premessa: la legge urbanistica nazionale, la "prima" (è tra virgolette perché in verità esiste una legge ancora precedente), è la 1150 del 1942. nella stesura originaria di questa leggel'art. 31, recita così:
Chiunque intenda eseguire nuove costruzioni edilizie ovvero ampliare quelle esistenti o modificare la struttura o l'aspetto nei centri abitati ed ove esista il piano regolatore comunale, anche dentro le zone di espansione di cui al n. 2 dell'art. 7, deve chiedere apposita licenza al podesta' del Comune.
Chiunque intenda nell'ambito del territorio comunale eseguire nuove costruzioni, ampliare, modificare o demolire quelle esistenti ovvero procedere all'esecuzione di opere di urbanizzazione del terreno, deve chiedere apposita licenza al sindaco.
Caliamoci ora - come al solito in questo blog - nella città di Roma. La Capitale ha posseduto dei regolamenti edilizi fin dall'era papalina: ovviamente, agli albori erano documenti assai poco puntuali e molto generici e, per quanto riguarda il caso di specie, per esempio prima del 1900 la licenza era richiesta solo per interventi "entro le porte della città". In quest'altro post ho ricostruito la storia dei regolamenti edilizi di Roma, ma la mia ricerca non è potuta andare oltre il 1934, anno in cui il regolamento edilizio è stato completamente rivisto ma a partire da quale non fu più riscritto per intero ma solo modificato in modo puntuale con singole delibere: in questo modo non è possibile ricostruire il momento esatto in cui è comparso l'obbligo di richiedere la licenza edilizia per l'intero territorio comunale. Se leggiamo il testo attuale del regolamento, vediamo che all'art. 1 rimanda alla nota n°2, la quale però genericamente rimanda alla legge 10/77 e dunque non fornisce indicazioni su eventuali delibere che possano aver aggiornato quell'articolo. C'è l'ipotesi che quell'articolo non fosse stato scritto in quel modo nella stesura originaria: vi potrebbe dunque essere il ragionevole sospetto che sia stato modificato in un periodo indefinito tra il 1934 ed il 1967 - anno dopo il quale è inutile porsi questo dilemma. Dunque, in estrema ipotesi, tutta da verificare, potrebbe darsi che tra il 1942 ed il 1964 il regolamento possa aver escluso le zone esterne alla pianificazione dal dover chiedere l'autorizzazione edilizia per la realizzazione delle opere, ma, almeno finora, non ho documenti sufficienti per poter andare oltre nelle supposizioni.
è comunque chiaro ed assodato che a partire dal 1942 solo le zone esterne alla pianificazione comunale erano escluse dall'obbligo della licenza edilizia: pertanto è indispensabile capire, a tal fine, quali erano le zone pianificate, alla luce del fatto che i piani regolatori dei primi del '900, così come quelli della fine dell''800, riguardavano sempre una ristretta porzione del territorio: il primo PRG di Roma che contempla nella pianificazione l'intero territorio comunale è quello del 1964. Il piano precedente risale al 1932 (a questa pagina potete trovare un immagine della tavola principale) non contemplava appunto l'intero territorio comunale, ma comunque perimetrava ampie parti dell'abitato attuale e dell'immediato futuro.
Nell'ottica di quanto detto finora risulta importante questa recente sentenza del TAR Lazio che sancisce che sono comunque considerabili come abusive le realizzazioni edilizie realizzate dopo il 1942 anche se esterne alla perimetrazione del PRG del 1931. In questa sentenza il regolamento edilizio sembra venga dato per buono e questo potrebbe essere indice del fatto che, appunto, già nel 1934 lo stesso contenesse già l'indicazione che la licenza era necessaria per l'intero territorio comunale. La sentenza comunque potrebbe arrivare al Consiglio di Stato, e lì vedremo cosa succederà.
"Ed invero, la previsione di una pianificazione e di un controllo obbligatori limitata ai centri abitati, certamente non impediva ai Comuni – nell’esercizio del proprio potere, rimarcato dal regolamento statale n. 297 del 1911 – di estendere all’intero territorio comunale (anticipando così il contenuto della legge n. 765 del 1967) il potere di pianificazione e controllo dell’attività edilizia, con il conseguente obbligo di licenza, trattandosi di una tipica prerogativa ad essi spettante.Dunque, in tale ambito, non vi è stata alcuna valenza abrogativa o disapplicativa della legge n. 1150/1942 sui precedenti regolamenti edilizi, sicché la giurisprudenza maggioritaria ha evidenziato l’assoggettamento alla sanzione della demolizione per le costruzioni realizzate in assenza del titolo edilizio, anche se eseguite al di fuori del centro abitato o delle zone di espansione, ove l’obbligo fosse stato previsto dai regolamenti edilizi comunali (in tal senso cfr. Consiglio di Stato, sez. IV, 8 luglio 2008, n. 5141;Consiglio di Stato, sez. VI, 7 agosto 2015, n. 3899 e 5 gennaio 2015, n. 13)."
In conclusione, per quanto riguarda la citta di Roma, sarebbe fondamentale poter scorrere a ritroso le versioni del regolamento edilizio - che abbiamo visto in quest'altro post già linkato ma solo fino al 1934 - per capire quando fu esteso l'obbligo di licenza sull'intero territorio nazionale: fino ad allora, si rimane nel dubbio. Basandosi sulle sentenze del Consiglio di stato, l'obbligo di dotarsi di una licenza edilizia nella città di Roma è da rilevarsi già dal 1864 (o dal 1870, se si considera il momento in cui la città entra a far parte del Regno d'Italia), mentre per l'estensione all'intero territorio comunale occorre fare riferimento all'anno 1912, data di pubblicazione di un nuovo regolamento edilizio, la cui travagliata storia è raccontata nella pagina linkata poco fa, nonché nel mio Manuale del Progettista ed. Maggioli.
Immagine da Pixabay |
Collega buongiorno.
RispondiEliminaIeri ho caricato un'istanza sul sipre, pratica che risulta aperta e quindi in lavorazione. Sai entro quando si avrrà una risposta per attivare un'appuntamento?
Collega buongiorno.
RispondiEliminaIeri ho caricato un'istanza sul sipre, pratica che risulta aperta e quindi in lavorazione. Sai entro quando potrò avere una risposta per attivare un'appuntamento?
Ti ringrazio ugualmente in quanto ho visionato un simile post dove dai già la risposta.
RispondiEliminaTanti auguri
Ciao Marco,
RispondiEliminariguardo a questo post ho in possesso Il Regolamento Generale edilizio del Comune di Roma stampato nel 1956 e già veniva riportata la voce all'art.1 che negava ogni tipo di costruzione eseguita in assenza di autorizzazione nel Comune di Roma, quindi il periodo indefinito tra il 1934 ed il 1967 si riduce ..tra il 1934 ed il 1956...questo non risolve nulla..ma esclude gli edifici realizzati dopo il 1954 dal tuo ragionamento; quindi se si è certi che un edificio sito nel nel comune di roma anche se al di fuori dell'area interessata da PRG sia stato tirato su dopo il 1954 sicuramente è abusivo.Se vuoi ti invio qualche foto del testo.Un saluto!
grazie se mi puoi inviare il testo sarebbe prezioso per poter circoscrivere la questione. puoi scrivere a info@architetticampagna.it grazie ancora!
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