mercoledì 23 maggio 2012

Le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni

Dicono che il fisco italiano sia uno dei più contorti d'Europa; se lo dovessimo giudicare solo dalle norme che regolano le agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie ci sarebbe senz'altro da crederci.
In questo post cerco di racchiudere tutte le "esperienze" fatte assieme ai miei clienti nel prestar loro "assistenza fiscale" riguardo alle agevolazioni per le ristrutturazioni. In realtà la materia non è complessa ma è solo molto contorta e, soprattutto, bisogna aver chiaro che l'agevolazione non è una ma sono tante e diverse: 
  • quella del 36% per le ristrutturazioni; 
  • quella del 55% per gli interventi sul risparmio energetico; 
  • quella sull'IVA al 10%. 
Tutte possono convivere nella stessa ristrutturazione, ma anche nessuna; cerchiamo di fare un po d'ordine.

Prima di proseguire nella lettura di questa pagina, che rimane sostanzialmente corretta nei contenuti, vi invito a leggere quest'altro mio più recente post sulla proroga delle detrazioni fino al 2015. [30 dic 2013]

Anzitutto, rimando comunque alla lettura della ben fatta guida dell'agenzia delle entrate sulle agevolazioni di cui stiamo parlando. Direte voi, ma se la guida è ben fatta, che bisogno c'è di scrivere un post per chiarire come funzionano le agevolazioni? Risposta: non saprei, ma tradurre i miei appunti per renderli disponibili per la collettività mi fa sentire una persona migliore :P

Distinguiamo per bene le tre agevolazioni di tipo fiscale:

- IVA al 10%. La Legge consente di usufruire dell'IVA agevolata al 10% nelle opere edili di ristrutturazione, ma entro ben determinati limiti. Bisogna anzitutto capire che tipo di ristrutturazione stiamo facendo: se è definita come "ristrutturazione edilizia" (attenzione: per la Legge la "ristrutturazione edilizia" non è quella che gergalmente si chiama la "ristrutturazione dell'appartamento", ma è un intervento molto invasivo che comprende, tra l'altro, le modifiche degli esterni di un edificio, delle sagome, dei volumi; le normali "ristrutturazioni" che si fanno negli appartamenti per la legge sono chiamate "manutenzioni straordinarie"), allora l'IVA al 10% può essere richiesta sia nei confronti dell'impresa o delle imprese che eseguono i lavori e sia nei confronti di chi ci fornisce i materiali (rivestimenti, porte, finestre, etc); in questo caso, la fattura potrà essere intestata direttamente a noi, quali committenti dell'opera. Se, invece, i nostri lavori rientrassero nella definizione di "manutenzione straordinaria"  (cosa molto più frequente nei lavori degli appartamenti o locali commerciali) o "manutenzione ordinaria" (tipo la sostituzione degli infissi esterni o la ritinteggiatura delle stanze interne) allora avremmo ancora diritto all'agevolazione dell'IVA al 10%, ma l'unico soggetto che potrà emettere fatture con l'iva ridotta può essere solo e soltanto l'impresa "principale" con cui ho fatto un "contratto di appalto", perché in questo caso la legge ci impone che ci sia un unico referente ad emettere l'imposta ridotta; ciò significa che se voglio usufruire della stessa agevolazione sui materiali o su altre imprese subappaltatrici, questi dovranno essere fatturati con IVA al 21% dal venditore all'impresa principale e questa, quindi, dovrà emetterci una fattura degli stessi materiali (con gli stessi importi "imponibili") con l'IVA al 10%. In questo caso, chi paga la differenza dell'IVA? In realtà nessuno, perché l'impresa potrà detrarsi dai versamenti l'iva dei materiali come spesa, ma nello "scambio" dovrà "compensare" la differenza dell'IVA: se l'impresa non ha fatturati alti, si rischia di andare in credito d'imposta e quindi di ritardare i propri recuperi fiscali ed è per questo che molte imprese individuali o con pochissimi dipendenti si rifiuteranno di acconsentire a questo "passaggio" oppure vi chiederanno un indennizzo (cosa non corretta, comunque). L'IVA al 10% si può richiedere sulle stesse lavorazioni per le quali si è richiesto il 36% o il 55% e non ha un limite d'importo: quindi se chiedete l'IVA al 10% assieme alla detrazione del 36%, se superate il limite dei 48.000 euro per la seconda, potrete continuare a beneficiare della prima. L'IVA al 10% si può applicare anche alle manutenzioni ordinarie, quelle per intenderci che non hanno bisogno di nessuna comunicazione al Comune, ma vale sempre lo stesso principio di referente unico per le fatturazioni.
Ci tengo a rimarcare la differenza tra "manutenzione straordinaria (M.S.)" e "ristrutturazione edilizia (R.E.)": molti non conoscono questa differenza, che diventa importantissima per l'applicazione di questa agevolazione. Nelle ristrutturazioni interne degli appartamenti, anche se si sostituiscono gli infissi ed anche se si "sventra" tutto non si ricade quasi mai nella "R.E." propriamente detta e, quindi, l'iva al 10% può essere applicata solo e soltanto dall'impresa titolare a cui avete affidato i lavori: qualunque materiale, opera in subappalto o altra fornitura deve quindi necessariamente passare per la partita iva dell'imprenditore. Molti, non conoscendo la differenza tra M.S. e R.E. fanno confusione e vi forniscono il bene od il servizio direttamente a voi, applicandovi l'iva al 10% anche se non dovrebbero farlo. Attenti perchè come committenti potreste rimetterci anche voi: per emettere l'iva agevolata il soggetto venditore vi richiederà (o dovrebbe richiedervi) una dichiarazione in cui dite che avete diritto all'agevolazione. In caso di controlli, di fatto voi avreste dichiarato il falso se ricevete una fattura con iva al 10% per un bene o servizio fornitovi direttamente (senza cioè passare per l'impresa) in una M.S. e sarete così denunciati per truffa ai danni dello Stato oltre che tenuti al pagamento dell'iva evasa! è anche vero che la cosa è "aggirabile": la legge dice che l'IVA agevolata sui beni e servizi può essere appunto applicata solo all'interno di un unico "contratto di appalto" di ristrutturazione con un impresa titolare. nessuno mi vieta di fare un "contratto di appalto" per la realizzazione di piccole, modestissime opere anche di sola manutenzione ordinaria (visto che l'IVA agevolata si applica anche sulle manutenzioni ordinarie). Ma, anche qui, attenzione: l'iva agevolata in caso di cessione di beni si può applicare solo finchè il valore dei beni concorre con quello della prestazione lavorativa (esempio: l'impresa paga 1.500 le mattonelle e 1.500 euro i sanitari, e lui per montare il tutto mi chiede 2.000 euro: l'IVA al 10% può essere applicata SOLO sui primi 2.000 euro del costo totale delle forniture e sui 2.000 euro del costo dell'installazione, ma sugli ulteriori 1.000 euro residui l'IVA è quella ordinaria): è per questo che spesso chi vi fornisce gli infissi al di fuori di una vera e propria ristrutturazione vi indicherà in fattura un costo pari per la fornitura e per l'installazione degli infissi. O almeno lo farà chi conosce queste regole decisamente poco logiche.

- detrazione fiscale del 36% (50% fino al 31/12/2014 e 40% fino al 31/12/2015) dell'importo delle opere. E'forse la detrazione fiscale più "famosa"; agli inizi era veramente molto conveniente, tant'è che c'erano persone il cui unico lavoro era quello di comprarsi una casa, ristrutturarla e rivenderla, guadagnando proprio sull'agevolazione fiscale. Questa detrazione si applica solo se chi effettua i lavori ha una qualche forma di diritto reale sull'immobile: senza pretesa di elencare tutti i casi, i più diffusi potenziali beneficiari della detrazione sono ovviamente i proprietari degli immobili, i coniugi conviventi (nel caso in cui l'immobile sia intestato al solo altro coniuge), l'affittuario (con il consenso del proprietario), l'usufruttuario (con il consenso del nudo proprietario), il nudo proprietario (con il consenso dell'usufruttuario), e anche altri casi. Di recente, con il DL 70/2011 è stato abolito l'obbligo di comunicazione preventiva alla sede operativa di Pescara: questo significa che possiamo beneficiare della detrazione senza comunicare nulla agli uffici ministeriali, ma ciò non toglie l'obbligo di possedere (e quindi di mostrare su richiesta) tutti i requisiti che sono condizione necessaria per usufruire della detrazione. Queste condizioni sostanzialmente sono:
  • l'autorizzazione urbanistica o la comunicazione inviata all'amministrazione competente per l'avallo ai lavori (generalmente se ne occupa il tecnico che vi sta seguendo nei lavori);
  • la comunicazione alla ASL ed allo SPRESAL in conformità al D.Lgs 81/08 (in caso di cantieri con più di una impresa si è soggetti alla nomina di un coordinatore della sicurezza, il quale ha l'obbligo di fare questa comunicazione - difficilmente viene applicata alle piccole ristrutturazioni);
  • le fatture delle spese sostenute;
  • le ricevute dei bonifici bancari (è obbligatorio pagare con bonifico, ed è anche altamente raccomandato che i bonifici vengano fatti con una specifica procedura che ogni banca deve poter attuare, anche perchè è ora obbligatoria l'applicazione di una ritenuta d'acconto specifica su questi pagamenti)
A differenza dell'agevolazione sull'IVA, questa può essere applicata ANCHE alle forniture di beni e servizi forniti da terzi, quindi non solo gli importi pagati all'impresa. OVVIAMENTE tutti gli altri importi avranno IVA ordinaria al 21%, quindi fate bene attenzione che il tetto dei 48.000 euro è degli importi IVA compresa, indipendentemente dall'aliquota applicata. è importante da divulgare che la detrazione si può richiedere anche sulle somme versate come oneri di urbanizzazione, l'acquisto dei materiali, le parcelle dei tecnici, anche quelle relative ai sopralluoghi propedeutici: per un elenco più completo vi rimando sempre alla guida di cui sopra. L'importante è ricordarsi di pagare sempre tutti con bonifico bancario con procedura speciale specifica per la detrazione fiscale del 36%, ovviamente eccezzion fatta per quelle particolari spese che non possono essere sostenute con bonifico (tipo gli oneri di urbanizzazione).

- detrazione fiscale del 55% (65% fino al 31/12/2014, 50% fino al 31/12/2015, dovrebbe scendere al 36% dal 2016) degli importi sostenuti per il miglioramento delle prestazioni energetiche. E'la "famosa" detrazione per la sostituzione degli infissi o della caldaia, o per l'installazione del pannello solare, oltre che per opere più strutturate sulle tamponature esterne per migliorare la prestazione energetica complessiva dell'edificio. Si applica a specifiche lavorazioni, indipendentemente dal tipo di "ristrutturazione" in cui siamo, ed ha una procedura abbastanza semplificata: anche qui, attenzione a pagare con bonifico bancario. Non voglio dilungarmi su questa detrazione nello specifico, perchè la trattazione sarebbe lunga e laboriosa, ma intendo comunque precisare una cosa: le opere che sono agevolabili con questa detrazione lo sarebbero anche con quella del 36%, dunque bisogna fare attenzione. ovviamente, non si può chiedere ENTRAMBE le detrazioni per la SINGOLA lavorazione: ovvero, se ho sostituito la finestra del bagno ed ho speso 300 euro non posso detrarla sia al 55% e sia al 36%, ma dovrò scegliere una delle due. Tutto ciò che riesco ad "infilare" nella detrazione del 55% (ben poche cose in verità, in una "normale" ristrutturazione) ben venga, perché mi si "toglie" dal tetto di spesa dei 48.000 euro della detrazione del 36%: insomma se ho speso complessivamente 50.000 euro di cui 45.000 di opere e forniture varie e 5.000 per rifare gli infissi, allora potrò mettere in detrazione il 36% di 45.000 euro ed il 55% di 5.000 euro, andando a beneficiare di una migliore detrazione sui 3.000 euro "residui" tra i 45.000 effettivamente spesi ed i 48.000 del tetto della detrazione. Se non avessi usufruito della detrazione del 55% invece non avrei potuto beneficiare di nulla sui 2.000 euro che eccedono il tetto dei 48.000. Ovviamente, essendo un'agevolazione fiscale per opere di miglioramento energetico, le cose che vado a fare devono rispettare alcuni parametri di contenimento del calore, soprattutto per quanto riguarda la sostituzione degli infissi o per il miglioramento delle prestazioni delle pareti! Attenzione anche all'IVA da applicare, perchè valgono le specifiche che ho descritto nel paragrafo della relativa agevolazione! Soltanto se la fornitura degli infissi è inserita in un "contratto di appalto" per opere di ristrutturazione allora potrò beneficiare dell'iva al 10%, altrimenti dovrò pagare il 21% di IVA ordinaria su tali beni. Come dicevo prima, la questione è "aggirabile": chi mi vende gli infissi sarà anche la persona che li monta, ed in fattura mi troverò due voci, una per la fornitura dell'infisso o del pannello solare, ed un altra per l'installazione (il costo della fornitura del bene dovrebbe essere pari od inferiore alla prestazione per l'installazione per usufruire dell'IVA al 10% sull'intero importo): fatta la legge, trovato l'inganno. Esempio: spendo 8.000 euro IVA esclusa per cambiare gli infissi. In fattura mi trovo 5.000 euro per fornitura e 3.000 euro per posa in opera. Ebbene, l'IVA al 10% in questo caso è applicabile soltanto sui primi 6.000 euro (3.000 euro di posa in opera e 3.000 euro per la quota di fornitura che concorre con la posa in opera) e sugli altri 2.000 euro dovrò pagare l'aliquota ordinaria. Quindi l'IVA totale non sarà di 800 euro sugli 8.000 euro, ma sarà di 600 euro sui primi 6.000 euro e poi di 420 euro sui successivi 2.000, per un totale complessivo fattura di 9.020 euro invece di 8.800. Occhio!

Spero di aver contribuito a fare un po di chiarezza anche se il discorso dell'IVA crea effettivamente qualche problema.

Il fisco non è il mio forte, quindi se qualche avventore più pratico di me dovesse trovare errori per favore me lo indichi anche pubblicamente postando dei commenti: a me interessa che le informazioni postate siano il più corrette possibile.

Per ulteriori casi specifici, situazioni ambigue od al "limite" dell'interpretazione normativa vi rimando alla già linkata guida dell'agenzia delle entrate :-)

268 commenti:

  1. Buonasera,

    mi rimane un dubbio che è sorto dopo aver letto anche la guida alle ristrutturazioni dell'agenzia entrate.

    Io devo sostituire gli infissi d'appartamento (quindi lavoro classificato come Manutenzione Straordinaria) e il lavoro viene svolto da una ditta che fa tutto quindi dal taglio dell'alluminio alla verniciatura alla montatura all'installazione da me.

    Le chiedo se loro mi possono fare fattura con iva al 10% su tutto oppure devono differenziare tra manodopera e materiali (la prima al 10% e la seconda al 21% per la cifra che supera la manodopera).

    Quello che mi ha messo il dubbio è che sulla guida alle ristrutt. dell'agenzia entrate viene segnalato che "non c'è più l’obbligo di indicare il costo della manodopera, in maniera distinta, nella fattura emessa dall’impresa che esegue i lavori".

    Quindi se nella fattura non c'è più obbligo di far comparire la manodopera allora, per forza, l'iva al 10% me la applicheranno
    sull'intero importo. E' corretto ?

    Grazie per ogni informazione

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    1. la questione è effettivamente controversa ma io l'ho interpretata così: l'obbligo di distinguere materiali e mano d'opera vigeva prima sia per la detrazione del 36% (oggi 50%), sia per quella del 55% sia per l'iva agevolata. Oggi mi sembra di aver capito che l'AdE abbia tolto l'obbligo per le detrazioni del 50 e 55%, ma non per l'iva agevolata (altrimenti sarebbe un controsenso, ma è anche vero che di controsensi nella normativa italiana ce ne sono davvero tanti), pertanto se uno usufruisce di entrambi i benefici, ovvero una delle due detrazioni e agevolazione IVA, dato che la distinazione è ancora obbligatoria per l'iva, rimane automaticamente obbligatoria anche per le detrazioni. Così la interpreto io, ma non sono un fiscalista, quindi ben vengano altre interpretazioni :-)

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  2. Gent.le Architetto,
    complimenti per il suo lavoro. Avrei due dubbi. Premesso che sto attuando una ristrutturazione, con regolare concessione edilizia.
    1) Ho acquistato direttamente gli infissi, pagandoli con bonifico, detrazione 55% e IVA al 10%. E' possibile, dato che ho la concessione edilizia, oppure avrei dovuto pagare l'IVA al 21% (ahimè non hanno messo in fattura la posa in opera..anche se l'hanno fatta)?

    2) Sto cambiando l'illuminazione (faretti, led...ecc). Secondo lei posso avvalermi del 50% per le ristrutturazioni e dell'IVA al 10%? Considerando che è agevolabile l'impianto elettrico...e qualsiasi cosa (che non sia arredamento).

    Grazie per le risposte e complimenti nuovamente

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    1. gli infissi sono ivabili al 10% anche se non ricompresi all'interno di una più ampia ristrutturazione (perché sono un opera che richiede sia fornitura di prodotti che manodopera d'installazione, e quindi è configurabile come un opera appaltabile singolarmente), ma secondo me occorreva indicare in fattura la quota di manodopera (anche perché per fatturare l'intero importo al 10% manodopera e fornitura materiali devono avere lo stesso importo - o cmq la manodopera deve essere maggiore -, cosa che è difficile: un infisso generalmente costa molto di più fornirlo che montarlo). Il discorso vale per qualunque tipo di autorizzazione edilizia ci sia in vigore sull'immobile (fermo restando che per sostituire gli infissi non occorre alcun titolo edilizio - se si sostituiscono quelli originali con altri identici, ed ammesso che il palazzo non sia gravato da vincolo architettonico). Sui faretti può ottenere l'iva al 10% solo se la concessione edilizia è per "ristrutturazione edilizia" ma NON se è per "manutenzione straordinaria". Nel secondo caso può comunque usufruire dell'iva agevolata ma solo se il bene viene acquistato, con iva ordinaria, dall'impresa titolare e quindi "rivenuto" a voi con l'iva agevolata.

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    2. grazie per la risposta. Quindi non c'é possibilità di far rientrare l'impianto di illuminazione nella casistica di impianto elettrico (detrazione 50%), al di là dei necessari trasformatori.

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    3. secondo me si, l'impianto elettrico completo di apparecchi illuminanti può rientrare nella detrazione del 50%, il discorso che facevo nella risposta precedente fa riferimento all'iva agevolata. comunque riflettendo, l'impianto elettrico è un opera composta da delle forniture materiali e manodopera, quindi volendo è possibile usufruire dell'iva agevolata anche fatturandolo direttamente al committente e contestualmente ottenervi la detrazione del 50% ma solo se inserito in un cantiere di ristrutturazione in cui le opere siano definibili di "manutenzione straordinaria" (l'impianto elettrico "da solo" invatti rientrerebbe nella "manutenzione ordinaria" per la quale non è possibile ottenere le detrazioni al 50%, a meno che non sia fatto su porzioni condominiali).

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    4. quindi nell'ambito di una manutenzione straordinaria con regolare CILA nell'ambito delle spese sostenute per il rifacimento dell'impianto elettrico potrei portare in detrazione anche il costo dell'illuminazione (faretti, lampade e lampadari)?

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  3. buonasera Architetto,
    volevo un suo consiglio perché non sono riuscito a chiarirmi le idee leggendo vari articoli e le stesse istruzioni dell'Agenzia delle entrate.
    Ho iniziato a ristrutturare completamente un appartamento attraverso un appalto ad una ditta che mi sta curando tutti i lavori previsti, demolizioni ricostruzioni, impianti etc
    Pertanto non ho effettuato la notifica preliminare alla asl in quanto la ditta è una e il cantiere prevede mediamente l'impiego di 4/5 operai.
    Ora emerge che le conformità mi verranno rilasciate da artigiani abilitati che verranno incaricati dalla ditta per i rifacimenti degli impianti. Da qualche parte ho letto che comunque non sarebbe necessaria la comunicazione alla asl anche se l'idraulico e l'elettricista in questione non sono realmente dei dipendenti dell'azienda ma dei professionisti di cui la stessa si serve. Ma non mi è molto chiaro. Posso comunicarlo come variazione in corso d'opera o posso farne a meno? Io pagherò tutte le mie fatture alla ditta appaltatrice regolarmente col bonifico bancario anche i lavori relativi all'impiantistica anche se presumo che le conformità mi verranno rilasciate da loro.
    Mi può aiutare a chiarirmi le idee?
    saluti

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    1. ovviamente la mia domanda è relativa alla possibilità di accedere alle agevolazioni fiscali sulle ristrutturazioni

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    2. Ciao luca, da un punto di vista fiscale secondo me non ha importanza che le certificazioni vengano rilasciate da persone terze rispetto all'impresa appaltatrice. Per quanto riguarda gli obblighi di cui al dlgs 81/08 formalmente - ma questa è solo una imterpretazione diffusa - se l'impresa principale si serve di subappaltatori che sono delle ditteindividuali allora non scattano gli obblighi di nomina coordinatore e notifica preliminare.

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  4. Grazie architetto
    quindi mi sembra di capire che qualora dovessi incaricare un posatore di parquet esterno alla ditta appaltatrice, anch'egli lavoratore in proprio, potrò gestirlo senza notifica e senza piano sicurezza.
    Se invece dovessi acquistare gli infissi da una ditta esterna sarei soggetto alla notifica preliminare qualora questa si occupasse anche del montaggio. Se effettuassi il montaggio di porte e finestre in economia (ho mio fratello che fa questo di professione) sarei comunque soggetto agli adempimenti asl?
    E comunque come committente il mio adempimento consiste nella cola comunizazione preliminare o devo verificare che il coordinatore della sicurezza che poi sarebbe anche il direttore dei lavori, effettui il piano sicurezza?
    La normativa non è sempre di facile interpretazione..

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    1. Formalmente si può interpretare la fornitura e posa di infissi esterni come un cantiere a sè stante rispetto a quello di ristrutturazione, mentre se il posatore del parquet è un impresa individuale va bene. Gli adempimenti del committente consistono unicamente nella nomina del coordinatore della sicurezza: ci penserà lui a spedire la notifica preliminare.

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  5. Salve Architetto,
    sto per iniziare i lavori di "ristrutturazione" su un appartamento di mia proprietà acquistato di recente. Nella DIA l'intervento è stato dichiarato di "manutenzione straordinaria" (trattasi di rifacimento totale dell'appartamento, pavimentazione, tramezzature, impianti, infissi).
    Essendo "manutenzione straordinaria" so che posso usufruire dell'agevolazione del 50% ma per quanto riguarda l'IVA agevolata al 10% ho un grosso dubbio: affiderò tutto ad una ditta appaltatrice tranne la fornitura e posa in opera di infissi e la fornitura e posa in opera di tutte le parti elettriche (la ditta di impianti elettrici fornirà e poserà in opera l'impianto elettrico, l'impianto di condizionamento e l'impianto di allarme).
    La ditta di infissi mi ha già scorporato le quote che vanno al 10% da quelle che vanno al 21% ma dalla ditta di impianti elettrici vorrei farmi fatturare l'IVA al 10%: per arrivare allo scopo posso utilizzare l'espediente di farmi fare una fattura in cui il totale sia equamente suddiviso tra fornitura e posa in opera?
    So che l'impianto elettrico e quello di allarme sono detraibili al 50% mentre quello di condizionamento è detraibile al 55%: devo farmi fare 3 fatture separate? (ovviamente, per avere l'IVA al 10% in ciascuna delle 3 fatture la fornitura sarà pari alla posa in opera)
    Infine, in questa situazione (ditta appaltatrice, ditta di infissi e ditta di impianti elettrici) è necessaria la comunicazione all'ASL?
    La ringrazio in anticipo per la sua risposta.
    Cordiali saluti,
    Claudio

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    1. Ciao Claudio, scusami non so perché ma mi sono sfuggiti tutti i commenti a questo post dell'ultimo mese. L'iva al 10% puoi chiederla all'impresa "capofila" dei lavori, mentre se vuoi chiederla per altre imprese, queste devono fare dei lavori che contemplino sia fornitura che posa di materiali di qualunque tipo (quindi ok infissi o aria condizionata, per esempio) sempre fino alla concorrenza tra fornitura materiali e manodopera. In teoria, se tutte le imprese diverse convivono nello stesso cantiere occorrerebbe nominare un coordinatore della sicurezza, il quale provvede all'invio della notifica preliminare. Se invece i lavori fossero fatti come cantieri separati allora non scatterebbe l'obbligo. La nomina del coordinatore porta con sè diverse altre cose e non è solo la semplice comunicazione alla ASL. L'aria condizionata secondo me non può essere detratta al 55%, a meno che non siano impianti davvero speciali inseriti in una ristrutturaizone più ampia dal punto di vista energetico.

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    2. Salve
      mi intrometto nella discussione - interessante - per chiedere un chiarimento. In questo caso le ditte sono due, lavori edili e impianti - e entrambe hanno stipulato un contratto di appalto con il committente. Per le due ditte dici che si può chiedere l'IVA agevolata al 10% sempre però tenendo bene presente la regola delgli importi manodopera/beni ecc. ecc. MA nel testo hai invece ribadito il fatto che l'IVA agevolata può essere emessa solo dall'impresa capofila. Io in verità dalle guide dell'agenzia delle entrate avevo comunque interpretato che le ditte che offrivano servizi/beni con regolare contratto d'appalto potevano fatturare al 10% ma non avevo colto la necessità che la ditta appaltatrice sia necessariamente unica. E infatti gli infissi sono presi quasi mai dalla ditta che esegue i lavori edili, e tuttavia, all'interno della stessa "ristrutturazione" vengono sempre forniti con iva al 10% sempre con la regola ecc. ecc.
      Grazie per le spiegazioni :-)
      Marco

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    3. Dunque, il discorso è questo: è possibile ottenere l'iva agevolata per lavori in edilizia che siano composti da dei materiali forniti e della manodopera per l'installazione degli stessi. Nel tuo cantiere puoi fare anche tutti "contratti" di appalto singoli per opere che prevedono sia forniture che installazioni: per esempio gli infissi, l'impianto elettrico (fornitura cavi e corrugati e loro installazione), l'edile (fornitura mattoni e loro posa), il condizionamento (fornitura apparecchi e loro installazione). Se invece decidessi di rifare le sole piastrellature del bagno e acquistassi tu per tuo conto le piastrelle, in teoria non potresti beneficiare dell'iva agevolata nè sull'acquisto materiali nè sulla manodopera, perché l'impresa, eseguendo esclusivamente lavorazioni di manodopera, non potrebbe emetterti l'iva agevolata. Dunque il discorso che faccio nel testo è questo: se si ha una impresa capofila è più semplice che tutte le altre imprese coinvolte nel cantiere facciano riferimento a quella principale per la fatturazione, anche per poter assorbire più semplicemente tutte le forniture materiali: infatti alcune forniture potrebbero avere importi molto più alti della relativa manodopera, facendoti perdere quindi buona parte dell'IVA ottenibile (per esempio il condizionamento: un dual split costa facilmente 1.000 euro, ma l'installazione molto meno). Considera inoltre che se entra più di una impresa in cantiere dovresti sottostare agli obblighi di cui all'81/08 e quindi nominare il coordinatore per la sicurezza, fargli redigere il PSC e compagnia cantando.

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  6. salve architetto,

    ho effettuati dei lavori di manutenzione straordinaria per circa 300 euro, con bonifici e tutto , purtroppo devo ancora presentare la dia, c'è comunque la possibilità di ottenere la detrazione ? ( dia in sanatoria, con lavori in corso d'opera,..)
    grazi mille

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    1. ciao rob, scusa anche tu per non aver visto il tuo commento. La legge specifica che per poter usufruire della detrazione fiscale bisogna essere in regola con le procedure amministrative tra le quali la DIA/CILA, quindi "a sanatoria" non è possibile usufruire di alcuna detrazione a posteriori, secondo me.

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  7. Caro architetto, ho presentato una Cila per ristrutturare la mia prima casa a roma, di circa 90 mq, e ho indicato una ditta che avrebbe dovuto fare i lavori (oltre naturalmente il direttore dei lavori).
    Per incomprensioni, la ditta mi ha fatto e fatturato solo i lavori iniziali (demolizioni , tracce e smaltimento calcinacci).
    Ora vorrei comunicare al Comune la sostituzione della ditta precedente con una nuova ditta e il relativo DURC che farà gli altri lavori.
    Ma a questo punto, devo anche comunicare qualcosa alla Asl per non perdere il diritto alla detrazione fiscale. Cioè, la ditta che esegue è sempre una, perchè io la precedente la sostituisco e non la affianco.
    E poi devo fare altri adempimenti, tipo nomina di un coordinatore progettazione, di un coordinatore esecuzione lavori, il pos ecc?

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    1. Ciao Marco. Nel tuo caso non ricadi nell'obbligo di cui al d.lgs. 81/08 perché stai sostituendo un impresa e non facendone lavorare due all'interno dello stesso cantiere, quindi, a meno che quest'ultima impresa non subappalti a sua volta, non ricadi negli obblighi di nomina del coordinatore e quindi non sei tenuto alla spedizione della notifica preliminare.

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  8. Salve,
    ho da poco acquistato un appartamento (prima casa) e sto facendo fare da una ditta dei lavori di pittura e da un'altra la lucidatura/lamatura del parquet.
    Volevo sapere se rientro nell'agevolazione dell'iva al 10% per entrambe le cose. Se SI qual'è la procedura da seguire per tale richiesta?

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    1. Ciao, non vi sono procedure particolari per l'iva al 10% se non quella di dare a chi ti emette fattura una dichiarazione che si è in possesso dei requisiti di legge per usufruirne. Le opere sono ivabili al 10% ma bisogna fare attenzione alla concorrenza tra spese per materiali e manodopera: nel caso della pittura, sicuramente la manodopera supererà l'importo della fornitura materiali, quindi non ci sono problemi; nel caso invece del parquet è probabile che la fornitura superi l'importo della manodopera, e quindi l'iva agevolata andrà applicata solo fino alla concorrenza tra questi due valori, su entrambi gli importi. Sulla porzione eccedente di fornitura materiali si applicherà l'iva ordinaria.

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  9. Ciao Marco,
    scusami ma ho bisogno di un esempio concreto per capire il discorso dell'iva al 10%. Questo è l'inquadramento del caso: Sto seguendo la ristrutturazione di un appartamento privato (manutenzione straordianria con regolare scia). Ci sono due contratti: uno con una ditta per la parte edile, uno con altra ditta per parte impianti (elettrici e meccanici). Ecco l'esempio: nel contratto per la parte edile abbiamo tipo 4.000,00 euro per la sola posa di pavimenti e rivestimenti. Il committente deve comprare a parte e a suo piacimento le mattonelle che diciamo costano 3.000,00 euro. Per avere l'iva al 10% il negozio dove il committente compra le mattonelle deve fatturare direttamente all'impresa giusto? Ma in questo caso il committente può materialmente pagare il negozio oppure è l'impresa che deve pagare con un suo bonifico? (in questo caso per irmborsare l'impresa dell'acquisto NON previsto nel contratto dovrei fare un sal apposta per sole forniture oppure aggiungere un voce apposita in uno dei sal di avanzamento). In questo caso il discorso della concorrenza come entra? Ultima domanda: il committente può usufruire dell'iva al 10% anche sulle fatture dei sal che l'impresa fa mensilmente? (quindi per i lavori edili classici "misti"...demolizioni, tramezzi, massetti, restauri infissi, ma anche posa pavimenti e rivestimenti ecc..ecc...).
    Grazie mille per la disponibilità

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    1. Ciao Cristiano. I materiali devono essere fatturati all'impresa, con IVA al 21% e poi l'impresa deve rimettere fattura, anche solo per i materiali (e quindi SAL apposito, se non previsto dal contratto: ma puoi anche inserire le forniture nei SAl già previsti), con il medesimo importo ma con IVA al 10%. Il committente paga l'impresa, la quale paga il fornitore. Per importi modesti ci si accorda direttamente che il committente paga in contanti il fornitore, e questi quietanza la fattura come se l'avesse pagata l'impresa: è la stessa cosa. Il cliente teoricamente non può pagare direttamente il fornitore con pagamentri tracciabili (assegni, bonifici, etc) se la fattura non è intestata al cliente. Il cliente può usufruire dell'iva al 10% su tutte le fatture che emette l'impresa, anche quelle dei singoli SAL.

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  10. Buonasera Architetto,
    desidererei sapere se per avere diritto alla detrazione dell'IVA al 10% per la sostituzione delle porte interne devo darne comunicazione al Comune.
    La ringrazio.
    Viola

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    1. No, non servono comunicazioni al comune per la modifica delle porte interne, a meno che l'immobile non sia vincolato con un decreto di vincolo ministeriale.

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  11. Buongiorno Architetto,
    devo rifare l'impianto elettrico in casa. Interverranno due ditte, quella dei muratori e quella degli elettricisti.
    Per usufruire della detrazione del 50% c'è bisogno di fare qualche comunicazione alla usl e municipio di pertinenza?
    Per evitare troppa burocrazia forse sarebbe conveniente che un'impresa risulti in subappalto all'altra?
    Grazie

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    1. anche in subappalto, rientreresti negli obblighi dell'81/08 e quindi dovresti inviare la notifica alla asl e nominare un tecnico in qualità di coordinatore della sicurezza. Tuttavia se fossero una in subappalto all'altra, nelle fatture non risulterebbe la presenza della seconda impresa e quindi un domani sarebbe più difficile venirti a contestare la mancata applicazione dell'81/08, ma l'obbligo normativo rimane.

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  12. buongiorno
    la mia domanda è secca.
    Una societa immobiliare s.r.l. che realizza lavori di manutenzione straordinaria su un suo appartamento può usufruire di quali detrazioni?
    iva agevolata?
    50%?
    65%?

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    1. Ciao Francesco,
      le società che godono di diritti reali sull'immobile possono accedere a tutte le agevolazioni, come i proprietari "fisici". La cosa è anche specificata nella guida dell'agenzia delle entrate.
      Se la società dovesse chiudere prima di aver completato di beneficiare delle detrazioni, non vi sarà la possibilità di "trasferire" i benefici su altre società di nuova istituzione. O almeno io così ho capito.

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  13. Buongiorno Architetto,
    le chiedo una delucidazione relativa al pagamento della fattura dell'architetto che si è occupato della ristrutturazione del mio appartamento iniziata il 20 marzo 2013.
    Dato che vorrei usufruire della detrazione del 50% ho pagato tutte le spese inerenti alla ristrutturazione con bonifico bancario spuntando l'apposito causale dell'ex 36% in banca.
    Medesima cosa devo fare con il pagamento della fattura che ha emesso il mio architetto? Le chiedo questo perchè quest'ultimo mi ha detto di non flaggare in banca la causale dell'ex 36%. Ma temo di non poterla portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi.
    Inoltre posso beneficiare della detrazione dei mobili?
    La ringrazio.
    Sara

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    1. Ciao Sara,
      la fattura dell'architetto puoi detrarla senza problemi: dovrai fare la stessa procedura di bonifico che hai fatto per l'impresa, e dovrai ovviamente selezionare la procedura in base all'ex 36%. Non so perché la collega ti ha detto di fare il contrario, forse ha capito male la domanda.
      Puoi beneficiare della detrazione sui mobili, se le fatture sono successive al 1 luglio (è una mia interpretazione) e sempre se le fatture sono pagate con regolare bonifico "ex 36%".

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    2. mi aggiungo all'interessante discussione: ma sulla fattura dell'architetto, essendo prestazione, può applicarsi l'iva del 10% anche se emessa direttamente verso di me cliente e non verso la ditta appaltatrice dei lavori di manutenzione straordinaria?

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    3. ...preciso: la fattura dell'architetto è per sola attività di progettazione e non per direzione lavori o simili. i lavori e la relativa direzione sono affidati ad altra ditta

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    4. Le parcelle professionali sono esplicitamente escluse dalla legge sull'applicazione dell'IVA agevolata, quindi in ogni caso noi dobbiamo fatturare con IVA all'aliquota ordinaria.

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  14. Mi scusi se la disturbo, ma non riesco a capire una cosa: mio marito è artigiano ed ha effettuato dei lavori presso un privato che desidera usufruire della detrazione al 50% fin qui tutto ok, il problema è che il cliente gli ha chiesto di firmare un' autocertificazione che gli serve per la richiesta della detrazione. Io sono andata sul sito dell'agenzia delle entrate, ma c'è scritto che l'autocertficazione se la devono fare loro!.. Sono perplessa: che cosa deve scrvere mio marito allora?
    In attesa di una sua ( spero ) tempestiva risposta porgo
    Distinti Saluti
    Susanna

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    1. Salve,
      per la detrazione fiscale del 50% il cliente non deve pretendere alcuna autocertificazione all'impresa: la fattura va pagata con il bonifico con procedura speciale punto e basta.
      L'unica autodichiarazione che serve nelle agevolazioni fiscali è quella per l'iva al 10% ma è l'impresa che la deve chiedere al cliente e non il contrario.

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  15. Buongiorno Architetto,

    avrei bisogno di un suo cortese parere in merito ad una ristrutturazione. Il mio tecnico stà preparando una SCIA per la manutenzione straordinaria di un appartamento, in cui sono previsti come lavori lo spostamento di alcune pareti (per una migliore distribuzione interna), lo spostamento del bagno, la creazione di un secondo bagno, il rifacimento dell'impianto elettrico, la sostituzione degli infissi esterni, rifacimento di parte dell'intonaco esterno. Nella SCIA metteremo come ditta l'impresa edile che farà la parte in "muratura", mentre i vari artigiani/imprese (parte elettrica, idraulica, fabbro, etc.) non lavoreranno in subappalto ma provvederò io a fare singoli contratti per le varie forniture. Questo tipo di approccio è corretto o è necessario fare dei subappalti all'impresa edile? Per ognuno di loro poi provvederò al pagamento così come previsto per legge. Così facendo credo sia necessaria la comunicazione all'ASL oltre ai vari adempimenti per la sicurezza: giusto? Ci sono altre modalità con cui è possibile operare?

    La ringrazio anticipatamente della sua cortese e professionale disponibilità.

    Carlo

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    1. Salve Carlo,
      la comunicazione alla ASL è obbligatoria in quanto vi sono più imprese compresenti nello stesso cantiere. La comunicazione implica la nomina di un coordinatore per la sicurezza che deve redigere un piano di sicurezza e coordinamento. Se per le altre opere si avvale non di imprese ma di "lavoratori autonomi" allora il numero dei lavoratori autonomi non concorre a definire il numero delle "imprese" presenti in cantiere: esempio, 1 impresa e 3 lavoratori autonomi = 1 impresa e quindi NO sicurezza; 2 imprese e 2 lavoratori autonomi = 2 imprese e quindi sicurezza.
      In questo caso per poter usufruire dell'agevolazione dell'IVA al 10% anche sulle imprese "parallele" occorre che queste eseguano tutte delle lavorazioni che portino alla realizzazione di "beni significativi" (ovvero prodotti che sono creati dall'unione di fornitura di beni e di manodopera, sempre fino alla concorrenza tra importi delle forniture e importi della manodopera).
      Non è obbligatorio fare dei subappalti e può procedere come dice: tuttavia per esperienza personale le dico che è probabile che le varie maestranze entreranno in conflitto fra loro soprattutto in caso di problemi sulla determinazione delle responsabilità, quindi valuti bene.

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    2. Grazie mille Arch. Campagna.
      La sua spiegazione è abbastanza chiara.
      In realtà per la parte elettrica e per la posa in opera delle piastrelle mi avvalgo di piccole imprese autonome, iscritte alla camera di commercio; sono quelle che poi lei chiama "lavoratori autonomi"? Se così fosse (e fosse così anche per gli altri che interverranno nei lavori) quindi ci sarebbe una sola impresa e tanti lavoratori iscritti alla camera di commercio e quindi ricadrei nel caso di "NO sicurezza". Ma in questo caso quindi loro non comparirebbero da nessuna parte (nè nella SCIA, nè nella comunicazione all'ASL e nel relativo piano di sicurezza ); ma ai fini della detrazione è sempre tutto in regola?
      Ovviamente devo poi ancora verificare lo status degli altri che interverranno nei lavori (fabbro ed idraulico).

      Mi scusi ma vorrei evitare di fare errori perchè già la ristrutturazione costa parecchio e se dovessi perdere le detrazioni sarebbe un bel guaio.

      La ringrazio ancora di tutta la sua disponibilità.

      Carlo.

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    3. Vi sono due figure professionali che possono essere raffigurate da una sola persona: l'impresa individuale ed il lavoratore autonomo. Non mi chieda le differenze fiscali tra le due perché la mia conoscenza di norme tributarie non arriva fino a questo livello :) comunque posso dirle che è opinione di alcuni colleghi che ENTRAMBE NON vadano considerate nel "conteggio delle imprese" in un cantiere, mentre invece altri sostengono che anche l'impresa individuale, in quanto impresa, anche se composta da una sola persona vada conteggiata. Non ho una risposta netta sul punto, anzi se qualcuno ha qualche sentenza o qualche definizione esatta sul punto sarei grato se volesse condividerla.

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  16. Grazie mille,

    proverò a chiedere anche al mio commercialista per chiarirmi le idee. In caso avessi dubbi penso che farò fare anche il piano di sicurezza e coordinamento in modo da evitare brutte sorprese.
    Se ho degli ulteriori elementi provvederò a comunicarli a beneficio anche di altre persone.

    Grazie ancora della sua cortesia ed a presto.

    Carlo

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  17. Buongiorno,
    vorrei chiedere una cosa:
    io ho acquistato "al grezzo" un alloggio in una palazzina che deve essere completamente ristrutturata con regolare permesso comunale.
    L'azienda a cui abbiamo appaltato la progettazione e la ristrutturazione possiede diversi alloggi in tale palazzina e i lavori verranno subappaltati a diverse aziende.
    L'azienda "capogruppo" ha fatto una comunicazione all'ASL per l'inizio attività per tutto il fabbricato non comunicando però il nominativo degli altri proprietari (ha inserito come committente unicamente se stessa).
    Potrebbe crearmi problemi per quanto riguarda le detrazioni fiscali?

    La ringrazio

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    1. Se è stato dichiarato come unico cantiere quello della ristrutturazione di tutto il fabbricato, allora non dovrebbero esserci problemi circa le detrazioni fiscali, in quanto il suo appartamento sarebbe compreso per logica. Io comunque mi farei dare una copia del piano di sicurezza e coordinamento per verificare se anche il suo appartamento è stato incluso.

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    2. ok provvederò...grazie mille

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  18. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  19. Buonasera Architetto,
    avrei bisogno di un suo cortese parere.
    Abito in un residence al piano terra. Devo rifare il terrazzo esterno (guaina, caldana, piastrelle)per problemi di infiltrazioni d’acqua nel garage sottostante. Vorrei anche allungarlo di circa 10mq riducendo parte del giardino (profondo circa 30 cm perché sopra la soletta dei garage). La nuova parte di terrazzo vorrei coprirla con una tenda semi-fissa ( struttura fissa, tenda scorrevole).
    Ho anche una scala privata esterna all’appartamento, scoperta che porta al mio garage. Vorrei fare una tettoia in legno e con tegole.
    Per tutti questi lavori, devo fare qualche domanda/comunicazione al mio comune? Posso usufruire della detrazione del 50% per le ristrutturazioni? L’iva è al 10%?
    La ringrazio per i suoi chiarimenti
    Sara

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    1. Salve Sara,
      le opere esterne che vuole fare possono essere soggette ad autorizzazione oppure no: dipende fortemente dalla normativa locale del suo comune, perché non vi sono indicazioni nazionali in merito. A Roma per esempio per la tettoia sulla scala serve una DIA, mentre la tenda potrebbe non richiedere alcun titolo, e le pavimentazioni esterne andrebbero in CIL. Potrebbe autorizzare tutto con un unica DIA visto che è il titolo più "forte". Sicuramente può beneficiare dell'IVA al 10% e immagino anche della detrazione fiscale ma sul punto non ne sono certo al 100%. Immagino cmq di si.

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    2. Buongiorno architetto, la ringrazio per la risposta.
      Avrei un ultimo quesito. Vorrei fare i lavori a settembre, e non penso di aver il tempo per fare le domande in comune quindi penso di rinunciare al recupero del 50%, ma vorrei comunque usufruire dell’iva agevolata. Il venditore/montatore della tenda, mi chiede una carta che attesti che io possa usufruire dell’iva agevolata. E’ necessaria? Come devo comportarmi?
      La ringrazio di nuovo per la sua cortese risposta.

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  20. Salve architetto,
    io ho inviato al comune di residenza un comunicazione di avvio lavori di manutenzione straordinaria. Eseguiro' dei lavori di sostituzione Infissi esterni, porte interne e parquet e rifacimento dei servizi igienico /sanitari e non intendo avvalermi nei confronti dei fornitori dell'IVA agevolata ma di quella ordinaria (visto che non c'e' nel mio caso un'unica ditta che esegue i lavori).
    Posso comunque portare in detrazione del 50% tutte le spese per i lavori sopra descritti.
    Grazie

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    1. Le opere.che si appresta a fare sono di manutenzione ordinaria e non di straordinaria. Di tale categoria.secondo md tra quelle elencate può usufruire solo per il.rifacimento servizi igienici. Gli infissi invece potrebbe detrarli al 65% se.rispettano i parametri

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  21. Salve architetto,
    ho letto i post precedenti e volevo chiederle delle ulteriori delucidazioni in merito alla ristrutturazione di un appartamento che ho recentemente acquistato e che sarà oggetto di una ristrutturazione totale (quindi pavimentazione di tutte le stanze rifacimento bagni/sanitari, impianto idraulico e impianto elettrico); inoltre prevedo di rivolgermi direttamente presso un negozio per il cambio degli infissi.
    Le volevo chiedere:
    -Per i lavori di manutenzione straordinaria (pavimentazione, impianti elettrici e idraulico) mi rivolgerò ad un’impresa che mi farà fattura; invece per gli infissi prevedo di andare direttamente al negozio per effettuare le scelte e poi pagare fattura dell’infisso e manodopera; il mio dubbio è che rivolgendomi a 2 imprese diverse devo fare la comunicazione all’asl? corro qualche rischio poi per la richiesta della detrazione?
    -I lavori di manutenzione straordinaria che ho descritto prima rientrano tutti nella detrazione?(le faccio questa domanda perché al centralino dell’agenzia delle entrate mi hanno detto che i lavori riconosciuti dalla manutenzione straordinaria dipendo da comune e comune, e ciò mi ha un po’ stupito)
    - anche l’acquisto dei sanitari/rubinetterie che prevedo di effettuare direttamente in quanto non fruibili di Iva agevolata rientrano nella detrazione del 50%?
    -A fine lavori l’impresa che avrà terminato i lavori di ristrutturazione dovrà rilasciarmi dei certificati riguardo il rifacimento dell’impianto idraulico e elettrico al fine di dimostrare il motivo della manutenzione straordinaria e poter usufruire delle detrazioni?
    La ringrazio vivamente per la cortesia e il tempo dedicatomi.

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    1. Salve Claudia,
      le opere che ha descritto rientrano nella manutenzione ORDINARIA, e sono detraibili fiscalmente perché la norma prevede che lo siano tutte quelle opere o lavorazioni necessarie a "mantenere in efficienza o portare a norma gli impianti dell'abitazione" siano essi elettrici, idrici od altro. La pavimentazione non sarebbe esplicitamente ricompresa, ma è implicito in quanto si immagina che si debba rompere il massetto per passare i nuovi elementi impiantistici. La manutenzione straordinaria nella quasi totalità dei comuni italiani (anche perché è definita nel DPR 380/01 a cui TUTTI devono sottostare - a parte le regioni autonome) scatta nel momento in cui occorre anche spostare o modificare le tramezzature interne.
      Per saltare il problema dell'81/08 può dichiarare che sono "cantieri" completamente diversi.
      A fine lavori l'impresa le deve rilasciare la dichiarazione di conformità dell'impianto elettrico, idrico e del gas, ma non sono questi che le consentono di accedere alla detrazione: la chiave per la detrazione è la fattura dell'impresa ed il bonifico che la cita.

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    2. Grazie per l’informazione, ma nella pratica come faccio a far risultare la presenza di due cantieri?

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    3. Nella pratica è prassi indicare solo e soltanto l'impresa "capofila", anche perché al municipio non interessano le questioni legate al rispetto della legge sulla sicurezza, che compete invece alla ASL. Quindi può indicare la sola impresa che le farà le opere impiantistiche.

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    4. Buonasera Architetto.
      Nell'articolo 99 del decreto legislativo 81/08 c'è scritto:
      La notifica preliminare, nonché gli aggiornamenti, deve essere trasmessa all’Azienda Unità Sanitaria Locale ed alla Direzione Prov.le del Lavoro nei seguenti casi:
      a) Cantieri in cui è prevista la presenza di più imprese esecutrici
      *, anche non contemporanea;
      ecc..

      Da quello che ho capito nei suoi interventi quindi basterebbe fare risultare la presenza di più cantieri. Buorocraticamente come è possibilie? Non è che il cantiere si chiude solo con la comunicazione di fine lavori al Comune? E quindi, se interviene una ditta diversa dalla capofila lo deve fare dopo la fine dei lavori?

      Scusi, ma sono molto preoccupata perchè nel mio caso ho più di un'impresa che mi rilascia fatture (muratore, idraulico, elettricista) e ho paura di perdere l'agevolazione fiscale in quanto nell'aggiornamento Ottobre 2013 dell'Agenzia delle Entrate "RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE:LE AGEVOLAZIONI FISCALI"a pag.15 c'è scritto:
      Come si può perdere la detrazione
      La detrazione non è riconosciuta, e l’importo eventualmente fruito viene recuperato dagli uffici, quando:
      - non è stata effettuata la comunicazione preventiva all’Asl competente, se obbligatoria
      ecc...

      Come faccio a farmi detrarre le fatture di più imprese senza presentare la Comunicazione all'Asl???

      Help!!!

      Grazie mille
      Gladis

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    5. Purtroppo la legge parla chiaro e non può essere aggirata: la compresenza anche non contemporanea di più di una impresa fa scattare gli obblighi normativi. Dato però che la stessa legge è secondo me fatta senza che il legislatore abbia ben chiaro il panorama lavorativo in cui si inserisce (che senso ha redigere un piano di sicurezza per il rifacimento di un bagno dove compare sia il piastrellista che l'idraulico?) non sarebbero sbagliate forme di protesta sociale. Quello che posso suggerire in questi casi è effettuare queste due verifiche:
      1. controllare che le imprese coinvolte non siano in realtà dei "lavoratori autonomi", verificabile dall'iscrizione alla camera di commercio: in questo caso non trattandosi di "imprese" non sono conteggiate nel numero delle "imprese" presenti in cantiere. In questo caso è del tutto legittimo non spedire nessuna notifica preliminare;
      2. fare in modo che le altre imprese coinvolte fatturino ad un unica impresa "principale": in questo modo lei riceve fatture da un unica persona, e quindi andare un domani a verificare che in realtà in quel cantiere si sono svolti lavori da più imprese diverse diventa meno agevole.

      Detto fra noi, se questa legge la cambiassero rendendo più esile il lavoro e la responsabilità del responsabile della sicurezza, e quindi se portassero le parcelle esigibili da questi a cifre ragionevoli, allora saremmo tutti invogliati a rispettare felicemente la legge.

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  22. salve architetto.
    io ho fatto richiesta della Scia per una manutenzione straordinaria per il mio appartamento.non farò fare i lavori ad una ditta perchè i lavori li farò io in economia.
    i lavori che farò saranno:rifacimento di due bagni (da smantellare e rifare tutto il rivestimento e sanitari nuovi)
    quindi ora le chiedo,posso comprare i materiali con l'iva al 10%?

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    1. Salve Luigi,
      immagino che non siamo a Roma: nella capitale non è possibile presentare una qualunque procedura autorizzativa senza allegare il nominativo dell'impresa.
      In ogni caso, secondo me il solo acquisto dei materiali non è ivabile al 10% perché non si stanno facendo opere di "ristrutturazione edilizia" (ma di manutenzione straordinaria) e non li sta acquistando una impresa che, installandoli, le fornirà un "bene significativo". Dunque a mio avviso acquistando i materiali per montarli in economia non è un caso previsto per l'applicazione dell'iva agevolata.

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  23. No,non sono a Roma.La mia scia è regolare perchè la ditta sono io dato che farò i lavori in economia.Comunque le volevo ancora chiedere.se compro io direttamente i sanitari ho l'iva al 10%?
    Grazie

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    1. Se lei è titolare di una impresa che lavora nell'edilizia allora può acquistare le forniture facendole fatturare alla società e quindi poi rifatturare l'importo a sè stesso in qualità di committente. in questo caso la fattura verso di lei in quanto persona fisica sarà al 10% ma la fattura dei materiali emessa all'impresa sarà al 21%. La differenza di iva viene recuperata in compensazione con qualunque altro tributo degli F24. Ma nel caso in cui lei non sia titolare di una impresa secondo me non è possibile ottenere l'iva agevolata sulla fornitura.

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    2. Buonasera architetto,
      mi intrometto in questa discussione per chiedere delucidazioni su un caso simile. Mia mamma è titolare di un permesso di costruire per la ristrutturazione di un immobile, io (figlio con lei convivente) intendo sostenere parte dei costi relativi alla ristrutturazione, tra cui l'acquisto direttamente dal rivenditore dei sanitari. So che nel caso di ristrutturazione tale acquisto gode dell'aliquota IVA agevolata al 10%, ma secondo lei posso usufruirne anche io che non sono titolare del permesso di costruire.
      Grazie per la sua disponibilità e competenza assai rara a trovarsi.
      Michele

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    3. No secondo me ha titolo per chiedere l'iva al 10% solo il titolare della concessione, mentre invece è l'agevolazione sulle ristrutturazioni (detrazioni fiscali) che si estende anche ai familiari convinenti. Ma magari mi sbaglio!

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  24. Salve Architetto,
    dovrei ristrutturare il mio bagno (sanitari, piastrelle e tubi) senza modificare pareti o dimensioni. E' necessario anche in questo caso il certificato rilasciato dall'ASL e/o altre autorizzazioni all'effettuazione dei lavori?
    E per aver le detrazioni 50% e IVA 10% basta semplicemente che la ditta appaltatrice emetta regolare fattura(con indicazione distinta dei costi di manodopera e materiali)e indicazione della ristruttazione avvenuta? Giusto? O è necessario qualcos'altro?
    Mentre per me resta l'obbligo di pagare con specifico bonifico bancario?
    Ho cercato di capire da quanto riportato sul sito dell'Agenzia delle Entrate,ma non è molto chiaro.

    Grazie mille in anticipo per la sua disponibilità.
    Saluti Giovanna

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    1. Salve Giovanna,
      i lavori che deve fare non richiedono alcuna autorizzazione urbanistica, tuttavia se si intende detrarre le relative spese io consiglio sempre di spedire, anche via posta, la comunicazione facoltativa di inizio lavori (la CIL), in modo da avere comunque un numero di protocollo a cui poter fare riferimento.
      L'impresa potrà fatturarle gli importi con IVA al 10%. La detrazione del 50% può ottenerla pagando direttamente le fatture con la procedura speciale di bonifico: la distinzione tra manodopera e forniture non è obbligatoria per la detrazione del 50% ma lo è per l'IVA agevolata, quindi comunque la pretenda.

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    2. Grazie per i chiarimenti e i consigli.
      Quindi il CIL è cmq solo a scopo preventivo..vedrò se mandarlo al Comune magari in carta semplice.
      In ogni caso per la detrazione del 50% non basta riportare nella causale del bonifico solo il numero di fattura emessa dalla ditta appaltatrice? almeno così mi è sembrato di capire leggendo sul sito dell'Agenzia delle Entrate.

      Grazie ancora.
      Saluti
      Giovanna

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    3. Nella causale è sufficiente fare riferimento alla fattura, ma il bonifico di tipo speciale (cosiddetto "parlante") contempla anche altri campi da inserire come il codice fiscale del committente e la partita iva dell'impresa.

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  25. Salve architetto, le volevo chiedere un parere in merito alla richiesta di una parcella per queste due tipologie di prestazioni (relative alla ristrutturazione di un abitazione che si aggira intorno ai 13000€) ad opera di un suo collega e mi riferisco alla:
    • Rilievo, predisposizione e presentazione Comunicazione Inizio Lavori Asseverata (al comune di Roma) collaudo finale: 600,00 € + 4%+iva21%
    • Variazione planimetria catastale (prima del collaudo): 500,00 €+ 4%+iva21% (dovuta ad uno spostamento di una porta)
    Volevo sapere se i prezzi richiesti sono quelli relativi al mercato odierno oppure sono più bassi o alti della media, visto che la consulenza che ho richiesto mi è stata approcciata come una prezzo amichevole.

    La ringrazio per la sua disponibilità

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    Risposte
    1. Salve Claudia,
      il prezzo complessivo chiesto dal collega è in linea con quello che chiedo io stesso per questo tipo di procedure: so che ci sono professionalità che chiedono anche di meno, ma secondo me a cifre inferiori i rischi e gli oneri diventano sproporzionati alla parcella.

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  26. Buongiorno Architetto.
    Vorrei controsoffittare un paio di stanze nel mio appartamento. ( abitazione privata) facendo i lavori in proprio ( in economia). La domanda è : rientra la controsoffittatura nelle opere di straordinaria manutenzione, e quindi, l'acquisto dei materiali è detraibile secondo il decreto del fare? Quale è la procedura corretta da seguire? In altra ipotesi. Posso, chiamando un professionista, farmi fare l'attestato di prestazione energetica dell'immobile prima e dopo i lavori di contro soffittatura, dimostrando un risparmio di energia e quindi classificando l'opera come intervento finalizzato al risparmio energetico ?
    La ringrazio per le risposta che vorrà darmi. Saluti

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    1. La realizzazione del controsoffitto rientra tra le opere di manutenzione ordinaria, per come la vedono la maggior parte dei comuni italiani. Dunque in teoria non darebbe l'accesso alle detrazioni fiscali. Se fa i lavori in proprio, tra l'altro, dovrà acquistare i materiali con iva ordinaria. Se invece si affidasse ad un installatore, sul totale del lavoro potrebbe ottenere l'iva al 10%.
      Le opere per il risparmio energetico vanno progettate in un certo modo, non è sufficiente una dichiarazione, perché tutto l'involucro deve essere migliorato al fine di perseguire un determinato valore relativo alla prestazione energetica. Dunque in teoria è possibile ottenere tale agevolazione, ma certamente per raggiungere i parametri richiesti non è sufficiente un materassino isolante di pochi cm.

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  27. Gentile architetto,
    le chiedo un parere sui lavori che stiamo effettuando in casa: a seguito di un problema di condensa, abbiamo fatto scrostare pareti e soffitto di una camera, apporre controsoffitto e controparete coibentante, modificato l'impianto elettrico per creare illuminazione indiretta, quindi riverniciato. Il tecnico sostiene che non avremmo i requisiti per accedere al bonus del 65% perché non si otterrebbero sufficienti miglioramenti sul consumo energetico; con gli interventi che ho elencato sopra, secondo lei, abbiamo diritto invece alle detrazioni del 50%? in pratica, si possono definire "manutenzione straordinaria"?
    Purtroppo la guida dell'Agenzia delle entrate non mi ha chiarito le idee...
    Grazie in anticipo.
    A.

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    1. Salve Andreina,
      quando si eseguono opere che non incidono sulla distribuzione dell'appartamento, sono detraibili solo quelle necessarie al mantenimento in efficienza o all'adeguamento normativo degli impianti, siano essi idrici, elettrici o di distribuzione gas. Quindi in effetti le uniche opere che potreste detrarre sono quelle relative all'impianto elettrico.
      Per usufruire della detrazione energetica lavorando sugli elementi opachi ha ragione il tecnico che avete interpellato: sono detraibili degli insiemi di opere che portano ad un valore di efficienza globale dell'appartamento inferiore ad un certo dato, e raggiungere tale prestazione con degli interventi puntuali e localizzati solo su una stanza non sono certamente sufficienti.

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    2. Immagino quindi che ci dovremo far fare delle fatture separate per ogni voce di spesa.
      La ringrazio moltissimo per la precisione e la celerità di risposta.

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    3. Si sarebbe opportuno. O quantomeno ricevere una fattura a parte solo per le opere elettriche e quanto a caduta di competenza (tracce murarie, rasatura e tinteggiatura pareti interessate dai lavori)

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  28. Gentile Architetto, approfitterei della sua competenza e disponibilità per fugare due dubbi. Ho fatto fare l'impianto di riscaldamento nel mio appartamento che ne era sprovvisto, neturalmente nel fare le tracce per i termosifoni è stato rotto il pavimento, a questo punto ne approfitterei per rivestire con parquet. Mi sono rivolta ad una ditta per la fornitura e posa del parquet diversa da quella edile che sta facendo i lavori.
    I dubbi sono:
    - per la fornitura e posa del parquet posso usfruire dell'Iva agevolata al 10%
    - è necessario comunicare alla ASL la presenza di un'altra ditta?
    Grazie della sua cortese attenzione. Irene

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    2. come è scritto nel post, per usufruire dell'iva agevolata sulle forniture occorre che queste transitino attraverso un impresa che utilizzi le stesse forniture per fornirle un "bene significativo" composto da manodopera e dalle forniture materiali, appunto. Dunque se acquista lei direttamente avrà l'iva ordinaria. Teoricamente la presenza di due ditte farebbe scattare gli obblighi normativi della 81/08, ma non se il parquettista fosse un "lavoratore autonomo". Calcola che se scattano gli obblighi dell'81/08 devi nominare un tecnico coordinatore della sicurezza che ha un certo costo.

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  29. Gentile architetto,
    mi sto accingendo alla sostituzione della copertura in eternit con pannelli coibentati, di due piccoli box pertinenziali ad una abitazione che è regolarmente locata, e quindi non è la mia abitazione principale.E' stata presentata opportuna SCIA relativa a manutenzione straordinaria.Secondo la sua esperienza, la ditta esecutrice dei lavori (smaltimento+ ricopertura) può applicarmi in fattura l'iva agevolata del 10%?Grazie infinite.

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    1. Salve Nicola, non vedo perché non dovrebbe esserle applicata l'iva agevolata al 10%. Saluti

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    2. La ditta mi ha fatto qualche difficoltà legata al fatto che non si tratta di prima casa, probabilmente confondendo il concetto di immobile residenziale al quale può essere applicata l'aliquota agevolata.Grazie ancora.Cordiali saluti

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    3. la prima casa avrebbe l'IVA al 4%, ma vale solo per gli acquisti di nuove costruzioni. nel caso di ristrutturazioni, l'iva è sempre al 10% e non conta se sia prima o seconda casa. O almeno così io ho capito, ma il punto effettivamente è un po controverso.

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  30. salve, devo iniziare tempestivamente i lavori di ristrutturazione parziale del mio app.to a Roma, ho letto i precedenti post,ma per qualche motivo non rientro nelle casistiche già indicate. Più che alla detrazione del 50%,ambisco ad ottenere il bonus mobili che scade il 31/12 pv. ottenibile solo con lavori di manuntenzione straordinaria (380 art.3 lett.b-) restauro (lett.c) ristrutturazione edilizia (lett.d). Vorrei eseguire a tal fine il minimo dei lavori, preferibilmente solo con l'autocertificazione per inizio lavori. So che il rifacimento dell'impianto elettrico rientra nella manutenzione ORDINARIA, anche se finalizzato alla messa a norma dello stesso. Nella fattispecie però ho la necessità di aggiungere punti luce in cucina in basso con relative tracce murarie, sostituire il vecchio quadro elettrico e mettere il time-termostato per i riscaldamenti. Stessa cosa per i tubi del gas che devo spostare e collocare anche il rubinetto in alto. Per quanto riguarda il bagno devo sostituire il piatto doccia con uno più grande e fare un muretto che lo delimita, questo comporta lo spostamento dei tubi del lavabo, potrebbero questi interventi rientrare nella manutezione STRAORDINARIA?... o faccio prima a sostituire un infisso di legno con uno in pvc e relativa serranda o riverniciare un sotto balcone? Peraltro per ovviare alla comunicazione alla asl, con conseguente nomina dir.lavori, gli artigiani (elettricisti, muratori ed affini, ecc.)sono necessariamente da considerarsi imprese, anche se individuali, mentre i lavoratori autonomi sono riconducibili agli esercitanti arti o professioni,con carattere intellettuale del lavoro (es. architetto, geometra,ingegnere ecc) quindi se abbiamo un muratore ed un elettricista...siamo spacciati !?come potrei ovviare al problema? grazie infinite.

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    1. con le opere descritte non si sconfina in manutenzione straordinaria (in base al DPR 380): lo si farebbe solo se si spostassero le tramezzature interne.
      Per quanto riguarda invece l'81/08, finchè vi è una impresa assistita da uno o più "lavoratori autonomi" non si ricade nell'obbligo di nomina del coordinatore, mentre invece se fossero "ditte individuali" si.

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  31. la ringrazio per la cortese risposta, mi perdoni la replica, se cambiassi la famosa finestra in legno con una in pvc, (diversa per materiale e colore) a suo parere,portei rientrare nella manutenzione straordinaria? non mi sembra sia indicata come necesaria la sotituzione di tutti gli infissi dell'immobile.
    In riferimento alla sua risposta al suo collega vitarch(giovanni), se invece dovessi spostare all'esterno la lavatrice dovendo necessariamente creare un nuovo impianto di adduzione e scarico (stesso lavoro), questa non verrebbe considerata INTEGRAZIONE quindi straordinaria? così come l'INTEGRAZIONE dell'impianto elettrico con nuovi punti luce?Direi che ci stiamo muovendo sul filo del rasoio...
    comunque se dovesse essere utile, la discriminante tra impresa individuale e lavoratore autonomo, sta nella iscrizione alla cciaa necessaria per le categorie artigianali (muratori,elettricisti,idraulici,parquettisti, ecc.), il lavoratore autonomo a quale figura si potrebbe ricondurre in pratica? ( il mero prestatore di mano d'opera, non è configurabile tra le attività autonome di esercizio di arte o professione.)
    saluti.
    Sara.

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    1. Salve Sara,
      c'è una circolare dell'agenzia delle entrate che specifica che la detrazione si estende anche al mobilio solo in caso di ristrutturazione "integrale" dell'immobile, che ritengo possa essere considerata equivalente alla "manutenzione straordinaria" per la legislazione urbanistica (ripeto: per me è ignobile che fisco e urbanistica abbiano ciascuna una propria classificazione delle opere edili, usando tra l'altro gli stessi termini per individuare categorie diverse): dunque finchè non si spostano pareti o porte interne, non vi è questo tipo di ristrutturazione. Le opere sono comunque detraibili, in quanto non è vietato l'accesso alla detrazione per le opere necessarie per "l'integrazione, la manutenzione, la sostituzione" degli elementi impiantistici dell'appartamento e relative opere edili corollarie.
      Per l'altra questione, non sono un esperto di diritto del lavoro, ma ho ricevuto della documentazione di persone iscritte in camera di commercio appunto iscritte come "lavoratori autonomi" e anche DURC rilasciati a "lavoratori autonomi". Il lavoratore autonomo credo si configuri come una figura che presta la sua manodopera ad una impresa a cottimo, o qualcosa del genere.
      saluti

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  32. Buongiorno Architetto,
    oltre a ringraziarla per la fantastica opera di informazione che effettua in questo ginepraio legislativo, vorrei approfittare della sua esperienza per fugare qualche dubbio. Nell'ambito di una manutenzione straordinaria l'impresa che effettua i lavori ha presentato una prima fattura per sola manodopera in cui non compare IVA. E' normale? Sostiene che essendo esclusivamente manodopera non debba fatturare al 10%. Spero possa illuminarci in merito. Inoltre abbiamo deciso di sostituire gli infissi esterni ed abbiamo già inoltrato primo bonifico al fornitore, che sarebbe lo stesso che provvederebbe al montaggio; si tratta di una impresa srl quindi ricadremmo nel caso di 2 imprese all'interno dello stesso cantiere, sebbene non lavorerebbero contemporaneamente. Abbiamo pensato ad un subappalto, ma il tecnico che si è occupato della pratica dice che saremmo comunque obbligati ad adeguarci con apposito coordinatore e piano sicurezza, cosa che vorremmo evitare. Cosa ci consiglia? Finiamo di pagare il fornitore e per il montaggio incarichiamo l'impresa capofila in via "formale"? La ringrazio anticipatamente. Cordiali saluti.

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    1. Le fatture devono sempre essere assoggettate ad IVA, anche se sono per sola manodopera, altrimenti è evasione fiscale.
      in teoria il vostro tecnico a ragione: vi consiglio di far entrare l'installatore degli infissi dopo che l'edile ha effettivamente finito i lavori, così si configurano come due cantieri distinti e separati, ciascuno con una impresa e quindi senza obbligo di nomina del coordinatore. Purtroppo quella legge è fatta male, soprattutto riguardo ai cantieri di piccola entità dove non è certo un mappozzo di fotocopie che nessuno leggerà mai che potrà cambiare i livelli di sicurezza. Questa è solo la mia personale opinione, ovviamente.

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    2. La ringrazio davvero per la tempestività e l'accuratezza della risposta. Vedrò di chiedere ulteriori conferme su tale fattura e se vi è eventualmente un regime fiscale particolare. Riguardo il problema sicurezza agiremo in tal senso, trattando le due cose come cantieri separati. Grazie ancora.

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  33. buona sera architetto, nel 96 ho eseguito la ristrutturazione di un edificio a 5 piani (dal seminterrato al solaio) con aumento volumetrico e di superficie (demolito scala al centro dell'edificio e ricostruita fino al solaio, verso l'esterno, e cambio destinazione d'uso al piano terra (da negozio a laboratorio artigianale), pagando ovviamente gli oneri comunali. In quella occasione ho completamente ristrutturato il seminterrato e il laboratorio al pianterreno. Dopo 5 anni ho sistemato l'appartamento al 1°piano, dove abito attualmente, presentando una Dia come manutenzione straordinaria (non vi erano ne modifiche alla destinazione d'uso ne alterazioni della superficie e volumetria). Lavori eseguiti: accorpamento di due unità (in pratica dalle due unità ho ricavato un appartamento di circa 80 mq.), sostituzione infissi e porte, spostamento di due pareti, rifacimento bagno completo, intonaci e controsoffittatura in cartongesso, rifacimento impianto elettrico e di riscaldamento, pavimenti e rivestimenti, tinteggiatura, e finitura scala con marmo e ringhiere fino all'ingresso del mio appartamento al primo piano. Non ho pagato oneri. Ora vorrei sistemare anche il 2° piano collegandolo come zona notte al mio. I lavori da eseguire sono identici a quelli effettuati per il primo piano. Il tecnico ha presentato una Dia per manutenzione straordinaria, ma il Comune vuole gli oneri perchè ritiene che queste opere facciano parte di una ristrutturazione. Ripeto, i lavori sono identici a quelli eseguiti al 1° piano, tranne l'accorpamento, in quanto si tratta di una singola unità. Le sarei grata se volesse darmi un suo parere.

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    1. Salve, in linea teorica l'accorpamento di più unità immobiliari è sempre soggetta al pagamento degli oneri concessori, tuttavia alcuni muncipi (la maggioranza in verità) ritengono che trattandosi di opere di "restauro conservativo" non ne siano soggette. Leggendo le delibere del 1978 comunque, sebbene la cosa non sia del tutto chiara, i risanamenti conservativi sarebbero comunque soggetti ad onerosità. Dunque se il municipio li chiede, secondo me è inutile opporsi.

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  34. Buongiorno,
    avrei bisogno di sapere se le opere di cartongesso eseguite come rifiniture o realizzate per contenere elettrodomestici possono rientrare nell'iva del10%.
    grazie

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    1. Tutte le opere edili sono incentivate con l'IVA agevolata al 10%, quindi anche quelle in cartongesso.

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  35. buonasera architetto,
    sto facendo una ristrutturazione edilizia e risanamento conservativo del mio appartamento. I costi li sta sostenendo mio padre (convivente) e quindi delle detrazioni del 50% ne dovrebbe usufruire lui. LA DOMANDA è: chi deve richiedere l'applicazione dell'IVA al 10% io o mio padre, visto che questo condiziona l'intestazione delle fatture e la legge richiede che per usufruirne occorre che fatture e bonifici abbiano la stesse intestazioni?
    Grazie
    Chiara

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    1. La richiesta dell'applicazione IVA la deve fare l'intestatario della fattura, in qualità di committente ufficiale, perché è questi che dà l'incarico all'esecutore di eseguire il lavoro per il quale verrà pagato.

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    2. Grazie, finalmente una risposta semplice e chiara.
      Chiara

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  36. Gentile Architetto, innanzitutto complimenti per la completezza dei chiarimenti illustrati. Ha sottolineato che il fisco non è il suo campo ma nella mia esperienza di ristrutturazione casa posso garantirle che i chiarimenti fiscali forniti in questo blog non ero riuscito ad ottenerli da diversi comercialisti e addetti ai lavori da me interpellati. Ne approfitto quindi per un ultimo dubbio legato alla mia esperienza di manutenzione straordinaria, in corso sull'immobile di mia proprietà. Per ciò che concerne sia la manodopera che le diverse forniture, sto procedendo con un'unica ditta "capofila", esclusiva appaltatrice del contratto che mi fattura di conseguenza entrambi con Iva agevolata al 10%. Il mio dubbio è relativo alla fornitura dei materiali, mi chiedevo infatti se ai fini dell'iva agevolata, nelle singole fatture o nel computo finale, il valore dei beni forniti non debba superare anche in questo caso quello della manodopera o se invece ciò risulti inifluente.
    Grazie in anticipo e ancora complimenti.

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    1. Secondo me influisce, nel senso che complessivamente il costo delle forniture non dovrebbe superare quello della manodopera e, al superamento dell'importo manodopera, andrebbe applicata l'iva al 22%. comunque il discorso è di difficile applicazione nelle ristrutturazioni integrali, perché si tratterebbe di conteggiare, come "forniture" praticamente tutto ciò che serve al cantiere, compresi sacchi di malta, mattoni, barattoli di pittura, etc. Dunque io mi regolo in questo modo: prendo il totale dei soli lavori edili (demolizioni, tramezzature, intonaci, pitture) e valuto se le forniture esterne, eventualmente inglobate nella fornitura, non superino la metà del computo edile. Se ciò accade, metto in guardia il committente che potrebbero esserci problemi di superamento delle "soglie" di legge, ma il tutto è un lavoro assai empirico e sarebbe davvero complesso per eventuali controllori andare a spulciare un caso del genere. Più netto è il discorso relativo alle forniture di beni significativi individuabili in modo netto, come la sostituzione degli infissi: in questo caso è facile individuare il costo della fornitura dell'elemento da quello della manodopera per montarlo, o meglio, è più facile individuare eventuali furberìe.

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  37. Gentile Architetto, nel caso specifico quindi come dovrei comportarmi qualora gli infissi venissero forniti dalla ditta che sta eseguendo tutti i lavori? Grazie ancora e buon lavoro.

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    1. gli farei fare una fattura a parte solo per quella lavorazione, anche perché solo così è possibile usufurire dell'agevolazione specifica per il risparmio energetico.

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  38. Gentile architetto, ho una piccola immobiliare S.r.l., sto rifacendo un locale pubblico (bar) : bagni, pavimentazione, impianti di allarme e videosorveglianza, impianti di riscaldamento e aria condizionata e serramenti interni ed esterni. Posso usufruire di qualche agevolazione? Grazie in anticipo e buon lavoro!

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    1. Non ho mai approfondito in dettaglio le detrazioni a beneficio delle imprese, ma nel suo caso non mi sembra si possa usufruire di particolari benefici.

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    2. no anzi è decisamente deleterio tutto il sistema .. anche se l'impresa ottiene un credito sull'iva 22%-10% quindi 12% lo ottiene solo a fine trimestre .. ma spesso le forniture incidono così tanto che gia dopo il primo mese l'impresa ha esaurito la liquidità con cui portare avanti i lavori (muratori e impiantisti) e spesso i lavori si bloccano
      per non parlare poi della trattenuta del 4% su ogni bonifico .. che si è un acconto delle tasse .. ma solo a fine anno fiscale!! insomma la ditta deve metterci per forza un ricarico sennò in poche mosse va sotto .. avete mai pensato a questa situazione? ma soprattutto chi fa le leggi ci pensa o no? gradirei una risposta o un'interessamento grazie

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    3. Ciao, il ricarico è legittimo, ci mancherebbe, ma secondo me va integrato e computato nel reddito d'impresa, considerando le varie dilazioni temporali. Io consiglio sempre di fare un buon contratto prima di iniziare i lavori, nel quale i pagamenti verso l'impresa siano scaglionati in modo tale da non far anticipare troppi soldi al cliente ma contemporaneamente consentendo all'impresa di lavorare senza anticipare troppi capitali.

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  39. Buonasera Architetto
    per il mio appartamento mi sono avvalso di uno studio di architettura che ha presentato al comune una richiesta di manutenzione straordinaria. L'appartamento è stato completamento trasformato nel suo interno con opere di manutenzione straordinaria e con opere di riqualificazione energetica per quanto riguarda i muri perimetrali i soffitti ed il pavimento. Ho dovuto rifare tutto per potermi portare in classe energetica B o A, che verrà successivamente asseverata dal termotecnico. A fare questi lavori hanno partecipato : l'impresa edile e le imprese specifiche per le forniture ed istallazione delle apparecchiature termosanitarie , elettriche, e quelle della fornitura e posa in opera dei pavimenti e serramenti.
    Ho pagato tutte le fatture alle varie imprese artigiane con bonifici bancari riportanti i codici fiscali e le partite iva e gli articoli di legge per le differenti imputazioni di spesa e precisamente per quelli della manutenzione art.16 bis dpr 917 e per quelli della riqualificazione legge 296/06.
    Adesso è in fase di ultimazione la presentazione al comune della chiusura lavori e la asseverazione termica. Dopodiché tutta la documentazione sarà inviata all’Enea e con la prossima dichiarazione dei redditi le spese sostenute e certificate verranno calcolate per la detrazione fiscale che la legge in vigore riconosce.
    Le chiedo in relazione alle difficoltà interpretative con cui le nostre leggi costantemente si pongono se la procedura che ho seguito è corretta e quindi possa star tranquillo nel mio procedere.
    Grazie dell’attenzione

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    1. La procedura seguita mi sembra corretta: non occorre infatti alcuna comunicazione preventiva all'agenzia delle entrate, come era in passato, nè per le detrazioni per le ristrutturazioni nè per quelle sul risparmio energetico. Se ha adempiuto anche agli obblighi sulla sicurezza sui posti di lavoro (essendo presenti più imprese) non vedo veramente nulla di anomalo.

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  40. Gentile Architetto, complimenti davvero per il blog.
    Sto effettuando lavori di manutenzione straordinaria nel mio appartamento che credevo di portare a termine entro l'anno corrente, con conseguenti spese sostenute per intero nel 2013, e che potrebbero invece protrarsi anche dopo le festività natalizie e concludersi quindi nel corso del nuovo anno. Se così fosse, ai fine della dichiarazione redditi 2014, volevo sapere se posso comunque avvalermi della detrazione 50% per ristrutturazione limitatamente ai bonifici effettuati entro il 2013 e se il fatto che la ditta appaltatrice emetterà l'ultima fattura a saldo (con tutte le voci di spesa) nel 2014 non rappresenti comunque un problema al riguardo (ad eccezione ovviamente del fatto che le spese sostenute a saldo della stessa andranno presentate in sede dichiarazione redditi 2015 e relativamnte a queste la detrazione percentuale applicata sarà probabilmente inferiore).
    Mi sembra invece di capire che il discorso per detrazione risparmio energetico sia invece più complesso in caso di spese frazionate su due anni fiscali distinti e che a tale riguardo esista un'apposita dichiarazione da inviare all'agenzia delle entrate.
    Grazie in anticipo e ancora complimenti

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    1. Per le opere di ristrutturazione non c'è bisogno di comunicazione anche se si è a cavallo di più anni fiscali. Se non dovessero estendere l'agevolazione al 50% (ed al 65% per l'efficientamento energetico) anche per l'anno prossimo, le spese sostenute a partire dal 1 gennaio 2014 potrà detrarle al 36% (anche quelle per l'efficientamento energetico). In caso di opere al 65% invece ancora permane l'obbligo della comunicazione, che va fatta entro 90 giorni (mi pare, non ne sono certo) dallo scavallare dell'anno fiscale, indipendentemente da quando vengono emesse le fatture.
      Così almeno io ho capito ;-)

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  41. Buonasera architetto,
    volevo sottoporle il seguente quesito. Sto costruendo 2 garages interrati e vorrei usufruire della detrazione fiscale. Mi hanno detto che condizione necessaria è che la nuova costruzione sia pertinenziale all'immobile già esistente. Alcuni mi dicono che questo vincolo pertinenziale deve essere stabilito da un atto (notarile) di pertinenzialità. Ma è proprio indispensabile tale atto?
    Grazie anticipatamente per la consulenza
    Michele

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    1. Si è molto importante che esista il vincolo di pertinenzialità, altrimenti decade il diritto alla detrazione. Dovrebbe fare un atto d'obbligo per "promettere" che vincolerà gli immobili completati a delle unità abitative.

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    2. Ma per fare tale atto devo recarmi da un notaio o è qualcosa che fa il tecnico che accatasta i nuovi immobili?

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    3. No il vincolo di pertinenzialità è una cosa notarile.

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  42. Gentile Architetto, sto per terminare i lavori di manutenzione straordinaria del mio appartamento e ho alcuni dubbi su alcune scelte da fare ai quali spero lei possa dare risposta. I lavori sono appunto di manutenzione straordinaria, con un'unica ditta appaltatrice e con CILA regolarmente presentata in Comune (e pagamenti ovviamente effettuati tramite bonifici) per i quali chiederò la detrazione al 50%. Volevo chiederle:
    - Qualora decidessi, a differenza di quanto inizialmente ipotizzato, di sostituire anche gli infissi tramite un'altra ditta e godere della detrazione 65% sugli stessi posso farlo dopo la comunicazione di fine lavori al comune, a cantiere chiuso, evitando quindi gli obblighi di comunicazione alla asl disposti dalla normativa sulla sicurezza? (si tratterebbe in effetti di un'altra ditta e non di un lavoratore autonomo).
    - In caso affermativo, volevo sapere se la ditta che ha effettuato i lavori edili di manutenzione straordinaria possa comunque emettere l'ultima fattura (ed io quindi il pagamento) anche successivamente alla comunicazione di fine lavori ed anche ad inizio anno nuovo avendo preso accordi con quest'ulitma in tal senso (ovviamente quest'ultimo pagamento sarebbe portato in detrazione nel 2015).
    Grazie in anticipo per l'aiuto e buon lavoro.

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    1. Salve Mirko,
      per sostituire gli infissi conviene, come ha già ipotizzato, far risultare un cantiere a sè stante, proprio per non cadere negli obblighi dell'81/08. Tanto in ogni caso la procedura per le detrazioni in questo caso è diversa da quella per le ristrutturazioni.
      Valuti se la sostituzione degli infissi non richieda un deposito di una autorizzazione urbanistica apposita (nel caso per esempio di installazione di infissi diversi, per forme e colori, dagli originali).
      La ditta che ha fatto i lavori certamente può emettere la fattura successivamente al fine lavori, se questi sono gli accordi.

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  43. Grazie Architetto, mi permetto di rubarle ancora tempo solo per un'ultima delucidazione. Per far risultare la sostituzione degli infissi come un cantiere a sè stante è sufficiente, qualora nel caso di specie non vi fossero differenze rispetto agli originali che richiedano apposite autorizzazioni, che l'installazione degli stessi sia successiva alla comunicazione di fine lavori di manutenzione straordinaria al Comune? In tal caso, per non incappare negli obblighi dell'81/08, la data che fa fede è quella della certificazione di installazione del produttore con tutti i requisiti tecnici e che va poi inviato all'ENEA entro 90 giorni insieme al resto della documentazione?
    Immagino invece non sia un problema se un primo pagamento di acconto per la spesa di installazione degli stessi abbia data antecedente alla fine di comunicazione lavori del cantiere di manutenzione straordinaria. La ringrazio ancora per i chiarimenti, purtroppo le procedure per i non addetti ai lavori non sono sempre chiarissime e la paura di sbagliare e vanificare le possibilità di detrazione riconosciute è tanta..
    Un cordiale saluto e complimenti per il servizio.

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    1. Salve Mirko,
      negli infissi quello che può far fede come data di esecuzione del lavoro è quella di emissione della fattura per saldo. ovviamente il pagamento dell'acconto fatto mentre il precedente cantiere è ancora in corso non fa scattare gli obblighi dell'81/08 (o almeno così le persone sane di mente penserebbero).

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  44. Grazie Architetto, solo un'ultimo dubbio: se per la data di installazione degli infissi fa fede quella della fattura a saldo può rappresentare un problema che quella a saldo della ditta che ha eseguito i lavori di manutenzione straordinaria sia successiva? (come le ho spiegato ho preso accordi con la ditta per l'ultimo pagamento da effettuare a fine gennaio). Temo che una situazione di questo tipo possa far pensare alla concomitanza di due ditte all'interno dello stesso cantiere e possa quindi venir richiesta prova di aver adempiuto agli oneri sulla sicurezza in caso di controllo fiscale sembrando all'apparenza che l'installazione degli infissi sia antecedente alla fine dei lavori di manutenzione straordinaria. Volevo quindi chiederle se al momento della comunicazione di fine lavori al Comune venga rilasciato un documento datato che certifichi appunto la chiusura del cantiere. Grazie ancora e scusi il disturbo (capisco tra l'altro che non è un fiscalista ma mi sembra più competente lei in materia di molti presunti tali..).

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    1. Se hai una pratica edilizia, fai depositare il fine lavori: quel documento supera tutti quanti in "valore". Comunque è legittima anche la sovrapposizione temporale: l'impresa che ha eseguito i lavori generalmente ha un ultimo pagamento a saldo trascorsi un certo numero di giorni dalla conclusione effettiva, dunque è possibile avere una fattura successiva alla conclusione dei lavori ma poter contestualmente dimostrare che i lavori erano effettivamente conclusi.
      In ogni caso, in caso di controlli l'Agenzia delle Entrate la convocherà per chiarimenti, non le farà partire in automatico nessuna sanzione: se poterà i documenti e dimostrerà la non contemporaneità dei lavori (anche volendo facendosi accompagnare da una dichiarazione del tecnico direttore lavori) non penso ci potranno essere problemi.

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  45. Grazie ancora Architetto, per la professionalità e la disponibilità.

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  46. Salve...dovrei fare una ristrutturazione edilizia al mio appartamento...impianto elettrico, idraulico..completo di antifurto ..bagni..spostamenti di pareti..realizzazione di ripostiglio e secondo bagno..
    l'iva sui lavori sarà del 10 %?
    poi dovrò sostituire gli infissi usufruendo del bonus risparmio energetico..l'iva agevolata è sulla spesa totale? infissi e manodopera?
    e per le grate di sicurezza e per le porte interverranno gli operai delle ditta presso le quali ho stipulato un appalto verbale...la fattura sarà con iva agevolata?
    grazie

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    1. per la ristrutturazione di base l'iva è applicabile al 10% sull'intero importo. se vuole usufruire dell'iva anche sull'acquisto di materiali, questi devono essere fatturati all'impresa che li rifatturerà a lei. Gli infissi sono un bene significativo, pertanto l'iva al 10% deve essere applicata solo sull'importo della manodopera e, fino a concorrenza del valore, sulla fornitura dei materiali. il resto va ivato al 22%. sulle grate di sicurezza nello specifico non saprei, ma seguirei le regole degli infissi.

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  47. Buonasera architetto, durante la fase di ristrutturazione io e l'impresa edile abbiamo scoperto che tutte le strutture portanti sono fatte in cemento armato e tutti i solai sono fatti con le classiche "pignatte "molto simili a quelle che si utilizzano oggi. La cosa curiosa è che il palazzo risale ai primi del novecento(1911) e non ha mai avuto ristrutturazioni importanti.
    Lei sa dirmi se intorno a quel periodo a Roma si utilizzavano già queste tecniche costruttive?
    grazie per la collaborazione

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    1. Ho lavorato in edifici che so risalire ai primi anni '20 in calcestruzzo, ma ho notizie di edifici anche precedenti. le prime sperimentazioni a livello europeo del calcestruzzo sono della fine del 1800, in italia la tecnologia è arrivata nel primi anni del 1900. Se l'edificio ha avuto degl importanti interventi strutturali prima del 1930 puoi non trovarne traccia nella documentazione.

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  48. Buonasera Architetto e complimenti per il Blog,
    sto effettuando dei lavori di ristrutturazione dell'appartamento (demolizione di tutti i tramezzi, ricostruzione con differente disposizione degli spazi, apertura nuova finestra, rifacimento impianti, sostituzione infissi, ,,,) e' stata presentata SCIA al comune.
    per la parte dei lavori di demolizione e ricostruzione nella scia abbiamo indicato una ditta individuale che a detta del titolare, in quanto nuova attività, gode dei benefici per la fatturazione agevolata , puo' quindi emettere fattura senza IVA fino a concorrenza di un limite annuo di fatturato pari a 30.000 euro.
    La domanda che volevo porre è se a suo parere potro' utilizzare le fatture emesse in regime agevolato ai fini delle detrazioni fiscali sulle opere di conservazione del patrimonio edilizio (detrazione 50%).
    Inoltre il titolare della ditta individuale mi propone di sottoscrivere un contratto di appalto per la sola prestazione di mano d'opera lasciando in capo a me l'acquisto dei materiali. A suo parere è possibile procedere in questo modo ?
    Leggendo i post pubblicati ho capito che dovro' pagare l'iva al 22% su tutti i materiali edili (mattoni, cemento, ...).
    Per l'impianto elettrico vorrei procedere in economia, anche sui materiali elettrici dovro' pagare l'IVA al 21%?
    la ringrazio anticipatamente per l'attenzione.
    cordialità lb

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    1. Le fatture dell'impresa individuale in regime agevolato secondo me sono detraibili come qualunque altra fattura, e per i materiali potrete anche accordarvi come propone l'artigiano, ma tutti i pagamenti andranno effettuati con bonifico bancario, anche quelli relativi all'acquisto del materiale edile.
      Le sconsiglio invece di fare l'impianto elettrico in economia, a meno che lei stesso non sia un installatore certificato: conviene sempre rivolgersi ad una impresa che, alla fine, rilascia la dichiarazione di conformità.

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  49. Salve architetto, cercavo un suo parere:
    Sto ristrutturando il mio appartamento e ho sbagliato a fare un pagamento usando il bonifico ordinario e non quello per detrazioni:
    La situazione è questa: per beneficiare delle detrazioni dovrei rifare il bonifico usando quello per le detrazioni ma la ditta si rifiuta di accettare...a cosa posso appellarmi? penso di essere nel giusto ma non sempre basta, attedno un suo commento. La ringrazio

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    1. Anni fa un altro mio cliente commise lo stesso errore: chiamammo l'agenzia delle entrate e ci dissero che non si sarebbe persa la detrazione ma che magari potevano scattare dei controlli in automatico in quanto le cifre messe a detrazione non sarebbero risultate con quelle in banca dati. Ma era qualche anno fa, prima dell'introduzione dei sistemi più aggiornati di oggi e prima del cambio di qualche sfumatura della normativa, anche quella interna all'agenzia delle entrate (oggi sono molto più serrati, perché di queste detrazioni si sono fatti ampi abusi in passato): io farei una chiamata al call-center dell'agenzia delle entrate e chiederei a loro se ci sono problemi. Altrimenti, a volte la stessa banca può risolvere il problema a posteriori. Se poi l'ultima spiaggia dovesse essere scendere a patti con l'impresa, non credo esistano norme a cui appellarsi per obbligarla.

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  50. Buongiorno Architetto grazie d'esistere.
    Ho letto tutto il blog ma non ho trovato risposta al mio caso.
    Le espongo il mio problema (cerchierò d'esser schematico).

    Ho acquistato un appartamento realizzato qualche anno fa (ed a me risulta prima abitazione), il quale verrà sventrato di tutto (pavimento,massetto,tramezzi,sanitari bagno,tolte le finestre esterne,impianto elettrico, impianto idrico,spicconatura intonaco) inoltre ci sarà una nuova progettazione degli spazi interni (senza spostare le finestre esterne) con lo spostamento del bagno e relativa colonna montante. Quest'appartamento attingeva acqua da un pozzo, ora verrà richiesto l'allacciamento all'acquedotto. Vorrei sapere se il tutto rientra in una MANUTENZIONE STRAORDINARIA oppure una RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA ?

    Inoltre vorrei chiederle se dovesse rientrare in una MANUTENZIONE STRAORDINARIA, volendo chiedere la detrazione fiscale del 50% e dell'iva al 10%, posso NON far passare tutto attraverso un'unica impresa “principale”? Vorrei scegliere io le singole imprese con il loro DURC. E' possibile questo nella Manutenzione Straordinaria? Oppure è possibile solo nella Ristrutturazione Edilizia?

    In attesa di risposta saluto Cordialmente

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    1. La normativa sull'iva al 10% non è chiarissima su come ci si debba comportare nel caso di più imprese, comunque quasi certamente puoi chiedere a tutte le imprese presenti di emetterti l'iva al 10%. Puoi inoltre far passare le forniture attraverso i vari installatori, così da beneficiare dell'iva avegolata anche sulle forniture.
      I lavori che hai descritto sono di manutenzione straordinaria.

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    2. Dal suo POST iniziale c'è scritto: "Se, invece, i nostri lavori rientrassero nella definizione di "manutenzione straordinaria" o "manutenzione ordinaria" allora avremmo ancora diritto all'agevolazione dell'IVA al 10%, ma l'unico soggetto che potrà emettere fatture con l'iva ridotta può essere solo e soltanto L'IMPRESA "PRINCIPALE" con cui ho fatto un "contratto di appalto", perché in questo caso la legge ci impone che ci sia un unico referente ad emettere l'imposta ridotta ciò significa che se voglio usufruire della stessa agevolazione sui materiali o su altre imprese subappaltatrici, questi dovranno essere fatturati con IVA al 21% dal venditore all'impresa principale e questa, quindi, dovrà emetterci una fattura degli stessi materiali (con gli stessi importi "imponibili") con l'IVA al 10%.


      Quindi come dovrei comportarmi secondo lei? Per avere l'iva ridotta posso mettere più imprese senza che queste passino dall'impresa PRINCIPALE?

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    3. Un ultima cosa, potresti darmi il link, articolo o pagina della legge dove si dice che il contratto d'appalto deve essere con una impresa principale per avere l'iva agevolata nella Manutenzione Straordinaria?

      Grazie ancora per le risposte date e per quest'ultima

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    4. nessuno ti vieta di fare dei contratti di appalto singoli, per ogni impresa, come appunto dovresti fare nel tuo caso. sull'iva nello specifico ho scritto un post apposito, dove trovi più riferimenti: http://architetticampagna.blogspot.com/2014/01/iva-al-10-nelle-ristrutturazioni.html

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  51. Gentile collega architetto, volevo sottoporle due quesiti: 1) se è possibile far rientrare nella detrazione del 50% anche l'acconto sulle parcelle (mia, dell'ing., del geologo ) anche se la Dia e la comunicazione all'Asl non sono state ancora presentate? 2) Nel progetto ( di manutenzione straordinaria) è presente anche un ampliamento destinato a garage,che quindi rientra nella detrazione. Che iva si applica, trattandosi di prima casa, per questa porzione?

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    1. 1) io ritengo di si, ovviamente pagando sempre con bonifico.
      2) dovrebbe applicarsi il 4% ma occorrerebbe analizzare per bene la normativa in merito. certamente il 10% in alternativa.

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  52. Buonasera Arch.Campagna, la presente per sottoporle un ragionamento. La guida dell'agenzia delle entrate relativa alle detrazioni per ristrutturazioni dice che le opere di manutenzione ordinaria sono detraibili solo se riguardano lavori condominiali. Nell'elenco che viene fatto alla fine della guida però viene indicato che per quanto riguarda una singola unità immobiliare sono detraibili, ad esempio, le opere riguardanti il rifacimento di un bagno o degli impianti, che secondo il DPR 380 sono manutenzione ordinaria e non straordinaria. Come interpreta questa situazione? Grazie e cordiali saluti

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    1. della questione se ne è parlato molto ultimamente, perché le circolari dell'agenzia delle entrate sembrano essere discordanti sul punto. Secondo me prevale l'indicazione generale che le opere di manutenzione ordinaria non sono detraibili, anche se poi bisogna capire chi è che definisce quali opere sono considerabili tali: se le leggi urbanistiche (come secondo me sarebbe logico) oppure le circolari dell'AdE. Dato, però, che chi eventualmente fa i controlli è l'AdE, non è nemmeno sbagliato seguire le loro indicazioni e quindi detrarsi anche le opere che sono MO per l'urbanistica. il rischio di contenzioso, però, c'è sempre, ma, alle perse, si tratta di restiture, con gli interessi ufficiali, i soldi eventualmente "abusivamente" detratti.

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    2. Grazie mille architetto

      Cordiali saluti
      Stefania Mainardi

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  53. Buongiorno, se la comiunicazione di inizio lavori è stata fatta dal proprietario dell'immobile(SCIA), la detrazione può essere richiesta da un altro soggetto, il quale gode di un diritto reale sull'immobile (comodato d'uso) e paga lui i lavori con regolare fattura e bonifico, oppure la richiesta per il 36%(ora 50%) può essere fatta solo da chi comunica l'inizio lavori, in questo caso il proprietario dell'immobile?
    Grazie

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    1. la detrazione spetta a chi effettivamente paga, il quale deve avere contestualmente anche un diritto reale sull'immobile, dunque può essere anche un soggetto diverso da quello che si assume la responsabilità di appaltare i lavori.

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  54. Salve,
    nel caso di rifacimento di un terrazzo di copertura ad uso esclusivo (non condominiale) con inserimento di adeguato spessore di isolante termico (tale da arrivare ai limiti imposti dalle varie tabelle) vorrei sapere:
    - l'intervento rientra tra quelli di edilizia libera oppure manutenzione straordinaria e quindi CIL?
    - nel caso di lavori in economia si può usufruire delle detrazioni fiscali (ora 65%) per la sola fornitura dei materiali (pannelli di isolante termico - impermeabilizzazione - pavimentazione)?
    grazie

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    1. immagino che con l'inserimento dell'isolamento si vada a modificare la quota della pavimentazione del terrazzo: in questo caso secondo me siamo in SCIA. Se invece la variazione di quota del pavimento non c'è o è minima, si può andare in semplice CIL, purché la nuova pavimentazione sia simile alla preesistente.
      In quanto al secondo quesito, la legge non è chiara sul punto (lo è per quanto riguarda i pannelli solari, dove è espressamente prevista l'auto.costruzione) ma tenderei a dirle che i lavori è meglio che vengano fatti da un impresa qualificata che rilascia regolare fattura.

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    2. Buongiorno,
      riprendendo il lavoro mi hanno confermato che rientriamo in SCIA in quanto andiamo ad aumentare il volume come giustamente dicevi.
      Un dubbio: sono dovuti oneri in qualche misura in questo caso?
      Sul secondo quesito all'AdE mi hanno confermato che è possibile portare in detrazione anche la sola fornitura del materiale, non potendo però usufruire in questo caso dell'IVA agevolata 10%.
      Grazie

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    3. Secondo me non ci sono oneri concessori perché non si prefigura un ampliamento, in quanto nel prg c'è scritto che gli spessori dei muri di confine oltre i 30cm non si computano ai fini del volume edificabile o edificato.

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  55. Gentile Architetto,
    ho letto con piacere il suo blog, e sono a chiederle un parere su una situazione attinente. Sono un elettricista (artigiano senza dipendenti) e mi è stato chiesto di realizzare dei lavori di rifacimento totale di un impianto elettrico in un immobile residenziale nel quale si stanno realizzando lavori edili per i quali è stata presentata la comunicazione di inizio lavori per opere interne. Per tali lavori è stata segnalata nel modello comunale esclusivamente l'impresa edile. Il proprietario vorrebbe usufruire delle agevolazioni iva 10% e detrazione irpef. A questo punto come pensa che dovrei comportarmi per la fatturazione dei miei lavori? Posso fatturarli direttamente al cliente, e con quale aliquota (ordinaria o agevolata)? Per quanto riguarda gli obblighi della 81/08, essendo un artigiano senza dipendenti, sussiste l'obbligo da parte del committente di nominare il coordinatore per la sicurezza,redazione psc, ecc, oppure no?
    Grazie e cordiali saluti.
    Giuseppe

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    1. Salve, secondo me può fatturare direttamente al cliente con iva al 10% perché la sua non è solo una fornitura di beni ma è anche e soprattutto manodopera: si faccia rilasciare dal cliente la dichiarazione di essere in diritto di richiederle tale aliquota, e la consegni al suo commercialista.
      Se lei risulta inscritto alla camera di commercio come "laovoratore autonomo" allora secondo una comune interpretazione non "scattano" gli obblighi di cui all'81/08, mentre invece se fosse iscritto come "impresa individuale" allora, teoricamente, si.

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    2. Gentile Architetto,
      innanzitutto la ringrazio per la sua cortese risposta. Il dubbio era sorto leggendo, all'inizio del blog, che nei casi di manutenzione straordinaria, per la fatturazione si doveva far riferimento ad un'unica impresa esecutrice. In tal caso si dovrebbe ricorrere a dei contratti di subappalto, cosa che sinceramente vorrei evitare. Come al solito le leggi italiane invece di chiarire, ingarbugliano ancor di più le vite dei cittadini.
      Lei cosa ne pensa del fatto di questo presunto obbligo della fatturazione in capo ad un'unica impresa? Nel mio caso non mi pare di ricadere in questa fattispecie.Inoltre nella guida alle agevolazioni dell' AE non mi sembra di aver trovato cenno a tale obbligo.
      Grazie ancora.
      Saluti.
      Giuseppe

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    3. l'impresa deve essere unica per un unico lavoro che sia identificabile come composto da fornitura materiali e manodopera per installarli: l'impianto elettrico, come gli altri impianti, sono composti da fornitura materiale e da manodopera, quindi sono lavori che possono essere oggetto di uno specifico appalto. Tutto quello che sono solamente forniture materiali e assimilabili, per essere ivate al 10% devono essere fatturate dall'impresa che, di fatto, userà quei materiali per la ristrutturazione. Comunque questa è l'idea che mi sono fatto dopo tanti confronti vari: non ho la pretesa di dire che sia l'assoluta verità: anzi se qualcuno si è fatto idee differenti benvenga se vorrà condividerle.

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  56. Buongiorno,
    ho comprato un lastrico solare su cui attualmente poggia il tetto di una palazzina di 2 piani (un appartamento a piano). Andrò a riqualificare il sottotetto con progetto già approvato. A lavori terminati diventerà la mia residenza e prima casa. Il progetto prevede inoltre che venga intonacato l'intero edificio e ripiastrellato il cortile condominiale. Vorrei chiedere 2 cose: escludo di poter esigere il rimborso del 50% in quanto aumento anche se minimamente i volumi, anche se in alcune interpretazioni online ho letto che i lavori sui volumi esistenti sarebbero detraibili. Ne sa qualcosa? Potrei vantare questo benefit almeno sul tetto e sui terrazzi che costituiscono la copertura dell'edificio esistente? Darei per certo l'intonacatura e i marciapiedi.
    Seconda questione: posso fal valere l'IVA al 4% su tutto quello che andrà a costituire la casa, sia che li acquisti io direttamente sia che li compri l'impresa che farà i lavori? L'impresa stessa non mi sa rispondere perchè di nuova creazione e scarsamente sorretta sotto il profilo contabile :-)

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    1. secondo me l'operazione è interpretabile, almeno da un punto di vista delle leggi fiscali, come intervento di "nuova costruzione" (non è così per le leggi urbanistiche), quindi è esclusa la possibilità della detrazione fiscale, ma sull'IVA al 4% non vedo difficoltà nell'applicarla. Viceversa se l'operazione fosse interpretabile come ampliamento, potrebbe beneficiare della detrazione fiscale del 50% ma non dell'iva al 4%, bensì al 10% anche se è ampliamento di prima casa. Dipende molto, secondo me, da se si sta creando "dal nulla" una nuova unità abitativa, oppure se si sta ampliando una di quelle esistenti.

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  57. Salve architetto sono un impresa edili o eseguito dei lavori ad un negozio cartongesso rifacimento bagno impianti pavimenti mi anno sempre pagato con bonifici io o eseguito fatture al 10% ma alla fine non può fare la detrazione perché no incide come restauro ora io come mi devo comportare se io o eseguito delle fatture al 10 non al 22% mi devono pagare la differenza del iva come o capito del commercialista per non andare nei casini può rispondere grazie mille

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    1. il suo cliente non può beneficiare nè dell'iva agevolata, nè della detrazione fiscale, perché entrambe le agevolazioni valgono solo per gli immobili residenziali. Il suo commercialista ha ragione nel voler chiedere la differenza dell'iva al cliente, ma se questi vi ha rilasciato la dichiarazione per l'emissione della fattura con iva al 10%, in teoria il responsabile dell"abuso" è lui, e non voi.

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  58. Salve architetto, dovrei rifare la pavimentazione esterna della mia abitazione che comprende anche una terrazza, questa verrà isolata con della guaina, poi caldana e piastrelle in quanto ho delle infiltrazioni e sotto ho una cantina, nel restante pavimento verrà fatto un sottofondo in calcestruzzo, impermeabilizzante, caldana e piastrelle.
    Ho anche tre balconi che a causa di infiltrazioni dovrò rifare e impermeabilizzare.
    Potrei usufruire delle detrazioni del 50% e dell IVA al 10%
    Grazie e cordiali saluti.

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    1. dell'iva si, della detrazione secondo me no, perché trattasi di manutenzione ordinaria non connessa ad adeguamenti impiantistici.

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    2. ok, grazie della sua disponibilità, saluti

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  59. Buongiorno,
    mi scusi se le faccio pure io la stessa domanda, ma non ci sto a capire nulla.
    Io ho redatto una CILA per la sostituzione delle finestre e porte esterne, installazione nuove persiane (no sostituzione) e messa a norma dell'impianto elettrico con la messa a terra.
    Credo che il tutto rientri nella manutenzione straordinaria e tutti interventi agevolati al 50%.
    Volevo sapere:
    - se gli infissi comprese e le persiane sono fornite da un soggetto e installati da un'altro, quindi mi saranno date due fatture da due soggetti diversi, l'IVA come dev'essere calcolata, sulla fattura per l'installazione al 10% e la fornitura al 20%?
    - l'IVA sulla messa a norma dell'impianto è del 10%?
    Grazie in anticipo.

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    1. l'iva sull'impianto e su tutto ciò che non è infisso può essere al 10%. Gli infissi devono essere ivati con il criterio del bene significativo, quindi il 10% si applica solo sull'importo della manodopera e su una pari quantità di costo della fornitura; sul resto della fornitura si applica l'iva ordinaria. In fattura deve essere distinto il costo della manodopera e della fornitura.

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    2. Grazie per la celere risposta,
      ma mi scusi se sottolineo il fatto che mi saranno date due fatture una dall'installatore soggetto X e una dal fornitore soggetto Y.
      Ho dimenticato di dirle che non ci sarà nessun contratto d'appalto.
      Mi scusi per la mia insistenza.

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  60. Architetto buongiorno
    Sul tema IVA al 10% desideravo chiedere il suo parere se posso beneficiare dell’IVA ridotta al 10% sui seguenti beni:
    - Sanitari e rubinetteria da me acquistati direttamente, che verranno installati dalla ditta con la quale ho il contrato di appalto.
    - Ceramiche da me acquistate direttamente, che verranno installate dalla ditta con la quale ho il contrato di appalto.
    - Fornitura e Posa in opera del Parquet, da acquistati da un rivenditore di parquet che cura anche la posa.
    - Fornitura e posa in opera dei nuovi infissi in alluminio a taglio termico, da me acquistati dalla stessa ditta cura l’installazione e per i quali presentero’ la pratica detrazioni risparmio energetico.
    Al fine di meglio qualificare il tipo di lavori che stiamo eseguendo preciso che:
    - È stata presentata DIA al comune di roma (all’interno dei documenti ho visto che è riportata la dizione SuperDIA)
    - All’interno della DIA la classificazione del tipo di intervento edilizio è RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA SOTTOCATEGORIA (RE2).
    - I lavori realizzati consistono in demolizione di tutti i muri interni che sono poi stati riscostruiti con differente ripartizione degli spazi, abbiamo aperto una nuova finestra che prima non esisteva, abbiamo ampliato una finestra, abbiamo realizzato un bagno che prima non esisteva, rifatto impianti tecnologici, realizzato controsoffitti, etc..
    - Ho un contratto di appalto con la ditta indicata nella DIA che prevede l’esecuzione delle opere murarie, l’installazione delle ceramiche e dei sanitari, la realizzazione degli impianti, intonaci, e pittura.
    Grazie per l'attenzione e scusi la lunghezza del messaggio ma ho cercato di meglio rappresentare le informazioni a correddo.
    cordialità lb

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    1. essendo opere di RE può ottenere l'iva al 10% acquistando direttamente dai fornitori, senza dunque passare per l'impresa. Sugli infissi invece vige sempre la regola del "bene significativo", dunque l'iva si applica al 10% sull'importo della manodopera e su una pari quota del costo della fonritura, mentre sul rimanente della fornitura si paga l'aliquota ordinaria.

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  61. Grazie per il riscontro, posso avere l'IVA al 105 anche sulle materie prime (cemento, laterizi, etc...) che ho acquistato direttamente ?
    lb

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    1. Architetto buonasera, relativamente all'acquisto diretto delle materie prime ho verificato al 22% dalla guida dell'agenzia delle entrate che l'IVA è quella ordinaria.
      di seguito quanto riportato nella Guida AE, veder punto B
      Iva agevolata per lavori di restauro, risanamento conservativo e
      ristrutturazione
      Per tutti gli altri interventi di recupero edilizio è sempre prevista, senza alcuna data
      di scadenza, l’applicazione dell’aliquota Iva del 10%.
      Si tratta, in particolare:
      A. delle prestazioni di servizi dipendenti da contratti di appalto o d’opera relativi alla
      realizzazione degli interventi di
       restauro
       risanamento conservativo
       ristrutturazione
      B. dell’acquisto di beni, con esclusione di materie prime e semilavorati, forniti per la
      realizzazione degli stessi interventi di restauro, risanamento conservativo e di
      ristrutturazione edilizia, individuate dall’articolo 3, lettere c) e d) del Testo Unico
      delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, approvato con Dpr 6
      giugno 2001, n. 380.
      L’aliquota Iva del 10% si applica, inoltre, alle forniture dei cosiddetti beni finiti, vale
      a dire quei beni che, benché incorporati nella costruzione, conservano la propria
      individualità (per esempio, porte, infissi esterni, sanitari, caldaie, eccetera).
      L’agevolazione spetta sia quando l’acquisto è fatto direttamente dal committente dei
      lavori, sia quando ad acquistare i beni è la ditta o il prestatore d’opera che li esegue.

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  62. Gentile Architetto,
    non ho letto tutti i post pubblicati finora (sono tantissimi :P ) e non so se è stata posta questa domanda:
    Sono proprietario di un appartamento in un condominio e sto ristrutturando lo stesso totalmente; ecco, leggendo il suo post in alto dovrei dire che sto eseguendo dei lavori di "manutenzione straordinaria" (e non ristrutturazione) in quanto tutti i lavori si riferiscono alla parte interna (a cominciare dalle nuove tramezzature con nuove predisposizioni di stanze, cucina e bagni - da 1 a 2 bagni - impianto elettrico, idraulico sanitario e riscaldamento, pavimenti, porte, infissi.... tutto insomma, tranne le pareti perimetrali!), senza modificare volumetria o parti esterne del fabbricato.
    Ho un unico tecnico a cui ho affidato la progettazione e la direzione dei lavori ed anche colui che ha redatto la SCIA al comune. Il punto è che ha presentato la SCIA come "Ristrutturazione Edilizia"!!!
    Ora sono in difficoltà, in quanto proprio oggi ho appreso della differenza tra M.S. e R. E. e il mio caso rientra sicuramente nella prima tipologia.
    I lavori già sono iniziati da diversi mesi e siamo a circa a metà.
    Ho già effettuato dei pagamenti con bonifico ad alcune ditte fornitrici con l'IVA al 10%, le quali mi hanno, giustamente, richiesto l'autodichiarazione da me sottoscritta per l'IVA al 10%.
    La domanda è: se il tecnico ha redatto la SCIA come R.E. e non M.S. di chi è la colpa? Sono io passibile di reato, anche se ho effettuato l'autodichiarazione IVA al 10% basandomi sulla SCIA che il tecnico ha redatto?
    Posso incorrere anche nella perdita delle detrazioni fiscali per tutto questo trambusto di cui io sono vittima?
    Grazie per la sua disponibilità

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    1. può darsi che la scia sia stata indicata di RE perché vi sono anche minime opere che possono essere riconducibili a questa definizione (per esempio la modifica dei vani finestra esterni), e quindi è legittimo che tutto venga definito di RE (così come nelle MS sono sempre ovviamente comprese anche opere che di per sè sono definibili di manutenzione ordinaria, come le pavimentazioni e le pitture, ma dato che sono inserite in un più ampio cantiere di MS, si definisce tutto MS). Comunque per le detrazioni non mi sembra ci possano essere problemi. In ogni caso chieda al suo tecnico lumi sul perché abbia inserito RE piuttosto che MS, giusto per tranquillità.

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  63. Buongiorno Architetto,
    approfitto anche io delle Sue disponibilità e preparazione sottoponendole la seguente questione:
    -ho acquistato a luglio 2013 (rogito) da un'impresa edile un appartamento di cui la stessa ha provveduto alla radicale ristrutturazione (prima erano 4 mura disabitate da decenni, senza elettricità e senza un vero bagno)
    -è stato ristrutturato solo l'appartamento, non l'intero edificio
    -da giovane frescona, non ho pagato con bonifico
    -avrei diritto a qualche detrazione, e, in caso, anche senza produrre il bonifico di pagamento? E in che percentuale (36% su 25% o 50%?)
    -ultima, ma non meno importante: è nell'atto di vendita che le parti si accordano per un eventuale NON trasferimento di godibilità dei diritti di detrazione (in pratica, dove leggo se l'impresa si tiene o mi passa la possibilità di detrarre?)

    Sentiti ringraziamenti.

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    1. secondo me non ha nessun diritto sulle detrazioni: quello che è sancito nel rogito è abbastanza chiaro, cioè che il beneficio di detrazione se lo tiene chi ha effettuato i lavori (quindi l'impresa). QUesta è una possibilità esplicitamente prevista dalle norme fiscali: se si compravende un immobile in cui il venditore ha sopportato delle spese messe in detrazione, le parti si possono accordare o per trasferire il beneficio all'acquirente, oppure, al contrario, per tenerlo al venditore. In questo caso, avete deciso (hanno deciso) per quest'ultima opzione.

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  65. Buongiorno Architetto,
    innanzitutto complimenti per la chiarezza delle idee: Lei è uno dei pochissimi ad ad aver capito appieno il discorso dell'Iva agevolata (tant'è che mi devo scontrare anche con il mio commercialista e con il fornitore dei sanitari perchè vorrebbero farmi fatturare tutto al 10%).
    Riguardo al discorso della concorrenza dell'importo della manodopera per i beni significativi per l'iva al 10: mi conferma che tale limite non si applica alla posa dell'impianto elettrico, idrico e di riscaldamento (ad esclusione della caldaia)? In questi casi, da come penso di capire, non serve che l'importo dei materiali sia tanto quanto quello della manodopera, dal momento che non sono beni significativi e quindi ricadono automaticamente nell'iva al 10?
    Preciso che nel mio caso si tratta di manutenzione straordinaria con 4 imprese per le quali ho stipulato singolarmente contratti di appalto ed è stato nominato un responsabile della sicurezza.
    Grazie mille

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    1. I beni significativi, sui quali l'iva agevolata si applica solo fino a concorrenza del valore della manodopera sulla fornitura, sono elencati in una circolare dell'AdE che adesso non riesco a ritrovare. Non sono molti ma, a memoria, ci sono senz'altro: infissi esterni; caldaie; sanitari; pompe di calore (cdz). In tutti gli altri contesti di lavorazioni composte da manodopera e materiali forniti, anche se la fornitura supera l'importo della manodopera, si può applicare l'iva agevolata sull'intero importo.

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  66. Gent.mo Architetto,
    mi permetto di porgerle alcune domande, giusto per chiarirmi gli ultimi dubbi.
    1) Nel caso di M.S. con resp. sicurezza, è necessario richiedere il DURC anche alle imprese in subappalto all'impresa principale?
    2) per quanto riguarda l'iva sui beni significativi, la concorrenza del limite si raggiunge solo con la manodopera o anche con la fornitura di beni non significativi? es. pratico: fattura di 5.000 per infissi esterni, 2.000 di manodopera, 3.000 di sostituzione avvolgibili, rulli, guide. L'va è al 10% su 2.000+3.000+2.000 di infissi o sul totale, dal momento che la somma di beni non significativi e di manodopera è pari a quella dei beni significativi?

    La ringrazio in anticipo

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    1. l'iva su una fattura di 2.000 di manodopera e 3.000 di forniture si applica al 10% su 4.000 euro (2000+2000) ed al 22% su 1.000 euro, anche se nella fornitura sono ricompresi beni correlati agli infissi (tapparelle, rulli, guide, etc). Il Durc deve in teoria essere richiesto per ogni impresa in subappalto.

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    2. Chiedo scusa per l'insistenza, ma ora che si presenta il caso pratico non so come comportarmi: il mio fornitore di infissi esterni deve presentarmi una fattura di acconto, ma non so che iva far mettere, dal momento che non è ancora definita la quota di beni e quella di manodopera. Grazie

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    3. l'acconto può essere calcolato in percentuale sull'importo complessivo: questo deve essere definito prima di iniziare i lavori (possibile che il fornitore non sappia dare un costo definitivo? se il problema è la quota manodopera e quella fornitura, ci si può regolare spannometricamente), e dunque si può stabilire la quota di manodopera e quella di fornitura. In alternativa, si può fare una prima fattura generica di acconto con IVA al 22% e poi regolare il discorso IVA solo sulla fattura di saldo, la quale riepilogherà anche il pagamento di acconto già versato.

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    4. La discussione che ho con il fornitore è proprio sulla ripartizione manodopera/beni: secondo lui, dal momento che acquista l'alluminio e il vetro e li trasforma in infissi, la manodopera è pari o molto simile al costo dei beni, mentre io penso che dal mio punto di vista la manodopera da conteggiare è quella per il montaggio dell'infisso finito

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    5. il punto non è stato mai chiarito dall'agenzia delle entrate, comunque in effetti se si ordina il materiale da un produttore che fa anche montaggio, in effetti non è sbagliato considerare come costo di fornitura solo quello relativo all'acquisto degli elementi da assemblare. in questo modo tra l'altro il costo della manodopera tenderà ad avvicinarsi a quello della fornitura materiali, arrivando quindi a poter pagare l'iva agevolata su quasi tutto l'importo. Secondo me questo concetto non è contrario alle leggi del fisco in caso di contenzioso, comunque valuti lei.

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  67. Buonasera Architetto,
    avrei una domanda da porle. Si tratta di un cantiere per manutenzioni straordinarie all'interno di un appartamento, i lavori vengono fatturati ad un'unica impresa, solo che la committente ha richiesto l'intervento di un fabbro (lavoratore autonomo) per alcuni lavoretti (che rientreranno nella detrazione) per un tot di € 900.
    In questo caso essendoci un'impresa e un lavoratore autonomo occorre notifica preliminare all'ASL e PSC?

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  68. Salve Architetto,

    un cliente deve sostituire gli infissi, porta blindata d'ingresso, deve rifare il massetto e il pavimento.

    La casa non è in condominio e vorrebbe far tutto in EDILIZIA LIBERA, metterà le diverse maestranze con il relativo durc.

    A tal proposito le chiedo se potrà richiedere le detrazioni fiscali per i suddetti lavori con iva al 10%, 65% per infissi, 50% per massetto e pavimento?

    Grazie per l'eventuale risposta.

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    1. iva 10% su tutto (ma sugli infissi con la regola della quota di manodopera), 65% sugli infissi, ma secondo me niente su massetto e pavimento, se fa davvero solo quello. sulla porta blindata, se rispetta le caratteristiche termiche degli infissi, può rientrare nel 65%.

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  69. Grazie per la risposta, quindi anche se si fa con l'edilizia libera (sarebbe la manutenzione ordinaria, giusto?) può prendere di sicuro le detrazioni per gli infissi ma non per il pavimento e massetto. Inoltre le volevo chiedere se per l'intonaco esterno ed interno (sempre con edilizia libera) può usufruire delle detrazioni fiscali.

    PS non ha fatto spostamento di tramezzi

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    1. la detrazione, secondo la interpretazione più comune, spetta, per la manutenzione ordinaria (cioè attività libera), solo per le spese relative al rifacimento o mantenimento in efficienza degli impianti. Vengono ricomprese le spese edili, non direttamente correlate all'impianto, che sono necessarie per la corretta esecuzione dello stesso. pertanto il massetto è detraibile solo se è stato necessario rifare completamente l'impianto elettrico, il quale ha necessitato il passaggio dei corrugati a pavimento. viceversa, il solo rifacimento del massetto e della pavimentazione, senza toccare gli impianti, non è detraibile. Per contro, nello spostamento tramezzi, cioè nella manutenzione straordinaria, le opere sono tutte detraibili, siano esse legate o meno ad opere impiantistiche.

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  70. Gentile architetto, stiamo facendo eseguire ad una ditta tutti i lavori di ristrutturazione del nostro immobile con regolare comunicazione di inizio lavori al comune per portare tutte le spese in detrazione al 50% (fatture emesse dall’impresa e fatture per l’acquisto di materiali). Non abbiamo fatto la comunicazione all’Asl poiché inizialmente non pensavamo di dover sostituire gli infissi, mi consiglia di fare la comunicazione in corso d’opera (visto che dalle sue precedenti risposte mi pare d’aver capito che il fornitore che mi vende gli infissi figurerebbe come seconda ditta presente in cantiere) o è meglio prima chiudere il cantiere comunicando la fine dei lavori e poi sostituire gli infissi? In un caso o nell’altro, acquistando direttamente i serramenti, posso usufruire dell’Iva agevolata e detrarre al 65%?

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    1. la detrazione fiscale del 65% è indipendente dalla pratica edilizia e dal discorso ASL. Formalmente, la presenza di più di una impresa fa scattare l'obbligo di nomina del coordinatore, anche se le imprese si occupano di questioni diametralmente opposte.

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  71. Quindi per non rischiare di perdere il diritto alla detrazione mi consiglia di chiudere preventivamente il cantiere..? E per quanto riguarda l'IVA, posso usufruire dell'aliquota agevolata acquistando direttamente i serramenti..? Ancora grazie per la disponibilità..

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    1. l'IVA sui serramenti segue la regola dei beni significativi, dunque l'aliquota agevolata può applicarsi solo all'importo della manodopera, da scindere da quello della fornitura, e su una pari cifra dell'importo della fornitura; la rimanenza deve essere ivata all'aliquota ordinaria. Per quanto riguarda la prima domanda, se vuole evitare di incappare nella normativa, le conviene chiudere la CILA e montare gli infissi successivamente.

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  72. Architetto buongiorno
    nel mio caso ho un contratto di appalto con una ditta individuale per la realizzazione delle opere murarie, e DIA per ms.
    oltre la citata ditta devono lavorare sul contiere altri fornitori, non in contemporanea ma in sequenza :
    - Fabbro ditta indiviaule per per la fornitura e posa delle grate alle finestre
    - S.n.c per per la fornitura e posa delle finestre in alluminio
    - S.r.l per per la fornitura e posa del parquet
    A suo parare è necessario effettuare la comunicazione alla ASL ?
    in caso di mancata comunicazione cosa si rischia ? una ammenda ? oppure si perde il diritto alle detrazioni fiscali ?
    Infine, potrebbe aiutarmi a capire quali formalità è necessario espletare per la comunicazione alla ASL e che titolo deve avere il coordinatore da nominare?
    Grazie e ancora complimenti per l'eccellente Blog !!!

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    1. secondo me nel suo caso la nomina del coordinatore è necessaria. Il mancato adempimento dell'81/08 sfocia nella denuncia penale e in una ammenda di qualche migliaio di euro, oltre alla perdita del beneficio fiscale. Per scelta non mi occupo di sicurezza (troppe responsabilità per troppi pochi soldi), comunque il coordinatore può essere un qualunque tecnico che abbia seguito il corso formativo specifico.

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  73. Architetto buongiorno
    Ho una domanda multipla.
    Ho fatto cambiare i serramenti (e la porta blindata) in casa mia. Nessuna modifica delle strutture pre esistenti. Quindi non ho fatto né DIA né SCIA né alcuna altra comunicazione (se non al mio condominio per scusarmi in anticipo). Mi sono però avvalso di diverse figure professionali.
    La prima una falegnameria che si è occupata di costruire i serramenti e di posarli. Per questa (una volta completata la pratica ENEA) potrò chiedere la deducibilità del 65% a fronte di corretta emissione della fattura con iva al 10%.
    La seconda è il muratore che si è occupato di rimuovere i vecchi telai e installare/adattare quelli nuovi.
    La terza è il pittore che si occupa di stuccare e di ripristinare il colore dove occorre.
    Ultima è il fabbro che si occupa di ripristinare le grate anti intrusione in ferro che devono essere riadattate.

    Ecco le mie domande: per muratore, pittore e fabbro ho diritto alla detraibilità fiscale? Se si in quale percentuale (65% o 50%)? Sempre per queste tre figure professionali, ho diritto all’iva agevolata al 10%?
    Infine per il solo fabbro, che causale conviene usare nell’emettere la fattura per poter rientrare in un eventuale deducibilità?

    Grazie mille
    tommaso

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    1. per il fabbro senz'altro può accedere alle detrazioni, le quali specificatamente prevedono che si possano detrarre le spese per le grate per la sicurezza passiva. Sulle altre figure professionali ho il dubbio se si possano inserire nella detrazione degli infissi, ma tendenzialmente direi di no. senz'altro non possono rientrare in una autonoma detrazione assieme al fabbro. Se il muratore ed il pittore li avesse "pagati" il fornitore degli infissi allora forse si sarebbe potuto intendere come lavorazione corollaria per la corretta posa degli infissi.
      L'iva sugli infissi non può essere tutta al 10%; gli altri possono tutti emettere fatture con iva al 10%.

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  74. Buongiorno Arch. mi farebbe piacere se potesse chiarirmi un dubbio.

    Devo sostituire i fili dell'impianto elettrico della mia abitazione con dei nuovi cavi.
    Vorrei sapere se questo lavoro lo posso fare in EDILIZIA LIBERA e se tal lavoro rientra nei lavori con iva al 10%.

    Grazie

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    1. Si, sono lavori di edilizia totalmente libera e può chiedere l'iva al 10%.

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  75. Salve Arch Campagna.

    avrei bisogno di chiarire dei dubbi in fato di CILA e CIL e ristrutturazione ordinaria e straordinaria.
    Sono in procinto di eseguire dei lavori di ristrutturazione sul mio appartamento.
    i lavori contemplano quanto segue :

    • Rifacimento di n° 2 bagni con sostituzione integrale di rivestimento, pavimento, tubazioni e servizi igienici senza alterazione dei volumi e delle superfici. Opere di finitura e conservazione.
    • Controsoffittature termoacustiche
    • Sostituzione serramenti con nuovi infissi a bassa trasmittanza termica.
    • Nuova installazione di porta blindata esterna.
    • Posa integrale di pavimento flottante in legno con tappetino termo acustico per insonorizzazione e isolamento termico del pavimento originale.
    • Sostituzione di impianti di riscaldamento con impianti dotato di caldaia a condensazione e valvole termoregolatrici.
    • Sostituzione di impianti di climatizzazione con apparecchi ad alta efficienza

    Il mio dubbio è :
    1) sono in perimentro ristrutturazione Ordinaria o Straordinaria
    2) devo presentare una CILA o CIL.
    non toccando parti strutturali dell'edificio e non apportando modifiche di cubatura dovrei rientrare nella CIL se non erro.

    Altro dubbio devo presentare dichiarazione alla ASL dei lavori ?

    grazie

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    1. le opere descritte rientrano in CIL, che è facoltativa. gli infissi sono ammessi in detrazione al 65%, mentre per le altre opere, se non sono connesse direttamente ad un adeguamento impiantistico necessario per questioni di sicurezza, non sono ammesse in nessuna detrazione.
      la notifica preliminare alla ASl va inviata quando nel cantiere opera più di una impresa, quindi non è correlato al tipo di opere ma al tipo di organizzazione del cantiere.

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    2. Buonasera Arch.Campagna

      mi collego al quesito del sig.Gianfranco, in quanto anch'io sono in procinto di manutenzione straordinaria per rifacimento bagno e cucina e sala impianti nuovi compresi
      il mio dubbio riguarda l'inserimento nella CIL redatta ,da presentare in comune, del solo elettricista (lavoratore autonomo) , ma in realtà opereranno anche l'idraulico e il muratore ,anche loro lavoratori autonomi. cosa comporta in caso di un eventuale controllo.
      Di seguito, ognuno fattureranno al sottoscritto le lavorazioni svolte, ciò comporta qualcosa per l'iva e le detrazioni?

      Grazie

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    3. La norma sulla sicurezza non è chiara (e non è neanche ben fatta) ma io tendo ad interpretarla così: se si parla di impresa o di ditta individuale, allora si computano ai fini del calcolo del "numero delle imprese in cantiere" che, se fanno più di uno, fanno scattare gli obblighi dell'81/08 (nomina coordinatore etc etc). Il lavoratore autonomo invece non è classificabile come ditta, e pertanto se vi sono solo queste figure in cantiere, ovvero una impresa ed altri lavoratori autonomi, il numero totale di "imprese" in cantiere è sempre uno o meno di uno, e quindi non scattano gli adempimenti sulla sicurezza. Non garantisco però che questa interpretazione possa essere condivisa da chi eventualmente effettua controlli.

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Grazie per il commento. verifica di essere "nell'argomento" giusto: ho scritto diversi post su vari argomenti, prima di commentare controlla che il quesito non sia più idoneo ad altri post; puoi verificare i miei post cliccando in alto nel link "indice dei post". I commenti inseriti nella pagina "chi sono - contatti" non riesco più a leggerli, quindi dovrete scrivere altrove: cercate il post con l'argomento più simile. In genere cerco di rispondere a tutti nel modo più esaustivo possibile, tuttavia potrei non rispondere, o farlo sbrigativamente, se l'argomento è stato già trattato in altri commenti o nel post stesso. Sono gradite critiche e più di ogni altro i confronti e le correzioni di eventuali errori a concetti o procedure indicate nel post. Se hai un quesito delicato o se non riesci a pubblicare, puoi scrivermi in privato agli indirizzi che trovi nella pagina "chi sono - contatti". Sul blog non posso (e non mi sembra giusto) pubblicare le mie tariffe professionali: scrivimi un email per un preventivo senza impegno. Grazie.