Nel post di oggi mi permetto di entrare su un tema che è già molto diffuso sulla rete, ma che forse non è stato affrontato in modo direttamente correlato alle normative di progettazione, ovvero la distribuzione di vaso e bidet all'interno di un bagno nel rispetto delle dimensioni minime che sono imposte. Non tutti sanno che anche nella progettazione di un bagno si devono (dovrebbero) rispettare delle norme di progettazione non solo per far sì che il servizio sia funzionale e confortevole, ma anche per rispettare eventuali specifiche richieste contrattuali che, se disattese, possono portare a controversie anche legali tra progettista, impresa costruttrice e committenza.
immagine di un bagno di un mio recente cantiere: i sanitari sono posizionati nel rispetto degli spazi minimi della norma UNI 9182 |
Per la corretta progettazione occorre affidarsi alla norma UNI di riferimento. è opportuno specificare fin da subito che questa norma non è una legge, dunque la sua applicazione è una facoltà, soprattutto quando si opera nell'edilizia privata o in tutti i casi in cui non sia espressamente richiesto contrattualmente il rispetto della specifica norma. Quando invece si opera nell'ambito degli appalti pubblici o in appalti privati in cui anche genericamente sia prescritto il rispetto delle norme UNI è invece opportuno attivarsi per eseguire una progettazione rispettosa delle prescrizioni. Nelle abitazioni private o comunque in quei contesti in cui si può espressamente non rispettare la regola UNI allora è possibile anche non fare riferimento alle prescrizioni relative. Per esperienza, però, posso dirvi che la norma UNI di cui si dirà indica delle distanze che consentono una progettazione idonea a garantire una utilizzabilità sempre agevole dei sanitari e del bagno in generale, dunque farvi riferimento a prescindere dal tipo di incarico non solo vi consentirà di non essere accusati di cattiva progettazione, ma vi garantisce anche un bagno sempre funzionale e fruibile da (quasi) tutte le persone indipendentemente dalla corporatura.
Un'ultima specifica prima di vedere in dettaglio le norme: queste regole non valgono per la progettazione di servizi igienici accessibili dai diversamente abili, ma si applicano esclusivamente ai bagni per normodotati. Attenzione comunque al fatto che nelle abitazioni private è spesso necessario che almeno un servizio igienico sia visitabile, cioè possa essere utilizzato da persona su sedia a ruote ovvero che questi possa potersi affiancare almeno al lavabo ed al vaso: qualche dettaglio su queste norme di progettazione saranno affrontate in un altro post specifico.
la norma a cui ci si riferisce è la UNI 9182 che detta le regole tecniche per le distanze tra i sanitari, oltre ad una ulteriore nutrita fattispecie di regole per la progettazione degli impianti idraulici. Se, cercando tale norma, non la trovaste disponibile è semplicemente perché queste norme non sono di pubblico dominio ed occorre pagare per acquisirne il testo (e se state pensando che dover pagare per leggere una norma sia un controsenso ebbene la pensate come me).
Le regole tecniche per i sanitari contenute nella UNI 9182 sono tutto sommato semplici, in quanto vengono dettate delle indicazioni sulle distanze minime che devono intercorrere tra il sanitario ed altri possibili limitrofi oggetti, pareti o sanitari che possono interromperne lo spazio utile di utilizzo. Vaso e bidet hanno regole geometriche leggermente diverse fra loro, semplicemente per il fatto che mentre il vaso viene utilizzato sedendosi sempre di schiena, il bidet può invece essere utilizzato anche sedendosi frontalmente e ciò fa scaturire la necessità di dover avere maggiore spazio a disposizione per poter inserire le gambe ai lati del sanitario.
Le distanze imposte dalla norma in commento possono essere sintetizzate come appresso, a seconda del sanitario:
- vaso - devono intercorrere minimo 15 cm dal filo laterale del sanitario ed una parete, ovvero almeno 10 cm se lateralmente è presente una vasca, la doccia o un lavabo. il distacco verso il bidet, se affiancati, deve essere sempre minimo 20 cm. lo spazio libero frontale deve essere di almeno 55cm;
- bidet - devono intercorrere minimo 20 cm dal filo laterale del sanitario ed un ostacolo laterale che sia parete, vasca, doccia. solo nel caso in cui lateralmente vi sia un lavabo, lo spazio può ridursi a 10 cm. Lo spazio libero frontale deve essere di almeno 55cm;
20 cm spazio per bidet lato sinistro;
36 cm larghezza bidet;
20 cm spazio minimo da lasciare tra bidet e vaso;
36 cm larghezza vaso;
15 cm spazio minimo da lasciare tra vaso e parete destra.
il totale dei valori sopra indicati ammonta a 127 cm, i quali devono essere netti, dunque calcolati sul rivestimento finito e non sulla parete grezza. dato che le piastrelle da rivestimento hanno uno spessore medio di 1 cm e tra esse e la parete anche la colla occupa qualche millimetro di spessore, si avrà che una larghezza minima tra pareti "grezze" sarà di almeno 130 cm al lordo degli spessori del rivestimento. Una vecchia tradizione di progettazione indicava che la larghezza minima della nicchia in cui inserire vaso e bidet sarebbe di 120 cm ma in tale caso, a meno di non usare sanitari particolarmente stretti (e, credo, nemmeno realmente presenti sul mercato) in tale larghezza è impossibile rispettare le norme suddette.
Si noti, nell'immagine che precede, che nel rispettare le norme di progettazione e nell'ipotesi in cui si abbia a che fare con sanitari di larghezza standard di 36 cm, l'interasse sanitari verrà "spontaneamente" di 56 cm che difatti è la misura che di default ogni idraulico tiene in considerazione nel posizionamento degli allacci idrici quando vaso e bidet sono affiancati. Attenzione quindi se si utilizzano sanitari che hanno una larghezza maggiore (anche se sono molto rari). La norma UNI non detta prescrizioni circa l'interasse sanitari, ma si occupa solo dello spazio libero effettivo che intercorre tra essi.
Se non volete vedere l'asimmetricità tra spazio sinistro e spazio destro ma volete che vaso e bidet appaiano perfettamente centrati nella nicchia, allora occorrerà considerare di ampliare i 15 cm di spazio tra vaso e parete fino a portarli a 20 cm, portando così il totale della nicchia a 133 cm netti: è sconsigliabile difatti ridurre la distanza di 20 cm a sinistra del bidet, anche perché sarebbe una soluzione in contrasto con le prescrizioni della norma.
Visto che siamo arrivati fino a qui, anche se il titolo del post è circoscritto ai soli vaso e bidet, tanto vale vedere come si possono disporre i sanitari di un bagno completo considerando le misure suddette, e riferendole anche ad una vasca e ad un lavabo. La vasca non ha misure imposte dalla UNI, mentre per il lavabo è solo prescritta una distanza laterale di 5 cm (non solo per la pulizia, ma anche per lasciare dimensioni idonee a poter muovere le braccia attorno al lavabo: qui tuttavia può prevalere l'estetica secondo cui se il lavabo è con mobile, può essere esteticamente valido farlo aderire al muro).
Nell'immagine che precede vediamo che in un bagno largo 160 cm è possibile posizionare i sanitari su una parete ed il lavabo sull'altra, disposti l'uno di fronte all'altro, nel rispetto dello spazio di rispetto che deve essere posto di fronte a ciascun sanitario ma anche rispetto al lavabo stesso (naturalmente, gli spazi di rispetto possono "incrociarsi" purché ciascun sanitario abbia il suo spazio libero frontestante). In un bagno di tale larghezza è anche possibile mettere vaso e bidet disposti frontalmente, ma in tal caso per poter rispettare la norma "alla lettera" i sanitari dovrebbero avere una profondità inferiore a 52 cm altrimenti su 160 cm di larghezza non rimarrebbe la zona di rispetto di 55 cm fra i due (52 + 52 + 55 = 159 cm). In commercio esistono sanitari con profondità anche inferiore a 50 cm ma, per esperienza, posso dire che sono scomodi: laddove possibile è sempre preferibile prevedere sanitari da 54 cm che garantiscono un utilizzo confortevole in quasi tutti i contesti e per quasi tutte le preferenze personali.
Attenzione al fatto che in nessuno degli schemi grafici sopra riportati sono presenti tutti gli altri vincoli che devono essere tenuti in considerazione nella progettazione di un bagno e che sono, almeno: l'ingombro e la posizione della porta d'ingresso al bagno, l'eventuale finestra, lo spazio occupato dall'eventuale termosifone, l'eventuale impossibilità tecnica di poter utilizzare alcune pareti per posizionare i sanitari (ad esempio, presenza di pilastri in calcestruzzo, oppure pareti troppo sottili). Si tratta dunque di ipotesi progettuali astratte, che molto raramente possono essere applicate in concreto, soprattutto quando si opera su bagni già esistenti o nell'ambito delle ristrutturazioni.
In conclusione, possiamo affermare che questa norma UNI non è particolarmente difficile da applicare e da interpretare e, se rispettata, consente di progettare in modo semplice dei bagni che sono sia funzionali, sia rispettosi della norma il che non guasta. Disporre i sanitari con distanze inferiori a quelle della norma produce dei bagni che diventano subito di scomodo utilizzo, anche se talvolta, soprattutto in contesti già molto compromessi in termini di misure a disposizione, purtroppo non si riesce a rispettare tali condizioni. In altri casi invece le misure standard possono risultare insufficienti per via di esigenze personali specifiche della committenza e, naturalmente, aumentare queste dimensioni per migliorare la fruibilità spaziale non è assolutamente vietato.
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