sabato 28 febbraio 2015

abbattere il rumore o l'inquinamento acustico nelle abitazioni esistenti

Eccoci ad un grande tema dell'edilizia di oggi (anzi, di ieri e di oggi): l'inquinamento acustico. Ovviamente il blog non è uno spazio idoneo ad accogliere una trattazione esaustiva di questo tema, perché si dovrebbe parlare anzitutto di fisica tecnica, di proprietà dei materiali, di sistemi costruttivi, e tanto altro. Dunque in questo post vorrei parlare delle soluzioni, più o meno efficaci, per difendersi dal vicino rumoroso o comunque per cercare di intervenire su immobili che sono stati costruiti in tempi in cui non c'erano leggi o norme che obbligavano al rispetto di certi parametri contro la propagazione del rumore negli edifici civili.

Dicevamo che non è possibile parlare di tutto quello che c'è dietro all'acustica, ma una premessa fondamentale va fatta. Il suono è una vibrazione, che si trasmette attraverso un mezzo, che può essere l'aria, l'acqua o un oggetto solido, come un muro o un solaio. In assenza di un mezzo, il suono non si propaga (infatti nello spazio non ci sono suoni). Negli edifici, abbiamo diversi mezzi attraverso cui il suono viaggia: ovviamente l'aria, ma anche le pareti, le porte, i solai e la struttura portante del fabbricato.

Esistono poi le differenti sorgenti sonore: ci sono sorgenti aeree, cioè che si trovano "sospese" nell'ambiente (p.e. una persona che parla, un televisore, uno stereo) e sorgenti invece che producono un suono perché colpiscono un elemento rigido: sono di questa categoria per esempio i passi, la lavatrice, un oggetto che cade sul pavimento.

La vibrazione sonora una volta che raggiunge un oggetto vi si trasmette, nel senso che l'energia sonora viene "assorbita" e quindi ovviamente "restituita" in qualche modo. Più l'oggetto è esile e compatto, più tenderà a "risuonare" e quindi a trasmettere il suono verso l'altro lato rispetto a dove si trova la sorgente (quindi vi è trasmissione di rumore); viceversa, più l'oggetto è variegato, composto da elementi a diversa densità e più sono "ampie" (nel senso di "porose") le superfici dal lato della sorgente sonora e minore sarà la trasmissione di rumore, perché la parete stessa "assorbirà" l'energia sonora. Ma l'energia non si crea nè si distrugge, e quindi che fine fa il rumore? viene convertito in calore, ma il calore prodotto è così esiguo da non essere apprezzabile.

Si consideri in ogni caso che non c'è possibilità di portare l'abbattimento acustico a zero: la trasmissione sonora ci sarà sempre, seppur minima. L'unico modo di bloccare in modo totale il suono è creare il vuoto, ma il vuoto in edilizia è una cosa molto complessa da gestire, e soprattutto non può essere realizzato in modo continuo.

Per difenderci dall'inquinamento acustico che può provenire dal vicino piuttosto che dalla strada dobbiamo quindi cercare di catalogare le sorgenti sonore più ricorrenti nonché i mezzi che ci separano. Il vicino dell'appartamento confinante che si trova sullo stesso piano ci produrrà inquinamento se le pareti o il solaio che ci separano da lui non sono state realizzate con specifici criteri per limitare la trasmissione sonora; la strada sarà rumorosa se gli infissi della nostra abitazione non sono di buona qualità o non hanno vetri specifici, o ancora potremmo avere degli edifici fronteggianti talmente vicini da amplificare e far rimbombare il suono di una strada magari non particolarmente rumorosa di per sè.

Come da premessa, mi sembra inutile fare una disamina specifica di tutto ciò che concerne l'acustica: mi sembra invece più utile cercare di comporre un elenco di situazioni-tipo ed elencare delle possibili soluzioni.

tipologia 1 - il rumore proveniente dall'esterno

Questo forse è il rumore più facile da gestire, sotto certi aspetti: il rumore proveniente dall'esterno viaggia sostanzialmente solo per mezzo dell'aria, e possiamo ridurlo modificando quelle partizioni che ci separano dall'esterno. Generalmente una parete perimetrale, anche quelle fatte nel modo più economico possibile, hanno un grado di fonoisolamento abbastanza buono: dunque se abbiamo problemi di rumore dovremmo rivolgere la nostra attenzione principalmente sugli infissi.

Gli infissi trasmettono il rumore attraverso due "porte": gli spifferi e il corpo della finestra. Infissi vecchi che non sono a perfetta tenuta non hanno modo di impedire al suono di entrare, che si propaga facilmente attraverso la stessa aria (non essendo questa interrotta tra interno ed esterno): dunque un infisso di nuova fattura o comunque un infisso in cui vengono revisionate o installate le guarnizioni a tenuta avrà sicuramente un rendimento acustico migliore di un infisso con spifferi (gli infissi con gli spifferi sono "utili" al ricambio naturale dell'aria negli ambienti: dunque informatevi sulle conseguenze che potrebbe portare il togliere ad una abitazione la sua naturale ventilazione). Per quanto riguarda il vetro, ovviamente un vetrocamera è più efficace di un vetro singolo; se poi il vetrocamera è composto da vetri di differente spessore (per esempio un 4mm ed un 3+3) allora la prestazione acustica sarà accentuata dal fatto che i vetri a diverso spessore assorbiranno meglio delle frequenze di suono diverse tra loro, aumentando dunque il potere fonoisolante. Comunque, già una normale finestra di nuova fattura, con vetrocamera standard e senza specifici sistemi acustici è già molto più isolante di una vecchia finestra con vetro singolo in alluminio o lego con "spifferi".
Se avete esigenze particolari, tipo la vicinanza di una fonte di rumore molto molesta, come un'autostrada o un aeroporto, potreste valutare la possibilità di impiegare degli speciali vetri acustici, cioè prodotti nati e sviluppati con il preciso scopo di combattere il rumore. Vetri di questo tipo sono prodotti dalle principali case produttrici di lastre (saint gobain e pilkington per esempio).
Il vetro a doppia camera d'aria, cioè il cosiddetto vetro triplo, generalmente offre un grado di isolamento acustico non molto superiore a quello di un vetro normale: dunque se il problema è appunto quello acustico e non necessariamente quello termico, conviene spendere per prendere un vetrocamera acustico piuttosto che un vetro triplo.

Se per questioni prettamente architettoniche legate per esempio al restauro non potete installare vetricamera sui vecchi infissi, potreste valutare l'applicazione degli speciali vetri con il vuoto al posto della camera d'aria, che sono di spessore assai ridotto ed offrono le prestazioni termiche ed acustiche di un vetrocamera standard, con prezzi però molto più elevati. Un esempio di questi vetri è il Pilkington Spacia.

Nella sostituzione degli infissi è bene prestare attenzione al ruolo del cassonetto, perché se sostituiamo l'infisso senza coibentare il cassonetto avremo fatto un lavoro sostanzialmente inutile. La situazione ideale è quando il cassonetto è del tutto assente (per esempio quando si hanno le persiane e non gli avvolgibili, o quando pur avendo gli avvolgibili si ha il cassonetto di tipo esterno). Nel caso in cui invece abbiate il cassonetto interno, consiglio non solo di sostituirlo, laddove possibile, con elementi isolati, ma anche di ricoprire la superficie interna del vano di avvolgimento della serranda con materiale fonoassorbente, come pannelli acustici o intonaco fonoassorbente: ciò ridurrà la potenza sonora che arriva alla superficie esterna del cassonetto, riducendo quindi l'immissione sonora relativa. Per questa ragione, in genere le finestre con le persiane o con il cassonetto posto all'esterno hanno prestazioni acustiche comunque superiori a quelle con le tapparelle con cassonetto interno.

Il rumore potrebbe poi essere accentuato da particolari situazioni architettoniche in cui vi trovate: per esempio una finestra posta "a filo" su una facciata "liscia" avrà un problema acustico inferiore rispetto ad una finestra posta in "incasso" o comunque con elementi occludenti posti nelle vicinanze (per esempio una finestra che affaccia su un balconcino a sua volta coperto da un altro balcone del piano superiore): questi elementi architettonici sono in grado di riflettere e concentrare le onde sonore facendole rimbalzare, aumentando quindi la potenza sonora che si abbatte sulla finestra. In questi contesti sarebbe opportuno modificare la struttura superficiale di queste facciate, rendendole il più possibile porose e scabre (in modo tale che l'onda sonora venga assorbita o spezzata e non riflessa), ma spesso ciò non è possibile perché potrebbe trattarsi di modificare l'estetica del palazzo. Comunque se potete in qualche modo intervenire su queste superfici, vi posso suggerire l'utilizzo di specifici intonaci acustici pensati appositamente per assorbire l'onda sonora senza farla riflettere, ottenendo delle superfici praticamente uguali alle murature intonacate; ma diciamo che in questi contesti bisogna valutare caso per caso le soluzioni migliori.

le altre tipologie di problematica verranno trattate in dei post successivi, poiché questo stava diventando troppo complesso: la trattazione dunque prosegue con i seguenti post:
- tipologia 2 - isolare le pareti
- tipologia 3 - isolare i soffitti

4 commenti:

  1. Salve.
    Vorrei sapere cosa pensa della tecnica di insufflaggio di cellulosa (o di altri materiali) nelle intercapedini delle pareti perimetrali, utile per l'isolamento acustico, oltre che per l'isolamento termico per cui è stato concepito.
    Grazie.

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    1. Le pareti perimetrali generalmente offrono già un sufficiente livello di isolamento acustico, essendo composte da una doppia parete di spessore generalmente diverso. La cellulosa sciolta può contribuire però in minima parte all'isolamento acustico della parete, essendo un materiale a bassa densità, utile quindi ad abbattere solo le frequenze più elevate che sono già efficacemente smorzate dall'esistente tamponatura.

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  2. Salve architetto, ma perché non è stato prodotto il nuovo modulo Cila per il fine lavori? Secondo lei si può utilizzare il vecchio modulo per il fine lavori ? Grazie per la cortesia

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    1. la normativa nazionale non prevede il fine lavori per la CILA, ma andando ad interpretare alcuni regolamenti locali, tra cui quello di Roma, potrebbe derivarsi che sia comunque obbligatorio. In ogni caso, io lo faccio sempre, a tutela mia e dei miei committenti: uso i moduli predisposti dai municipi, laddove esistano, sennò lo scrivo io "in bianco", tanto le cose da metterci sono sempre le stesse.

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