ricevo diverse richieste di delucidazioni e consigli di persone che stanno valutando l'acquisto di immobili condonati o con domanda di condono "aperta", quindi penso sia utile per tutti scrivere due righe a riguardo, dato che la cosa presenta dei rischi e dei risvolti di cui non tutti sono a conoscenza. Anzitutto, dobbiamo distinguere due casi, quando parliamo di immobili soggetti a condono: 1. il caso in cui sia già rilasciata la concessione in sanatoria e 2. il caso in cui sia stata solo presentata la domanda di condono ma non la concessione in sanatoria.
blog di aggiornamento e riflessione sulla professione tecnica di architetto e non solo, rivolto sia ai colleghi tecnici che agli avventori alle prese con il progetto di ristrutturazione della casa piuttosto che con i problemi urbanistici del proprio immobile.
mercoledì 31 ottobre 2012
giovedì 25 ottobre 2012
legno sassi e materia
Dopo una lunga - e non esaurita - parentesi di post di natura prettamente tecnico-burocratica ci vuole un post su una realizzazione di architettura d'interni: ecco quindi una delle ultime creature dello Studio, un appartamento in zona piazza dei caduti della Montagnola in cui si è intervenuto su una distribuzione originaria decisamente poco efficiente. Senza rivoluzionare più di tanto, e dando dei sapienti colpi di mano progettuale, abbiamo trasformato una tradizionale distribuzione anni '60 in un moderno appartamento, adeguato agli attuali standard di utilizzazione degli spazi con un occhio attento proprio allo sfruttamento anche dell'ultimo centimetro utile: il metro quadro costa sempre tanto - anche in tempi di crisi - perché buttarlo in disimpegni, spazi sproporzionati, anfratti inutili?
martedì 23 ottobre 2012
un punto sulla CILA a sanatoria a Roma
La CILA a sanatoria a Roma è soggetta al pagamento, come è normale, della sanzione amministrativa indicata dal DPR 380/01, che è di 258 euro. Nel 2008 tuttavia la Regione Lazio ha pubblicato una legge specifica contro l'abusivismo edilizio che istituiva, oltre alla sanzione "nazionale", anche una sazione regionale da sommarsi alla precedente di cui sopra: in questo post vorrei spiegare perchè questa ulteriore sanzione (di 1.000 euro minimo) NON vada applicata alle CILA, cosa che invece alcuni municipi fanno, viòlando quindi la legge, magari inconsapevolmente.
giovedì 18 ottobre 2012
rifacimento impianti uguale manutenzione straordinaria? parliamone
ho già parlato in generale sulle detrazioni fiscali in edilizia, ma stavolta vorrei approfondire un tema veramente difficile da trattare, e riguarda i casi reali in cui è possibile usufruire della detrazione fiscale del 50% (ex 36%) nelle ristrutturazioni. La questione spinosa è la seguente: la legge dice che tale detrazione fiscale è applicabile, nelle abitazioni private, solo alle opere di manutenzione straordinaria, differenziandole da quelle di manutenzione ordinaria che invece sono detraibili solo e soltanto se sono opere fatte su parti condominiali del fabbricato. Ok, qual'è il problema? il problema è che ci sono alcune opere che non si capisce bene se rientrano nella manutenzione ordinaria o straordinaria, tipo il rifacimento impianti. Cerchiamo di capirci qualcosa.
martedì 9 ottobre 2012
un massetto con impianti ben fatto
di recente mi è capitato di fare il consulente tecnico di parte per un amico nonchè collega, il quale ha avuto la disavventura di avere un cantiere di casa gestito da un'impresa che si è rivelata essere un po poco seria e ancor meno professionale. Tra le tante, uno degli argomenti di causa riguardava il massetto, rotto in più punti in corrispondenza degli "incroci impiantistici" (i punti in cui si sovrappongono impianti diversi, come l'elettrico ed il termico). Dato che sull'argomento abbiamo lungamente dibattuto durante la causa per trovare argomenti validi da sottoporre al CTU, sono usciti fuori concetti non ovvi su come debba essere fatto un buon massetto e soprattutto su quale massetto sia idoneo nei diversi contesti.
martedì 2 ottobre 2012
la SCIA edilizia a Roma: casi di applicazione
Le rinnovate leggi sull'urbanistica hanno probabilmente creato più confusione che semplificazione: anzi, di semplificazione non ne ho trovato traccia, di confusione davvero tanta, troppa. Da che esisteva "solo" la DIA per opere dalla manutenzione straordinaria alla nuova costruzione (in determinati casi), siamo passati alla creazione di nuove procedure e nuove suddivisioni di "ruoli": abbiamo la CILA per le manutenzioni straordinarie, la DIA che rimane per ristrutturazioni edilizie "pesanti", e poi c'è la SCIA che, a detta delle norme stesse, si applica "in tutti gli altri casi" in cui non si usa nè la CILA nè la DIA. Nella pratica, non si capisce bene dove si applica, e quindi ciascun comune ha ben pensato di decidere per proprio conto come e dove renderla valida. Anche Roma ha stabilito gli ambiti di applicazione con una circolare dipartimentale, ma ancora alcune sfumature non sono chiare: in questo post cerco di racchiudere quello che è il campo di applicazione della SCIA in base alla mia esperienza diretta "sul campo".
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