venerdì 26 dicembre 2014

ridurre i consumi energetici delle nostre case

Dall'altisonante titolo, questo post avrebbe la pretesa di voler affrontare in quattro righe un argomento per il quale forse non basterebbe un'enciclopedia; in realtà vorrei dare solo qualche spunto e qualche suggerimento utile nel caso in cui dalle vostre bollette dovessero risultare dati di consumo poco comprensibili.
dividerei questo post per macro-temi: illuminazione; elettrodomestici; riscaldamento.
Alcune cose che dirò sembreranno delle banalità, ma il risparmio energetico passa anche e soprattutto dalle banalità.

illuminazione

Il risparmio attraverso l'illuminazione si può ottenere in due modi: 1. sostituendo le lampadine tradizionali con altre tecnologicamente più recenti e 2. ottimizzare le proprie abitudini.

Oggi l'evoluzione tecnologica ha portato sul mercato dei prodotti adatti a sostituire le tradizionali lampadine a filamento: da diversi anni ormai troviamo dappertutto le lampadine "a basso consumo", ma oggi occorre saper distinguere le varie tipologie perché ci sono prodotti dalle caratteristiche veramente diversificate tra loro. Tralasciando le tradizionali lampadine a filamento che praticamente non si trovano già quasi più, abbiamo oggi tre fondamentali scelte

le tre tipologie di lampade: incandescenza, basso consumo fluorescente, bulbo LED*

*fonte immagine - immagine rilasciata sotto licenza public domain.

lampadine a bulbo con un anima composta da una lampadina alogena, che consentono un risparmio di circa il 20% pur avendo tutte le caratteristiche di una lampadina a filamento, cioè accensione istantanea e luce "calda". Sono adatte secondo me a quegli ambienti che vengono illuminati poco e per poco tempo (ripostigli, corridoi), dove il basso costo della lampadina ancora la rende conveniente rispetto alle altre tipologie. Sono da preferirsi anche in quelle applicazioni dove ci sono cicli di accensione/spegnimento molto frequenti all'interno di una stessa giornata (p.e. in bagno, ma dipende dalle abitudini). Se usate correttamente hanno un ciclo di vita che raggiunge le 2.000 ore di esercizio, contro le 1.000 ore standard di una lampadina a filamento tradizionale.

lampadine a risparmio fluorescenti, che sono composte da una piccola componente elettronica (lo "starter") e la tubazione contenente specifici gas che, attraversati da delle scariche elettriche, diventano "fluorescenti" appunto. Consentono un risparmio mai inferiore al 70% rispetto ad una lampadina a filamento, ma sono generalmente ingombranti (tanto da non entrare, a volte, in alcuni portalampada, soprattutto se più datati), lente ad accendersi e hanno una bassa resa dei colori naturali (cioè, non restituiscono i colori fedelmente come fa la lampadina a filamento); inoltre, bisogna fare attenzione alla "temperatura di colore": se volete che emettano la stessa luce "calda" di una lampadina a filamento dovrete orientarvi su quelle a 2.700°K (per l'uso domestico vanno bene anche quelle a 3.200) che consumano un po di più di quelle a luce fredda. Sono secondo me adatte in quegli ambienti dove la luce viene tenuta accesa per molto tempo (salone, cucina) e dove non ci sono molti cicli di accensione/spegnimento, anche per ovviare alla lentezza dell'accensione, ma soprattutto perché il ciclo di accensione/spegnimento fa soffrire questa tipologia di lampada. Se usate correttamente, hanno un ciclo di vita che può raggiungere le 8.000 ore di esercizio. Per via del gas in esse contenute, rappresentano un rifiuto speciale che deve essere smaltito con coscienza.

Ci sono poi le lampadine retrofit LED, che rappresentano oggi l'avanguardia tecnologica. Hanno efficienze anche molto elevate e consentono risparmi anche superiori al 90% rispetto ad una lampadina a filamento. Bisogna però saper individuare le lampade con tecnologia più recente, che sostanzialmente sono quelle con le efficienze maggiori. Idealmente hanno i vantaggi sia delle lampade tradizionali che di quelle fluorescenti: si accendono (quasi) istantaneamente, hanno un indice di resa cromatica accettabile, si possono avere sia con luce calda che fredda, ed hanno una durata media veramente elevata, anche fino a 50.000 ore. Attualmente hanno ancora costi non indifferenti, ma il risparmio è assicurato.

Cambiare abitudini di illuminazione.

un altro modo per risparmiare energia è anche cambiando le proprie abitudini di illuminazione, o quantomeno ottimizzare i sistemi illuminanti in funzione delle proprie abitudini. Tendenzialmente è ovviamente sconveniente tenere sempre accesa una luce, magari di un corridoio sempre buio o di uno sgabuzzino: se comunque sentite questa esigenza, conviene concentrare qui le lampadine a risparmio energetico, poiché sebbene il consumo nominale di delle lampadine piccole è anch'esso piccolo, le lunghe ore di funzionamento alla fine incideranno sul consumo totale. Non sarebbe sbagliato, volendo, anche temporizzare alcune accensioni, per far si che alcune lampade si accendano e spengano automaticamente, ma per fare questo bisogna intervenire sull'impianto elettrico, a meno che non si voglia mettere una piantana con un cronointerruttore prima della presa.

In salone conviene avere una unica lampada che faccia illuminazione d'ambiente (per esempio il lampadario) e concentrarvi le lampade a maggiore risparmio.

Dove si studia o dove si lavora è bene avere una illuminazione d'ambiente ed anche una luce diretta sulla scrivania/computer: fate attenzione a queste luci dirette, spesso sono alogene e con consumi unitari non indifferenti.

Infine un consiglio per chi è abituato a tenere accesa una luce di notte: in questo caso è sufficiente una lampada davvero molto poco potente, potrebbe per esempio essere un LED anche da un solo watt. Di notte in fatti, in totale assenza di illuminazione naturale, anche una piccolissima fonte di luce è sufficiente per dare chiarore all'ambiente, senza disturbare il sonno. In questo caso utilizzate solo ed esclusivamente lampadine a basso consumo, meglio appunto se LED.


elettrodomestici

Ovviamente, un modo molto semplice per risparmiare è sostituire gli elettrodomestici che man mano si deteriorano con nuovi prodotti in classe A o superiore. Investite qualcosa di più sul frigorifero per prenderne uno dall'efficienza molto elevata: è infatti l'unico elettrodomestico di casa che sta perennemente acceso.

per verificare il consumo effettivo degli elettrodomestici è utile usare degli amperometri.

qualche consiglio specifico sui vari elettrodomestici:

- televisore - vabbè, può essere acceso o spento, non c'è un modo per risparmiare usandolo. è ideale però avere una piccola luce che illumini la parete posta dietro al televisore, per renderne meno stancante la visione: in questo modo potreste anche pensare di spegnere le altre luci ambiente, risparmiando quindi qualcosa. Quando acquistate un nuovo televisore fate molta attenzione al consumo energetico: sono infatti apparecchi che consumano anche più di 100W e, stando accesi molte ore al giorno, incidono non poco.
- apparecchiature hi-fi e consolle di gioco - generalmente si usano per poco tempo nell'arco di un anno, ma tendiamo a tenerle sempre in stand-by. Occorre prestare attenzione al consumo di questi apparecchi durante il funzionamento in quiete perché il loro consumo può arrivare a valori importanti, anche oltre i trenta watt complessivamente tra i vari apparecchi. se trenta watt vi sembrano pochi, considerate che in un anno ci sono 8.700 ore, e trenta watt per 8.700 ore fanno 261kW che al prezzo medio di 0,15€/kW fanno circa 40€. Conviene, se possibile, raggrupparle su una ciabatta che spegnete quando finite di usare la televisione, oppure orientarvi nella scelta delle apparecchiature in prodotti con uno stand-by molto poco energivoro (i dati si trovano sempre sui libretti di istruzioni, che quasi sempre possono essere scaricati da internet prima di comprare il prodotto).
- frigorifero - limitate al minimo il tempo di apertura della porta, evitate di inserirvi cibi o bevande calde e cercate di non tenerlo mai troppo vuoto (funzionerà "a vuoto") nè troppo pieno (il motore si sforzerà e consumerà di più). Acquistate il pozzetto congelatore solo se ne avete davvero bisogno.
- lavatrice - utilizzarla possibilmente sempre vicino al pieno carico, senza ovviamente superare i limiti di carico. Alcune lavatrici più recenti hanno dei programmi in cui tarano da sole il lavaggio in funzione del carico, ma generalmente in proporzione anche quelle con una regolazione specifica, con un carico da 1kg si consuma più energia "per chilo di biancheria" che non lavandone 7 o 8 tutti insieme. Nello scegliere la lavatrice, cercate il modello che, come capacità massima, ha un valore vicino alla vostra quantità tipica (se vivete da soli, una 5kg sarà sufficiente; mentre una famiglia con uno o più bambini probabilmente si orienterà verso una 9-10kg). Far lavorare la lavatrice con acqua addolcita è sempre una buona cosa: riduce il consumo di sapone ed anche la vita stessa dell'apparecchio; tuttavia per addolcire per bene l'acqua di casa bisogna avere un impianto concepito appositamente, e bisogna anche avere un addolcitore idoneo (secondo me i migliori sono quelli che funzionano a sale, ma bisogna manutenerli aggiungendovi periodicamente non poche quantità di sale).
- lavastoviglie - grosso modo vale quanto già detto per la lavatrice: utilizzarla possibilmente sempre a pieno carico e per stoviglie "piccole" (quelle grandi conviene lavarle a mano, sia perché sono veloci da lavare e sia perché in lavastoviglie occupano molto spazio). Ance la lavastoviglie trae grandi benefici dall'acqua addolcita.
- computer - si, anche il computer assorbe corrente, e può farlo in modo differenziato in funzione della potenza di calcolo che ha e che richiede. considerate che le workstation più potenti hanno degli alimentatori anche da 700w, e solo la CPU, nei modelli più prestazioniali, a pieno carico può arrivare a 120W di assorbimento. Impostate correttamente le funzioni di risparmio energetico per far spegnere lo schermo o per far partire lo stand-by dopo un tempo che vi sembra congruo; inoltre molte schede madri recenti hanno delle funzioni di basso consumo che consentono di risparmiare qualcosa quando non avete bisogno di potenza di calcolo.
- piano cottura - il piano cottura consuma molto gas, considerate che i fuochi hanno delle potenze importanti. Quando si scalda l'acqua per la pasta nella pila, converrebbe sempre tenervi sopra il coperchio per non disperdere l'energia accumulata dal basso. Evitate di tenere acceso il gas al minimo per tenere dell'acqua calda pronta all'uso: considerate che se vi serve acqua calda velocemente, potete facilmente ed economicamente farla con il forno a microonde.
- scaldabagno elettrico - ecco un vero divoratore di energia domestica: gli scaldabagni elettrici più semplici vengono tenuti sempre accesi per avere sempre acqua calda disponibile (il caso peggiore, perché assorbono moltissima energia); ovvero vengono accesi mezz'ora prima dell'uso ma molta dell'energia viene comunque dispersa perché non utilizzata. Possibilmente, sarebbe utile mettere lo scaldabagno sotto orologio per farlo accendere quando generalmente si andrà a prelevare l'acqua calda (per esempio la mattina, o comunque quando si ha l'abitudine a lavarsi), ma l'ideale sotto questo punto di vista sarebbe prendere degli scaldabagno di ultima generazione, dotati di software "intelligenti" che memorizzano il vostro uso e modulano le accensioni in funzione delle vostre abitudini. Si tende a pensare che la caldaia a gas sia più efficiente dello scaldabagno elettrico ma ciò non è sempre vero: certamente si accende solo quando viene prelevata l'acqua, e questo è un vantaggio perché si eliminano gli sprechi, ma è anche vero che la caldaia quasi mai è collocata proprio vicino al punto di prelievo (cosa che invece accade per lo scaldabagno elettrico, spesso posizionato proprio dentro al bagno) e quindi occorre scaldare una certa quantità di acqua per farla arrivare al punto utenza che rimarrà nei tubi e che quindi disperderà l'energia accumulata; la caldaia poi ha il problema dell'emissione fumi da portare in esterno che non sempre rappresenta una soluzione semplice (ed occhio alla normativa, sempre in agguato). In ogni caso converrebbe, nelle ristrutturazioni, fare attenzione a che l'idraulico installi delle tubazioni coibentate per il circuito di acqua calda. Lo scaldabagno elettrico abbassa significativamente la sua già bassa efficienza man mano che si riempie di calcare: per questo sarebbe fondamentale potervi mandare solo acqua addolcita; l'acqua molto calcarea può abbassare notevolmente l'efficienza di uno scaldabagno anche dopo solo pochi anni di utilizzo.


riscaldamento

L'efficienza nel riscaldamento si ottiene un pochino ottimizzando il proprio impianto, e moltissimo intervenendo dal punto di vista edile sostituendo o migliorando gli elementi disperdenti verso l'esterno (finestre, muri, solai, etc). quest'ultima soluzione va trattata con delicatezza ed esula dalle aspettative di questo post, per cui in questa sede mi limiterò a dare dei consigli generici.

Se avete il riscaldamento autonomo, è bene che questo venga ottimizzato in base alle vostre abitudini quotidiane. Dunque si può attivare un paio d'ore la mattina a partire da poco prima del risveglio per trovare la casa calda mentre ci si lava e mentre si fa colazione; è inutile scaldare la casa se si è assenti, ma può comunque essere utile far partire il riscaldamento qualche tempo prima che si rientri la sera, sia per non far scendere troppo la temperatura dell'abitazione e sia per trovarla già calda. Si eviti sempre di riscaldare la casa nelle ore notturne: oltre ad essere inutile è anche dannoso perché disturba il sonno.

è ovviamente inutile riscaldare la casa a metà giornata, nelle ore più calde, sopratutto nelle giornate di sole dove ci sono apporti gratuiti di energia raggiante.

Altri consigli si potrebbero dare in funzione del vostro sistema di termoregolazione, ma scenderemmo troppo nello specifico ed allargheremmo troppo questo post già appesantito. Se comunque avete un termostato di caldaia potrebbe essere utile (anzi a Roma per esempio è obbligatorio in caso di ristrutturazione dell'impianto) installare le valvole termostatiche su tutti i termosifoni.

Se avete il riscaldamento condominiale invece difficilmente potrete regolare gli orari in base alle vostre esigenze, perché dovrete condividere le vostre necessità con quelle di tutti gli altri condòmini. potete però pretendere che si faccia un lavoro di ottimizzazione sulla caldaia condominiale e che si installino almeno le valvole termostatiche su tutti i terminali, al fine di evitare i sovrariscaldamenti ed aiutare la caldaia a funzionare solo laddove serve davvero. Questo aspetto sarà presto reso obbligatorio con l'introduzione della necessità per tutti gli impianti di essere dotati di contabilizzazione del calore.

3 commenti:

  1. ciao Marco,
    ti faccio una domanda per quanto riguarda un cambio di caldaia e il relativo consumo di energia.
    sostituendo una caldaia del 1997 con una caldaia moderna, per essere precisi non a condensazione, ma comunque una buona caldaia a camera stagna anche da 800-1000 euro.
    a prescindere dalla certezza di messa a norma delle emissioni in atmosfera, come si presenta la situazione per quanto riguarda kw di corrente elettrica e metri cubi di gas metano?
    Immagino che la maggiore efficienza energetica porterebbe a consumare meno kw per bruciare una quantità x di mc…ma vi può essere anche un risparmio di mc?
    Grazie…

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    1. occorre confrontare le efficienze delle due caldaie, e valutare in base a quella. negli ultimi anni le caldaie non a condensazione non hanno avuto innovazioni stravolgenti per quanto riguarda l'efficienza, e dunque può risultare che il confronto tra i due prodotti dia sì un aumento di efficienza, e quindi di riduzione di gas consumato, ma il risultato potrebbe essere un 2-3% di maggiore efficenza, cioè un valore che potrebbe non rendere conveniente la sostituzione. Con le caldaie a condensazione i rapporti cambiano, ma è anche maggiore il delta dei costi dunque anche lì occorre valutare.

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