mercoledì 29 maggio 2013

Rustico o moderno?


Problema: dei clienti hanno appena comprato un appartamento nella periferia romana (Alessandrino), tagliato male e tenuto peggio. Ha però un bel terrazzo perimetrale ed i clienti amano il gusto rustico dei casali, ma senza rinunciare troppo a quel tocco della modernità che si addice ad una coppia giovane, senza comunque dimenticare che stiamo in piena città e quindi il rustico estremo sarebbe fuori luogo. Ecco come ho messo insieme, in un unico progetto, il gusto tradizionale e lo stile moderno, dando al contempo all'appartamento un taglio più razionale per un ottimale sfruttamento degli spazi e delle superfici, con un occhio ovviamente anche al non esagerare con i costi per la ristrutturazione.


Il progetto ruota sostanzialmente attorno al salone: qui sono concentrate tutte le soluzioni architettoniche che caratterizzano lo spazio. L'ingresso è di fatto un ambiente unico con il salone ma è appena "protetto" visivamente da una spalletta che racchiude un armadio realizzato su misura. Da questa spalletta, dal lato salone, parte il rivestimento in vera pietra calcarea che si svolge poi lungo le altre pareti del salone, fino alla cucina, dove s'interrompe. La superficie coperta dalla pietra è molto ridotta, anche per contenere i costi, ma l'impatto estetico è tale da caratterizzare tutto l'ambiente del soggiorno.

I travetti in legno sono ovviamente finti: i palazzi della perfieria romana sono tutti realizzati in calcestruzzo armato, salvo rari ed isolati casi. Tuttavia la loro valida resa estetica conferisce quella sottolineatura di rustico che consente all'ambiente di scaldarsi proprio come piace ai committenti. Da un punto di vista tecnico, i travetti sono degli estrusi stampati di polistirolo, modellati a rilievo proprio per simulare il legno piallato: vi garantisco che visti da un metro di distanza senza farci troppa attenzione non si distinguono da travetti originali.

Il salone su cui siamo intervenuti era svilito dalla presenza di un brutto trave in calcestruzzo intradossato: lo ho nascosto nel ribassamento centrale in cartongesso, quello che, diciamo, divide "in due" il salone ed i travetti. Da un punto di vista della logica compositiva questo ribassamento acquista il suo ruolo visivo in quanto "sorregge" i travetti (ovviamente non li sorregge affatto strutturalmente, ma diciamo che li sorregge visivamente: rispettare la "statica" da un punto di vista della composizione architettonica è molto importante perché la percezione strutturale cel'abbiamo tutti noi in testa anche se non abbiamo mai studiato la disciplina relativa, e composizioni incoerenti con i principi statici si traducono in realizzazioni che creano un certo disagio interiore) e quindi diventa un elemento naturale della composizione e diventa, anzi, quasi necessario architettonicamente. All'ingresso ho ricavato una nicchia in muratura in cui è stato inserito un armadio fatto su misura, con finitura in vero rovere naturale, per sposarsi esteticamente col pavimento. Inizialmente la nicchia era stata dimensionata per poter ospitare "esattamente" i moduli ikea, ma poi i clienti hanno preferito spendere due soldi in più per avere un elemento su misura che completasse visivamente lo spazio.

ante operam
post operam
Planimetricamente, l'evoluzione dall'ante al post-operam ha consentito di ottenere un bagno in più mantenendo il numero dei vani funzionali iniziali: salone doppio, due camere, cucina e bagno. La diversa distribuzione tuttavia consente un uso più razionale degli spazi, quindi alla fine il guadagno in termini di vivibilità è stato notevole (a detta dei clienti, non mia!).

Il pavimento di tutta casa è un bel gres porcellanato effetto legno della Monocibec, serie Ontario colore rovere naturale. Non mi sbilancio mai sui prodotti, ma questo mi ha favorevolmente colpito per l'ottima resa estetica: la superficie del materiale è tratttata a rilievo come se fosse vero legno, ed in controluce l'effetto è davvero realistico. Ovviamente è stato montato con un minimo di fuga (serve sempre), ma colorata tono su tono; è stato montato in filari sfalsati utilizzando i due formati disponibili con diversa larghezza delle doghe: un risultato davvero notevole per un prodotto in gres porcellanato. Per poter "entrare" bene in tutti gli ambienti l'ho fatto montare in diagonale, così che non risulta parallelo a nessuna parete: non solo si risolve l'inestetismo che potrebbe capitare in alcuni ambienti in cui il muro non risulta perfettamente parallelo al pavimento, ma questa posa consente anche di allargare lo spazio.

Qualche ultima parola voglio spenderla sui bagni. Ai clienti piace molto il mosaico ma, ovviamente, non gli piaccono i relativi costi. Così ho sviluppato per il bagno padronale un disegno dei rivestimenti che utilizzasse il mosaico come elemento per impreziosire un rivestimento di base, bello ma più neutro. Ecco dunque la composizione: una piastrella in gres effetto pietra naturale quasi liscia, appena bocciardata è usata per il rivestimento delle pareti, mentre il mosaico è usato solo per "incorniciare" le piastrelle. In questo modo il grosso della superficie del rivestimento è composto dalle piastrelle che costano sensibilmente meno del mosaico (se non ricordo male, sono piastrelle della fascia di prezzo dei 30 euro), mentre quest'ultimo è sviluppato su superfici molto piccole, ma visivamente caratterizzanti. Tutto sommato, a me piace anche di più così che non se avessimo scelto di fare tutto mosaico.

Il bagno di servizio è un po - lasciatemelo dire - una piccola perla: in uno spazio ridottissimo ho ricavato un bagno completo di lavabo, vaso e doccia, sfruttando la distribuzione planimetrica che mi ha permesso di dargli una forma a croce greca, in cui in ciascun "braccio" vi è un sanitario. L'ingombro a terra del bagno è di soli 1,7mq, e vi erano diversi vincoli tra cui un pilastro in calcestruzzo e alcuni problemi di quote. Il rivestimento di questo bagno è vincolato al fatto che l'ambiente apre direttamente sul soggiorno e che, quindi, doveva avere delle caratteristiche estetiche confacenti all'ambientazione. Abbiamo quindi scelto, sempre ricordando che ai clienti piace il mosaico, la serie Pietre Native colore Mineral Brows della Casalgrande Padana, che sono delle piastrelle in gres ad effetto pietra naturale stonalizzate disponibili in formati complementari fra loro: per i rivestimenti ho usato il 30x60, il 30x30 e poi i mosaici 5x5 e 2,5x2,5, tutti perfettamente ricomponibili in un unico disegno.


Come al solito nelle mie realizzazioni, io non impongo mai stili nè soluzioni architettoniche, ma cerco di raccogliere gli spunti del cliente e tradurli in composizioni architettoniche che abbiano un senso compiuto.

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