Un buon progetto di ristrutturazione di un appartamento non può prescindere da una ottimale organizzazione degli spazi, sempre tenendo conto delle esigenze specifiche del proprietario. Oggi vi mostro una realizzazione di qualche tempo fa: un monolocale a roma con la sua micro-cucina, in zona piazza Ungheria.
Dalla pianta si può già intuire che questo monolocale deriva dal frazionamento di un appartamento di circa 130mq già dotato di due ingressi autonomi: rimando ad un futuro post la sistemazione, seguita sempre dal nostro studio, dell'altro appartamento ricavato, che è un bilocale. La superficie calpestabile del monolocale è circa 48mq, mentre la superficie lorda arriva a 65mq per via delle murature perimetrali abbastanza spesse. La commessa progettuale esigeva la realizzazione di uno spazio il più possibile unitario che unificasse living e zona letto ma comunque tenendo distinte, funzionalmente, le due zone, limitando al minimo sindacale le superfici per servizi (bagni e cucina). L'idea progettuale è stata quindi quella di dare un orientamento diagonale alle pareti fondamentali, anche per poter ovviare alla posizione non ottimale della porta d'ingresso rispetto alle finestre dell'ambiente principale e quindi ricavare spazi sufficientemente abitabili. Una parete, interrotta circa a 2/3 del salone, consente di dividere nelle due zone funzionali l'unico ambiente, e la creazione di una pedana in muratura (facilitata dalla forte altezza degli ambienti) il cui salto di quota coincide con la parete contribuisce non solo alla separazione delle funzioni, ma anche a dare dinamismo all'ambiente (è l'appartamento di un giovane all'epoca sotto i trent'anni). Il salone è impreziosito da delle controsoffittature poste su più livelli (con le gole luminose, che sono un po la nostra firma professionale) che hanno anche soprattutto il ruolo di raccordare le quote dei diversi ambienti. Successivamente, la porzione di muro "aperta" è stata chiusa con una porta per la sopraggiunta esigenza di chiudere la camera da letto: dato che il progetto iniziale così è stato un po snaturato, non troverete le foto di questo "salto di quota". La pedana è sfruttata anche per creare un vano per inserire un letto matrimoniale su ruote a totale scomparsa ("scompare" al di sotto del pavimento della zona rialzata).
La cucina invece è un po il gioiello progettuale di questa realizzazione: in soli 4,4mq ed in un ambiente poligonale di forma vagamente trapezoidale sono stati inseriti tutti gli elettrodomestici: frigo, caldaia del riscaldamento (sopra il frigo), lavastoviglie da 45, lavasciuga da incasso, forno da 60, piano cottura a quattro fuochi, cappa aspirante, lavello. Gli altri spazi residuali sono stati sfruttati al meglio per consentire di posizionare pentolame e tutti gli altri accessori della casa. Per forza di cose tutta la cucina è stata realizzata in falegnameria artigianale completamente su misura: era impossibile infatti poter realizzare una cucina del genere con moduli standard delle cucine industrializzate, in quanto quasi ogni singolo elemento ha una misura diversa dallo standard o comunque è concepita per incassarsi in un modo univoco e personale. La finitura di tutti i pannelli è laminato bianco lucido ad effetto laccato, mentre il top è in laminato bianco antigraffio. La descrizione potrebbe suggerirvi che una cucina così fatta, dato l'alto livello della particolarità realizzativa, abbia un costo enorme e sproporzionato con la superficie: invece posso dirvi che l'intera cucinaè costata come una cucina commerciale di fascia media (meno di 6.000 euro), perché non necessariamente l'artigianato deve essere più caro della produzione commerciale, anzi. La cucina è stata prima completamente montata in officina, in cui sono stati verificati tutti gli allineamenti e tutti i problemi di giunzioni tra angoli non retti (non vi è un solo angolo retto tra le pareti della cucina), quindi smontata, trasportata e rimontata in opera. Nelle immagini può sembrare scomoda e per certi versi certamente lo è (mia moglie non ci entrerebbe nemmeno) ma in realtà è tutto molto funzionale ed a portata di mano.
dovrei riuscire tra qualche tempo a fare delle fotografie migliori usando l'attrezzatura professionale: le foto che ho messo, in via temporanea, sono state scattate con una compattina digitale...! E scusate anche se sono disallineate e buttate nel testo alla meno peggio: blogger non consente un controllo affinato degli allineamenti, del posizionamento e del dimensionamento... :P
Ciao Marco. Visto che parli di mini cucina ( o angolo cottura) ti faccio questa domanda: per un angolo cottura che fa parte di un ingresso/soggiorno/camera da letto di un'unica stanza- monolocale sono previste altezze minime? Nello specifico è situato nella zona di ingresso e avrebbe altezza 2.55m, il resto del mini appartamento è alto 2.70m. Grazie ciao
RispondiEliminail regolamento edilizio parla di 270cm di altezza minima senza specificare se si tratti di media o assoluta. Nel dubbio, si deve considerare assoluta, anche se piccole porzioni di ambienti possono essere più basse (p.e. velette in cartongesso o cose del genere). Comunque avendo una altezza massima di 270cm non si può nemmeno invocare il dubbio di aver rispettato comunque i 270 di altezza "media".
EliminaCiao Marco
RispondiEliminama un ex appartamento portiere A/4 superf. complessiva 20,4 mq (inclusi servizi che sono delle nicchie)può essere un "monostanza"? Secondo Reg.Ed.Com no: superficie minima 28 mq??? Come ci si comporta secondo te? Grazie
se è legittimato così da qualche titolo edilizio, probabilmente di diversi decenni fa o da un condono, non hai problemi. attenzione però perché gli appartamenti portiere non di rado sono in realtà conversioni abusive di altro tipo di spazio.
EliminaCiao Marco
RispondiEliminami trovo con un caso simile alla tua realizzazione ovvero un appartamento con una cucina di 4 mq ca. e altezza di 2,70 m quindi una cubatura inferiore dei 15 mc come prescritto dal R.E. Non ho la possibilità di ampliarla in quanto confinante con altro appartamento, l'esterno e la scala interna (appartamento tipo duplex); l'ultima parete con la porta d'accesso è lunga solo 115 cm. Secondo te è possibile indicare tale ambiente come angolo cottura in quanto vi si accede da ambiente soggiorno pranzo ingresso.
Grazie
in questo progetto la cubatura la raggiungevo comunque per via di una notevole altezza dei soffitti. In un caso come il tuo, se non vi è separazione tra zona cucina e soggiorno, puoi dichiararlo come angolo cottura, così la finestra della cucina contribuisce pure ai rapporti aeroilluminanti del soggiorno.
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