domenica 19 gennaio 2025

Sanitrit e problemi tipici

 Scrivo un nuovo post dedicato al Sanitrit dopo anni da quest'altro post ormai storico che è, peraltro, uno di quelli che genera il maggior traffico a tutt'oggi su questo blog, sintomo del fatto che l'interesse su questo tipo di apparecchi igienico-sanitari è molto elevato ma anche che difficilmente in rete si trovano commenti tecnici con un punto di vista neutrale, trattandosi di apparati che, data la loro particolarità, presentano molti pregi ma anche molti difetti. Con questo nuovo post, che potrei definire complementare a quello storico citato, vorrei entrare più nello specifico delle problematiche che affliggono molti di questi sistemi.

In questo post farò una carrellata di possibili problematiche in cui mi sono imbattuto anche personalmente, in quanto in famiglia abbiamo due bagni che sono dotati di trituratori tipo Sanitrit, e per molti anni anche una cucina. La maggior parte dell'esperienza tuttavia mi deriva dai numerosi cantieri di ristrutturazione da me diretti dove sono stati installati tali apparecchi.

Va detto subito che, almeno per i casi che ho analizzato personalmente, la stragrande maggioranza di problemi generati dall'uso del Sanitrit derivano o da un utilizzo errato, o da una errata installazione dell'apparecchio, oppure da una errata o non conforme realizzazione del sistema di tubazioni di scarico in uscita dal sanitrit. Un apparecchio installato correttamente, secondo scheda tecnica, che ha un sistema di deflusso coerente e logico e che viene usato facendovi confluire negli scarichi solo ciò che il Sanitrit è in grado di gestire, difficilmente avrà problemi nel tempo.

Tuttavia, è anche importante specificare che non si può pretendere che un apparecchio Sanitrit duri in eterno: si tratta pur sempre di macchinari elettromeccanici soggetti ad usura e ad invecchiamento ed occorre tenere in conto che almeno ogni 7/10 anni può essere normale doverlo sostituire, a seconda poi della frequenza d'uso. Per contro, ho visto Sanitrit in perfetto stato anche dopo trent'anni dall'installazione. Si consideri questo aspetto quando si deve decidere dove installare l'apparecchio ed i relativi spazi di lavoro attorno ad esso.

Primo suggerimento per un utilizzo felice con il proprio trituratore è rispettare rigorosamente e tassativamente la scheda tecnica del prodotto non solo durante la sua installazione, ma anche nella fase di costruzione della rete di scarico su cui dovrà innestarsi. Nella scheda tecnica i produttori fanno confluire tutta la loro esperienza sia nella progettazione che nell'uso dell'apparecchio, dunque eseguire una installazione "a regola d'arte" è indispensabile per poter dormire sonni sereni. Se non siete sicuri di come interpretare la scheda tecnica, potete farvi assistere da un tecnico sia durante l'ideazione del bagno o della cucina che durante la sua realizzazione. Essere bravi idraulici non necessariamente significa che si è perfettamente in grado di installare un Sanitrit: questi sistemi difatti hanno caratteristiche e modalità d'installazione che sono leggermente al di fuori di quella che può essere la tipica esperienza che si acquisisce realizzando impianti "tradizionali", ma un buon idraulico sicuramente non avrà difficoltà ad interpretare la scheda tecnica d'installazione e ad eseguire una installazione a perfetta regola d'arte, basta essere diligenti e preparati.

immagine di un trituratore modello da incasso
tipo "sanipack" dotato di ingresso laterale per il vaso

Mi sento di riportare anche in questo post un concetto già espresso nell'altro post "storico": il Sanitrit è un sistema che ha dei preziosissimi vantaggi che in questo post non si vogliono assolutamente mettere in ombra. Qui si vuole solo dare un contributo alla collettività per un uso ed una installazione consapevole oppure per aiutare chi si trova in difficoltà. Una estrema sintesi dei vantaggi del sanitrit può essere la seguente:

  • consente di realizzare bagni (anche di attività commerciali) e cucine in punti molto distanti dalle colonne fecali esistenti, dunque può aiutare a "liberare" la progettazione delle ristrutturazioni;
  • consente di evitare di realizzare pedane all'interno dei bagni o di rialzare interi settori di pavimento per consentire il passaggio della tubazione del vaso (quella più ingombrante): ricordiamo che realizzare pedane crea impedimenti alle persone diversamente abili;
  • protegge implicitamente le condotte di scarico condominiali perché impedisce che vi possano confluire materiali inidonei (gli scarichi condominiali possono intasarsi se si gettano nel vaso prodotti che comunque non vi andrebbero buttati come cotton-fioc, assorbenti, carta che non sia carta igienica, ma ho visto con questi miei due occhi anche stracci da pavimento, residui di cibo solidi e indumenti gettati negli scarichi);
  • alleggerisce il carico dei liquami nelle fogne perché immette materie già triturate

Dopo aver introdotto l'argomento, vediamo una serie di problemi tipici che mi sono capitati, e le possibili soluzioni.

  • in un bagno con sanipack (ovvero un sanitrit installato in una nicchia apposita e non direttamente dietro al WC) il vaso, se non utilizzato per qualche giorno, si ritrova con acqua gialla - causa: probabilmente non è stata rispettata in fase di installazione l'indicazione sul dislivello minimo che deve esserci tra sanitrit e vaso: il dislivello è importantissimo ed il sanitrit in questa installazione deve trovarsi più in basso del vaso, altrimenti rimane una continuità d'acqua tra quella del vaso e quella contenuta nel sanitrit (all'interno rimane sempre un po' d'acqua) per cui lentamente le due acque si mescolano. 
    • soluzione:
      • reinstallare il sanitrit più in basso o aumentare l'altezza di installazione del vaso; 
    • mitigazione del problema:
      • (1) tirare l'acqua quando si sa che non si utilizzerà il bagno nelle successive 24h al fine di "pulire" parzialmente l'acqua di ristagno nel trituratore;
      • (2) versare del liquido disinfettante e detergente nel vaso almeno una volta ogni due settimane, facendo in modo che, una volta versato, il liquido confluisca nel sanitrit e vi rimanga almeno per mezz'ora, dunque senza azionare altri scarichi che farebbero azionare il sanitrit. Pulire regolarmente il vaso con prodotti di ordinaria igiene domestica e facendo in modo che, dopo risciacquato il vaso, l'acqua saponata di risciacquo rimanga nel sanitrit per qualche minuto, quindi senza azionare altri afflussi d'acqua nel trituratore. Ciò manterrà più pulita l'acqua stagnante nel trituratore.
  • pochi secondi dopo che il sanitrit ha espulso l'acqua ed il motore interno si è fermato, si sente un gorgoglio d'acqua che prosegue per qualche decina di secondi - la causa di questo problema è sempre perché la tubazione di evacuazione è troppo lunga, oppure ha una sezione del condotto troppo ridotta, oppure ha troppa pendenza, oppure ancora non è stato ventilato lo scarico all'uscita del sanitrit. In sostanza, l'acqua che scorre nel tubo di evacuazione agisce come un pistone all'interno di un cilindro, creando una depressione dietro di sé: questa depressione aspira l'aria dall'interno del sanitrit il quale, avendo sempre un po' d'acqua sul fondo, gorgoglia. non è un problema di funzionalità dell'apparecchio, ma è ovviamente un disagio acustico, soprattutto di notte. 
    • soluzioni
      • (1) la più semplice e forse l'unica, inserire una valvola rompi-vuoto dopo l'uscita dal sanitrit.
    • per prevenire:
      • (1) rispettare la pendenza dell'1% imposta per le tubazioni in uscita dal trituratore e non aumentarla (1% di pendenza significa che per ogni metro lineare di tubo, l'estremità più bassa si trova 1 cm al di sotto della quota di quella più alta); 
      • (2) inserire un innesto di ventilazione, se possibile, nella tubazione in uscita, evitando però di inserirla troppo vicino al sanitrit dove la pressione dell'acqua è ancora elevata (la ventilazione deve essere quella che prende aria dal tetto: non fate tubazioni che sono aperte sugli ambienti abitati altrimenti si sentiranno cattivi odori); 
      • (3) aumentare la sezione del tubo in uscita in modo che produca una auto-ventilazione interna (anche se la scheda tecnica del prodotto in genere indica di non superare i 40mm);
      • (4) evitare di superare la lunghezza massima del tubo dopo l'uscita dal sanitrit: ogni apparecchio ha, nella scheda tecnica, indicato il numero massimo di metri che può percorrere il tratto orizzontale dopo aver percorso il tratto verticale; se si supera tale prescrizione può generarsi questo problema o ancora peggio può crearsi un ristagno di fluidi nel tubo.
  • quando si aziona il sanitrit in un bagno si sente l'acqua che gorgoglia in un altro bagno o in cucina o in un qualunque sanitario dotato di sifone che non si trova nel bagno con trituratore - la causa di questo problema è tipicamente che la tubazione di scarico in uscita dall'apparecchio si va ad innestare in una tubazione tradizionale (ovvero per scarichi senza sanitrit) prima di confluire nella colonna di scarico: questa soluzione è perfettamente legittima e non è in contrasto con la scheda tecnica, perché gli scarichi di un trituratore possono benissimo confluire in un tubo "normale" prima di arrivare in colonna; solo che in questo caso se non è installata la valvola rompi-vuoto o se non vi è un aumento di sezione del tubo di scarico dopo l'innesto del tubo proveniente dal sanitrit, può crearsi lo stesso effetto di aspirazione del problema del punto precedente, andando a creare gorgoglio negli altri sifoni della rete di scarico. 
    • soluzioni:
      • installare la valvola rompi-vuoto poco dopo l'uscita dal sanitrit o, se non possibile, sui sifoni dei sanitari che gorgogliano;
      • ventilare gli scarichi se possibile.
  • poco dopo la fine del funzionamento del trituratore, si percepisce un rumore di ritorno d'acqua, e dopo un po' il sanitrit si aziona di nuovo, anche se non si è aperta l'acqua nel bagno - il possibile problema in questo caso è che nel sanitrit vi è un ritorno d'acqua dal tubo di evacuazione. Questo problema può avere diverse cause:
    • se dotato di tratto verticale, questo è stato posizionato troppo distante dal sanitrit - il trituratore produce una spinta all'acqua che è sufficiente per superare dislivelli fino a 5 metri (a seconda del modello e della potenza) ma si tratta sempre di potenze modeste: se vi è un tratto orizzontale troppo lungo prima di quello in verticale, l'acqua rimarrà sempre nel tratto orizzontale e non vi sarà abbastanza spinta per evacuare il fluido nel tratto verticale: l'acqua nel tratto orizzontale, anche se in pendenza, finirà in parte per tornare nel sanitrit. soluzione: occorre purtroppo in questo caso rimuovere il tubo verticale troppo distante e riposizionarlo vicino al sanitrit, oppure spostare il sanitrit per far si che sia vicino al tratto verticale;
    • nel tratto verticale non è stata installata la valvola di non ritorno - questa semplice valvola è indispensabile per una corretta installazione nei sanitrit che hanno tratti verticali anche di lunghezza minima
  • si percecpisce un afflusso d'acqua all'interno del sanitrit, oppure il sanitrit ogni tanto si aziona anche se non vengono aperti i rubinetti d'acqua - per questo problema possono esserci più cause: anzitutto, si verifichi che i rubinetti o la cassetta di scarico del water non abbiano perdite, perché ciò causa afflusso continuo d'acqua al sanitrit che lo farà azionare periodicamente. Se nessun apparecchio perde, può darsi che la causa sia la stessa del punto precedente, ovvero una tubazione di evacuazione che raccoglie scarichi anche di altre utenze dove l'innesto con lo scarico del sanitrit è stata eseguita in modo scorretto o comunque senza valvola di non ritorno.
    • soluzioni:
      • occorre intercettare la tubazione di scarico e installare la valvola di non ritorno sul tratto verticale (se presente);
      • demolire e concepire in modo diverso la rete di scarico
  • il livello dell'acqua all'interno del vaso aumenta vistosamente e torna ad abbassarsi solo dopo diversi secondi di funzionamento del trituratore - in questo caso molto probabilmente la pompa non è più efficace e si sta rompendo, oppure è ostruita da qualche oggetto che il trituratore non riesce ad eliminare o triturare, oppure è ostruita la tubazione di evacuazione. è importante sottolineare che in un bagno con sanitrit non deve essere gettato negli scarichi nulla che non sia strettamente previsto dall'uso, dunque al massimo la carta igienica. Negli scarichi nulla deve essere buttato che non sia evacuazioni corporee e carta igienica: ogni altra cosa è vietata in generale dalla normativa anche nei bagni "normali" ma in particolare in quelli con sanitrit dove il gruppo pompa-trituratore può grippare in presenza di oggetti in plastica o peggio in metallo che non possono essere sminuzzati. il grippaggio determina il malfunzionamento della pompa e di conseguenza la non evacuazione dell'acqua: se l'acqua del bagno non viene evacuata, il bagno si allaga perché il sanitrit senza pompa non è in grado di mandare via l'acqua. Tuttavia, la pompa può non bloccarsi completamente oppure può semplicemente surriscaldarsi e andare in blocco senza rompersi, ed in questi casi la situazione potrebbe essere ancora recuperata, ma occorre in questi casi chiamare l'intervento idraulico perché si tratta di eseguire operazioni pericolose per chi non ha la formazione adatta. Si eviti di versare dell'acido nel sanitrit per cercare di disostruirlo perché se poi non ci si riesce il prodotto corrosivo rimarrà all'interno dell'apparecchio e potrebbe generare ustioni durante lo smontaggio;
  • in un bagno in cui la doccia scarica nel sanitrit rimane sempre un piccolo pelo d'acqua sul fondo della doccia quando viene usata, oppure l'ultimo pelo d'acqua viene scaricato con lentezza - causa: probabilmente non è stata rispettata la quota minima di dislivello che deve esserci tra piletta della doccia e sanitrit: in questo caso bisognerà fare in modo di abbassare la quota di installazione del trituratore oppure demolire il piatto doccia e collocarlo più in alto. Considerate che in un bagno con sanitrit la doccia potrebbe dover avere un gradino molto alto. Potrebbe anche essere un problema di ostruzione del condotto che collega la doccia al trituratore;
  • il bagno dove è installato il sanitrit produce cattivo odore - il sanitrit di base non produce odori molesti: ciò poteva avvenire nei modelli più vecchi dove erano previste delle prese d'aria per compensare la decompressione, ma i modelli di oggi sono molto ben fatti anche da questo punto di vista. Se il bagno ha cattivo odore e se il sanitrit non è molto datato, dunque, il trituratore non deve essere considerato il primo sospettato: verificherei piuttosto che i sifoni siano correttamente installati e sempre pieni d'acqua, che siano state rispettate le quote di dislivello ad esempio rispetto alla piletta della doccia (che deve essere più in alto che non nei bagni normali, almeno rispetto al sanitrit).
Come visto nella trattazione delle sporadiche problematiche elencate, in alcuni casi la soluzione è drastica, cioè demolire pareti e pavimenti e modificare parzialmente oppure rifare completamente le reti di scarico. Talvolta gli errori sono commessi in fase esecutiva, come ad esempio tubazioni con pendenze eccessive o, al contrario, insufficienti per non dire proprio in orizzontale o peggio ancora in contro-pendenza (tubazioni destinate ad otturarsi sempre perché rimangono allagate) ma ciò può avvenire anche a causa di una errata progettazione o concezione progettuale della distribuzione degli spazi interni (ad esempio, pretendere di mettere un nuovo bagno molto lontano dalla colonna di scarico condominiale) dove talvolta è necessario realizzare tubazioni molto lunghe, con pendenze spesso ridotte a causa del fatto che i massetti delle abitazioni sono sempre esigui e non c'è materialmente abbastanza spazio per inserirvi il tubo di scarico e soprattutto la sua corretta pendenza. Per risolvere questi problemi il trituratore può essere una valida soluzione ma si tratta sempre di una scelta da fare con consapevolezza sia come progettisti che come futuri utenti. Tendenzialmente, mi sembra del tutto sconsigliabile realizzare con questi sistemi i bagni di attività ricettive, perché purtroppo le persone che utilizzano i servizi di queste attività sono pochissimo inclini a rispettare le prescrizioni, anche se scritte a chiare lettere negli stessi bagni.

Alcuni suggerimenti per una progettazione migliorativa della funzionalità e per la manutenzione.

  • un sanitrit che accoglie solo ed esclusivamente le materie di un vaso (WC) tenderà a "sporcarsi" di più per ovvi motivi: se è possibile farvi confluire anche lo scarico di un lavandino, potrà avere un ciclo di risciacquo interno più costante ed avere, potenzialmente, meno problemi di odori e di congestione. Dunque anche in quei casi - non rari - in cui il lavabo può avere uno scarico naturale e si usa il Sanitrit solo perché non vi è abbastanza spazio nel massetto per far passare la tubazione da almeno 90 per il vaso, può essere una buona regola far confluire lo scarico comunque nel Sanitrit;
  • non è bene sovraccaricare il Sanitrit di troppe utenze: ad esempio se si hanno due bagni in aderenza, si eviti di far confluire tutti gli scarichi in un unico apparecchio. è sempre preferibile in questi casi avere due sanitrit, uno per ciascun bagno;
  • attenzione ad eventuali scarichi ad alta temperatura che possono confluire nel trituratore: ogni apparecchio dovrebbe aver indicata la temperatura massima di esercizio, sia generale che come limite di picco temporaneo. Utenze che possono generare acqua ad alta temperatura sono: scarichi di alcuni tipi di sauna, cucine domestiche (quando si getta l'acqua della pasta); 
  • come detto già all'inizio, rispettare sempre con rigore la scheda tecnica del prodotto e pretendere dall'installatore che questa venga rispettata alla lettera. Da un punto di vista del contenzioso, potete valutare con un legale se vi sono i presupposti per rivalervi sull'installatore che ha realizzato l'impianto senza rispettare la scheda tecnica o senza avervi rappresentato preventivamente degli specifici problemi di installazione;
  • si eviti il più possibile di mettere sotto sanitrit apparecchi di lavaggio quali lavatrici e lavastoviglie: anche se esistono pompe per acque specificamente concepite per lavorare con questi elettrodomestici, è tendenzialmente sconsigliabile farlo per via del fatto che i liquami prodotti hanno molto spesso saponi e residui anche solidi che possono facilmente creare intasamenti od ostruzioni. Se proprio non potete fare altrimenti, usate solo ed esclusivamente dei sanitrit appositamente concepiti per l'uso con questi elettrodomestici;
  • se vi trovate in zone dove l'acqua è molto calcarea (ad esempio Roma), valutate l'opportunità di installare dei sistemi di addolcimento almeno per l'acqua che confluirà nel trituratore: il calcare crea moltissimi problemi a tutto l'impianto idrosanitario e soprattutto agli apparati elettromeccanici quali elettrodomestici, caldaie, impianti solari e sanitrit. Nel caso in cui un sanitrit si trovi ad operare con acqua molto calcarea e non è presente un addolcitore è buona regola fare regolare manutenzione con prodotti anticalcare specificamente concepiti per il sanitrit. L'impianto consigliabile è quello a scambio ionico in salamoia: non è sufficiente un semplice dosatore di polifosfati;
  • nella progettazione delle ristrutturazioni degli appartamenti, se si ha un solo bagno è preferibile che questo sia con scarico naturale: eventualmente si valuti il sanitrit per il secondo bagno, per la lavanderia o per la cucina;
  • dove possibile, inserire dei punti di ispezione dei tratti di tubazione di scarico provenienti dal sanitrit per consentire una eventuale pulizia straordinaria se necessario, soprattutto quando i tratti orizzontali superano i 7/8 metri di lunghezza;
  • se installate un sanitrit in un immobile che viene utilizzato poco o che rimane disabitato per molti mesi all'anno (ad esempio un ufficio o la casa delle vacanze) valutate di prendere l'abitudine di chiudere il rubinetto generale dell'acqua ogni volta che andate via, oppure di installare una valvola generale di chiusura controllabile da remoto o collegata ad un sensore di allagamento: se il bagno ha una perdita e se va via la corrente, il sanitrit non sarà in grado di evacuare l'acqua e potrebbero crearsi allagamenti. In alternativa si può valutare, come accennato, l'installazione di sistemi di rilevamento dell'allagamento con allarme e/o con chiusura automatica delle elttrovalvole per la chiusura dell'afflusso dell'acqua al bagno;
  • si eviti di usare il sanitrit come se fosse un pozzo nero: evidentemente il concetto del trituratore è derivato da quello del pozzo nero con satazione di sollevamento, ovvero una soluzione idraulica necessaria in quei casi in cui gli immobili si trovano al di sotto della quota della fogna comune o dove la fogna non è presente, ma ciò non vuol dire che il sanitrit sia la stessa cosa: evitate dunque di posizionare un sanitrit nella cantina per farvi arrivare gli scarichi che provengono dai piani superiori, perché non ne reggerebbe le pressioni. Per queste soluzioni tecniche esistono apparecchi appositi. Se dovete installare un sanitrit ma l'innesto della fogna si trova ad una quota più bassa, il trituratore va sempre posizionato all'interno del bagno, ed è possibile poi gestire i liquami in uscita dal sanitrit con una tubazione in verticale a scendere: in questo caso è molto consigliato che la tubazione verticale sia ventilata o che abbia almeno la valvola rompi-vuoto.
nota di lettura

Quanto riportato in questo post è frutto della mia esperienza di tecnico progettista e di direzione lavori: non sono un idraulico ma un Architetto e Geometra esperto di ristrutturazioni, progettazione e direzione lavori, oltre che di sanatorie, contenziosi, di Due Diligence immobiliare, di formazione professionale (sono una persona curiosa di natura e mi piace esplorare molti aspetti della mia professione). Quanto qui scritto non è una regola e non è nemmeno un elenco di consigli: si tratta di descrivere delle conoscenze per spirito di condivisione. Ciascuno faccia uso di quanto qui scritto a proprio esclusivo rischio e pericolo.

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