufficio, dunque potrebbe ritenersi essere data per "buona": ovviamente salvo diversa opinione. se sullo stesso immobile bisogna fare nuove opere, valuterei se ricomprendere le vecchie opere citandole nel nuovo parere.

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  76. Buongiorno Marco, sto per perfezionare l'acquisto di un immobile a Casal Palocco (zona compresa nella Carta qualità) e mi sono accorto che nella DIA, presentata per Piano Casa dovuto ad un ampliamento esterno, il professionista ha segnato che l'immobile non faceva parte di una zona compresa nella Carta Qualità. Secondo lei questa situazione può essere sanata in qualche modo? o rende illegittima la DIA e quindi il Piano casa? Grazie mille per un suo riscontro. Andrea

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    1. è un caso particolare su cui preferisco non esprimermi qui sul blog: se ha interesse, mi contatti in privato.

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  77. Buongiorno Architetto, ho installato una pergotenda in un piano terra di edificio in carta della Qualità T4. nonostante fosse in cila non è stato richiesto il Nulla Osta della sovrintendenza, è possibile sanare la situazione o in caso di controlli sarò tenuto a rimuoverla?

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  78. Salve Architetto, un mio cliente vorrebbe far installare due motori di condizionatori in un balconcino interno ad una corte, in un palazzo che ricade in carta della qualità, esattamente in via di torre argentina, il suddetto balconcino è posto parallelamente al lato lungo della corte (di forma rettangolare), ma non è praticamente visibile da quest'ultima, visto che ha un muro per tutta la profondità del balcone sul lato di questo che confina con la corte. Per installare i motori è necessario il parere della Sovrintendenza? Con quale pratica?

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    1. la via indicata è all'interno del patrimonio unesco: il parere deve essere chiesto alla soprintendenza statale oltre che a quella capitolina, se di competenza e non in conflitto.

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  79. Gentile Architetto, un immobile in città giardino (via cimone) secondo la carta g1_11 http://www.urbanistica.comune.roma.it/images/uo_urban/prg_adottato/g1_11.pdf
    risulta colorato di rosso a righe orizzontali, che mi pare corrisponda a "tessuti o porzioni di tessuto caratterizzati dal rapporto fra tracciati, occupazione del suolo e/o qualità degli spazi aperti" (che mi pare sensato). Questa tipologia si trova nel gruppo "morfologie degli impianti urbani", quella che lei spiega essere denominata come lettera a, se non sbaglio. In questo immobile, un appartamento è stato soggetto ad alcune modifiche credo negli anni 60, poi soggette a richiesta di condono nell'87 (legge 47/85), richiesta che fu lavorata a fine anni '90 e inviata comunicazione per concessione in sanatoria, purtroppo non ritirata dai proprietari di allora. Risultato, la richiesta ora è di nuovo in lavorazione e ci si domanda se fare accesso alla procedura semplificata per arrivare rapidamente alla concessione. La pratica - come verificato da un tecnico - è completa di tutto quello richiesto dalla legge di allora, ma abbiamo il dubbio che la carta per la qualità imponga nuovi vincoli e nuove richieste, più severe di quelle dell'epoca. In particolare la superficie dell'abuso che corrisponde 13.16 metri quadri impensierisce il tecnico riguardo alla possibilità che venga chiesta una idoneità statica che all'epoca non era necessaria.

    Lei ha un'opinione e un'esperienza a riguardo?

    La ringrazio
    Andrea

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    1. la carta per la qualità non ha rilevanza in tema di condono edilizio, in quanto quest'ultimo opera in deroga agli strumenti urbanistici. In ogni caso, se l'illecito è dimostrato essere preesistente alla stessa carta per la qualità (2008) generalmente non ci sono problemi per l'accertamento dell'assentibilità.

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  80. Buonasera gent. Arch.Campagna, Palazzo Federici,via XXI aprile n.21 prog. Arch. De Renzi, realizzazione di opere interne: occorre chiedere parere soprintendenza capitolina, inserendolo semplicemente nella pratica CILA,nella piattaforma SUET e attendere parere, oppure portarlo direttamente? grazie mille

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    1. la richiesta di parere consultivo per carta qualità deve essere veicolato attraverso portale SUET, se si ricade in CILA. solo negli altri casi si deve depositare autonomamente.

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  81. Gentile collega,
    recentemente incaricato della verifica della conformità urbanistica di un immobile, richiedendo alla parte venditrice la documentazione circa gli ultimi titoli edilizi, ricevo una CILA in sanatoria per opere interne (2020). Analizzando l'area, risulta che l'immobile fa parte di un complesso di edifici moderni, raggruppato all'interno di un perimetro che inequivocabilmente identifica la categoria d) EDIFICI E COMPLESSI EDILIZI MODERNI > Complessi di Edifici di rilevante interesse architettonico, urbano o ambientale.

    Peccato che il tecnico che ha redatto la pratica abbia inserito come motivazione di esclusione dalla richiesta di parere preventivo, quella relativa alla circolare Circolare RI/16722 del 14 giugno 2016 peraltro riferendosi erroneamente agli "EDIFICI E COMPLESSI EDILIZI MODERNI".

    In ogni caso risulta evidente che in mancanza del parere necessario, il titolo risulterebbe inefficace.
    Domando un parere su come comportarsi.
    Grazie

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    1. sentieri prima la soprintendenza capitolina, perché potrebbe essere possibile acquisire il parere a posteriori, e riconferire efficacia alla procedura. Se questa dovesse sollevare problemi, sentirei il municipio, perché se è l'ufficio competente a chiedere un parere alla capitolina, non dovrebbero opporsi. Alle perse, ma solo in via subordinata, si potrebbe ripresentare una nuova istanza.

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  82. Buongiorno, in progetto CILA per opere interne ricadente in G1.b opere di rilevante interesse architettonico, dentro le mura aureliane,se ho capito bene, realizzare un foro nel cortile per l'ereazione forzata di un bagno non è possibile? Grazie

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    1. ottenendo i vari pareri consultivi potrebbe essere astrattamente possibile.

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  83. Buonasera, vorrei avere un tuo parere in merito ad un caso che devo presentare. Siamo all'esterno delle Mura Unesco ma segnalati in carta qualità come "edifici e complessi edilizi moderni - complessi di edifici di rilevante interesse architettonico, urbano ed ambientale". Le opere da eseguire già concordate con la Proprietà sono solo opere interne, quindi presenterò una CILA + PARERE SOVRINTENDENZA direttamente al SUET ed aspetteremo i 60 giorni per cominciare i lavori. Il proprietario però è in dubbio se sostituire gli infissi esterni e vorrei sapere, secondo la tua esperienza, se a lavori iniziati (quelli interni) possiamo avviare una richiesta di parere per la sostituzione degli infissi e, sempre dopo i 60 giorni, avviare una SCIA che si sovrapporrà alla CILA. Oppure, dovrò prima chiudere la CILA e poi, a parere arrivato per le finestre avviare la SCIA?. Grazie se mi vorrai rispondere con un tuo parere. Cordialmente Cristina

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    1. se parliamo di sostituzione infissi senza modifica del vano architettonico, secondo me è una operazione che ricade nell'alveo di validità della CILA, senza necessità di sconfinare in CILA. Dunque se così è, potrete poi presentare una "sostituzione pratica" per andare in variante alla CILA originaria. Il mio consiglio, però, è decidere fin da subito e presentare un progetto definitivo fin dall'inizio.

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    2. Grazie, si in effetti si tratta di sola sostituzione di infissi, senza alcuna modifica. Ho sempre creduto che andasse in SCIA...direi che cercherò di far decidere da subito la proprietà per fare come mi consigli. Buon lavoro e complimenti per il tuo blog, veramente prezioso

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    3. scusami...ovviamente intendi "senza necessità di sconfinare in SCIA"....non in "CILA", giusto?

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Grazie per il commento. verifica di essere "nell'argomento" giusto: ho scritto diversi post su vari argomenti, prima di commentare controlla che il quesito non sia più idoneo ad altri post; puoi verificare i miei post cliccando in alto nel link "indice dei post". I commenti inseriti nella pagina "chi sono - contatti" non riesco più a leggerli, quindi dovrete scrivere altrove: cercate il post con l'argomento più simile. In genere cerco di rispondere a tutti nel modo più esaustivo possibile, tuttavia potrei non rispondere, o farlo sbrigativamente, se l'argomento è stato già trattato in altri commenti o nel post stesso. Sono gradite critiche e più di ogni altro i confronti e le correzioni di eventuali errori a concetti o procedure indicate nel post. Se hai un quesito delicato o se non riesci a pubblicare, puoi scrivermi in privato agli indirizzi che trovi nella pagina "chi sono - contatti". Sul blog non posso (e non mi sembra giusto) pubblicare le mie tariffe professionali: scrivimi un email per un preventivo senza impegno. Grazie.