Pubblico oggi una recente realizzazione dello studio: si tratta di un appartamento in condominio nel quartiere Alessandrino. I committenti, ispiratisi a quest'altra mia realizzazione, ci hanno chiesto un progetto che potesse trasformare un anonimo appartamento della periferia romana in una casa dinamica ma al contempo calda e dallo stile classico come piace a loro, pur senza rinunciare a quei tocchi di stile ed a quei giochi di luce che sono un po la firma del mio stile progettuale.
planimetria ante operam |
La distribuzione ante-operam (qui a destra) era certamente non ottimale: le due camere da letto erano poste ai due estremi dell'immobile, la cucina aveva una dimensione molto modesta, vi era un solo
bango, benché ampio, e, soprattutto, la zona giorno non aveva accesso diretto a nessuno dei due terrazzini.
progetto architettonico di ristrutturazione |
Nel post-operam (qui a sinistra) invece troviamo due bagni, di cui uno molto ampio (nel disegno architettonico è rappresentato un anti-bagno che poi in corso d'opera non è stato fatto) ed uno più piccolino a servizio della camera padronale, entrambi dotati di finestra. Le due camere dell'ante operam sono state raggruppate dallo stesso lato, ed al salone è stato dato l'intero uso di uno dei due balconcini. Inoltre, come detto, è stato ridotto al minimo il "consumo" di spazio dovuto alle superfici serventi: in pratica lo spazio perso tra ante e post-operam si è più che dimezzato; nell'ottimizzazione degli spazi infatti ci è scappato fuori anche un comodo ripostiglio, prima inesistente. Lo schema planimetrico, un po inconsuetamente rispetto alle nostre abitudini, è rimasto tutto sommato abbastanza tradizionale.
Nella nuova distribuzione la porta d'ingresso separa idealmente la zona notte dalla zona giorno, attraverso un piccolo disimpegno che appartiene visivamente al salone, pur essendo separato da questo attraverso delle quinte architettoniche con delle mensole realizzate in falegnameria.
Il salone è dominato dallo stile rustico della cucina e dalla pietra che riveste buona parte delle pareti. Il rivestimento è vera pietra pretagliata in listoncini che, montati in opera, creano la parete ad effetto strutturato come da foto. I tagli diagonali delle superfici rivestite creano sia un effetto quinta architettonica a suggerire la separazione tra spazio living e spazio cucina (differenziazione accentuata anche dalle diverse quote del controsoffitto) e sia un elemento di impatto ad interruzione della continuità materica, che crea dinamismo e, a seconda di come la si interpreta, volendo anche sorpresa.
Su tutte le superfici scorre sotto ai piedi un bel pavimento in grès porcellanato effetto legno (Cerim wood essence colore amber n.b.: non ho accordi nè traggo vantaggi dalle società di cui metto i link, e pertanto non prendete questi link come pubblicità ma solo e soltanto per riferimento), dai toni non scuri, che lega bene con lo stile di ogni ambiente e soprattutto con la tipologia di mobilio scelta dai committenti. Purtroppo le piastrelle di grès di queste dimensioni non sono mai perfettamente piane, pertanto bisogna avere particolare cura nella posa per cercare di limitare al minimo i piccoli "denti" che possono crearsi sulle punte delle singole lastre.
bagno "verde" |
I bagni assecondano il gusto dei clienti nello stile rustico/classico, rivestiti con delle piastrelle in ceramica con stile hand made e coloriture pastello (marca Cir, serie Fuel colori gesso e nitro per il bagno azzurro e calcio e agata per quello verde), molto gradevoli e dai costi di fornitura ragionevoli. Io mi sono occupato del disegno di posa dei rivestimenti, oltre ovviamente alla cantierizzazione. Il bagno "azzurro" è servito da un sanitrit: se volete approfondire il tema del sanitrit o non sapete proprio cosa sia, vi rimando a questo mio post specifico.
piano lavabo in muratura nel bagno verde |
Il bagno verde è rifinito, per il migliore sfruttamento degli spazi, con ante in falegnameria che vanno a chiudere dei vani realizzati in muratura, come per esempio il piano del lavabo. La finitura scelta è in rovere verniciato a poro aperto, con un colore scelto per accostarsi ai colori del rivestimento.
In entrambi i bagni gli specchi sono a filo con il rivestimento, per una integrazione totale con le superfici rivestite. Questa soluzione architettonica, che prediligo, consente sia di avere delle pareti perfettamente piane senza ulteriori elementi aggettanti, e sia garantisce un minimo di risparmio di rivestimento, in quanto dove c'è lo speccio non ci sono le piastrelle. inoltre, come in questo caso, si può "incorniciare" lo specchio con i materiali dello stesso rivestimento (in particolare la serie di piastrelle citata ha a catalogo anche delle bacchette colorate, che ho usato per la rifinitura superiore e inferiore dello specchio e che poi girano a rifinitura di tutto il bagno, mentre ai lati ho usato un mosaico policromo in grès di un altra marca di cui adesso non riesco a ricordare il nome).
Nel bagno azzurro ho fatto realizzare un pavimento "a tappeto", utilizzando sia la piastrella da rivestimento parietale e sia il grès utilizzato per il pavimento di tutta casa: ho quindi previsto la realizzazione di un tappeto perimetrale azzurro al cui interno c'è il pavimento in effetto legno, ovviamente il tutto perfettamente complanare. Il disegno vuole richiamare le pavimentazioni di tanti anni fa le quali molto spesso venivano realizzate con un disegno di questo tipo, in cui la parte perimetrale a ridosso delle pareti era di colore diverso (come per esempio nei pavimenti alla veneziana in calcestruzzo gettati in opera) oppure dove cambiava il "verso" degli elementi (come per esempio nei pavimenti in listoncini di parquet massello). Il risultato secondo me da un tocco che è al contempo classico e divertente.
bagno azzurro con il tappeto di pavimento al centro |
Il sanitrit, che come dicevo è a servizio del bagno azzurro, è totalmente a scomparsa nel rivestimento: nella foto a destra si percepisce appena, sotto al termosifone, la botola, rivestita di piastrelle, che consente l'accesso al vano tecnico dove si trova un sanipack di marca SFA.
L'illuminazione di quasi tutti gli ambienti è strutturata su due diverse tipologie di fonti: luci dirette, prodotte da faretti ad incasso nelle controsoffittature, e luce diffusa prodotta dalle "gole luminose" ricavate nei disegni del controsoffitto. Questa è una delle prime realizzazioni in cui la totalità dell'illuminazione avviene attraverso sorgenti LED (vedi quest'altro mio post per approfondire l'argomento) del tipo a faretto con attacco GU10 della potenza di crica 6W e del tipo a Strip LED con chip SMD 5630: entrambi i sistemi hanno temperatura di colore di 3.000°K.
ovviamente, giusto per chiosa, mi sono occupato anche dell'aspetto autorizzativo: è stata depositata una CILA per la ristrutturazione interna e poi, a seguire, una SCIA per successive opere relative alla realizzazione di delle pensiline esterne a parziale copertura dei balconcini e contestuale installazione dei motori dell'aria condizionata.
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per il commento. verifica di essere "nell'argomento" giusto: ho scritto diversi post su vari argomenti, prima di commentare controlla che il quesito non sia più idoneo ad altri post; puoi verificare i miei post cliccando in alto nel link "indice dei post". I commenti inseriti nella pagina "chi sono - contatti" non riesco più a leggerli, quindi dovrete scrivere altrove: cercate il post con l'argomento più simile. In genere cerco di rispondere a tutti nel modo più esaustivo possibile, tuttavia potrei non rispondere, o farlo sbrigativamente, se l'argomento è stato già trattato in altri commenti o nel post stesso. Sono gradite critiche e più di ogni altro i confronti e le correzioni di eventuali errori a concetti o procedure indicate nel post. Se hai un quesito delicato o se non riesci a pubblicare, puoi scrivermi in privato agli indirizzi che trovi nella pagina "chi sono - contatti". Sul blog non posso (e non mi sembra giusto) pubblicare le mie tariffe professionali: scrivimi un email per un preventivo senza impegno. Grazie.