martedì 2 ottobre 2012

la SCIA edilizia a Roma: casi di applicazione

Le rinnovate leggi sull'urbanistica hanno probabilmente creato più confusione che semplificazione: anzi, di semplificazione non ne ho trovato traccia, di confusione davvero tanta, troppa. Da che esisteva "solo" la DIA per opere dalla manutenzione straordinaria alla nuova costruzione (in determinati casi), siamo passati alla creazione di nuove procedure e nuove suddivisioni di "ruoli": abbiamo la CILA per le manutenzioni straordinarie, la DIA che rimane per ristrutturazioni edilizie "pesanti", e poi c'è la SCIA che, a detta delle norme stesse, si applica "in tutti gli altri casi" in cui non si usa nè la CILA nè la DIA. Nella pratica, non si capisce bene dove si applica, e quindi ciascun comune ha ben pensato di decidere per proprio conto come e dove renderla valida. Anche Roma ha stabilito gli ambiti di applicazione con una circolare dipartimentale, ma ancora alcune sfumature non sono chiare: in questo post cerco di racchiudere quello che è il campo di applicazione della SCIA in base alla mia esperienza diretta "sul campo".

domenica 16 settembre 2012

interpretare il PRG di Roma per le pratiche edilizie

Da alcuni vostri commenti nel blog e da diverse email che ho ricevuto mi sono reso conto che ad alcuni amici e colleghi non è del tutto chiaro come "leggere" il Piano Regolatore Generale di Roma Capitale e come districarsi tra i vari vincoli (ambientali, archeologici, di prossimità) che potrebbero sovrastare il nostro immobile e, quindi, i lavori che dobbiamo progettare. Cercherò di buttare giù una breve guida per la lettura della parte tecnica del PRG per l'individuazione dei tessuti e per la lettura della carta della qualità (il discorso sui vincoli è un po più ampio: farò un post apposito nei prossimi giorni per non appesantire troppo questo qui): gli argomenti sono abbastanza semplici, ma dietro ci sono alcune connessioni logiche che potrebbero non essere evidenti a prima vista.

giovedì 30 agosto 2012

breve guida per progettare la luce

Qualcuno diceva che l'architettura altro non è che "il gioco dei volumi e dei colori sotto la luce" perché, effettivamente, senza la luce non si vede nulla e quindi si può fare il migliore progetto del mondo ma se non viene illuminato nessuno lo vedrà mai. Quel qualcuno era Le Corbusier, Corbu per gli amici: lui parlava riferendosi alla luce del sole ma, effettivamente, la sua frase può molto bene estendersi anche alla luce artificiale. Vorrei qui trascrivere una serie di appunti sparsi per fornire un po di elementi di base per poter valutare con un minimo di cognizione i diversi aspetti dell'illuminazione artificiale: troppe sono infatti le tecnologie oggi in gioco per poter valutare obiettivamente, da profani, il tipo di illuminaizone migliore per la propria casa o per la propria attività commerciale, e troppo disparate ed imprecise sono, spesso, le informazioni che vengono rilasciate assieme alle lampade (in particolare, moltissima confusione si fa sul LED).

martedì 28 agosto 2012

ridateci la Città! ovvero: basta con il ricatto degli oneri concessori.

Se si è proprietari di un pezzo di terra "edificabile", e si vuole realizzare una nuova costruzione, oltre a chiedere la licenza al comune (e sottostare alla montagna di leggi e normative relative all'edilizia ed all'urbanistica) bisogna anche devolvere quelli che si chiamano gli "oneri di urbanizzazione". Chi è un conservatore accanito dirà che il meccanismo dell'onerosità del titolo edilizio è una violazione del diritto di godimento della proprietà privata; chi invece è un progressista dirà che, dato che il territorio appartiene a tutti (il suolo può anche essere privato, ma il territorio ed il paesaggio sono di tutti), e dato che le nuove costruzioni hanno bisogno comunque di infrastrutture pubbliche, è giusto che chi costruisce compartecipi alle spese per l'urbanizzazione dei nuovi insediamenti (strade, fognature, elettrodotti, etc). Secondo me si può avere una terza visione della faccenda, partendo dal presupposto che è giusto il principio di fondo secondo cui la licenza edilizia viene rilasciata dietro il pagamento di un obolo a parziale risarcimento delle urbanizzazioni. Se vi interessa la mia opinione sull'argomento, potete continuare a leggere... :-)


mercoledì 8 agosto 2012

contabilizzazione del calore obbligatoria nel Lazio

Prima o poi mi deciderò a scrivere dei post che riguardano un altro grande argomento di diatriba nel nostro paese, ovvero quello che concerne i rapporti tra privati in condominio (una materia immensa): un primo step vorrei farlo con questo post, in cui desidero parlare di un qualcosa che quasi nessuno sa (amministratori condominiali compresi): il 31 dicembre 2011* era la data ultima utile entro la quale TUTTI gli impianti di riscaldamento condominiali privati esistenti (vecchi, nuovi, antichi, a gas, a metano, a carbone...qualunque) avrebbero dovuto essere dotati di contabilizzazione del calore. Il mio condominio - e immagino che non sia il solo - non ha assolto a questo obbligo (con mio grande rammarico) per le "solite" questioni venali, ma se c'è l'obbligo normativo c'è poco da essere taccagni.

* la data è stata prorogata al 31 dicembre 2015 dal comma 41 art. 17 della L.R.L. n°9/2010 pertanto le considerazioni contenute in questo post in parte perdono di validità [paragrafo inserito in data 15 gennaio 2013]

lunedì 30 luglio 2012

aggornamenti al calcolo per gli oneri di urbanizzazione a Roma

grazie alla segnalazione del nostro lettore massimocardone ho "scoperto" la nuova delibera di Roma Capitale che aggiorna le tabelle parametriche per il calcolo degli oneri di urbanizzazione per le nuove costruzioni. Si presuppone implicitamente che tali tabelle valgano d'ora in poi anche per le ristrutturazioni soggette ad onerosità (frazionamenti, fusioni, et simila). Per nostra fortuna, la nuova delibera va a chiarire alcuni aspetti "oscuri" del calcolo ma soprattutto racchiude in un unica delibera le varie tabelle che prima erano sparse in più delibere. Rimangono tuttavia diversi punti poco limpidi e, più in generale, l'inutile complessità dei calcoli. Vediamo insieme le novità.

giovedì 12 luglio 2012

sanare gli abusi edilizi a Roma

Alzi la mano chi, nell'acquisto di una casa o magari nel ricevere un immobile in eredità, non si è scontrato con quel piccolo tramezzo demolito per allargare il soggiorno, o quella porta spostata per migliorare l'accesso alla cucina, insomma che non si è imbattuto in quelle che più comunemente sono conosciute come le irregolarità urbanistiche, dette anche (secondo me a volte impropriamente) abusi edilizi. Al di là dei paroloni inquietanti che spesso vengono usati più per spaventarci che non per punirci, molto spesso è possibile tornare ad una situazione di regolarità perché, per fortuna, la Legge ammette quello che in gergo tecnico viene chiamato l'"accertamento di conformità": in questo post vorrei cercare di trattare l'argomento, sempre senza pretesa di esaustività, per dare una guida ai colleghi tecnici e ai lettori non tecnici che si dovessero imbattere nel problema.