domenica 12 maggio 2013

la monetizzazione di parcheggi e standard non reperiti

Di questo argomento abbiamo già discusso su questo blog ma forse non in maniera puntuale e diretta. Quando dobbiamo fare soprattutto dei cambi di destinazione d'uso capita che la nuova destinazione abbia dei requisiti di "standard urbanistici" diversi da quelli della destinazione originaria. Nel piano regolatore, ma anche nelle successive circolari dipartimentali, si è sancito che se vi è una dotazione differenziale di parcheggi o standard urbanistici, e se questa è positiva facendo la differenza tra dotazioni post operam e dotazioni ante, allora è necessario reperire queste superfici per standard: dato che praticamente è impossibile nella città già urbanizzata reperire fisicamente queste superfici, il Comune consente di monetizzarli, ovvero di trasformare in soldoni quello che dovremmo devolvere in superfici reali.





Il meccanismo per il calcolo poteva essere un qualcosa di davvero complesso ed astruso, ma per fortuna stavolta Roma Capitale ha studiato un sistema tutto sommato semplice. Il fatto che sia semplice calcolare l'importo della monetizzazione, però non significa che sia semplice capire il quando effettivamente si possa procedere a questa procedura che, è bene specificare fin da subito, è un meccanismo che è stato introdotto per consentire di poter realizzare degli interventi che, altrimenti, sarebbero risultati irrealizzabili. Scriverò in futuro un post specifico per chiarire i casi in cui sia effettivamente possibile procedere alla monetizzazione.

è bene ricordare subito un concetto fondamentale: gli spazi per parcheggi e standard urbanistici dovrebbero essere sempre reperiti fisicamente, ed il ricorrere alla loro monetizzazione è un ripiego che si rende necessario ogni volta in cui sia davvero impossibile reperirli. Nelle nuove costruzioni infatti è sempre obbligatorio reperirli fisicamente, e solo in casi davvero impossibili, solo una parte di essi può essere monetizzata, ma il tecnico che presenta il permesso di costruire deve riuscire a dimostrare, in una perizia tecnica giurata, l'impossibilità di reperirli. Per gli interventi sull'esistente è invece quasi sempre generalmente ammessa la possibilità di monetizzare tutti gli standard differenziali, ma bisogna sempre prima chiedere il permesso al municipio e solo dopo averlo ottenuto è possibile presentare la DIA (la domanda per la monetizzazione comunque va in silenzio-assenso dopo 30 giorni). 

Riguardo al tema specifico della monetizzazione in SCIA (o altro titolo che non sia il PdC) occorre segnalare questo parere reso dal Dipartimento PAU nel 2011, segnalato gentilmente da Tommaso, nel quale si indica che, stante il fatto che i titoli che non sono PdC si basano sull'autocertificazione del tecnico dei requisiti tecnico-urbanistici, è facoltà dell'interessato presentare parere consultivo direttamente presso il Municipio, nel caso in cui la DIA venga depositata presso il Dipartimento (ad oggi questo parere ha perso implicitamente interesse in quanto il Dipartimento non accoglie più istanze che non siano di permesso di costruire).

Il procedimento è tutto sommato semplice: nelle Norme Tecniche di Attuazione del PRG dobbiamo anzitutto verificare quanti standard devono essere reperiti. Nell'art. 6 dobbiamo verificare la dotazione di parcheggi richiesta dalla destinazione post operam e quella ante e, se la differenza è appunto positiva, procedere con la monetizzazione. Per una infarinata su questo concetto potete leggere questo altro mio post.

La delibera di riferimento è questa qui, che a sua volta deriva da quest'altra qui, che sebbene abbia un preambolo un po' disorientante, alla fine si traduce in una tabella di abbastanza facile lettura. Il calcolo dei parcheggi va fatto in modo differenziale come dice lo stesso PRG: calcoliamo quanti metri quadri di parcheggi serviranno per la nuova destinazione (esempio: parcheggi pubblici, 6mq ogni 10mq di superficie utile lorda) e gli andiamo a sottrarre il totale dei metri quadri di parcheggio richiesti dalla destinazione preesistente - vi tornerà utile per questi conteggi la tavola sinottica sugli standard urbanistici che ho pubblicato in un post del 2014 - (non importa se l'edificio è stato costruito tanti anni fa, magari quando ancora non c'era il PRG nuovo o magari non c'erano nemmeno le leggi sugli standard urbanistici: attenzione però al fatto se l'edificio è dismesso da oltre cinque anni, perché in questo caso i parcheggi pubblici vanno comunque reperiti per intero in caso di cambio d'uso) (esempio: parcheggi pubblici, 4mq ogni 10mq di s.u.l.). Una volta ottenuto il totale dei mq che dovremmo fornire (la differenza degli esempi fatti tra parentesi è di 2mq ogni 10mq di s.u.l. Se per esempio la SUL fosse di 110mq, dovremmo reperire 22mq di parcheggi), dobbiamo andare a consultare la tabella contenuta nella delibera linkata prima, andando preventivamente a valutare qual'è la quotazione media dell'edificio e della destinazione d'uso secondo l'osservatorio del mercato immobiliare aggiornato semestralmente dall'Agenzia del Territorio. Potrebbe accadere, anzi molto probabilmente accadrà, che la destinazione d'uso preesistente e quella futura abbiano diverse quotazioni immobiliari (magari di poco diverse): in questo caso secondo me è giusto fare non il solo calcolo del differenziale dei metri quadri in sè, ma invece fare la differenza considerando il diverso valore commerciale delle due destinazioni d'uso (il che può andare a vantaggio del committente o del comune, ma ciò non rileva). Una volta trovato il valore di mercato medio, per interpolazione lineare si andrà a ricavare il dato relativo alla monetizzazione del metro quadro. Diciamo che una buona parte di Roma sarà quotata tra i 3.000 ed i 5.000 euro al metro quadro (di immobile): il valore della monetizzazione varierà quindi da 120 a 250 euro per metro quadro di parcheggio differenziale da reperire. In ogni caso fate attenzione perchè potrebbe venire fuori una bella sommetta. [paragrafo in parte ricopiato da quello di un altro mio post]

Analogo ragionamento e calcolo deve essere fatto per gli standard urbanistici: ricopio qui una tabella rozza che avevo fatto per quest'altro mio post:

dest. uso                        mq parcheggi              mq verde                 servizi       (verde+servizi)
abitativa (abit. singole)          1,6                           2,53                      1,73               4,26
non abitativa                       variabile                     4,00                      0,00               4,00
produttiva                           variabile                     2,00                      0,00                2,00

in cui l'unità di misura è metro quadro di standard per ogni 10 mq di SUL dell'immobile. Anche in questo caso dobbiamo verificare la differenza tra ante e post-operam: per esempio se passassimo da una destinazione abitativa ad una non abitativa (per esempio cambio d'uso da abitazione ad ufficio, caso abbastanza tipico) vanno anzitutto verificati i parcheggi.

Va detto che nel Piano Regolatore, in particolare l'art. 8 comma 1 delle NTA, si specifica che gli standard per verde e servizi sono "indicativamente" ripartite in 6,5mq/abitante per servizi e 9,5 per il verde pubblico. Quella parola, "indicativamente", può essere interpretata nel senso che non necessariamente gli standard devono essere ripartiti con queste quote. Ciò probabilmente è fatto per consentire al Comune un margine di flessibilità nella pianificazione urbanistica, ma si concretizza anche nel caso dei cambi di destinazione d'uso e quindi nel caso di specie di questo post, in cui per esempio nel cambio d'uso da abitativo a non abitativo si potrebbe dimostrare che i mq di verde non sono 2,53 ma 4, rendendo quindi il calcolo della dotazione degli standard pari a zero. Per tale ragione, il verde ed i servizi vengono considerati assieme nel calcolo degli standard e non separati, così difatti venivano calcolati nel vecchio modulo DIA predisposto dal Dipartimento romano. vi è stato un periodo (intorno alla fine del 2016) in cui si è ritenuto che invece verde e servizi andassero valutati separatamente, ma successivamente questa visione mi risulta non essere più circolata. Nel 2024 il Dipartimento ha diramato il parere prot. 154962 del 29 luglio 2024 dove definitivamente viene stabilito che il calcolo di verde e servizi deve essere fatto cumulativamente, dunque non calcolando singolarmente la differenza del verde e quella dei servizi ma facendo la differenza delle somme verde+servizi tra ante e post operam.

Ad ogni modo, se si sta operando un mutamento d'uso ai sensi dell'art. 23 ter comma 1 ter DPR 380/01 come introdotto dal decreto salva-casa 2024, la monetizzazione degli standard non è più dovuta per espressa previsione della norma contenuta al successivo comma 1 quater. Attenzione però al fatto che l'intervento deve rispettare gli specifici presupposti di tale disposizione, ovvero che si stia intervenendo su una singola unità immobiliare, si tratti di un mutamento rilevante e che, se si sta operando su un piano terra o seminterrato, sia stata emanata la legge regionale di coordinamento specificamente evocata dallo stesso comma.

In ordine alla corretta e compiuta applicazione della procedura, è opportuno approfondire degli aspetti, già contenuti nel prg, che sono stati opportunamente sintetizzati in una specifica circolare diramata dal Dipartimento nel 2012. Il PRG difatti non consente una indifferenziata possibilità di accedere alla procedura di monetizzazione, ma lo ammette in verità solo in specifici casi. La circolare è abbastanza chiara quindi rimando il lettore al testo. Mi sento giusto di rimarcare alcuni casi specifici che possono risultare particolarmente problematici: il primo, è che se si effettua un cambio di destinazione d'uso su di un immobile dismesso da più di cinque anni, gli standard, limitatamente ai parcheggi pubblici e privati, vanno reperiti per intero, calcolati sulla base della destinazione futura; secondo, in caso in cui si effettui un mutamento d'uso verso commerciale a carico urbanistico medio o alto, occorre anche in questo caso reperire (senza la possibilità di monetizzare) per intero la dotazione di parcheggi pubblici e privati (attenzione poi al fatto che tali destinazioni non sono affatto ammesse in tutti i tessuti); terzo, nel caso di demolizione e ricostruzione, limitatamente ai parcheggi privati, è obbligatorio il reperimento per intero, calcolato sul totale della SUL.

Altri casi in cui la monetizzazione non è possibile è quando la dotazione teorica teorica supera un certo livello, ma questo dipende dal tipo di tessuto in cui ci si trova. ad esempio, gli ambiti di valorizzazione della città storica hanno diverse regole interconnesse, per cui è importante prevedere fin dalle prime fasi progettuali non solo l'impatto delle somme della monetizzazione ma anche e soprattutto l'effettiva possibilità di potersi dotare di questo strumento di conversione in moneta dello standard urbanistico. Purtroppo, l'unico punto in cui la circolare non è chiara è quando indica i limiti di quantità di standard oltre i quali la monetizzazione non è consentita: sarebbe stato utile chiarire se ci si riferisce alla dotazione teorica complessiva della destinazione d'uso ovvero alla dotazione effettiva da reperire nel caso di intervento su edificio esistente (il caso tipico come visto è il mutamento d'uso). Da come è impostato il ragionamento, sembra doversi riferire alla dotazione teorica complessiva dell'unità immobiliare (anche alla luce dell'allegato A, art. 1 comma 4 alla Delibera 73/2010 il quale chiaramente dice che il meccanismo non può essere eluso mediante lo spacchettamento dell'intervento in singole opere di minore dimensione) e, se così fosse, occorre prestare estrema attenzione ad operare mutamenti d'uso su immobili di grandi dimensioni, diciamo al di sopra dei 2.500 mq di SUL.

Attenzione anche alle destinazioni d'uso commerciali a carico urbanistico medio ed alto (superficie di vendita superiore, rispettivamente, a 250 e 2.500 mq - la superficie di vendita non è la superficie lorda), nelle quali il ricorso alla monetizzazione non è mai consentito: nei casi di introduzione di queste funzioni, quindi, è sempre necessario il reperimento fisico degli standard, anche nel caso di mutamento d'uso su immobili esistenti o anche nel caso, molto delicato, di fusione di immobili tra loro confinanti (caso che può far superare il limite dei 250mq di superficie di vendita e quindi comportare il mutamento implicito tra commerciale piccolo medio). le destinazioni commerciali non vanno confuse con le funzioni a servizi del piano regolatore: un bar, un ristorante o una palestra, ad esempio, non rientrano nella funzione "commerciale" ma in quelle a "servizi".

Nel caso di monetizzazione degli standard per l'applicazione del Piano Casa Regione Lazio, ricordate che le superfici dei parcheggi privati, se lo standard richiesto è inferiore ai 20mq, non vanno nè reperiti nè monetizzati. Dunque nel Piano Casa bisogna monetizzare parcheggi pubblici, verde e servizi, ma non parcheggi privati, a meno che non si ecceda la quota indicata.

Esempi pratici e completi del calcolo della monetizzazione degli standard li trovate in quest'altro mio post sugli esempi di calcolo per il cambio d'uso.

67 commenti:

  1. Molto interessante questo articolo per la mia situazione. Proprio oggi sono arrivati gli oneri da pagare per costruzione casa singola e solo di monetizzazione chiedono una cifra folle. Mi chiedo se sia possibile tramutare questa cifra nella costruzione degli standard o perlomeno perché non viene concordata? Grazie

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    1. In realtà sarebbe sempre obbligatorio reperire le superfici a standard, ma nel caso in cui sia proprio impossibile, allora si possono monetizzare. Anzi nel caso di nuova costruzione è obbligatorio reperirli fisicamente, e monetizzarli solo in casi davvero particolari e dietro autorizzazione del comune.

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  2. ciao Marco, notizia fresca di oggi e pertinente la monetizzazione e il rapporto con gli oneri concessori: il Tar Lombardia-Brescia, sezione I, con la sentenza n. 1034/2013 depositata il 29 novembre ha sancito che gli importi della monetizzazione non possono essere scomputati dagli oneri ex L. 10/77.
    incollo stralcio della sentenza:
    “Infatti, i contributi della prima specie (oneri L. 10/77) sono dovuti per realizzare dette opere “senza che insorga un vincolo di scopo in relazione alla zona in cui è inserita l'area interessata all'imminente trasformazione edilizia”, e quindi, per così dire, a titolo di contributo per i costi generali del Comune; i contributi della seconda specie (monetizzazione) per contro riguardano “aree necessarie alla realizzazione delle opere di urbanizzazione secondaria all'interno della specifica zona di intervento”, ovvero i costi specifici inerenti all’intervento stesso. In tale ordine di idee, quindi, non vi è giustificazione alcuna a scomputare dai primi l’importo dei secondi, trattandosi di distinti e ugualmente necessari costi che l’amministrazione deve sopportare per la sostenibilità dell’intervento”.
    ciao Marco


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    1. CIao Marco, grazie dell'informazione ;-) effettivamente usare gli importi della monetizzazione a scomputo degli oneri concessori mi sembra quantomeno...fantasioso!

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    2. immagino che quel privato volesse provare ad ottenere uno sconto:)

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  3. ciao Marco e grazie per i consigli utilissimi che ci dai attraverso la tua altissima competenza. ti pongo i miei quesiti:
    devo realizzare un cambio di destinazione d'uso da abitazione (a/2) a studio medico odontoiatrico (a/10), zona piazza Bologna, città storia, tessuto T5, piano terreno.
    In Municipio, a parte avermi dato conferma della fattibilità, mi hanno dichiarato che si tratta di Ristrutturazione Edilizia cd. pesante, nella fattispecie di REp, e quindi, soggetta al pagamento degli oneri di urbanizzazione, del costo di costruzione e degli standards.
    Credo di aver calcolato giustamente i primi 2 (anche e soprattutto grazie ai tuoi consigli), anzi a questo proposito volevo chiederti: secondo te, quali sono gli interventi STRETTAMENTE necessari alla trasformazione di una abitazione in studio odontoiatrico ai fini del computo metrico estimativo da utilizzare per il calcolo dei primi due oneri (urb. e Cc)?
    Come dicevo, credo di aver ben compreso la procedura di calcolo dei primi 2 oneri, ho forti dubbi sulla questione della monetizzazione degli standars. il dubbio è questo: secondo quanto previsto dall'art. 8, comma 2 N.T.A., c'è la possibilità di destinare a parcheggi pubblici una quota non superiore a 2mq/10 SUL. domanda, ma questi 1,47mq/10SUL (come differenza tra 4mq/10 SUL non res. e 2,53 mq/10 SUL res., possono essere detratti dal conteggio fatto per il fabbisogno dei parcheggi oppure no? scusami per l'esposizione contorta ma credo tu abbia afferrato. ti ringrazio per l'aiuto che potri darmi.
    ciao Piergiorgio

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    1. Anzitutto, fai riferimento alla tavola sinottica che ho condiviso in quest'altro post: http://architetticampagna.blogspot.com/2014/05/tavola-sinottica-degli-standard.html

      il tuo ante operam è abitazioni singole; il tuo post-operam è (secondo me) servizi alle persone: calcola le differenze utilizzando i dati riportati nella tavola. otterrai un totale di poco inferiore ai 6mq/10mq SUL. Una bella cifretta, soprattutto per i prezzi di piazza bologna.
      Ti confermo che si tratta di RE pesante, anzi più precisamente di CdU3.
      Nel computo metrico dovrai computare sicuramente la demolizione della cucina ed il ripristino degli intonaci almeno nell'ambiente cucina: il resto valuta in base alla tua "sensibilità" (leggi: il CME non deve essere troppo basso).

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  4. Grazie per la tempestiva risposta.....in effetti la cifra che ho interpolato con la formula che hai messo sul blog è di € 257,80 e mi escono 15000 e rotti euro (sigh) a proposito del CME, pensi che possa andare bene una cifra di 15-20 mila euro considerando la dem della cucina spostamento tramezzi e adeguamento impianto elettrico? Sarebbe meglio 15000. È plausibile? Grazie ancora ciao

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    1. non c'è bisogno di mettere i tramezzi, perché quelli vanno in manutenzione straordinaria. Io penso che un CME di 6-8.000 euro sia congruo.

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  5. E complimenti per la chiarissima e preziosissima tavola sinottica

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  6. salve Marco, devo realizzare un ampliamento con Piano Casa, consistente nell'accorpare un locale lavatoio di pertinenza dell'abitazione all'ultimo piano dei tre esistenti il lavatoio è di 12 mq calp. e 13,66 di sul ed è adiacente all'alloggio (per accorpare butto giu una parete e chiudo una porta e stop) in municipio mi hanno detto di trattare la cosa a proposito degli oneri, come NE e va bene ho calcolato sia gli oup e gli ous e il Ccc con prospetto A della DCC 19/05 il mio dubbio rimane sul reperimento/adeguamento standard urb. o contributo straordinario.......ma è dovuto? grazie per la risposta e buon lavoro

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    1. le monetizzazioni sono dovute, perché è ampliamento e vanno calcolate anche quelle come se fosse nuova costruzione. il contributo straordinario va applicato in base all'articolo del piano casa che utilizzi: se usi il 3 ter comunque si. Nella monetizzazione, essendo l'ampliamento modesto, puoi evitare di monetizzare i parcheggi privati; il resto degli standard vanno monetizzati tutti.

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  7. grazie per la precisione e cortesia, ciao e buon lavoro

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  8. caro collega una curiosità.....in caso di cambio d'uso e aumento di carico urbanistico da basso a medio e dovendo monetizzare gli standard non reperiti e trovandosi l'alloggio entro 500 m dalla fermata della metropolitana....è prevista una decurtazione...come funziona? grazie e buon lavoro

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    1. il PRG sancisce che in questi casi le dotazioni di standard si riducono a quelle minime stabilite dal DM 1444/68: in alcuni contesti non cambia gran ché, in altri invece si, a seconda della destinazione.

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  9. Nel mio caso? Via Eleonora d arborea piazza Bologna tessuto t5 cambio d uso da abitazione a servizi alle persone studio poliambulatorio odontoiatrico. Piano terreno città storica. Grazie

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    1. art. 7 comma 15 NTA di PRG: limitatamente ai parcheggi pubblici (dunque nulla cambia per tutto il resto) si può fare.

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    2. perdona l'ignoranza.....ho letto il dm 1444, ma nel mio caso invece di richiedermi 6mq/10 della sul per i park pubblici.....quanti dovrebbero essere? perdonami ma non riesco ad interpretare il dm. grazie per l'aiuto

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    3. secondo me è assimilabile al direzionale, e dunque sarebbe 80mq ogni 100 di SUL. ma nelle zone A e B è riducibile alla metà (quindi 40), più 1mq di parcheggi ogni 10mc.

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  10. quindi se abitativo è 5,6 mq/10sul e studio è 10mq/10 sul (4+6) sarebbe invece 8mq/10sul + 1mq ogni 10 mc giusto?

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  11. ....e perdonami ma per capire.....il mq ogni 10 mc da dove spunta?

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  12. E se non erro il verde e i servizi non sono dovuti in quanto abitativo è 4,26 e servizi alle persone è 4 e quindi è soddisfatta giusto??

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    1. il metro quadro ogni 10 mc sta nella 765/67, come indicato nel 1444/68: nel prg di roma dovrebbe già essere calcolato negli standard previsti: nel tuo calcolo spunta perché se sei a meno di 500mt dalla metro allora, solo per i parcheggi pubblici, puoi andare in deroga al prg ed attuare le norme nazionali. verde e servizi dovrebbe essere soddisfatto. La prossima volta voglio la percentuale per la consulenza ;-)

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  13. Senza dubbio ;) solo un ultima cosa.....l art. della 765 parla di 1 mq ogni 20mc ....perciò 1 ogni 10 o 1 ogni 20? Eternamente grato

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    1. Mi rispondo da solo.....l art 18 della 765 è superato dall'art 2 della 122/89 ciao buon lavoro

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  14. Salve Arch. vorrei chiederle un parere in merito al calcolo degli standard per il piano casa, nel mio caso non devo reperire i parcheggi privati, ora sul sito del VII municipio ex X hanno inserito un modello per il calcolo degli standard per il piano casa, nella penultima pagina al punto b) fa riferimento ad abitanti =SUL/25, ma nelle NTA art 8 non erano 22 o sono parametri diversi? Poi mi chiede di suddividere i metri in base all'istruzione, servizi, parcheggi e verde pubblico, come arrivo a questa suddivisione?
    La ringrazio in anticipo per l'aiuto

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    1. Per precisione l'intervento sarà nel XV municipio ex XX il modello per il calcolo lo trovato sul sito del VII municipio ex X

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    2. non so quale modulo hai trovato: io ho aperto il modulo piano casa di quel municipio e si fa riferimento alla formula utilizzando il parametro SUL/37,5 mq/abitante, che è il riferimento del PRG.

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  15. a questo link modulo monetizzazione standard formato rtf
    http://www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?jp_pagecode=trasparenza.wp&ahew=jp_pagecode%3AtypeOfSrv%3AtypeOfSrvOld%3AfixedStructure%3Astructure%3Amodule%3AstructureOld&typeOfSrv=632&typeOfSrvOld=632&fixedStructure=&structure=519&structureOld=519&module=1890

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    1. ah ho capito, certo! il piano casa va in deroga agli strumenti urbanistici e dunque non valgono le NTA di PRG ma il DM 1444/68 che in effetti indica la capacità insediativa in 1 abitante per 25mq, invece che per 37,5 come da PRG. Per i frazionamenti delle singole quantità si può fare riferimento sempre al DM 1444/68, anche se lo stesso parla di suddivisione "indicativa" delle quantità e non parla di divisione addirittura tra "istruzione" e "servizi"; temo sia indispensabile andare in municipio a chiedere lumi.

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    2. quindi se ho capito bene faccio SUL/25x18(che è la somma di tutti i valori del DM 1444/68) quello che viene moltiplicato per il TUM

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    3. si mi sembra corretto, comunque vista l'amiguità io andrei a chiedere al municipio.

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  16. Mi inserisco sottoponendovi un mio caso specifico, in cui non mi trovo concorde con l'operato del Municipio di competenza (XIV): Cambio dest. uso da direzionale a residenziale mediante art 3 ter Piano Casa di una u.i. ricadente in un Piano di zona "O". Ho seguito le prescrizioni del D.M. 1444/68 per calcolo standard urbanistici confrontando Ante Operam (direzionale) e Post operam (residenziale).
    1) Sapendo che servono 80 mq ogni 100 mq di SUL faccio 100:80 = 1,25 mq per mq di SUL; poi 1,25 x 32,42 mq.= mq. 40,53 (standard direzionale)
    2) Per le residenze servono invece 25 mq/ab quindi divido SUL cioè 32,42: 25= 1,30 abit. Poichè il DM prevede 18 mq/ab moltiplico 18 x 1,30= mq. 23,40 (standard residenziali). Deduco che essendo mq. 40,53 > 23,40, non serve ulteriore superficie per gli standard. Il Municipio invece tende a far comunque pagare il 50% degli oneri (Cc + Urb.sec) come contributo straordinario per gli standard.....cosa ne pensate? Grazie

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    1. il contributo straordinario si applica solo per alcuni articoli del piano casa e dove è richiesto, va comunque applicato. per quanto riguarda il calcolo degli standard bisogna fare calcoli separati per i parcheggi e per i servizi e verificare che entrambi diano valore negativo (così ad occhio non credo ma con gli standard del 1444 potrebbe essere).

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  17. Buongirno Marco,
    vorrei un tuo parere su un dubbio riguardo gli oneri per un cambio di destinazione.
    Sto preparando una DIA per cambio di destinazione da ufficio a residenza di un piccolo appartamento che deriva da un frazionamento eseguito alcuni anni fa di una residenza più grande, con cambio di destinazione a ufficio.
    Il cambio di destinazione è senza aumento di SUL e con le sole opere relative all’impianto idrico per l’angolo cottura e comporterebbe il pagamento degli oneri di urbanizzazione e del costo di costruzione. Però, dal momento che per il passaggio da residenza a ufficio (con frazionamento) questi sono stati già pagati a suo tempo, ritengo che, trattandosi del ripristino della destinazione originaria, debba essere corrisposto solo il costo di costruzione.
    Parlando con il tecnico del Minicipio, mi ha detto genericamente che per gli oneri di urbanizzazione dovrebbe essere pagata solo l’urbanizzazione secondaria, che però non saprei come calcolare separatamente e che a mio parere, non dovrebbe essere corrisposta.
    E’ corretta la mia interpretazione?

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    1. Se puoi attuare un ripristino, cioè un ritorno ad un esatto stato di un titolo precedente, allora sei esentato dall'onerosità; se invece fai un cambio d'uso anche ripristinando una precedente destinazione ma con altre variazioni rispetto ad un precedente stato, allora va considerato appunto come cambio d'uso e quindi hai tutta l'onerosità relativa. le urbanizzazioni vanno pagate entrambe, primaria e secondaria, seguendo le procedure ordinarie. Anche gli oneri sul costo di costruzione, per quel poco che occorre, sono necessarie.

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  18. http://www.urbanistica.comune.roma.it/images/dipartimento/atti/pareri/2011DIA.pdf

    Caro Marco, guarda che meraviglia! Una comunicazione interna, pubblicata sul sito PAU, diretta a tutti i Municipi che dice che in caso di permessi semplificati come la DIA (e - aggiungo - SCIA e CILA), in caso di MdU con monetizzazione degli STD non reperiti, dato che è il Tecnico ad asseverare il tutto, è sua facoltà decidere se fare la richiesta del permesso di monetizzazione (aspettando poi 30 gg per consegnare CILA/SCIA/DIA) oppure allegarla direttamente alla CILA/SCIA/DIA.

    Non so bene come recepiranno tale concetto i vari municipi, ma sappi che sto per farti da cavia! Ti farò sapere.

    Saluti e buon 25 aprile (è festa, anche se io sto lavorando, no?)
    :)

    Tommaso

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  19. Buongiorno Architetto
    innanzitutto un grazie di cuore per l'utilità del suo blog.
    Vengo al dunque. Sto preparando una DIA per il recupero di piccole porzioni di un sottotetto adiacente ad un appartamento legittimo. In pratica recuperiamo circa 8 mq di SUL.
    Non trattandosi di nuova abitazione ma solo di ampliamento la L.R. 13/09 art. 3 comma 3 ci fa capire che non vanno reperiti i parcheggi. Ma cosa accade per gli standard urbanistici relativi al verde e servizi pubblici?
    Andranno reperiti e monetizzati secondo i parametri di 6,5 mq e 9,5 mq per abitante avvalendosi della bellissima notizia di Tommaso Angeletti nel suo post del 25 aprile 2016?
    Grazie in anticipo

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    1. a mio parere, dopo aver approfondito attentamente il tema per un cliente, se l'intervento di recupero del sottotetto non prevede modifiche alla sagoma, e se si interviene in un tessuto in cui gli standard sono già rispettati (si può fare riferimento alla relazione accompagnatoria al PRG, dove ci sono delle tabelle sugli standard di ciascun tessuto ed anche di ciascun municipio), facendo leva sull'ultimo comma dell'ultimo articolo della legge che, citando a memoria, dice "gli standard sono dovuti se l'intervento è in deroga ai limiti del DM 1444", verificando che non sia superato nessun limite del DM, non va reperito o monetizzato alcuno standard. è una affermazione forte, ed i municipi faranno guerra, ma secondo me ad interpretare la LR 13/09 è così.

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  20. Gentile Architetto Campagna,le sottopongo un quesito inerente la determinazione degli standard a parcheggio per un cambio di destinazione d'uso da Commerciale (Cu/b) a Servizi alle persone (Cu/m), all'interno della città storica. I parcheggi privati delle ddestinazioni di provenienza e di progetto si equivalgono, per entrambi 4mq/10mq SUL. Per i parcheggi pubbili risulta invece un delta di 2mq/10mq SUL da reperire o monetizzare. Trovandomi a 400 mt dalla metropolitana posso usufruire della deroga Art.7 c.15 delle NTA, quindi la dotazione di parcheggi pubblici può essere ridotta agli standard minimi stabiliti dalle norme statali... Il riferimento rimane in questo caso il DM 1444/68? Ma a questo punto esiste ancora un delta tra le due destinazioni d'uso oppure tale deroga rende equivalenti le dotazioni? Devo prevedere altre dotazioni di standard?
    La ringrazio sin d'ora per la sua disponibilità.
    Rosario Picciotto

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    1. il DM 1444/68 è molto vago sulle destinazioni d'uso e, soprattutto, non parla di destinazioni della singola unità immobiliare, ma si riferisce alle destinazioni territoriali o di zona (scrissi un post apposito tempo fa), e l'intervento su una singola unità non va a modificare la destinazione di zona (a meno che non si sia già in "bilico" tra una destinazione prevalente ed un altra, e proprio il nostro cambio d'uso fa cambiare la prevalenza). Di fatto se si è nelle condizioni di ricorrere agli standard del DM non è necessaria alcuna monetizzazione, ma su questa conclusione ovviamente nessuno è d'accordo. Se comunque la destinazione ante e post secondo la classificazione vaga del DM rientrano nella stessa categoria, di nuovo a mio modesto parere (ma io non faccio nè legislazione nè giurisprudenza) non c'è bisogno di monetizzazione.

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  21. Gentile Arch. Campagna,
    Le scrivo per chiederle un'opinione su una pratica di frazionamento che sto seguendo, e sulla monetizzazione degli standard per i parcheggi.
    Premetto che il proprietario dell'immobile (zona Spinaceto) non ha un posto auto fra quelli condominiali privati; la domanda è la seguente:
    Per quantificare la superficie di parcheggi pubblici da reperire, devo sempre considerare la SUL totale? Oppure devo considerare solo una delle due nuove unità (45mq - 65mq)?
    Per quanto riguarda i parcheggi privati sto considerando i 4mq da reperire, per ogni 10mq di SUL, sul totale dell'immobile oggetto d'intervento (110mq)...
    Sono alle prime esperienze lavorative ed il suo blog è sempre una fonte preziosa d'informazioni e per questo la ringrazio per il tempo ed il lavoro che vi dedica.

    Cordiali saluti
    Francesco

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    1. il frazionamento non produce di per sè standard da reperire, a meno che non sia contestualmente un cambio d'uso o a meno che non ci si trovi in un piano particolareggiato con norme diverse da quelle del PRG o con indicazioni specifiche sulla dotazione di parcheggio per ogni unità residenziale.

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  22. Buon giorno,
    avrei una curiosità da sottoporvi. I miei genitori possiedono un terreno che sarà diviso in due tra me e mio fratello. Nella mia parte, ho progettato la costruzione di una casa con la cubatura minima richiesta da Comune. Come accesso ho una stradina di 4 m con servitù di passaggio. Il comune ora mi chiede di fornire degli spazi per il parcheggio. Questo vorrebbe dire rifare il progetto. E' possibile trovare qualche altra soluzione.
    Saluti e grazie

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    1. il comune ha il dovere di imporre il reperimento degli standard richiesti dal DM 1444/68 o dalla specifica normativa locale. In alternativa si possono monetizzare, in alcuni casi, o trovare soluzioni differenti (reperire le aree a standard da un'altra parte o fare convenzioni per il vincolo all'uso pubblico di aree private).

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  23. Buongiorno Architetto, come sempre per ogni mio dubbio mi ritrovo sempre sul suo blog. Volevo sottoporle un quesito. Sto realizzando una Demolizione e Ricostruzione con Cambio d'uso a "ricettivo" mediante piano casa. Quindi dovremo reperire parcheggi pubblici e privati in riferimento agli standard delle NTA. Il mio cliente ora mi chiede se tutti questi parcheggi che andremo a realizzare sarà possibile metterli a pagamento (con una sbarra per intenderci). Non riesco a trovare nessuna informazione e volevo sapere in caso a quale ufficio posso rivolgermi per avere una risposta (se al dipartimento oppure al municipio di competenza).
    Grazie e cordiali saluti.

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    1. la quota di parcheggi pubblici deve essere appunto pubblica o, se rimane privata, data comunque in gestione al comune; sulla quota dei privati non saprei comunque trattandosi di attività ricettiva forse non è contrario alle norme far pagare il parcamento ai clienti, come fanno molti alberghi. Penso che una risposta possa arrivare più dal dipartimento. Comunque trattandosi di piano casa, che va in deroga al PRG, salvo diversa specifica indicazione, gli standard andrebbero calcolati sulla base del DM 1444/68.

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    2. Grazie Architetto, in effetti vanno calcolati con il DM 1444/68. Gentilissimo!

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  24. Buongiorno Architetto,
    innanzitutto la ringrazio e le faccio i complimenti per il suo blog che è sempre utilissimo!
    Le vorrei chiedere un parere:
    Mi preparo ad effettuare un cambio di destinazione d'uso da locale C/1 a C/3, quindi da Commerciale a Produttivo, il negozio supera i 250mq quindi parliamo di CU/m, così come il produttivo.
    Per quanto riguarda gli standard dovrei essere a posto dato che le NTA riportano per le destinazioni d'uso produttive standard minori delle commerciali. Quello che non riesco a capire sono i parcheggi privati, come CU/m non c'è la definizione produttiva, ma volendo fare il pignolo in quelle a CU/b sono 4mq/10mq, io vengo da un commerciale da 3mq/10mq.
    Come posso monetizzare questo mq in più?Sul nuovo modello SCIA 2 non è presente nemmeno più la sezione apposita.
    La ringrazio

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    1. i 250mq vanno calcolati sulla superficie di vendita e non sulla SUL: lo dico perché a volte locali anche molto più grandi, risultano in verità commerciale piccolo a cu/b. per le monetizzazioni, io allego alla SCIA le pagine pertinenti del vecchio modulo DIA o nei casi più complessi faccio una relazione a parte.

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    2. Ah bene per la superficie di vendita, anche se credo sia tutta vendita, o meglio non c'è una divisione netta e diventerà un locale officina per automobili.
      Rimane il fatto che da NTA i locali produttivi sono solo CU/m ma nella tabella non vengono indicati, quale devo prendere come riferimento? CU/b? o magari servizi a CU/m? Per il calcolo del parcheggio privato è il classico TumXmq?
      Grazie infinite per le informazioni preziose architetto!

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    3. la tabella dell'art. 7 delle NTA riporta le dotazioni di parcheggi per le destinazioni produttive, tra quelle a carico medio. è lultima riga della seconda tabella. La monetizzazione si calcola sempre allo stesso modo per ogni destinazione.

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  25. Buongiorno ma quante volte va pagata la monetizzazione per il soddisfacimento dello standard del parcheggio uso commerciale?

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  26. Buonasera Marco, innanzitutto volevo farti i miei complimenti per il servizio reso con il tuo blog che é un incredibile supporto a noi tecnici.
    Scrivo per sottoporti un interpretazione che mi è stata data dal tecnico del municipio in cui devo presentare un cambio d’uso. In particolare il tecnico classifica il cambio d’uso tra destinazioni con stesso CU Medio, ma con differenziale di standard urbanistici da reperire, come cambio d'uso con incremento di carico urbanistico pur rimanendo nel medio. Ti sembra un ragionamento ammissibile?
    Grazie per l'attenzione

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    1. alcune destinazioni pur avendo stesso livello di carico urbanistico hanno dotazioni differenti, per cui è normale che anche in un cambio d'uso in cui non c'è salto di carico vi siano comunque standard da reperire/monetizzare.

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    2. Nel mio caso però il cambio d'uso è ammissibile solo se non determina un incremento di CU e nelle NTA non è definito in modo univoco cosa si intende per incremento. Io ho sempre pensato che l'incremento fosse da intendersi come salto ad un livello superiore (es. medio alto). Per questo ho ritenuto ammissibile l'intervento che nella mia fattispecie è un CDU nella stessa categoria (ovveo tra categorie armonizzate in base alla circ.191432) non urbanisticamente rilevante con stessa classificazione di CU ovvero medio.
      Solo che è necessario reperire 2mq di parcheggi pubblici (i privati sono gli stessi) e questa quota aggiuntiva di dotazioni viene interpretata come incremento.

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    3. anche io ho sempre considerato che il salto di carico si ha solo laddove vi è aumento di classificazione (da basso a medio o da medio a alto), ma ciò non preclude il fatto che possano comunque esserci delle monetizzazioni. vista di converso: anche se ci sono da reperire degli standard, l'intervento può ritenersi comunque fattibile perché non c'è aumento di carico urbanistico. E non potrebbe essere altrimenti, facendo riferimento alla stessa definizione che il PRG da di carico urbanistico (art. 3 comma 6), che è distinto in basso/medio/alto.

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    4. Buongiorno Marco, sempre a proposito del calcolo della monetizzazione per gli standard non reperiti Le risulta che la TUM possa essere inferiore a 94 in quei casi in cui il valore OMI è di molto inferiore al minimo riportato nella tabella di calcolo Allegato B1? grazie

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    5. tecnicamente la formula non contempla un "minimo" e "massimo", quindi se si applicasse la formula "sciolta" puoi andare anche al di sotto del minimo. alcuni tuttavia tendono a leggere la tabella come prevalente e in tale ottica potresti non avere la facoltà di scendere sotto al limite. andrei a interfacciarmi con il responsabile dell'area tecnica del municipio.

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    6. Salve Architetto,
      mi è stato richiesto di presentare una pratica per un ampliamento di un appartamento sito in Roma (città storica, tessuto T5) attraverso l'annessione di un vano ascensore secondario, oggi completamente dismesso. Stiamo parlando di circa 1,7 mq di SUL da aggiungere ad un appartamento di già 220 mq.
      Dopo una ricerca approfondita sul suo blog sono riuscito a determinare che si parla di RE parziale con pagamento di oneri di urbanizzazione e costi di costruzione.
      Nel tentativo di calcolare la monetizzazione degli standard, però, mi trovo di fronte ad un problema di natura concettuale: la SUL che devo considerare nel calcolo per i parcheggi privati e pubblici, così come per il verde e i servizi, è quella totale del post operam (ossia i 220 + 1.7) o soltanto la porzione che vado ad aggiungere?
      Come avrà notato sto dando per scontato che il calcolo della monetizzazione debba avvenire direttamente e non tramite differenziale. Se dovessi infatti, calcolare tramite differenziale questi ultimi parametri otterrei solo valori negativi, quindi nulli. Per esempio, la sottrazione del valore dei parcheggi privati nella destinazione ante operam e quella della destinazione post operam, sarebbe: Δ=0-4=0mq. Per quanto vantaggioso, mi pare chiaro che questo ragionamento non possa funzionare poiché gli standard di questa porzione non sono mai stati versati.
      Capirà che con un Tum pari a 414 €/mq se parliamo di 222 mq è una cifra importante, mentre per 1.7 mq è irrisoria.
      La ringrazio anticipatamente per l'aiuto e spero che almeno lei sia in grado di aiutarmi ad uscire da questa empasse.
      Ne approfitto poi per ringraziarla immensamente per il preziosissimo lavoro che svolge per tutti noi.
      Un caro saluto,
      Vincenzo

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    7. inquadrandosi l'intervento come ampliamento di SUL, a mio avviso si calcola come tale, e quindi tutti i parametri saranno in funzione della SUL incrementata, e non quella totale più quella incrementata. ovviamente, in quei punti in cui bisogna considerare la superficie totale per la determinazione di taluni parametri (ad esempio il prospetto A) è chiaro che va considerata la superficie dell'intero immobile.

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Grazie per il commento. verifica di essere "nell'argomento" giusto: ho scritto diversi post su vari argomenti, prima di commentare controlla che il quesito non sia più idoneo ad altri post; puoi verificare i miei post cliccando in alto nel link "indice dei post". I commenti inseriti nella pagina "chi sono - contatti" non riesco più a leggerli, quindi dovrete scrivere altrove: cercate il post con l'argomento più simile. In genere cerco di rispondere a tutti nel modo più esaustivo possibile, tuttavia potrei non rispondere, o farlo sbrigativamente, se l'argomento è stato già trattato in altri commenti o nel post stesso. Sono gradite critiche e più di ogni altro i confronti e le correzioni di eventuali errori a concetti o procedure indicate nel post. Se hai un quesito delicato o se non riesci a pubblicare, puoi scrivermi in privato agli indirizzi che trovi nella pagina "chi sono - contatti". Sul blog non posso (e non mi sembra giusto) pubblicare le mie tariffe professionali: scrivimi un email per un preventivo senza impegno. Grazie.