Come da premessa, mi sembra inutile fare una disamina specifica di tutto ciò che concerne l'acustica: mi sembra invece più utile cercare di comporre un elenco di situazioni-tipo ed elencare delle possibili soluzioni.
Questo forse è il rumore più facile da gestire, sotto certi aspetti: il rumore proveniente dall'esterno viaggia sostanzialmente solo per mezzo dell'aria, e possiamo ridurlo modificando quelle partizioni che ci separano dall'esterno. Generalmente una parete perimetrale, anche quelle fatte nel modo più economico possibile, hanno un grado di fonoisolamento abbastanza buono: dunque se abbiamo problemi di rumore dovremmo rivolgere la nostra attenzione principalmente sugli infissi.
Gli infissi trasmettono il rumore attraverso due "porte": gli spifferi e il corpo della finestra. Infissi vecchi che non sono a perfetta tenuta non hanno modo di impedire al suono di entrare, che si propaga facilmente attraverso la stessa aria (non essendo questa interrotta tra interno ed esterno): dunque un infisso di nuova fattura o comunque un infisso in cui vengono revisionate o installate le guarnizioni a tenuta avrà sicuramente un rendimento acustico migliore di un infisso con spifferi (gli infissi con gli spifferi sono "utili" al ricambio naturale dell'aria negli ambienti: dunque informatevi sulle conseguenze che potrebbe portare il togliere ad una abitazione la sua naturale ventilazione). Per quanto riguarda il vetro, ovviamente un vetrocamera è più efficace di un vetro singolo; se poi il vetrocamera è composto da vetri di differente spessore (per esempio un 4mm ed un 3+3) allora la prestazione acustica sarà accentuata dal fatto che i vetri a diverso spessore assorbiranno meglio delle frequenze di suono diverse tra loro, aumentando dunque il potere fonoisolante. Comunque, già una normale finestra di nuova fattura, con vetrocamera standard e senza specifici sistemi acustici è già molto più isolante di una vecchia finestra con vetro singolo in alluminio o lego con "spifferi".
Se avete esigenze particolari, tipo la vicinanza di una fonte di rumore molto molesta, come un'autostrada o un aeroporto, potreste valutare la possibilità di impiegare degli speciali vetri acustici, cioè prodotti nati e sviluppati con il preciso scopo di combattere il rumore. Vetri di questo tipo sono prodotti dalle principali case produttrici di lastre (saint gobain e pilkington per esempio).
Il vetro a doppia camera d'aria, cioè il cosiddetto vetro triplo, generalmente offre un grado di isolamento acustico non molto superiore a quello di un vetro normale: dunque se il problema è appunto quello acustico e non necessariamente quello termico, conviene spendere per prendere un vetrocamera acustico piuttosto che un vetro triplo.
Se per questioni prettamente architettoniche legate per esempio al restauro non potete installare vetricamera sui vecchi infissi, potreste valutare l'applicazione degli speciali vetri con il vuoto al posto della camera d'aria, che sono di spessore assai ridotto ed offrono le prestazioni termiche ed acustiche di un vetrocamera standard, con prezzi però molto più elevati. Un esempio di questi vetri è il Pilkington Spacia.
Nella sostituzione degli infissi è bene prestare attenzione al ruolo del cassonetto, perché se sostituiamo l'infisso senza coibentare il cassonetto avremo fatto un lavoro sostanzialmente inutile. La situazione ideale è quando il cassonetto è del tutto assente (per esempio quando si hanno le persiane e non gli avvolgibili, o quando pur avendo gli avvolgibili si ha il cassonetto di tipo esterno). Nel caso in cui invece abbiate il cassonetto interno, consiglio non solo di sostituirlo, laddove possibile, con elementi isolati, ma anche di ricoprire la superficie interna del vano di avvolgimento della serranda con materiale fonoassorbente, come pannelli acustici o intonaco fonoassorbente: ciò ridurrà la potenza sonora che arriva alla superficie esterna del cassonetto, riducendo quindi l'immissione sonora relativa. Per questa ragione, in genere le finestre con le persiane o con il cassonetto posto all'esterno hanno prestazioni acustiche comunque superiori a quelle con le tapparelle con cassonetto interno.
Il rumore potrebbe poi essere accentuato da particolari situazioni architettoniche in cui vi trovate: per esempio una finestra posta "a filo" su una facciata "liscia" avrà un problema acustico inferiore rispetto ad una finestra posta in "incasso" o comunque con elementi occludenti posti nelle vicinanze (per esempio una finestra che affaccia su un balconcino a sua volta coperto da un altro balcone del piano superiore): questi elementi architettonici sono in grado di riflettere e concentrare le onde sonore facendole rimbalzare, aumentando quindi la potenza sonora che si abbatte sulla finestra. In questi contesti sarebbe opportuno modificare la struttura superficiale di queste facciate, rendendole il più possibile porose e scabre (in modo tale che l'onda sonora venga assorbita o spezzata e non riflessa), ma spesso ciò non è possibile perché potrebbe trattarsi di modificare l'estetica del palazzo. Comunque se potete in qualche modo intervenire su queste superfici, vi posso suggerire l'utilizzo di specifici intonaci acustici pensati appositamente per assorbire l'onda sonora senza farla riflettere, ottenendo delle superfici praticamente uguali alle murature intonacate; ma diciamo che in questi contesti bisogna valutare caso per caso le soluzioni migliori.
le altre tipologie di problematica verranno trattate in dei post successivi, poiché questo stava diventando troppo complesso: la trattazione dunque prosegue con i seguenti post:
- tipologia 2 - isolare le pareti
- tipologia 3 - isolare i soffitti
Salve.
RispondiEliminaVorrei sapere cosa pensa della tecnica di insufflaggio di cellulosa (o di altri materiali) nelle intercapedini delle pareti perimetrali, utile per l'isolamento acustico, oltre che per l'isolamento termico per cui è stato concepito.
Grazie.
Le pareti perimetrali generalmente offrono già un sufficiente livello di isolamento acustico, essendo composte da una doppia parete di spessore generalmente diverso. La cellulosa sciolta può contribuire però in minima parte all'isolamento acustico della parete, essendo un materiale a bassa densità, utile quindi ad abbattere solo le frequenze più elevate che sono già efficacemente smorzate dall'esistente tamponatura.
EliminaSalve architetto, ma perché non è stato prodotto il nuovo modulo Cila per il fine lavori? Secondo lei si può utilizzare il vecchio modulo per il fine lavori ? Grazie per la cortesia
RispondiEliminala normativa nazionale non prevede il fine lavori per la CILA, ma andando ad interpretare alcuni regolamenti locali, tra cui quello di Roma, potrebbe derivarsi che sia comunque obbligatorio. In ogni caso, io lo faccio sempre, a tutela mia e dei miei committenti: uso i moduli predisposti dai municipi, laddove esistano, sennò lo scrivo io "in bianco", tanto le cose da metterci sono sempre le stesse.
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