In questo post semplicemente metto a disposizione dei pdf contenenti i quattro moduli del condono edilizio avviato dalla L. 47/1985, estratti dalla copia della Gazzetta Ufficiale n°177 del 29 luglio 1985 a cui furono allegati. Purtroppo la qualità di scansione non è eccelsa, ma ho preferito condividere documenti provenienti dalla fonte di massima affidabilità.
A cosa possono servire i moduli di una legge che sta per compiere 40 anni e che non è più applicabile (salvo rari casi)? Anzitutto, in molte città le istanze di condono anche depositate ai sensi della prima legge sul condono sono ancora allo stato in lavorazione, dunque devono essere ancora concluse con il rilascio della concessione: si tratta quindi di una modulistica che, di fatto, riguarda istanze che sono ancora in vita. Le casistiche dell'utilità possono essere varie:
- capire bene cosa c'è scritto sui moduli - talvolta le copie dei condoni che ci si ritrova in casa sono sbiadite, compilate male, fotocopiate più volte, e quindi può capitare che alcune parole o frasi del modulo siano illegibili: i moduli originali sono leggibili in ogni loro parte;
- compilare di nuovo la modulistica originaria quando, per ragioni particolari, sia necessario sostituire il modulo originario per deterioramento dell'originale o per presentare istanze di rettifica di quanto originariamente dichiarato;
- usare i moduli per la presentazione di istanze nuove ai sensi dell'art. 40 comma 6 (esistono rari casi in cui il condono può essere aperto anche se è trascorso il termine di legge: sono i casi descritti appunto all'art. 40 e che sostanzialmente sono: immobili venduti all'asta, quando le ragioni del credito sono antecedenti almeno all'ultimo condono - ormai sono casi veramente rari -; in caso di acquisto di beni provenienti da dismissioni di patrimonio pubblico). Benché non sia espressamente richiesto che un art. 40 debba essere compilato sulla modulistica della 47/85, può essere comunque utile per l'ufficio "leggere" i dati dichiarati sui moduli, perché è una forma in cui ormai noi tecnici (privati ed amministrativi) siamo abituati a prendere contezza dell'oggetto del condono, comprendendone le varie sfumature. Ovviamente, vale solo per quelle istanze di cui si chiede l'apertura del condono secondo la L. 47/85 o per quei comuni che hanno adottato per le leggi successive i moduli della prima legge;
- semplice curiosità nel mantenere viva la memoria e la prassi delle procedure amministrative che, nel bene e nel male, hanno fatto del nostro Paese quel che è oggi.
- i moduli 47/85 A, B e C sono esclusivamente dedicati alle destinazioni residenziali, ed a sua volta sono divisi nel seguente modo:
- 47/85 A si occupa degli abusi tipologia 1, 2 e 3, dunque gli abusi più "gravi";
- 47/85 B si occupa degli abusi tipologia 4, 5 e 6, dunque diciamo gli "intermedi" che possono comprendere la ristrutturazione edilizia, il cambio di destinazione d'uso, il restauro e risanamento conservativo, se opere quantificabili in termini di superficie utile;
- 47/85 C si occupa esclusivamente degli abusi tipologia 7, ovvero le opere minori di manutenzione straordinaria, e tutti gli interventi, anche di ristrutturazione edilizia, non quantificabili in termini di superficie utile (ad esempio diversa posizione e forma delle finestre su un prospetto).
- il modulo 47/85 D è dedicato a tutte le destinazioni non residenziali, ma comprende tutte le tipologie di condono;
- il modulo 47/85 R è quello di riepilogo, e va compilato sempre indipendentemente dal numero e dal tipo di moduli che vengono presentati. in questo modulo vanno specificati quanti e quali modelli vengono depositati, e il totale delle superfici dichiarate separate per le varie tipologie di modulo.
Buonasera Marco, grazie per il tuo preziosissimo lavoro, volevo porti una domanda a cui probabilmente saprai rispondere, vista la tua esperienza nel campo delle sanatorie edilizie: nella procedura semplificata sul portale SICER viene richiesto come allegato obbligatorio la "documentazione probante non a scopo di lucro", sai dirmi di cosa si tratta? è un documento che attesti il "non scopo di lucro" dell'abuso? trattandosi di un ampliamento di un'abitazione privata, come posso attestare questo "non scopo di lucro"?!? Un collega mi ha detto che potrebbe trattarsi di un documento che attesti l'esistenza dell'abuso all'epoca in cui è stato commesso (una foto aerea o magari una foto di famiglia "databile" in cui si veda l'abuso etc.), questa potrebbe essere una documentazione probante l'abuso ma francamente con la definizione mi pare c'entri poco con lo "scopo di lucro", mi sai chiarire cosa va realmente allegato?!? grazie mille e buon lavoro
RispondiEliminaè una dichiarazione che serve solo in alcuni casi ed incide sul calcolo delle oblazioni. ad esempio, in caso di immobile intestato ad una società, oppure nel caso in cui un privato cittadino voglia accedere ad alcune riduzioni di oblazioni specifiche per immobili non a scopo di lucro.
EliminaGrazie Marco, quindi se la domanda di condono riguarda un semplice immobile a destinazione d’uso residenziale, si può asserire che esso sia a scopo di lucro, e che quindi non necessita di tale dichiarazione, giusto?
Eliminagli immobili residenziali, se utilizzati come abitazioni, generalmente non sono a scopo di lucro.
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