martedì 9 ottobre 2012

un massetto con impianti ben fatto

di recente mi è capitato di fare il consulente tecnico di parte per un amico nonchè collega, il quale ha avuto la disavventura di avere un cantiere di casa gestito da un'impresa che si è rivelata essere un po poco seria e ancor meno professionale. Tra le tante, uno degli argomenti di causa riguardava il massetto, rotto in più punti in corrispondenza degli "incroci impiantistici" (i punti in cui si sovrappongono impianti diversi, come l'elettrico ed il termico). Dato che sull'argomento abbiamo lungamente dibattuto durante la causa per trovare argomenti validi da sottoporre al CTU, sono usciti fuori concetti non ovvi su come debba essere fatto un buon massetto e soprattutto su quale massetto sia idoneo nei diversi contesti.


Sperando che voi non abbiate mai a dovervi trovare in una situazione simile, cercherò di tirare fuori dei punti-chiave a cui prestare attenzione nella realizzazione di un massetto. Questa discussione vorrebbe essere comprensibile anche e soprattutto dai non tecnici, quindi se pensate abbia impiegato un linguaggio troppo tecnico o abbia fatto dei salti concettuali eccessivi fatemelo presente e cercherò di essere più chiaro.
Tenete presente che le considerazioni che faccio si riferiscono maggiormente alle ristrutturazioni di edifici esistenti, in cui i vincoli sono diversi rispetto ad una nuova costruzione.

le regole di base del buon massetto:
  1. l'ideale, sarebbe non avere nessun impianto all'interno del massetto, se questo è di spessore ridotto. Gli impianti annegati nel massetto non sono la soluzione tecnica ideale, ma purtroppo molto spesso è l'unica soluzione - o quantomeno quella economicamente e tempisticamente preferibile - per realizzare impianti di facile gestione (p.e. un impianto elettrico con i corrugati che fanno molte curve non è il massimo per l'infilaggio dei cavi: più il corrugato è diretto, meglio è per tutti). Gli impianti possono essere passati a parete, magari nella parte alta delle pareti dove non arrivano porte e finestre e dove, tra l'altro, difficilmente arriveremo ad attaccare quadri o pensili: dall'alto quindi scenderanno delle "calate" fino ai frutti, posti in basso. Questa soluzione scoccia un po agli impiantisti perché l'infilaggio va fatto tutto stando su scale e trabattelli da cui bisogna salire e scendere in continuazione, invece che comodamente a terra in cui ci si sposta ovviamente più velocemente. Lo svantaggio estetico è che le scatole di derivazione saranno a vista, nella parte alta della stanza, e potrebbe capitare anche che ce ne debba essere più d'una in una sola stanza (ma un bravo architetto deve anche saper indicare all'impresa i punti "meno peggiori" dove posizionare le scatole). Se dovete controsoffittare, anche solo in parte, si può sfruttare lo spazio di risulta per passare gli impianti, anche "a vista". Più o meno lo stesso discorso lo si può fare con l'impianto idrico di adduzione: le tubazioni di acqua calda e fredda possono salire e poi riscendere verso i punti di utenza. L'unico impianto che potrebbe avere problemi a fare su e giù e quello termico, dove se la nostra caldaia non ha sufficiente potenza si rischia una perdita d'efficienza notevole: ma in casi estremi si può far passare in alto anche questo. Tutto ciò ha una sua ragione nel momento in cui abbiamo spazi ridotti per fare il nostro massetto. Nelle ristrutturazioni, la quota di massetto è vincolata da diverse quote fisse precedenti, come per esempio la porta d'ingresso, le porte-finestre verso terrazzi o balconi, insomma in generale la quota del pavimento precedente.
  2. possibilmente, sarebbe meglio avere uno solo degli impianti con i passaggi a terra. Se a passare nel massetto è uno solo degli impianti interessati poco male: generalmente le tubazioni non hanno mai diametri superiori ai 25-30mm (sia che si parli di termico che di elettrico) e, evitando quindi gli incroci tra tubazioni dello stesso impianto, non si avranno mai pericolose sovrapposizioni.
  3. se si debbono fare più impianti nel massetto, cercare di evitare le sovrapposizioni o, se sono indispensabili, verificare che al di sopra della sovrapposizione di impianti vi sia sufficiente spessore di massetto. Le tubazioni impiantistiche non necessariamente devono incrociarsi: comunque è meglio far posare prima l'impianto termico, che è quello che ha maggiori vincoli sullo sviluppo e sulle curve dei tubi, e poi quello elettrico. Se ci sono già due impianti a terra, il terzo è sempre da sconsigliare anche in assensa di sovrapposizioni. Ok, cel'avete messa tutta ma è proprio impossibile rinunciare alle sovrapposizioni di impianti? va bene, ecco le regole d'oro: 1. fare in modo che lo spessore totale del massetto sia tale che nella zona al di sopra della sovrapposizione vi siano almeno 2cm di massetto, 1,5cm è proprio il minimo sindacale 2. sulla sovrapposizione ed intorno ad essa far annegare nel getto una rete elettrosaldata dal diametro piccolo o anche una rete metallica: aiuterà le prestazioni meccaniche ed anche la dispersione delle sollecitazioni 3. prima del getto, versare del cemento liquido (con la consistenza del fango, non troppo liquido) sulla sovrapposizione e lasciarlo maturare qualche giorno: in questo modo gli incroci verranno "cementati" aumentando le prestazioni meccaniche degli strati superiori del massetto 4. evitare che la sovrapposizione impiantistica riguardi fasci di tubi numerosi: nel cantiere del mio amico erano sovrapposti sei tubi del riscaldamento uno a fianco all'altro, posati sopra dieci tubi dell'elettrico affiancati: sarebbe stato opportuno spargere la grossa sovrapposizione in sovrapposizioni più piccole 5. evitare, anche con la forza bruta, che venga forata o grattata la soletta del solaio per abbassare la quota degli impianti: se non c'è abbastanza spessore di massetto, evitare le sovrapposizioni impiantistiche punto e basta. Considerando che le tubazioni elettriche sono generalmente del 20 o del 25 e che quelle termiche coibentate arrivano a 30mm, per fare un lavoro ben fatto dovremmo avere ALMENO 7cm di spessore totale nel punto della sovrapposizione, così da avere almeno un centimetro e mezzo di massetto sopra gli impianti. 6. mettere i tubi rigidi al di sopra di quelli morbidi: i corrugati elettrici hanno una certa rigidezza (che non possiamo chiamare resistenza: sono semplicemente meno deformabili) rispetto per esempio a quelli del termico (la coibentazione esterna è morbida e non offre nessuna resistenza). Sarebbe opportuno che i corrugati con maggiore rigidezza superficiale stiano al di sopra di quelli più morbidi.
  4. se il massetto lo si sta facendo con un prodotto premiscelato (ovvero i sacchi in cui sono già premiscelate le giuste quantità di cemento ed inerti, a cui va aggiunta solo acqua), che è senz'altro una cosa buona, leggere e fate rispettare la scheda tecnica di posa del prodotto. Ciascuna casa produttrice di materiali per edilizia fornisce le schede tecniche dei propri prodotti in cui è indicata la corretta posa, oppure in cui sono indicati i materiali da usare per il corretto fissaggio o ancora le regole generali da seguire in alcuni casi-tipo. Nei massetti in genere si distinguono due casi tipici: massetto ancorato al solaio oppure flottante. Il massetto ancorato in pratica aderisce alla soletta del solaio diventandone quasi un elemento compenetrato: rappresenta il modo "classico" di realizzare le caldane, ma con le tecnologie attuali sarebbe opportuno che venisse usato soltanto quando gli spessori utili sono ridotti, perché invece il massetto "flottante" o "desolidarizzato" rappresenta la migliore soluzione tecnica oggi disponibile: svincolato dal solaio e, quindi, dalla struttura portante del fabbricato, grarantisce un supporto molto stabile per qualunque tipo di pavimentazione. Tuttavia nelle ristrutturazioni di edifici di notevole età, diciamo superiori ai 30-40 anni di età, sarebbe opportuno rifare sempre i massetti ancorati, ancor meglio se debolmente armati, quantomeno per contribuire un poco alla robustezza del solaio. Massetti flottanti o ancorati hanno diverse peculiarità delle opere preparatorie: per quello ancorato ci vuole una boiacca che garantisca l'aggancio tra soletta e caldana; per quello flottante invece è necessario un materassino perimetrale da posare sulle murature per assorbire eventuali micromovimenti del manufatto (non è inutile comunque anche su quello ancorato). Sarebbe opportuno controllare che queste procedure venissero rispettate.
  5. il massetto con impianti ideale è composto da due strati: una caldana a contatto con il solaio e ad esso solidale, dello spessore che serve, ed il massetto vero e proprio, flottante, separato dalla caldana da un foglio di polietilene. Il massetto così fatto dovrà avere uno spessore minimo di almeno 4cm perché in questo caso è bene che sia armato con rete elettrosaldata. Detto fra noi, è difficile che nelle ristrutturazioni avrete a disposizione lo spazio giusto per fare questo tipo di massetto, perché servirebbero non meno di 8cm complessivi: in questo caso però gli impianti possono incrociarsi a volontà senza particolari preoccupazioni (evitare comunque sempre sovrapposizioni di fasci numerosi di tubi).

111 commenti:

  1. ciao Marco,
    cercando di sintetizzare, una delle regole principali è che nei punti in cui c'è la sovrapposizione di un impianto con un altro, tra i due impianti ci devono essere almeno 2 cm di massetto. ho capito bene?
    poi ti vorrei sottoporre il caso della mia ristrutturazione:
    un'impresa che ci ha fatto il preventivo ci ha scritto per quanto riguarda il massetto:
    "fornitura e posa in opera del nuovo massetto della pavimentazione per mezzo di cemento e sabbia fratazzato". cosa ne pensi?
    tieni presente che la situazione esistente sulla quale si interviene è questa: piano terra di età superiore a 50 anni e che ha sempre avuto il pavimento che da sotto trasudava acqua (dire umidità è riduttivo) un pò da tutte le parti. si devono rifare tutti gli impianti termico-idrico-elettrico.
    attendo un parere e ti auguro buona serata:)

    RispondiElimina
  2. precisazione: il trasudo di acqua è dovuto al fatto che il fabbricato insiste su terreno attraversato da acquedotto.

    RispondiElimina
  3. buongiorno Marco,
    precisazione 2:
    mio padre mi ha detto che l'acquedotto dovrebbe c'entrare poco perchè si trova a 9-10 m di profondità rispetto al piano terra di tutto il fabbricato che comprende l'immobile che andiamo a ristrutturare.
    in ogni caso noi vogliamo che gli impianti vengano fatti a muro senza andare all'interno del massetto. ma comunque la mia domanda sui materiali da usare è sempre valida:)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Marco! forse nel tuo caso sarebbe opportuno cercare di capire meglio questo fenomeno del trasudo di acqua, perché sarebbe cosa buona e giusta porvi rimedio soprattutto se siete in procinto di fare dei lavori edili che riguardano anche la pavimentazione. Come minimo, per non saper nè leggere nè scrivere, farei un massetto flottante, di quelli con i teli in pvc messi sotto al getto e sotto agli impianti o, se hai abbastanza spazio in verticale, un primo magrone di sottofondo con gli impianti, poi un telo in pvc, e quindi un altro massetto di almeno 5cm: il pvc ti isolerà dall'acqua di risalita (che però si andrà a concentrare sui bordi perimetrali, laddove finisce il massetto e comincia il muro esterno). Tra impianti diversi può anche non esserci spazio, anzi potrebbe essere controproducente sotto certi aspetti.
      Cmq ti ripeto: il fenomeno andrebbe studiato più a fondo.
      Un massetto sabbia e cemento fratazzato è un classico massetto fatto nel più tradizionale dei modi: siccome però non è possibile capire se si è rispettata la giusta proporzione tra cemento, sabbia ed acqua (a meno di non mettersi a misurare le quantità prima che impastino), generalmente preferisco far usare i massetti premiscelati che arrivano in sacchi in cui le varie componenti già hanno la proporzione giusta. In questo modo hai anche un produttore, oltre che un posatore, che ti forniscono garanzia sul prodotto.

      Elimina
  4. grazie per l'articolata risposta Marco e per i suggerimenti:)
    portandoti ad esempio l'immobile confinante con quello oggetto di ristrutturazione (dove abita mia zia) ha il piano terra a un livello di 40 cm inferiore rispetto all'altro è più vecchio e non ha questo problema di trasudo di acqua da zone di pavimento. qualche zona di umidità ce l'ha ma alla base delle pareti, il pavimento è asciutto.
    considerato che il terreno è lo stesso mi viene da pensare che magari il lavoro del pavimento dell'ex ristorante oggi in ristrutturazione non è stato fatto come si doveva in primis lo spessore e le proporzioni cemento sabbia acqua.
    a tal proposito parleremo con il costruttore.
    ti chiedo, in questo caso un giusto spessore del massetto potrebbe essere 10 cm?
    per quanto riguarda gli impianti noi vogliamo che vengano murati dato che comunque si deve mettere mano anche alle pareti, quindi il problema della convivenza massetto/impianti non si pone.
    grazie e buona serata:)

    RispondiElimina
  5. precisazione:)
    pur non essendo un esperto ho capito che quando si parla di massetto non c'è uno spessore standard ma questo è variabile in base alle situazioni.
    credo sia utile per tutti i colleghi/lettori prendere visione di questo documento della Mapei "quaderno tecnico - esecuzione di massetti per la posa dei pavimenti". è disponibile online al seguente indirizzo:
    http://www.mapei.it/public/IT/linedocument/qt_massetti_ita.pdf
    leggendolo mi è sorto un interrogativo:
    alla pag. 19 del documento c'è il paragrafo "vantaggi dei massetti con leganti e malte premiscelate speciali mapei rispetto ai massetti tradizionali"...c'è una tabella dalla quale si evinche che per quanto riguarda i tempi di asciugamento c'è una differenza enorme: da 1 a 4 giorni dei massetti con materiali mapei a 7-10 giorni per cm di spessore...Marco a te questi tempi risultano veritieri?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I massetti, essendo niente altro che dei calcestruzzi (miscugli di inerti in pasta di legante), hanno dei tempi di asciugatura che sono comparabili con quelli della famiglia cui appartengono. Un calcestruzzo strutturale matura in 28 giorni (ovvero, matura in molto più tempo ma dopo 28 giorni ho la ragionevole certezza che la struttura è già in grado di sostenere un certo carico), ed i massetti pure hanno i loro tempi. Mi sembra comunque eccessivo il dato che è riportato nella brochure mapei: secondo loro un massetto di 10cm ci metterebbe tre mesi a maturare...secondo la mia esperienza, qualunque tipo di massetto dopo una trentina di giorni è considerabile maturato. si può arrivare a 40-45 giorni in caso di estreme condizioni climatiche che impediscono un corretto scambio di umidità. Per rispondere invece alla domanda più sopra: sì, 10cm sono considerabili uno spessore adeguato per un massetto con impianti, a patto che gli impianti vengano posati in modo tale comuqnue da non "affiorare" in superficie.

      Elimina
    2. grazie per la risposta Marco:)anche a me che non sono esperto mi sembrava un dato eccessivo. in ogni caso mi è sembrato opportuno chiedere dato che hai creato un post proprio in tema di massetto:) nel nostro caso credo che si potrà anche non arrivare a 10 cm di spessore dato che preferiremmo non avere nessun impianto nel massetto.
      pensando a quanto mi aveva riferito a metà ottobre il costruttore, che dava per fattibili i lavori di ristrutturazione nel giro di un mese, tale previsione mi sembra irrealistica dato che si deve aspettare un mese che asciughi/maturi il massetto. poi è anche vero che sempre nella brochure indicata sopra si trova scritto che i massetti fatti con prodotti premiscelati si asciugano in un tempo di 1-4 giorni (esagerazione anche qui?); ma se l'impresa realizza un massetto tradizionale una trentina di giorni devono passare per forza...come la DIA:)

      Elimina
  6. Salve architetto, leggendo il suo blog mi chiedevo se per la ristrutturazione di un'appartamento in centro storico serva la dia o la scia? le spiego subito di cosa si tratta.
    HO ereditato da circa 2 mesi un'appartamento in centro storico a Roma di circa 90 mq in un palazzo umbertino ( ?) i lavori che volevo fare sono i seguenti:
    -modifica della distribuzione interna degli spazi con spostamento del bagno esistente + creazione di uno nuovo all'interno di una camera da letto
    -rifacimento pavimenti e intonaci
    -sostituzione di tutti gli infissi x utilizzare anche le agevolazioni del 55%
    -rifacimento impianto acqua e elettrico
    in questa mia ipotesi di ristrutturazione volevo anche allargare delle aperture su dei muri portanti in modo da avere degli ingressi + grandi verso il soggiorno e la cucina. Sempre in cucina pensavo di allungare la finestra esistente fino al pavimento modificando il prospetto esterno interno del cortile condominiale. Questo è possibile?
    grazie per i suoi consigli preziosi
    Patrizia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Salve Patrizia,
      le modifiche interne, esclusi gli interventi sui muri portanti, possono essere fatti con una semplice CILA se l'immobile non è specificatamente vincolato, altrimenti in SCIA. Gli interventi sui muri portanti però richiedono comunque una SCIA, oltre al deposito al genio del progetto strutturale.
      La sostituzione degli infissi esterni può non richiedere alcun titolo, a patto che i nuovi infissi siano identici agli originali come partizioni e coloriture esterne. Se si modificano le partiture e/o i colori esterni occorre presentare una SCIA dopo aver chiesto il parere alla sovrintendenza.
      L'allungamento della finestra non è possibile, perché la sovrintendenza non rilascia le autorizzazioni per opere di questo tipo all'interno del centro storico patrimonio unesco.

      Elimina
  7. Buonasera Architetto.
    Ho in corso la ristrutturazione completa di un appartamento posto al secondo piano di un fabbricato che risale agli '60; le strutture sono in cemento armato, ed il solaio in laterocemento, con travetti gettati in opera con interasse 70 cm.
    Avendo eliminato il preesistente pavimento e massetto, è emerso che la qualità della soletta di cls non è delle migliori, ed inoltre si è potuto intuire che non vi è nessuna armatura di ripartizione. Peraltro, nella campata più ampia (6 mt.) del salotto, la soletta ha una zona ribassata che risulta meno "rigida" delle altre zone.
    Con l'impresa che sta eseguendo i lavori, stiamo valutando l'opportunità di irrigidire tutto il solaio, ma non ci sono i tempi che richiederebbe la stagionatura di un nuovo massetto in cls armato. Pertanto, secondo Lei, potendo solo utilizzare premiscelati rapidi del tipo Topcem pronto o Lecamix fast, possiamo comunque utilizzare la rete elettrosaldata con funzione "strutturale e ripartitoria"? E' sufficientemente efficace anche con sottofondi? In tal caso, di che filo e dimensione delle maglie, ed anche, poggiata sulla vecchia soletta o rialzata di 2 cm. (spessore nuovo massetto 4,5 cm.).
    Grazie per la cortese disponibilità che vorrà riservarmi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I premiscelati a presa rapida sono comunque delle malte cementizie, ma non sono appositamente studiati per assorbire carichi di tipo strutturale. Certamente il fare questo massetto armato con rete elettrosaldata può aiutare. L'ideale sarebbe fare un opera di tipo diverso, intervenendo anche sui travetti del solaio per rendere collaborante la soletta armata superiore che si va a creare, ma se non ci sono i tempi per una corretta asciugatura allora pazienza. Si consideri che il massetto può anche essere protetto con una membrana bituminosa molto fina che funge da barriera al vapore: in questo caso si può posare il parquet anche su massetti non completamente asciutti, ma si crea una sorta di incapsulamento dell'umidità.

      Elimina
  8. Salve architetto, vorrei porle una domanda. Sono pronto a posare un impianto radiante da pannelli da 30 mm. La mia domanda è questa, quanto deve essere alto il massetto per la posa di piastrelle 60*60? Con una rete elettrosaldata questo altezza può essere diminuita? Grazie e cordiali saluti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Salve,
      secondo me occorrerebbe anzitutto seguire le indicazioni tecniche della ditta fornitrice dei pannelli radianti, perché fare un massetto troppo alto potrebbe modificare la resa termica. Dall'altro, si potrebbe consultare anche le eventuali indicazioni del produttore delle piastrelle. Secondo me conviene fare un massetto avente lo spessore indicato nella scheda tecnica del pannello radiante ma eseguito con prodotti premiscelati preselezionati (quindi non il topcem di mapei che solo un legante, ma proprio il massetto premiscelato tipo mapecem pronto).

      Elimina
  9. salve mi trovo a dover ristrutturare un appartamento degli anni sessanta dove dovronrifare impianto elettrico e di riscaldamento. Mi hanno consigliato di passare le tracce a terra disfacendo cosi tutti i pavimenti. Mi trovo adesso a scegliere la nuova pavimentazione e sarei orientata per un pavimento in cemento per interni. La ditta che fa questi pavim2nti, nella mia città è l'unica, mi ha chiesto di rifare il massetto poiche a terra adesso c' è il parquet e andrebbe tolto tutto. Pensavo di togliere il parquet e non fare le tracce a terra per gli impianti ma fare direttamente un nuovo massetto dove poi far fare il pavimento in malta cementizia. Cosa ne pensa lei e soprattutto pensa che potrebbe venire un buon lavoro alla fine?????

    RispondiElimina
    Risposte
    1. se per pavimento in cemento intendiamo la "veneziana", ovvero il cemento colorato impastato in opera con inerti di colore selezionato, e poi levigato sul posto, generalmente sono poco sensibili al massetto sottostante, ma hanno un loro spessore che può essere anche importante (anche 3cm) e quindi dato che i pavimenti in parquet difficilmente superano i 1,5cm di spessore, il massetto andrebbe comunque rifatto perché non può essere "grattato" (o comunque è altamente sconsigliabile). Se invece per pavimento in cemento si indende la resina effetto cemento, allora questi generalmente si posano su un pavimento in pastrelle fatto ad hoc, ed allora, in questo caso, potrebbe evitare di smantellare il vecchio massetto. In ogni caso le tracce impiantistiche le farei richiudere con cementi a rapida presa. il "taglio" del massetto per le dorsali impiantistiche potrebbe indebolirlo, soprattutto se è già in parte desolidarizzato con la soletta armata del solaio: se si dovesse distaccare, converrà rifarlo tutto. Per quella che è la mia esperienza, generalmente il rifare il massetto incide in modo non troppo significativo sul costo dei lavori, e quindi tendo a consigliare di rifarlo da capo, così almeno si può controllare il nuovo prodotto e soprattutto farsi fare un massetto adatto alle proprie reali esigenze.

      Elimina
  10. Devo realizzare un impianto radiante, ma bisogna passare anche tubi idraulici C/F, scarico cucina e impianto elettrico.

    La domanda è questa: come gestire la tubazione idraulica ed elettrica con l'impianto radiante?

    Vanno montati sopra o sotto al radiante, da considerare che percorre anche una tubazione del gas metano.

    Grazie per la collaborazione
    Luigi Russo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ovviamente quando si fa un pavimento radiante, bisogna distinguere gli "strati": quello dell'impianto radiante e quello dell'impiantistica tradizionale. L'impiantistica tradizionale è bene che passi al di sotto dello strato radiante, comprese le tubazioni del gas che dovranno essere ovviamente a norma (unica tubazione in rame senza saldature posta all'interno della guaina gialla di sicurezza).

      Elimina
    2. Architetto grazie per la celere risposta.

      Quindi bisogna fare 2 massetti? Ho 9 cm a disposizione riesco a fare le due cose, o devo rinunciare definitivamente al radiante.

      E' ipotizzabile l'impianto idrico ed elettrico sui muri perimetrali e il radiante al centro, tutto sullo stesso strato.

      Grazie e cordiali saluti
      Luigi Russo

      Elimina
    3. con 9 cm forse ce la si potrebbe fare: dipende dal sistema radiante che si sceglie, comunque per il massetto con gli impianti, alle perse, sono sufficienti anche 4cm di spessore, a patto però di riuscire a evitare gli incroci tra impianti diversi. Il pavimento radiante non ha bisogno di grandi spessori e, anzi, non si deve superare lo spessore di massetto indicato dal produttore, altrimenti il sistema diventa inefficiente. Dovete confrontarvi con la scheda tecnica del produttore del sistema che volete installare, oppure chiamare la ditta produttrice per ulteriori consigli.

      Elimina
  11. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  12. buongiorno Marco approfitto della tua disponibilità e soprattutto generosità nell'aiutare i colleghi.
    sto procedendo nei lavori dell'appartamento di porta pia (quando vuoi ti debbo almeno un caffè) di cui ho già parlato in questo blog.
    ora debbo prendere delle decisioni su quali pavimenti montare, mi hanno proposto la kerlite, da 3,5 mm con supporto in fibra di vetro, perché sono con spessori molto limitati di massetto.
    oppure è meglio cercare di mettere un gres tradizionale?
    ho in mente il graniti fiandre di 6 mm di spessore anche questo con lastre di grandi dimensioni (almeno 0,75 * 0,75 o meglio ancora 0,75 * 1,50).

    Potresti suggerirmi anche il numero di un bravo piastrellista pratico a montare quel tipo di materiale?
    i piastrellisti che conosco su Perugia mi hanno fatto un preventivo esorbitante per venire a lavorare a Roma.

    Grazie Marco e ancora complimenti per il tuo blog

    RispondiElimina
    Risposte
    1. quelli che hai citato sono materiali bellissimi ma che richiedono una grande perizia nella posa, tanto che le case produttrici fanno dei corsi appositi per i posatori e se il materiale non viene posato da un posatore che ha fatto il corso non riconoscono la garanzia.
      Personalmente non conosco posatori con questa qualifica, ma se mi dovesse servire, chiederei direttamente al venditore, che sicuramente ha qualche riferimento.
      I materiali che hai indicato sono indicati se hai delle necessità particolari per quanto riguarda i massetti (p.e. hai pochissimo spazio, ed anche mezzo centimetro in più di massetto è determinante) altrimenti anche i prodotti a spessore "normale" hanno ottime prestazioni. Di questi materiali ho sentito tanti pregi e qualche difetto (come di tutte le cose), ma non ne discuto qui perché non ne ho esperienza diretta.

      Elimina
  13. Salve,
    dovrei posare un massetto sopra un impianto a pannelli radianti. lo spessore a disposizione dal solaio e' di cm6.5 per cui ho scelto un autolivellante knauf fe80 da lasciare a vista. Vorrei farlo levigare per mettere leggermente in risalto l'inerte e poi trattarlo con un impregnante trasparente. Cosa mi suggerite? qualcuno di voi l'ha fatto?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. non ho esperienze dirette di questa tipologia di prodotto, comunque se non ho capito male il concetto è un po quello del pavimento alla veneziana: se è cosi non vedo controindicazioni. verifichi più che altro che le dilatazioni termiche non possano essere fonte di cavillature.

      Elimina
    2. diciamo che rispetto ai pavimenti alla veneziana l'inerte rimane molto molto piu' soft alla vista... per le filature ho considerato che potrebbe essere un effetto collaterale,che non sarebber un gran problema dal mio punto di vista, diciamo che non mi dispiacerebbe.
      Grazie comunque

      Elimina
  14. ciao Marco riprendo a scrivere qui, se ti va per parlare di parquet.
    per la ristrutturazione che sto facendo alla fine la mia committente (mia moglie) ha optato per gres da 6 mm e listoni di parquet.
    domanda a bruciapelo cosa conviene fare posare il parquet con materassino e flottante oppure incollarlo a pavimento?

    grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il parquet io preferisco farlo incollare, ma c'è a chi piace l'effetto del "suonare a vuoto" tipico dell'installazione flottante. è comunque una questione di gusti personali, perché tecnicamente il pavimento assolve bene al suo scopo in entrambi i casi.

      Elimina
  15. Salve architetto, approfitto della sua gentilezza per chiedere un'informazione, sto ristrutturando un appartamento di mia proprietà, ho demolito le solette in legno e fatto solette nuove con travi e pignate, ora ho solo 12cm tra soletta e pavimento finito, se tolgo 2cm per piastrelle e colla, mi restano 10cm, sono gia state posate le tubazioni e ci sono dei punti dove le tubazioni "quasi" affiorano in superficie. il muratore mi ha suggerito di fare 5cm di spessore con leca, poi un fonostop di 5mm e poi 4,5 cm con rete5x5 e sabbia-cemento. Due domande; la prima è che ho paura che poi si spacchino le piastrelle dove i tubi "quasi" affiorano, lei cosa ne pensa? L'altra domanda é utilizzando la leca è consigliabile posare anche il fono-assorvente di 5mm ? Grazie mille !

    RispondiElimina
    Risposte
    1. con 10cm di massetto non capisco come facciano ad affiorare le tubature: si tratta forse dello scarico di un bagno? il materassino che assorbe le vibrazioni è sempre una buona cosa, ed è corretto metterlo tra due strati differenti di massetto. In teoria, gli impianti dovevano essere alloggiati solo ed esclusivamente nei primi 5-6cm di altezza, quindi si poteva mettere il materassino su tutta la superficie, e quindi il nuovo massetto per pavimenti al di sopra. Il massetto sottostante può essere alleggerito, ma mi raccomando di utilizzare l'argilla espansa clinkerizzata (cioè che non assorbe umidità) e non quella tradizionale.

      Elimina
  16. Salve, chiedo un consiglio in quanto dovrei consolidare un solaio di mezzane e travicelli al 1piano. Tolto il pavimento risulta uno spessore utile di ca 6cm nel punto più basso, nel punto più alto anche 13cm, calcolato al pavimento finito (sarà parquet flottante). Per dare stabilità si useranno barre filo 10 da parete a parete, rete elettrosaldata filo 5 maglia 15x15 e connettori sui travicelli. In questo rinforzo verranno posizionati gli impianti, SOTTO la rete elettrosaldata. Verrebbe usato leca cls 1400 o leca centrostorico. Ci sono controindicazioni?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. bisognerebbe fare delle indagini sul posto per poter dire se il sistema scelto è congeniale al tipo di problematica riscontrata; così ad occhio comunque mi sembra eccessivo sia le barre da parete a parete che i connettori sulle teste dei travicelli, e forse ci vorrebbe uno strato di materiale a peso specifico molto basso per compensare le differenze di quota, visto che i connettori poi, una volta solidarizzati con la soletta armata, diventeranno comuqnue un tutt-uno strutturale con il solaio preesistrente.

      Elimina
    2. Con peso specifico basso cosa intende? Con leca centro storico o leca cls 1400 pensavo già di alleggerire. Le barre da parete a parete, messe ogni 40 cm e parallele ai travi sottostanti,servono per distribuire ancora meglio il peso del massetto sulla muratura perimetrale (portante). Curiosità : la solidarizzazione dei connettori deve essere fatta legandoli alla rete con filo di ferro (i cosiddetti topini) o basta il calcestruzzo per legare il tutto? Se potessi inviarle una foto forse riuscirei a spiegarmi meglio. In ogni caso La ringrazio della risposta e della disponibilità

      Elimina
    3. per la posa dei connettori di solidarizzazione deve seguire assolutamente le specifiche tecniche del produttore; comunque in quei casi in cui ho diretto lavori di questo tipo, i connettori non erano in alcun modo legati all'acciaio di armatura, poiché è il calcestruzzo che poi legherà il tutto. Per materiale a bassa densità intendo prodotti tipo il polistirene espanso estruso, ma dipende dal progetto di restauro che avete in mente.

      Elimina
    4. mi permetto di intervenire su questo post, per precisare che il leca 1400 e il "leca centro storico" sono due prodotti molto diversi.
      Li ho usati entrambi con ottimi risultati in un grande appartamento a porta pia.
      il leca 1400 è un calcestruzzo strutturale a basso peso specifico (1400 kg/mc) e non è staggiabile. quello che chiami invece leca centro storico è un massetto sempre a basso peso specifico staggiabile in modo da ottenere una superficie piana idonea a portare il pavimento.
      nel tuo caso farei prima il getto con il leca 1400 rete elettrosaldata e connettori senza impianti. poi farei come suggerisce il nostro Architetto un getto di alleggerito con argilla espansa o polistirene espanso meglio ancora, e a finire il massetto nel quale annegherei gli impianti dovresti riuscire ad avere almeno 5 cm di strutturale e 5 cm di massetto dove non hai quote sufficienti gli impianti necessariamente devi passarlo a parete.
      Anche io ho trovato lo stesso problema di quote non perfette.

      Elimina
    5. mi sa che dovrò alzare di 2 cm lo spessore dell'ultimo gradino

      Elimina
    6. anche io avevo lo stesso problema ho risolto mettendo la soglia all'ingresso più alta di 2 - 3 cm poi davanti alla soglia metti uno zerbino e hai risolto.

      Elimina
    7. purtroppo non si parla della soglia di ingresso, ma dell'ultimo scalino della scala che definisce lo spazio utile al primo piano, per intenderci con la gettata devo andare più alto di questo gradino se voglio essere sicuro di fare un lavoro fatto bene(almeno 5cm di cemento)e questo comporta un problema che non so come aggirare se non alzando appunto lo spessore di questo gradino

      Elimina
    8. anche io avevo lo stesso problema ho risolto mettendo la soglia all'ingresso più alta di 2 - 3 cm poi davanti alla soglia metti uno zerbino e hai risolto.

      Elimina
    9. valuta bene pechè una scala zoppa con un gradino ad una altezza diversa può essere pericolosa

      Elimina
  17. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  18. Buongiorno Architetto Campagna,
    ho un quesito da porre in merito alla realizzazione di un massetto in un appartamento che dovrà essere ristrutturato.
    Il grosso problema è che non è un apparamento vuoto e bisognerà gestire lo spostamento dei mobili, attività che porterà a fare il massetto in due momenti differenti.
    Quello che volevo sapere è se tecnicamente sbagliato effettuare il massetto in due momenti differenti ( dopo qualche giorno, tempo che asciughi nelle stanze non occupate per poter trasferire il mobilio della stanza che verrà lasciata per ultima) o è possibile realizzarlo in due momenti differenti?

    Grazie.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. il massetto può essere realizzato in momenti differenti, ma il problema più che altro sono gli impianti: per l'impianto elettrico è bene che ci sia un momento in cui tutti i massetti siano svelti per poter passare tutti i corrugati necessari. Il lavoro non è impossibile, comunque: basta organizzarsi posizionando più scatole di derivazione di quelle che sarebbero state sufficienti. Per esperienza, costa in genere di meno trasferire il mobilio presso un luogo di deposito, pagando trasloco e affitto dello spazio, piuttosto che l'allungamento dei tempi del cantiere, unito anche allo spezzettamento delle opere che non giova mai.

      Elimina
    2. Buonasera Architetto,
      la ringrazio per la risposta. Per quanto riguarda gli impianti elettrici e di riscaldamento, salvo soprese dell'ultimo secondo durante lo smantellamento, non verranno toccati. L'unico impianto che verrà rifatto in toto sarà quello idraulico del bagno.

      Elimina
  19. Buongiorno architetto,
    Avrei un quesito da porre sui massetti, sto facendo coimbettare la tarverna, che attualmente è impermeabilizzato in quanto è coperto dal catrame. L'impresa edile ha messo sopra il catrame la coimbettazione e dopo ci ha fatto 2cm di massetto di quelli con asciugatura rapida.il problema sta che nei punti in cui lui ha fatto il foro per il camino e le tubazioni dell'aria condizionata mi filtra acqua. Io avevo chiesto come mai dal massetto filtra acqua, lui mi ha risposto che anche una volta risolto questo problema è mettendo le mattonelle sopra il massetto l'acqua mi filtrerà sempre dalle fughe. Ma è così ? Perché prima dei lavori lui mi aveva assicurato che con la posa delle mattonelle l'acqua non filtrava, non è che è sbagliato il tipo di massetto?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. se filtra umidità di risalita significa che non è efficace il sistema attuato per impedire questo fenomeno: difatti il catrame dato a pennello non è generalmente indicato per tali applicazioni. anche lo spessore del massetto al di sopra dell'isolante mi sembra un po esiguo, ma più per prestazioni meccaniche che non di blocco dell'umidità. Comunque i massetti per loro natura non devono bloccare l'umidità. L'acqua comunque può anche manifestarsi per problemi di condensa e non per umidità di risalita. Le piastrelle non oppongono resistenza all'acqua.

      Elimina
    2. Per cui se ho capito bene qualunque tipo di massetto, tradizionale o ad asciugatura rapida può filtrare comunque l'acqua?

      Elimina
    3. lo scopo del massetto non è quello di porre una barriera all'acqua.

      Elimina
  20. Buongiorno arch. Marco,
    sono in procinto di ristrutturare un appartamento (105 mq) al secondo di tre piani su palazzina costruita nel 1953. Devo eseguire una ristrutturazione compreso l'impianto elettrico, termico e idrico. Altezza soffitto 300 cm, altezza soglie 210 cm. Massetto esistente a detta di altri condomini circa 5cm, altezza totale solaio più massetto circa 20cm. Negli anni 80 nell'appartamento sono stati rifatti alcuni impianti in cucina e bagno con conseguente innalzamento del pavimento in questi due locali di circa 5 cm che adrò a eliminare per portare tutto allo stesso livello. Sono orientato anche alla realizzazione di una controparete in cartongesso e isolante nei muri perimetrali. Vorrei ricavare un secondo bagno nella stanza adiacente al bagno esistente.
    Alla luce di queste informazioni vorrei chiederle un consiglio su quale secondo lei è la strada migliore per la realizzazione degli impianti:
    - rimuovere il massetto esistente e rifarlo annegandoci gli impianti in esso;
    - scavare solo le nuove tracce e appoggiare il nuovo pavimento (tavolato di legno) sopra al vecchio pavimento;
    - realizzare il nuovo inpianto sopra al pavimento esistente avendo un gradino (circa 7cm ??) all'ingresso;
    - far passare tutti gli impianti su un controsoffitto;
    - sfruttare la controparete per far passare gli impianti (comunque saranno necessarie altre tracce nel pavimento)

    Non so veramente che strada prendere.

    Cordiali saluti.
    Alberto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. scartando quella di creare ulteriori rialzi, le altre ipotesi prospettate sono tutte attuabili, ciascuna con i propri pro e contro. ovviamente la modalità ideale in questi casi è il completo rifacimento del massetto, che consente una più facile gestione degli impianti e di avere un massetto nuovo e realizzato appositamente per la pavimentazione che si intende installare: ovviamente questa è la soluzione più costosa. Non c'è a mio avviso una risposta secca alla sua domanda: bisogna valutare caso per caso, valutando le difficoltà delle varie ipotesi, e confrontandosi ovviamente con il budget a disposizione.

      Elimina
  21. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. il materassino isolante deve poggiare su una superficie regolare, altrimenti non è possibile posarlo con uniformità, e potrebbero quindi crearsi punti di discontinuità che renderebbero potenzialmente quasi inefficace la funzione dello stesso.

      Elimina
    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
  22. Buonasera, nel ristrutturare la nuova casa che ho comprato ho la necessità di raccordare il piano di calpestio della zona abitativa con quello dell'ex locale deposito, più basso di circa 33 cm. Ho già rimosso il pavimento in marmette di cemento del deposito, per un problema di umidità di risalita, e ho trovato solo 2cm di sabbia e un sottofondo di 7-8 cm di calcestruzzo gettato direttamente sul terreno. L'impresa ha proposto uno strato di pignatte a secco con su un massetto armato di 10 cm. Io, e mia moglie, abbiamo ipotizzato una prima soletta di 6 cm, poi strato di cupolex di 13,5 cm, poi di nuovo soletta armata di 6cm, tenendoci l'altezza per impianti e finitura. Che ne pensa?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. bisognerebbe analizzare meglio la situazione, comunque in linea di massima i cupolex tenderei a preferirli rispetto a delle pignatte a secco.

      Elimina
  23. Buongiorno Architetto, la mia problematica riguarda la ristrutturazione dell'abitazione che interessa prevalentemente la realizzazione dell'impianto termico e pavimentazione. Allo stato attuale ho una altezza utile netta di cm.270, e uno spessore del solaio interpiano di cm.18 (presumo 12+4 e pavimentazione), quindi con poca possibilità di aggiungere spessori salvo 1-2 cm..
    Le chiedo se secondo sua esperienza, sia possibile, eseguire le seguenti opere:
    1.demolizione della pavimentazione esistente e quel che rimane fino al piano della soletta strutturale;
    2.posare a contatto con la soletta, un materassino acustico sp.5mm;
    3.posare l'impiantistica termica e tubazioni idriche di sanitari e cucina (impianto elettrico a parete);
    4.getto monostrato a copertura dell'impiantistica e per la realizzazione del massetto di posa della pavimentazione, mediante premiscelato Lecamix Forte con spessore sopra l'impiantistica di cm.4, integrato da leggera rete metallica zincata 5x5 d.2mm.
    Che ne pensa?
    Potrebbe alternativamente suggerirmi diversa soluzione?
    Grazie per la sua disponibilità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. si può fare ma prevede uno spessore complessivo di massetto di almeno 7cm. se davvero non esiste massetto attualmente, occorrerà passare gli impianti prevalentemente a parete.

      Elimina
  24. Buongiorno,

    sto ristrutturando una casa in campagna e vorrei realizzare un vespaio areato in modo tale da contenere il più possibile la risalita
    dell'umidità. Vorrei chiederLe se e' corretto prevedere di realizzare il massetto nel seguente modo:
    a) Massetto 4-5 cm per creazione piano di appoggio del vespaio.
    b) Posizionamento moduli Cupolex Windi (altezza 5 cm oppure 10 cm) oppure mini modulo della Geoplast (altezza 3 cm, oppure 6 cm, oppure 9 cm)
    c) Realizzazione massetto 4-5 cm con rete elettrosaldata
    d) Massetto di sottopavimentazione dove annegare tubi idraulici e elettrici (non previsto riscaldamento)

    Per il vespaio prevedere moduli di altezza di 5,6 cm e0' sufficiente?

    Grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. occorre prevedere anche degli strati di barriera al vapore, e comunque in tutto ciò manca la coibentazione, che oggi è assolutamente obbligatoria nel caso di completo rifacimento di vespaio.

      Elimina
  25. Per la coibentazione e' sufficiente utilizzare dei pannelli di Poliuretano espanso oppure lana di vetro. E' corretto posizionarlo tra il massetto con rete elettrosaldata ed il massetto di sottopavimentazione?

    Per il vespaio un'altezza di 5-6 cm e' sufficiente o sarebbe meglio crearne uno di altezza superiore?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. il pacchetto di strati va progettato, non è possibile dare indicazioni generiche: deve incaricare un tecnico di redigere un progetto e relativa relazione legge 10/91

      Elimina
  26. Buongiorno architetto, sono in procinto di far ristrutturare un abitazione del '52 al piano rialzato. Dopo che è stato rotto il pavimento per verificare cosa ci fosse sotto, si è potuto notare un vespaio di pietrame a secco. In pratica pietre grosse in basso, media dimensione a metà altezza e sabbia in prossimità del pavimento per un totale di 80 cm. Volendo creare un secondo bagno, vorrei sapere se è corretto inserire il tubo di scarico wc(da 100mm) nel vespaio annegandolo con del calcestruzzo fino ad altezza del pavimeto preesistente. In bagno invece si rimuoverebbe tutta la pavimentazione scendendo di soli 4cm, mentre per i vari tubi si andrebbe sempre nel vespaio così come proceduto per il tubo del wc. Una volta annegata l'impiantistica si farebbe un massetto da 4cm solo in bagno per restare a livello del resto della pavimentazione di casa (che non verrà rimossa ma livellata e su di essa posata nuova pavimentazione). Questo modo di procedere è corretto?
    Chiedo inoltre se accanto al tubo di scarico da 100mm è possibile affiancare il tubo di rame del gas con rivestimento protettivo giallo e anche un tubo di carico dell'acqua. La ringrazio in anticipo per la disponibilità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. mi sembra un caso da studiare sul posto, non me la sento di dare indicazioni senza vedere la situazione.

      Elimina
  27. Buongiorno Architetto.
    La ringrazio per la esaustiva e chiara spiegazione del suo intervento iniziale: anche per me (che non sono un architetto) è stato chiarissimo e mi ha fatto finalmente capire alcune cose fondamentali sul massetto e su come va fatto. Vengo alla mia domanda: sto per iniziare la ristrutturazione di un piccolo appartamento in un immobile del 1400, la ditta che farebbe i lavori mi dice che per motivi di tempo (esigenza mia e sua) il massetto (con posizionamento di rete elettrosaldata) andrebbe gettato dopo la stesura gli impianti (idrico, termico e elettrico). Attualmente i pavimenti molto vecchi sono sostenuti da travicelli e mezzane, sopra i quali c'è uno strato di materiale sabbioso che non si sa bene quanto sia alto (anzi, si presuppone che l'altezza non sia eccessiva e quindi occorre andare cauti nella rimozione del sottofondo per non sfondare il soffitto della proprietaria di sotto). La ditta propone quindi di lasciare un piccolo strato di sottofondo sabbioso (trattasi di una malta antica in realtà, non proprio sabbia, ma che si sfalda facilmente in mano), stendere gli impianti, e SUCCESSIVAMENTE fare la gettata del massetto con posizionamento e affogamento della rete elettrosaldata.
    Ora, la mia domanda (da inesperta...) è: è una procedura corretta? può comportare problemi in futuro? la rete elettrosaldata, in una situazione come quella descritta, difficilmente risulterà affogata 'in piano', visto che da alcune parti ci saranno i tubi degli impianti a tenerla sollevata, e da altre parti no... Un lavoro così fatto va bene? La rete elettrosaldata 'lavorerebbe' bene? (Si pensava anche di mettere dei tondini di ferro per farla ancorare in alcuni punti alle pareti).
    La ringrazio anticipatamente.
    Cordiali saluti.
    Ombretta Bottini

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sui solai lignei di notevole età è bene intervenire con molta perizia ed attenzione: il sottofondo che c'è adesso è certamente una miscela di calce e inerti alleggeriti, e sostituire quel materiale con una gettata in cls armato può voler dire mettere in crisi i travicelli che quasi certamente già stanno al limite del carico ammissibile. Occorrerebbe in realtà fare un lavoro completamente diverso: anzitutto, verificare la "salute" della struttura portante lignea, capire quanto carico può portare in sicurezza, e progettare le stratificazioni superiori in funzione di questo. Vedrà che quasi certamente verrà fuori che il solaio andrà rinforzato con tecniche specifiche, e gli impianti non potranno non adeguarsi a quelle tecniche. Eviterei comunque, in linea generale, di mettere gli impianti al di sotto di un massetto armato, perché se ci dovesse essere la necessità di intervenire per riparazioni, rompere un massetto armato è abbastanza complesso.

      Elimina
    2. La ringrazio molto per la risposta puntuale ed esaustiva.Era proprio quello che mi aspettavo di sentire (e mi conforta).
      Se non chiedo troppo, avrei piacere di avere un secondo parere, di approfondimento del precedente, in quanto (poiché la situazione attuale mi lasciava molti sospetti) ho iniziato a togliere alcune mattonelle e relativo massetto per verificare cosa ci fosse sotto (ed avevo ragione...).

      Ho rimosso la soglia (in pietra) che divideva il disimpegno dalla cucina, oltre alle mattonelle intorno ad essa e relativo massetto, e ho avuto la brutta sorpresa di trovare, al di sotto del massetto della cucina di 7/8 cm, delle tavole di legno alte 3 cm e larghe circa 30/35 cm, posizionate trasversalmente rispetto a quelli che sembrerebbero essere i correnti. Dico sembrerebbe perché ho visto l'estremità di solo due di essi, e ho notato che hanno sezioni di misura molto diversa tra loro, e sono posizionati ad una distanza tra loro di circa 45 cm, cosa piuttosto insolita mi sembra, poicé i correnti erano solitamente posizionati ad una distanza molto inferiore ed adeguata per inserire tra di essi le mezzane (o tavelle) ed avevano tutti la stessa sezione.

      Premetto che quella che attualmente è una cucina anticamente era una loggia (quindi con due finestroni ad arco anticamente aperti), che il pavimento della cucina è più alto di 2 cm rispetto a quello della stanza adiacente, che il mio appartamento, per quanto piccolo, insiste su tre corpi di fabbrica diversi e di epoche differenti, e che la proprietà sottostante in corrispondenza della mia cucina ha un soffitto a volta.

      Detto questo, mi domandavo come fare il massetto in cucina, in considerazione anche del fatto che dovrebbero passarci anche i tubi degli impianti. Secondo lei, sarebbe bene fare un primo strato di massetto alleggerito e armato di soli 3 cm (lasciando le tavole di legno), poi far passare gli impianti per un'h massima di 4 cm, e successivamente gettare l'ultimo strato di massetto per soli 2 cm oltre i 4 degli impianti? Che fare con quelle tavole di legno? Si possono lasciare sotto il massetto armato? O cosa sarebbe consigliabile fare? (ovviamente partendo dal presupposto che già nella sua scorsa risposta mi ha detto che la prima cosa da fare sarebbe verificare le condizioni della struttura lignea del solaio... Ma mi sto portando avanti, per chiedere i preventivi, in maniera che siano fondati su una situazione concreta più o meno certa...)

      La ringrazio nuovamente.
      Ombretta Bottini

      Elimina
  28. Buonasera architetto mi chiamo Fabio ho appena acquistato una casa dove le mattonelle si sono staccate dalla colla . Dopo aver rimosso tutte le mattonelle ho notato che il massetto e tutto pieno di crepe e se si danno dei colpi sul massetto si muove tutto . E possibile risanare questo massetto ? O
    è necessario toglierlo e farne uno nuovo ?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. impossibile effettuare una diagnosi a distanza: le crepature e lo scollamento del pavimento potrebbero derivare anche da un solaio troppo flessibile, oltre che da un massetto fatto male. nel primo caso, anche il rifare il massetto senza specifici accorgimenti non è una soluzione definitiva.

      Elimina
  29. Salve architetto, in un ambiente umido quale una tavernetta è consigliato mettere un foglio di nylon prima del massetto???? Mi chiedo: se viene soffocata l'umidità presumo vada a trovarsi spazio di risalita sui muri o sbaglio???? È come mettersi un bavaglio in faccio, grazie anticipate x la risposta

    RispondiElimina
    Risposte
    1. l'umidità va gestita con consapevolezza, bisognerebbe studiare bene la situazione prima di rispondere.

      Elimina
  30. Salve architetto,
    mi è bastato leggere questo post per avere la conferma che la ditta che ho ingaggiato sta lavorando proprio male. Per questo e anche altri motivi economici, ho deciso di interrompere i lavori. Il mio problema è cercare di contenere lo spessore del massetto, il locale da ristrutturare è una mansarda che verrà recuperata come sottotetto, inoltre ho un mobilio esistente che devo essere sicura entri di nuovo nel locale a lavori ultimati. La ditta ha posato corrugati elettrici e tubi termici multistrati a terra, in alcuni punti sovrapponendoli (corrugati elettrici sotto), in questo modo non avrò mai uno spessore contenuto (diciamo 3-4cm), mi sembra lampante. Un'altra ditta che ho chiamato per avere un preventivo per riprendere in mano la situazione, mi ha proposto 2 alternative: passare l'impianto elettrico a parete oppure fare un saggio nella soletta e valutare se si può ricavare uin poco di spazio lì (una sorta di traccia nela soletta), ovviamente evitando di intaccare i ferri della soletta. Il solaio è di tipo latero-cemento, altezza 16cm + 5cm di soletta. Ora leggo al punto 5. che lei sconsiglia vivamente questa operazione, è per una estrema cautela (perché ad esempio non si sa mai chi esegue il lavoro come lo fa, e quindi per evitare di avere una soletta danneggiata in troppi punti e non fa più da elemento collaborante) o cosa altro?
    Inoltre volevo sapere se c'è uno spessore minimo di ricoprimento del massetto al di sopra degli impianti (la ditta che ho mandato via mi proponeva massetto a filo)
    Grazie per l'attenzione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. la soletta è bene che non si tocchi perché non è dato sapere con esattezza come sono fatte le strutture, e comunque perchè è da considerarsi elemento strutturale a tutti gli effetti. Non ci sono spessori minimi imposti da normativa, ma in base al tipo di massetto c'è uno spessore minimo di salvaguardia degli impianti che in genere si desume dalle schede tecniche, ovviamente nel caso in cui si utilizzi un massetto premiscelato.

      Elimina
    2. Perfetto, grazie per il chiarimento.

      Elimina
  31. Buongiorno architetto,
    vorrei trasformare il sottotetto della casa di montagna in una mansarda; la superficie utile del solaio è di circa 40 m^2, cui l'impresa incaricata ha posato 10 - 12 cm di massetto con sabbia/cemento (annegate le tubazioni degli impianti termico e elettrico).
    A questo proposito, pur non essendoci sostanziale necessità di isolamento, sarebbe stato meglio alleggerire il tutto con argilla espansa?
    Il peso aggiunto è normale o è suscettibile di pur minima eventualità di provocare danni alla struttura?
    Dico questo perché sulla parete di una tramezza dell'appartamento sottostante c'è da tempo una sottile crepa trasversale, che ho l'impressione si sia allargata dopo che è stato posato il massetto (l'edificio, di quasi 30 anni, consta di cantinato, due piani e sottotetto).
    A distanza di qualche mese, l'umidità è assente, ma si è formata una crepa per tutta la lunghezza centrale del massetto: sono assolutamente inesperto, questa crepa si sarebbe evitata mettendo una rete elettrosaldata? E questo potrebbe pregiudicare nel tempo una corretta stabilità o provocare lievi cedimenti del pavimento, che vorrei realizzare in parquet?
    Ringrazio per la gentile risposta e porgo cordiali saluti.
    Virginio Aspesi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. impossibile dare un parere così a distanza senza conoscere i dettagli della struttura. Se in origine non c'era nessun massetto nella mansarda, la realizzazione di un elemento di 10cm di spessore ha comportato un aggravio di peso non inferiore a 170kg/mq che va inevitabilmente ad erodere la capacità portante residua del solaio (posto che bisognerebbe sapere la capacità portante originaria, ma essendo una mansarda non accessibile potrebbe anche essere un valore molto basso.

      Elimina
    2. Grazie mille, comunque la scala principale conduce direttamente fino al sottotetto (c'è una normale porta di ingresso), che già in origine, considerandone l'altezza, era previsto potesse essere trasformato in mansarda.

      Elimina
  32. Buongiorno, dovrei ristrutturare l'appartamento sopra a quello dove vivo e ho letto necessità di isolare il pavimento perché sotto si sente tutto. Su alcuni articoli ho letto che sarebbe meglio non rimuovere la vecchia pavimentazione perché aiuta l'isolamento. Premettendo che vorrei rialzare i pavimenti in questioni di 6 cm per portarli alla stessa quota del bagno rialzato durante una precedente ristrutturare e che il nuovo pavimento dovrebbe essere un gres porcellanato o cmq una pistrellA chiedo:
    - quale materiale mi consiglia per isolare?
    -Sopra tale materiale devo provvedere a fare un massetto per la posa del gres porcellanato?? Se si che aLtezza dovrà avere il massetto???grazir

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ci sono dei materassini specifici da mettere al di sotto del massetto per desolidarizzare ed isolare il calpestio: vi sono diverse soluzioni in commercio adatte alle varie esigenze, deve valutarlo assieme al tecnico che la seguirà nella ristrutturazione.

      Elimina
  33. Buongiorno architetto.
    Devo ristrutturare un alloggio al primo piano di un condominio.
    Mi trovo nella situazione inusuale, di avere circa 12 cm a disposizione per il massetto. Il muratore mi consiglia un sottofondo alleggerito in argilla o polistirolo, con sopra il massetto tradizionale. Vorrei chiederle, quale dei due materiali sia preferibile. Le chiedo inoltre, perché non mi è molto chiaro, se tra sottofondo e massetto, sia consigliabile interporre un foglio di polietilene (o altro) e rete elettrosaldata.
    Grazie infinite.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Rispolvero questa mia domanda... Qualcuno mi sa dare un consiglio in proposito? Grazie infinite.

      Elimina
    2. le tecniche sono valide entrambe, ma se si opta per dei pannelli isolanti, consiglio di prendere prodotti appositi perché alcuni isolanti non hanno le proprietà meccaniche adatte per reggere pesi (si schiacciano). Se si tratta di rifare il massetto di un solaio che disperde verso l'esterno (p.e. primo piano su piloty, verso spazi non riscaldati tipo androne condominiale) la legge obbliga all'isolamento termico. Il foglio di polietilene serve per isolare il massetto dall'eventuale sottofondo, ed è necessario quando si devono posare pavimenti che hanno problemi con eventuale umidità di risalita (parquet), tipo l'argilla espansa. Nel caso di parquet è comuqnue sconsigliato l'uso di argilla, a meno che non sia quella clinkerizzata apposita: in ogni caso chedere prima al parquettista.

      Elimina
    3. Grazie per la risposta architetto. Non credo di aver però compreso a fondo. La necessità che si è presentata in cantiere, non è relativa all'isolamento, ma all'alleggerimento del nuovo sottofondo e massetto, avendo l'inconsueta situazione di 12-15 cm di altezza da riempire. Partendo dal presupposto che sarà posato un pavimento in gres porcellanato altezza 1,1 cm, è secondo lei consigliabile un sottofondo in impasto cemento/argilla o cemento/polistirolo (quale reputa meglio dei 2?) di 5-6 cm, con sopra massetto tradizionale del restante spazio a disposizione? È sempre buona norma separare i due strati con foglio di polietilene e rete elettrosaldata, o nel mio caso basterebbe la seconda? Oppure reputa non sia il caso di una "base alleggerita", e procedere con un sottofondo tradizionale non alleggerito e soprastante massetto? Grazie infinite.

      Elimina
    4. in caso di spazio a disposizione così importante, l'ideale è fare il massetto come davvero andrebbe fatto, cioè un primo strato di supporto, alleggerito, e dove possono passare gli impianti, e poi uno strato superficiale, di spessore 3-4cm, fatto con prodotti compatti premiscelati e senza la presenza di impianti. Il supporto può essere fatto o con argilla imboiaccata (in caso di gres) o con pannelli da isolamento di spessore adeguato. il foglio di polietilene è preferibile per i parquet; se non c'è questo pavimento può essere omesso, ma se c'è comunque non guasta. la rete elettrosaldata non è un separatore ma, nel caso, va annegata nel massetto e non lasciata sul bordo inferiore: se non ci sono necessità tecniche, inutile metterla. il sottofondo è sempre bene che sia alleggerito, anche comunque per non superare i carichi del sistema preesistente: nel dubbio è sempre meglio scendere con i pesi.

      Elimina
  34. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  35. Salve sono in procinto di effettuare una ristrutturazione di un appartamento posto al secondo piano di una palazzina edificata nel '79. Ho buttato giù alcuni muri divisori ed eliminato pavimento e massetto arrivando al solaio. Dovrei fare un secondo servizio (bagno-lavanderia) [tazza, lavandino, lavatrice]. Il problema è che lo scarico del wc dista 6metri dall'unico scarico situato nel bagno principale. L'idraulico ha detto che in teoria si potrebbe fare, mettendo un tubo da 100, dargli una pendenza di 3cm e farlo arrivare allo scarico del bagno principale. Incementarlo, fare il resto degli impianti (acqua riscaldamento ed elettrico) e fare il nuovo massetto. Il problema non è tanto la paura che potrebbe intasarsi vista la lunga distanza, in quanto lo userei solo come servizio di "emergenza", mentre lo sfrutterei di più come lavanderia. Il problema che mi pongo è che dovrei creare un massetto che dovrebbe essere di 15-16-17cm. +pavimento. Con la paura che possa appesantire la struttura. Alcuni mi hanno consigliato di scavare la soletta in cemento del solaio per i 6metri che percorre il tubo da 100, in modo tale da avere meno spessore di massetto. Ma così facendo non rischio di indebolire il solaio visto che il passaggio del tubo attraversa la casa per 6-7metri? Non so come comportarmi.. sarei ben lieto di ricevere il suo parere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. la soletta armata del solaio non va assolutamente toccata: è un elemento che partecipa alla statica e tranciarlo per far passare un tubo significa compromettere la stabilità del solaio. se è un bagno che si usa per emergenza, consiglio di dotarlo di sanitrit: ho scritto un post apposito di diverso tempo fa, lo trova nell'indice dei post qui in alto.

      Elimina
  36. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  37. Egr. Architetto, mi permetta una domanda. Immaginando di spostare la cucina la distanza dalla scarico diventa importante (10-11 metri). Volendo garantire una pendenza dell'1% pensavo di realizzare un gradino sopraelevando la quota del pavimento. Pensavo ad una soluzione bistrato (sottofondo alleggerito + massetto di finitura separati da materassino acustico. Il punto è che se gli impianti devono essere confinati allo strato di sottofondo alleggerito, questo dovrà essere spesso 14-15cm per garantire la pendenza dell'1%. In questo modo, considerando ulteriori 4cm per il massetto di finitura ed 1,5 per la pavimentazione (parquet) avrei un gradino 19,5-20,5 cm che mi sembrano davvero tanti. Che soluzione mi può proporre per limitare l'altezza del gradino ad un massimo di 18cm? Potrei far "scorrere" gli impianti anche nel massetto di finitura? Basterebbe lasciare solo 1,5cm sopra i tubi passanti all'interno del massetto di finitura? Ringrazio in anticipo per la risposta che vorrà darmi. Cordiali saluti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. se il tubo attraversa sia il massetto superiore che quello inferiore viene meno la caratteristica fondamentale del sistema, cioè la completa disgiunzione tra i due, che garantisce isolamento acustico e prestazione meccanica. O si rinuncia al doppio strato e si fa un unico massetto alleggerito per tutta l'altezza necessaria, e magari si mette il materassino solo in basso sulla soletta armata alla base di tutto, oppure si cercano altre soluzioni, come per esempio se possibile il far camminare il più possibile i tubi in parete per poi immergerli nel massetto dove necessario, così da limitare la pendenza nel massetto. ovviamente ciò non può essere sempre fatto.

      Elimina
    2. Egr. Architetto, grazie per la cortese e rapida risposta. Tutto molto chiaro. Adesso che mi ha fatto riflettere, avrei la possibilità di far camminare completamente il tubo di scarico in parete fino alla colonna. C'è infatti un percorso, lungo le pareti esterne dell'appartamento, dove si incontrano solo finestre (il tubo rimarrebbe più in basso) quindi nessun ostacolo per l'attraversamento di tubi. L'unico problema sarebbe la necessità di "aggirare" alcuni pilastri, ma potrei "rivestirli" con dei tramezzi di spessore sufficiente ad inglobare il tubo di scarico. Lo sviluppo lineare totale del tubo sarebbe di circa 16 metri distribuiti su tre pareti che si susseguono essendo la successiva ortogonale rispetto alla precedente. Partendo da un'altezza scarico a parete di circa 60cm, avrei una pendenza media di circa 3.5%. Certo con tre cambi di direzione (per l'evoluzione lungo le tre pareti) più 4 cambi di direzione per "aggirare" ognuno dei 3 pilastri, avrei 15 gomiti (se non ho fatto male i conti) che spero non diano problemi. Spero mi metta al riparo dai guai l'elevata pendenza media del 3.5%. Che ne pensa?

      Elimina
    3. eviterei un numero così elevato di gomiti, eventualmente a favore di una controfodera dell'intera parete (potreste approfittarne per un cappotto termico?). in ogni caso aggiungerei dei punti di ispezione intermedi. La pendenza è buona ma non può nulla contro troppi gomiti.

      Elimina
    4. Egr. Architetto, ancora grazie per la risposta. Farò tesoro dei suoi suggerimenti. Cordiali saluti

      Elimina
  38. Salve, la ditta edile ha quasi finito la ristrutturazione bagni, sono al rivestimento e parlando con un conoscente idraulico che ha visto le foto, mi ha messo un dubbio per come è stato fatto l'impianto idraulico sotto il massetto. Secondo questo conoscente , l'idraulico ha fatto il lavoro male. Mi spiego, ha messo dei tubi con agganci in acciaio senza essere rivestiti e poi coperti dalla gettata di cemento, che con il tempo (4 o 5 anni ) questi agganci saranno corrosi con conseguenze di perdita acqua. Ormai sono al rivestimento e spero che questa previsione non accada, ma mi assilla il dubbio che l'idraulico abbia lavorato male. Lei cosa ne pensa?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. immagino quindi abbia fatto un impianto multistrato. i giunti del multistrato in genere sono zincati, ed in condizioni normali non si producono problemi, a meno che non ci siano fonti di umidità vicine.

      Elimina
    2. Mille grazie, con la sua risposta sono più serena.

      Elimina
  39. buongiorno architetto, sto per procedre alla ristrutturazione di un immobile appena acquistato. rompendo il pavimento ho scoperto che ho circa 7cm in tutto (incluse le piastrelle ) prima della soletta.
    a suo avviso è possible far passare tubazioni e riscaldamento a pavimento (tolte le piastrelle ci saranno circa 6cm utili)?
    grazie mille
    A

    RispondiElimina
    Risposte
    1. potrebbe esserci lo spazio per riscaldamento a pavimento ma non ne rimarrebbe per gli altri impianti.

      Elimina
  40. buon giorno architetto,
    Un consiglio, devo ristrutturare un appartamento seminterrato costruito inizio anni 60, il pavimento in cotto levigato poggia su soletta di cemento di circa 6 cm sotto la quale trovo ghiaia, ho a disposizione 20 cm per arrivare a 2,70, avrei pensato di poggiare a pavimento degli igloo da 10 cm sotto cui far passare gli impianti termosanitari, 5 cm di sottofondo in cui annegare rete di 5 x 20 e massetto di 4 cm su cui posare del gres porcellanato. Fattibile? consigli al riguardo? ringrazio in anticipo per la cortese risposta Saluti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La tecnologia va scelta con attenzione nei locali interrati, preferisco non pronunciarmi senza aver visto i locali.

      Elimina
  41. Caro Architetto,
    Sto facendo dei lavori di ristrutturazione di casa. Gli operai hanno demolito la pavimentazione è il vecchio massetto. Io avevo chiesto l' istallazione di reti elettrosaldate. Ma il capomastro dell'azienda che ha svolto la spicconatura ha notato che il vecchio massetto era di 40 centimetri è che secondo lui non c'è bisogno di questa rete è mi ha detto di stare tranquillo. Ho anche offerto di acquistare al di fuori dei soldi pattuito le reti. Ma lui continua ad assicurarmi che non ce né bisogno.
    Lei cosa ne pensa?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La rete non sempre è necessaria, anzi serve solo in alcuni casi.

      Elimina
  42. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. difficile rispondere senza poter approfondire: bisognerebbe capire se la soletta armata nasce da esigenze strutturali ovvero solo dalla necessità di un sottofondo rigido e stabile, e da molti altri fattori.

      Elimina
  43. Buonasera arch. Campagna, sono idraulico e lavoro da 4 anni nella Svizzera tedesca. Volevo capire per quale motivo nella zona in cui lavoro si costruiscono solette (antisismiche) di cemento armato di 30 cm dove vengono annegati gli impianti idrici di scarico di circolazione aria e elettrico e in Italia questa tecnica non viene presa in considerazione? parliamo di diametri max 150 mm. Dobbiamo solo assicurarci di lasciare min 6 cm dal sopra della tubazione a soletta finita. sopra la soletta finita viene posato solo il riscaldamento a serpentina. La trovo una buona tecnica...perchè in Italia non viene vista di buon occhio?
    Grazie in anticipo. Salvatore

    RispondiElimina
    Risposte
    1. nelle nuove costruzioni generalmente si esegue il doppio massetto, ma non essendoci una norma che vincola il progettista o il costruttore in tal senso, ciascuno fa come ritiene sia meglio, ovviamente nel rispetto delle norme sovraordinate che possono imporre indiretti vincoli (come quella per il risparmio energetico).

      Elimina
  44. Salve architetto,vorrei sapere se eliminando un parquet, posso tenere il massetto sottostante dopo aver chiuso i buchi dei listelli affogati nel cimento? Essendo l altezza del massetto irregolare dovrei livellare il tutto ma in alcuni angoli passa mezzo cm e in altri 2cm. La solita sabbia e cemento un po' molle potrebbe andare bene o c'è qlq prodotto più adatto oppure rompere il tutto e rifare un massetto nuovo visto che la superficie è di 20m quadri.

    RispondiElimina
  45. Buongiorno architetto, ho letto con molto interesse tutti i consigli che ha dato. Il mio quesito (postumo ;) ) è questo. Ho ristrutturato un immobile dei primi del 900 vincolato dalla soprintendenza e caratterizzato da pavimentazione in graniglia di marmo (i famosi marmittoni). Una volta demolito il massetto preesistente l impresa ha verificato l'ottimo stato del solaio in legno. Non volendo procedere all' ancoraggio di una rete elettrosaldata alla struttura (avrei dovuto chiedere ennesimo parere alla soprintendenza e al genio civile) si è proceduto con un massetto fibrorinforzato. Da allora mi è rimasto il dubbio.. se comunque sia una valida alternativa alla rete elettrosaldata. Grazie sin d' ora. NB: abbiamo ripavimentato con le graniglie recuperate con il vecchio metodo della boiacca.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. le malte fibrorinforzate hanno delle proprietà meccaniche tali per cui hanno una resistenza a trazione superiore a quella di un impasto senza fibre, e sviluppano discrete prestazioni in flessione. Comunque rinforzare il solaio non è obbligatorio, soprattutto se è stato valutato in buono stato di conservazione: diciamo che è una buona occasione per farlo quando si ristruttura, ma non è un obbligo tassativo.

      Elimina
  46. Buonasera architetto,
    Nuova costruzione, massetto da 12, dorsali riscaldamento 32x3 come da DPR isolamento da 13-15 siamo a 58. Dalla dorsale c'è lo stacco ai collettori dove cause di forza maggiori mi portano ad un incrocio. Quindi avrei 58+58 quindi sarei
    fuori.
    Considerato che sotto quel massetto isocsocalla ho 10 cm di isolamento in xps. Quale soluzione potrei adottare?
    Lei ha messo nell'articolo che i tubi del riscaldamento sono da 30 con isolamento ma solo perché non si rispetta il dpr., utilizzando tubi multistrato preisolati da 6mm.
    Grazie mille

    RispondiElimina
    Risposte
    1. si può valutare di incrementare di poco lo spessore isolante del solaio (ad esempio da 10 a 11 cm) in modo tale da gestire l'incrocio riducendo lo spessore dell'isolamento e trattando il punto a minor spessore come ponte termico nella legge 10.

      Elimina

Grazie per il commento. verifica di essere "nell'argomento" giusto: ho scritto diversi post su vari argomenti, prima di commentare controlla che il quesito non sia più idoneo ad altri post; puoi verificare i miei post cliccando in alto nel link "indice dei post". I commenti inseriti nella pagina "chi sono - contatti" non riesco più a leggerli, quindi dovrete scrivere altrove: cercate il post con l'argomento più simile. In genere cerco di rispondere a tutti nel modo più esaustivo possibile, tuttavia potrei non rispondere, o farlo sbrigativamente, se l'argomento è stato già trattato in altri commenti o nel post stesso. Sono gradite critiche e più di ogni altro i confronti e le correzioni di eventuali errori a concetti o procedure indicate nel post. Se hai un quesito delicato o se non riesci a pubblicare, puoi scrivermi in privato agli indirizzi che trovi nella pagina "chi sono - contatti". Sul blog non posso (e non mi sembra giusto) pubblicare le mie tariffe professionali: scrivimi un email per un preventivo senza impegno. Grazie.