In questo blog ho spesso trattato delle delicate questioni che si pongono quando occorre intervenire nel centro storico di Roma, in particolare in quello interno al perimetro delle Mura Aureliane, che è specificatamente vincolato dal ministero dei beni culturali in quanto è dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Da ciò deriva il fatto che tutti gli interventi che riguardano gli esterni degli edifici, fosse anche la semplice manutenzione ordinaria, è soggetta al parere preventivo della sovrintendenza. Tuttavia, dato che non erano ben delineati i confini delle responsabilità tra Comune e Ministero, fu siglato qualche anno fa un protocollo d'intesa che solo di recente è stato pubblicato on-line. Vediamone brevemente i contenuti.
Il tema dei vincoli l'ho trattato più in generale in
quest'altro post, di cui questo, in parte, si sovrappone come argomenti.
Il protocollo fu siglato nel 2009, circa un anno dopo l'entrata in vigore del nuovo piano regolatore il quale stabilisce che il comune e la sovrintendenza debbano collaborare in determinati ambiti. La necessità di scriverlo nasce da alcune questioni che comunque il PRG stesso non definisce in modo chiaro, per esempio il fatto se per città storica si debba intendere tutta quella definita dal PRG stesso ovvero quella esclusviamente interna al perimetro delle mura, creando quindi delle sovrapposizioni di responsabilità con la
Sovritendenza Capitolina (che è un ente diverso dalla
Sovritendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici che fa capo al Ministero, che di seguito chiameremo SBAP per semplificare e per distinguerla da quella capitolina). Il pdf del protocollo d'intesa è
scaricabile dal sito ufficiale del dipartimento.
Senza scendere troppo nel dettaglio della storia del PRG che forse interessa a pochi, cerco di sintetizzare qui di seguito quelli che sono i principi espressi dal protocollo e come questi si traducano, nella pratica, all'interno delle autorizzazioni edilizie.
Per gli immobili specificatamente vincolati da decreto ministeriale (dunque rientranti nei principi di tutela della parte II del Codice dei Beni Culturali), ovunque essi si trovino, l'unico organo competente a poter rilasciare il parere è la SBAP ma se sono individuati anche in carta per la qualità con qualunque classificazione eccetto quella delle morfologie degli impianti urbani, sono soggetti anche al parere della capitolina (anche se a mio parere ciò non ha senso, in quanto la capitolina non avrebbe titolo per andare in eventuale contrasto con la sovrintendenza statale). A seconda del tipo di vincolo imposto, il parere può essere necessario anche per opere di semplice manutenzione ordinaria anche interna all'edificio, e in tali casi anche per le opere che per gli altri immobili non sono soggette al deposito dei titoli autorizzativi è necessario depositare una SCIA, dopo aver acquisito il parere della sovrintendenza.
Per gli
immobili NON vincolati nella parte II del Codice ma individuati nella Carta per la Qualità del PRG (vi rimando a
quest'altro mio post per approfondire) la sovrintendenza competente è quella capitolina. Questi immobili non hanno un vincolo ministeriale, ma sono comunque "tutelati" dal PRG in quanto il Comune, nella redazione del Piano, ha valutato che alcuni immobili puntuali o anche interi tessuti di città debbano essere sottoposti ad una maggiore limitazione dell'attività edilizia e quindi ad un maggiore controllo. Sul protocollo d'intesa c'è scritto che sono "
esclusi gli immobili individuati nelle morfologie degli impianti urbani" e, con successiva
circolare del 2016, è stato chiarito che detti immobili non sono soggetti al parere ove siano interessati da opere aventi impatto esclusivamente interno. Il parere va chiesto per opere dalla Ristrutturazione Edilizia in su, quindi NON va chiesto per opere di manutenzione ordinaria, a meno che non sia espressamente previsto per il tipo di immobile individuato. La sovrintendenza capitolina, come anche specificato nel protocollo stesso, ha un silenzio-assenso di 60 giorni (in quanto fa riferimento ai principi generali della L. 241/90 che indica tale tempo limite per il rilascio di atti provvedimentali), trascorsi i quali si prescinde dal parere.
Per gli
immobili NON vincolati ma posti all'interno della città storica patrimonio UNESCO, indipendentemente dal tessuto di appartenenza, se sottoposti ad interventi di rilevanza esterna (qualunque esso sia, anche la manutenzione ordinaria) sono soggetti al rilascio preventivo del parere della SBAP. Ne consegue che gli interventi che non riguardano gli esterni, anche se sono interventi invasivi tipo frazionamenti o fusioni, NON sono soggetti al rilascio del parere della sovrintendenza statale (sempre ammesso che non si ricada in immobili con specifico vincolo ministeriale, è ovvio). Come specificato sempre nel protocollo, anche la sostituzione degli infissi esterni con altri aventi caratteristiche diverse è soggetto all'acquisizione del parere preventivo. Ne consegue, però, che la sostituzione di infissi con altri identici è invece considerata attività libera, anche in centro storico. Se l'intervento edilizio rientra tra quelli autorizzabili in DIA (che oggi non esiste più), vige anche qui il silenzio-assenso di 60 giorni. Nel caso in cui coesista sia il patrimonio UNESCO e sia la carta per la qualità, allora il parere della capitolina sarà necessario in tutti i casi in cui l'immobile non è individuato nelle morfologie degli impianti urbani (anche per opere esterne). Quest'ultimo aspetto non è chiaro nella circolare, ma è stato reso esplicito sulla
pagina ufficiale della Sovrintendenza Capitolina*.
Giusto per completare il quadro procedurale, anche se non è indicato in questo protocollo, vi è il caso degli
immobili individuati nei tessuti della città storica esterni al patrimonio UNESCO e non individuati nella carta per la qualità (ovvero la maggioranza degli immobili esterni alle mura aureliane della prima periferia): in questo caso, se si devono eseguire opere dalla ristrutturazione edilizia in su occorre richiedere il parere al
Comitato per la Qualità Urbana ed Edilizia, che è sempre un dipartimento comunale. Il parere va richiesto anche per le opere di ristrutturazione edilizia interne (sono escluse sempre le manutenzioni straordinarie e quelle ordinarie, sia interne che esterne), perché non è specificato diversamente: appare quindi in controsenso che, per esempio, per frazionare un appartamento in pieno centro storico sia sufficiente il permesso al municipio mentre invece se si è esterni ad esso si debba richiedere il parere al COQUE. Consoliamoci col fatto che questo ufficio è abbastanza bene organizzato e risponde in tempi ragionevoli.
*dato che la pagina ufficiale della sovrintendenza viene cambiata con una certa ciclicità, ed anche per fornire un riferimento più diretto al lettore, riporto qui l'esatto testo della pagina del sito ufficiale, così come esso appare alla data di aggiornamento del presente post (agosto 2021, ma è così almeno da febbraio 2021). Attenzione: il testo che segue è copincollato dalla pagina ufficiale alla data di oggi (agosto 2021), e non si garantisce nulla riguardo alla validità e veridicità del contenuto qui riportato.
Per interventi su elementi individuati in Carta per la Qualità e non tutelati per legge, si schematizzano le seguenti casistiche:
INTERVENTI INTERNI:
- negli elementi individuati nell’elaborato G1 tra le “Morfologie degli impianti urbani”, art. 16 comma 1 lettera a) delle N.T.A., compresi quelli in sito UNESCO, gli interventi interni (anche in sanatoria) non sono soggetti all’acquisizione del parere preventivo della Sovrintendenza Capitolina;
- negli elementi individuati nell’elaborato G1, art. 16 comma 1 lettera c), d), e) delle N.T.A, compresi quelli in sito UNESCO, gli interventi interni (anche in sanatoria) sono soggetti all’acquisizione del parere preventivo della Sovrintendenza Capitolina.
INTERVENTI ESTERNI:
- negli elementi individuati nell’elaborato G1 tra le “Morfologie degli impianti urbani”, art. 16 comma 1 lettera a) delle N.T.A, gli interventi esterni (anche in sanatoria) sono soggetti all’acquisizione del parere preventivo della Sovrintendenza Capitolina con l’esclusione di quelli in sito UNESCO;
- negli elementi individuati nell’elaborato G1, art. 16 comma 1 lettere c), d), e) delle N.T.A, gli interventi esterni (anche in sanatoria) sono soggetti all’acquisizione del parere preventivo della Sovrintendenza Capitolina, compresi quelli in sito UNESCO.
Ciao Marco volevo togliermi un dubbio. Ma per gli immobili inseriti in centro storico all'interno delle mura aureliane per la sola manutenzione ordinaria in facciata tipo risanamento di cornicioni di coronamento e balconi occorre comunque il nulla osta della SBAP oppure basta presentare una SCIA al primo municipio? Inoltre volevo chiederti se per immobili vincolati ai sensi del DPR 42/04 il nulla osta va richiesto solo per opere esterne e non per opere interne. Infine volevo dirti che al II municipio mi e' capitato di presentare una pratica di accorpamento ma non mi hanno richiesto il CTR per il calcolo degli oneri concessori.come mai? Grazie e buona estate
RispondiEliminaCiao, le facciate esterne in centro storico.dentro le mura aureliane sono.vincolate quindi il parere serve anche per la manutenzione ordinaria. Sinceramente non ricordo se vai in silenzio assenso. Per il tuo.secondo dubbio, in teoria la scia e la cila non contemplano opere onerose, ma sul punto in dettaglio non c'è molta chiarezza.
EliminaCiao Marco volevo condividere con te un'esperienza. Dovendo presentare al IX municipio una SCIA per accorpamento ad un certo punto del modulo viene richiesto di asseverare se l'unita' immobiliare non ha mai subito mutamenti oppure con quali titoli autorizzativi sono stati eseguiti lavori pregressi. Il tecnico del municipio mi ha quindi invitato a fare un accesso agli atti presso l'URP del municipio. Ma secondo te questa e' la procedura normale che va seguita per la presentazione di ogni pratica cioè' verificare all,'URP il pregresso sempre e comunque per non incorrere in errori? Credevo che verificare la conformita' della planimetria catastale con lo stato di fatto fosse sufficiente ed invece la planimetria catastale quasi non l'ha considerata. Che ne pensi? Quella che ho descritto sopra puo' considerarsi una procedura da seguire? Grazie
RispondiEliminaTeoricamente occorre sempre verificare la legittimità e non solo servirebbe l'accesso agli atti al municipio, ma pure al dipartimento x il progetto originario. Generalmente comunque è quasi sempre possibile ricostruire la storia dell'immobile con i documenti in mano al proprietario.e.cinsidera.sempre che sono tutte.cose che.dovresti trovare citate.nel rogito ultimo.
EliminaSalve a tutti. Per chi volesse il Protocollo d’Intesa tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Comune di Roma (prot. 57701 in data 8 settembre 2009) il link buono è questo :
RispondiEliminahttp://www.urbanistica.comune.roma.it/images/dipartimento/atti/circolari/MBAC2009.pdf
altrimenti basta cercare in google : MBAC2009.pdf.
spero torni utile.
Saluti
Arch. Gori
Ciao, grazie non mi ero accorto che il link non funzionava più: ho corretto l'indirizzo anche nel blog ;-)
EliminaSalve,
Eliminavolevo riferire di aver protocollato una CILA per un immobile non vincolato che ricadeva nelle morfologie degli impianti urbani - Carta della qualità. Ho spiegato che esiste un protocollo d'intesa con lo sbap (carta alla mano!) e non mi è stato chiesto il nulla osta della sovrintendenza. capitolina...sono stato fortunato?? Per me carta canta!!
Un saluto
Non è fortuna, hai seguito le regole: le morfologie urbane incidono per la RE in su, quindi fino alla MS non devi chiedere nessun parere.
EliminaSalve, scusate l'intrusione, quindi neanche per un accorpamento (risanamento conservativo) in accertamento di conformità non dovrebbe essere necessario il parere.. l'immobile è identificato nella carta della qualità tav. g1a - in "morfologie degli impianti urbani", fuori dalle mura aureliane. In municipio II, quando gli ho fatto presente del protocollo d'intesa, dopo qualche faccia dubbiosa tra tecnici, mi hanno detto che non occorre il parere e di allegare copia del prot.lo d'intesa alla SCIA.. e se ne sono fatti una copia. L'unico dubbio che mi sorge è che il protocollo fa riferimento all'art. 24 c. 19 delle NTA di PRG che espressamente descrive le competenze per la città storica interna alle mura aureliane, pertanto mi chiedo se è valido per il resto del tessuto (città storica) esteno alle stesse.
EliminaGrazie.
Paolo
nelle morfologie degli impianti urbani la sovrintendenza capitolina interviene per opere di RE in su: l'accorpamento è RC, quindi secondo me non serve (mentre invece per il frazionamento, si). Il protocollo d'intesa non vale per la sovrintendenza capitolina, ma solo per quella statale.
EliminaGrazie!
Elimina.anche se il sito della sovrintendenza capitolina cita espressamente il protocollo d'intesa: "Gli interventi su edifici o complessi ricompresi nell’ambito della Città Storica dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità, sono regolati dal Protocollo d’Intesa tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Comune di Roma (prot. 57701 in data 8 settembre 2009)"
Eliminahttp://www.sovraintendenzaroma.it/servizi_al_cittadino/pareri_urbanistici_ed_edilizi
certo, infatti quel settore spetta alla sovrintendenza statale, non a quella capitolina. ciò anche a rimarcare il concetto che non è la sovrintendenza capitolina, ma appunto quella statale, ad aver siglato il protocollo d'intesa.
Elimina..grazie ancora. Dove posso trovare l'informazione circa l'intervento da parte della sovrintendenza capitolina per opere di RE in su? Proverò a contattarli anche per email dato che per telefono è impossibile parlare coi tecnici della sovraint capitolina.
EliminaHo parlato con la responsabile dell'ufficio tecnico del municipio che ha chiamato in quel momento il tecnico della sovrintendenza capitolina, il quale ha confermato che tutti gli interventi interni (anche MS) sugli immobili identificati nella carta della qualità (anche tav. g1a) devono passare attraverso loro. Il protocollo d'intesa, come affermavi, riguarda la sovrintendenza statale.
EliminaUn saluto
Ciao, grazie del feedback ;)
EliminaBuongiorno arch. Campagna, io devo presentare una cila in sanatoria per sole opere interne di costruzione tramezzi in un immobile ricadente nella tavola G1 foglio A Morfologie degli impianti urbani. In questo caso cosa dovrei fare? Per le sanatorie come ci si regola?
Eliminain teoria sarebbe necessaria la sovrintendenza capitolina anche per opere inerne (difatti non è mai esplicitamente asserito il contrario), dunque occorrerebbe chiedere il parere. alla sovrintendenza non credo interessi se si tratti di opere in sanatoria o meno, quindi farei una richiesta generica. Può darsi comunque che al municipio non te la chiedano.
EliminaAllora, riporto un'esperienza di questi giorni sulla quale ho sbattuto la testa, per le CILA per opere interne in immobili identificati nella carta della qualità come "morfologie degli impianti urbani", NON SERVE il parere della Sovrintendenza Capitolina. Lo dico con certezza. E anche con una certa arrabbiatura perché questi idioti della Sovrintendenza (mi scuso per il linguaggio, ma in questo caso non è un offesa, è un dato di fatto) questa cosa non la scrivono in maniera chiara da nessuna parte, mentre dovrebbe essere scritta a chiare lettere. Allora, vi racconto brevemente. Dovendo presentare una CILA nel primo Municipio in zona piazza Vittorio ho verificato la Carta della Qualità e ho visto che l'immobile ricadeva in questi tessuti. Ho chiesto ai miei amici e colleghi con i quali sono in contatto. Ho cercato su internet. Ho guardato ovviamente anche qui su questo blog (che è un ottima fonte di notizie, ne approfitto per ringraziare il suo estensore). Ma alla fine non ho capito bene cosa fare. Anzi mi è sembrato di capiere che "l'usanza" nel primo Municipio fosse di depositare la richiesta di nulla-osta a piazza Lovatelli e poi, con il solo numero di protocollo, senza aspettare i 60gg per il silenzio assenso, procedere con i lavori. Di conseguenza così ho fatto. Poi, quasi per curiosità, mi sono affacciato invece a via Petroselli 45, stanza 23, che è là vicino, ho fatto la mia brava fila per parlare con un tecnico e mi sono sentito dire che non dovevo presentare nulla, che l'art. 24 delle N.T.A. del P.R.G. parla chiaro nel delegare la procedura ad un successivo protocollo di intesa, e che tale protocollo, pubblicato sul sito della Sovrintendenza esclude esplicitamente gli immobili ricadenti nei Tessuti di Morfologie degli impianti urbani dalla richiesta di Nulla-Osta in caso di OPERE INTERNE. Tornato in ufficio ho verificato di nuovo e meglio il testo del protocollo di intesa, ed è proprio alla luce di questa ulteriore modifica che posso affermare che la Sovrintendenza Capitolina è gestita male e fa male il suo lavoro. Perché questa notizia andrebbe evidenziata in ben altra maniera sul sito. Dovrebbero chiarire meglio le procedure. Persino i tecnici del Municipio non le sanno, e sono procedure in vigore dal 2009 ovvero, ad oggi, da ben 7 anni. Questo a riprova della totale e assoluta inadeguatezza dei vertici di questo Ente.
Eliminanel post stesso confermo la possibilità di operare in tal senso, proprio perché in centro storico è presente il vincolo ministeriale che "sovrasta" quello della carta per la qualità. solo in centro storico è possibile appunto depositare istanze per opere interne senza il nulla osta della capitolina anche se in carta per la qualità, ammesso che non siano immobili di rilevante interesse, per i quali invece la capitolina serve, ammesso che non abbiano anche il vincolo ministeriale, nel qual caso va chiesto il nulla osta solo alla SBAP.
EliminaRispolvero questo vecchio commento solo per un dubbio. Leggendo il protocollo d'intesa sembrerebbe che per gli immobili non vincolati inseriti nel centro storico ed individuti anche in Carta per la qualità, oltre al parere consultivo della Soprintendenza Statale debba essere acquisito anche il parere della Sovrintendenza Comunale.
EliminaVi risulta?
sul sito ufficiale http://www.sovraintendenzaroma.it/servizi_al_cittadino/pareri_urbanistici_ed_edilizi è stata stilata una casistica esemplificativa. in alcuni casi, si conferma che occorre doppio parere, sia quello della statale, sia quello della capitolina.
EliminaGentile architetto,
RispondiEliminaLe sottopongo il seguente quesito. Zona carcere Regina Coeli Intervento di RC con rilevanza esterna.
Per immobili individuati nei tessuti della città storica (T2 nel mio caso) esterni al patrimonio UNESCO (e intendo mura Aureliane) e non individuati nella carta per la qualità.
Per quanto sia da Lei postato, sia da mie verifiche non avrei bisogno del Parere della Sovrintendenza. Ma proprio oggi sono stato al San Michele. Per loro intendono Perimetro Unesco l'area del centro storico individuata nel PTPR (zona rossa).
Quindi comprensiva dell'area del mio intervento.
Cosa ne pensa al riguardo, visto anche che il protocollo d'intesa con il Comune cita (sintetizzo):
"considerato che la parte di città storica dichiarata dall'Unesco ....... è chiramente individuata nel PTPR ...... che l'applicazione dei quanto disposto dall'art. 24 co.19 ...., si è quindi convenuto circa l'opportunità di riferirsi a tale perimetrazione CERTA RICONOSCIBILE "
La ringrazio
In effetti le mura aureliane sono un riferimento generico: quello che fa fede è la perimetrazione del PTPR, che in effetti non coincide al 100% con il giro delle mura. Dunque se si è all'interno della perimetrazione del PTPR siamo nella zona di competenza della sovrintendenza statale.
EliminaBuongiorno,pongo il seguente quesito, siamo in centro storico rione sant Eustachio per l installazione di vetrofanie dovrò richiedere il parere preventivo alla sbap, l immobile non e vincolato, il tecnico mi ha detto di presentare progetto ante e post opera, relazione tecnica e inquadramento storici critico dell immobile, poi è uscito un problema che alla esterno del negozio c e una vetrina che la soprintendenza vorrebbe far togliere, ma sono riuscito a reperire un documento del 1957 che autorizzava la vetrina, quindi io credo che non possa essere toccata, pero la vetrina e inutilizzata ad oggi, e addirittura l Aequa ha fatto un verbale dicendo di regolarizzare la vetrina.
RispondiEliminaora mi chiedo per trovare documentazione storica sulla edificio posso andare alla archivio storico capitolino? Per trovare info sulla proprietà ho il catastale del 1939che riporta la ditta, ma non so se è la prima proprietà del negozio. So che alla archivio storico ci sono documenti fino al 1931, altrimenti devo andare al dipartimento. un altra cosa lo sbap mi ha richiesto tra la documentazione anche il foto inserimento, ma intendono il post operam e quindi nel mio caso inserire le vetrofanie nella foto? Perche mi hanno detto che si fa con un programma, insomma non e stata molto chiara.
per fotoinserimento intendono un fotomontaggio in cui partendo da una foto dello stato di fatto si fa vedere il post-operam. Si può fare con photoshop o altri programmi di grafica, o anche con software di rendering se è il caso.
Eliminala documentazione del fabbricato è probabile che si trovi all'archivio storico, dove si possono fare ricerche per nominativo o anche per via, ma bisogna stare attenti al fatto che alcune vie hanno cambiato nome nel tempo, e bisognerebbe risalire al nome esatto. spesso comunque gli immobili vengono individuati almeno da due vie per delimitare l'isolato.
Marco ti ringrazio molto per le informazioni che metti a disposizione in questa giungla di vincoli. L'altro giorno sono stata dalla sovrintendente capitolina per sottoporre la questione di un rifacimento facciata in via cola di rienzo. Ma poi guardando le tavole ho visto che la via pur essendo nel primo municipio è fuori dall'area Unesco perciò mi è venuto il dubbio che non sia necessario il parere della sovrintendenza ma poi ho visto che la zona è inserita nella carta qualità nella tavola G1 A come impianti a progetto unitario ecc. in questo caso allora il parere della sovrintendenza serve facciamo l'ipotesi che non trovo lo stesso colore e quindi siamo in MS?Oppure serve il COQUE. Grazie infinite Marizia
RispondiEliminaMarco ti ringrazio molto per le informazioni che metti a disposizione in questa giungla di vincoli. L'altro giorno sono stata dalla sovrintendente capitolina per sottoporre la questione di un rifacimento facciata in via cola di rienzo. Ma poi guardando le tavole ho visto che la via pur essendo nel primo municipio è fuori dall'area Unesco perciò mi è venuto il dubbio che non sia necessario il parere della sovrintendenza ma poi ho visto che la zona è inserita nella carta qualità nella tavola G1 A come impianti a progetto unitario ecc. in questo caso allora il parere della sovrintendenza serve facciamo l'ipotesi che non trovo lo stesso colore e quindi siamo in MS?Oppure serve il COQUE. Grazie infinite Marizia
RispondiEliminase sei in carta per la qualità, anche se volessi fare opere di MO servirebbe comunque il parere della sovrintendenza capitolina, che deve darti le indicazioni sul colore. Se sei fuori dalla carta per la qualità ed in città storica, allora serve il coque ma solo per opere dalla RE in su, e quindi non per MO su facciate: così è come ho sempre capito io.
EliminaSalve Architetto. Vorrei un suo parere per una MO (rifacimento frontalini balconi e sottobalconi) attualmente in edilizia libera su facciata esterna di un condominio ricadente all'interno delle Mura Aureliane.
RispondiEliminaPremesso che è necessario il parere consultivo della Sopraintendenza speciale SBAP, c'è per caso un modello di domanda semplificato? devo attendere il parere per presentare il titolo edilizio? per titolo edilizio al Municipio I° serve una CILA o una SCIA?
Grazie e buona serta
Buongiorno Marco,
RispondiEliminati scrivo qui il problema della pratica di cui mi sto occupando.
Si tratta di un appartamento nel secondo municipio, all'interno del complesso delle Torri di Viale Etiopia di Ridolfi e Frankl. Il complesso è individuato sulla Carta della Qualità dal 2003 in G1b (Complessi di edifici di rilevante interesse architettonico, urbano o ambientale) e dal 2011 è dichiarato di interesse particolarmente importante ai sensi dell'art. 10 del dlgs 42/04.
Sono stati fatti nel 2006 con DIA lavori per modifica della distribuzione interna e chiusura di una portafinestra sulla loggia (senza richiesta di parere preventivo alla Soprintendenza Capitolina).
In corso d'opera sono state fatte variazioni rispetto al progetto distributivo oltre alla modifica di un'altra finestra diventata portafinestra sempre per accesso alla loggia.
Queste varianti non sono state presentate in municipio e i lavori sono stati chiusi e collaudati dal tecnico senza variazione planimetrica catastale.
Ora dovendo sanare opere interne ed esterne devo fare una Scia in sostituzione di PDC. Il mio dubbio è se devo chiedere parere preventivo oltre che alla Soprintendenza Capitolina anche allo SBAP per il vincolo del 2011, pur essendo i lavori da sanare risalenti al 2006. Inoltre in questo caso se c'è il rischio che facciano ripristinare lo stato ante operam sia per esterno che per interno. Infine se tutto questo procedimento richiederà un tempo di attesa non quantificabile per il proprietario dell'appartamento che ovviamente ha fretta perchè ha messo in vendita l'appartamento.
Grazie in anticipo per la risposta
Annalisa
la carta per la qualità si ritiene "operativa" dal 2008, anche se poi per molti anni non venne applicata dai municipi. a mio parere, essendoci ad oggi il vincolo, bisogna ottenere il nulla osta della sbap, ma, trattandosi di sanatoria, bisogna vedere come ritiene di voler procedere il funzionario competente. le tempistiche non saranno rapide ma non si può fare gran ché: le persone in questa città dovrebbero prendere atto che le verifiche tecniche vanno fatte con ampio anticipo rispetto al momento di messa in pubblicità dell'immobile.
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RispondiEliminaBuongiorno architetto,
RispondiEliminaQuindi se capisco bene, nel 2000 non era necessario il parere della soprintendenza per i lavori su facciate nel centro storico. È diventato obbligatorio dal 2009?
Grazie mille
con l'approvazione definitiva del nuovo prg, avvenuta nel 2008, è stata specificata la procedura che ha portato alla stesura del protocollo d'intesa del 2009.
EliminaSalve architetto,
RispondiEliminaSono alle prese con un intervento di consolidamento strutturale di un immobile in carta qualità e all'interno delle mura aureliane, quindi in art. 24 delle nta. Essendo una manutenzione straordinaria per sismabonus, procederei con un SCIA a seguito di approvazione della SBAP. Secondo lei è necessaria anche l'approvazione capitolina? La ringrazio in anticipo
sul sito della soprintendenza hanno pubblicato un elenco abbastanza chiaro delle varie casistiche in cui occorre il loro parere assieme a quello ssabap e quando no, che ho riportato in questo stesso post. dipende dalla rilevanza esterna dell'intervento e dal tipo di categorizzazione di carta per la qualità. ne ho parlato più compiutamente in un altro post dal titolo "carta per la qualità istruzioni per l'uso".
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