sabato 28 febbraio 2015

abbattere il rumore o l'inquinamento acustico - parte 3 - soffitti e solai

parte 3 - soffitti e solai

Questo post è un approfondimento di questo post, nel quale parlo più in generale dell'inquinamento acustico nelle abitazioni e di come eventualmente combatterlo, a cui vi rimando se siete digiuni dell'argomento. In questo post, dopo aver parlato in quest'altro dell'isolamento delle pareti, parlerò dell'isolamento dei soffitti.
Cominciamo subito col dire che i soffitti sono gli elementi più difficili da isolare, perché sono degli elementi strutturali a tutti gli effetti. Mentre una parte divisoria, un tramezzo cioè, è un elemento slegato dalle strutture portanti dell'edificio, i solai non possono non esserne connessi.

Essendo dunque degli elementi strutturali, sono anche degli ottimi conduttori di vibrazioni: e mentre un tramezzo all'aumentare della massa riduce la sua capacità di trasmettere vibrazioni (cioè suoni, cioè rumore), il solaio invece all'aumentare della massa rimarrà comunque un buon conduttore, anche e soprattutto perché il solaio trasmette delle vibrazioni che derivano da percussione diretta della superficie (il calpestìo, oggetti che cadono, sedie che vengono spostate, etc), cosa che invece generalmente non avviene con le pareti.

L'unico modo davvero efficace per isolarsi dal vicino rumoroso del piano di sopra è quello di frapporre un materassino (per esempio questo della isolmant) che smorza le vibrazioni, da porre al di sotto del massetto di sottopavimentazione del piano superiore. Sì, in pratica significa agire dall'interno dell'appartamento del vicino, cioè una situazione la cui invasività è a totale carico dell'altro, in cui è possibile intervenire solo quando è il vicino ad effettuare una ristrutturazione del proprio appartamento (in questo contesto potreste mettervi d'accordo col vicino nel chiedergli di voler predisporre, a vostre spese, l'isolamento del massetto).

Purtroppo anche questa, che è l'unica soluzione davvero efficace, non è sempre attuabile nelle ristrutturazioni degli edifici esistenti, perché i massetti hanno spesse volte uno spessore molto ridotto già di partenza, cosa che non consente di poter dedicare un po di spessore ad un materassino isolante, senza contare poi che si tratta di realizzare un vero e proprio sistema multi-strato il cui spessore non può essere inferiore agli 8cm (si consideri che gli edifici anni '60-'70 hanno massetti da non più di 4cm). Per approfondire in generale il tema dei massetti multi-strato vi rimando a quest'altro mio post di qualche tempo fa.

Una soluzione che definiremmo intermedia possono essere i materassini da sottopavimentazione, come questo sempre della isolmant, che pur non avendo l'efficacia di un materassino da porre al di sotto del massetto, offre comunque delle prestazioni discrete.

In generale, è segno di rispetto verso il prossimo l'installare almeno i massetti da sotto-pavimentazione nelle ristrutturazioni, così da limitare il fastidio verso il vicino. Nelle nuove costruzioni è d'obbligo realizzare dei solai che offrono un certo grado di isolamento acustico, che si può raggiungere solamente con l'impiego di queste tecnologie. Le case di nuova costruzione, infatti, se realizzate secondo le norme, offrono un comfort acustico sensibilmente superiore alle case esistenti.

Il problema di isolare i soffitti, e qui torniamo al discorso più generale, è che il rumore, una volta generato dall'impatto con il pavimento, si trasmette in due modi all'appartamento sottostante: uno, per vibrazione della soletta (cioè del soffitto vero e proprio) e l'altro per trasmissione, a sua volta, sulle strutture portanti perimetrali che siano pilastri in cemento, muri portanti o anche tramezzature interne. Non c'è modo per impedire la trasmissione di vibrazioni tra solaio e strutture verticali portanti, perché queste non possono essere discontinue (se non in casi particolari e con l'esecuzione di opere complesse e costose). Per questo motivo l'isolamento dall'interno dei soffitti è molto spesso poco efficace, a meno di non realizzare una vera e propria "scatola nella scatola" in cui tutta una stanza viene rivestita e desolidarizzata con tutte le pareti preesistenti circostanti: una soluzione costosa sia in termini economici che di spazio perso.

Comunque, l'isolamento interno dei soffitti è spesso l'unico modo per intervenire, posto che non è possibile obbligare il vicino a rifare il pavimento per i nostri problemi di inquinamento acustico: vediamo quindi qualche soluzione tecnica, così come abbiamo visto per le pareti divisorie.

Qualora stessimo già optando per una coibentazione di una o più pareti di confine con l'appartamento del vicino, potremmo pensare di realizzare entrambi i sistemi coibentanti con il cartongesso, che alla fine rappresenta sempre la soluzione più efficace ed economica per affrontare questi problemi.

A soffitto si tratta di realizzare una controsoffittatura, distaccata dal solaio, la quale deve essere priva di qualunque foratura (p.e. faretti o fari ad incasso), possibilmente non "pendinata" (cioè "agganciata" con piccoli "fili" al soffitto sovrastante); la pendinatura è indispensabile però per soffitti al di sopra di una certa dimensione, ed è su questi elementi pendinati che deve concentrarsi la perizia del posatore del cartongesso: occorre infatti utilizzare speciali tiranti "ammortizzati" (come per esempio i "ganci silent" di knauf) che assorbono la vibrazione del suono proveniente dal soffitto, evitando di trasmetterla alle lastre del cartongesso e spezzando così la catena elastica.

Laddove possibile potrebbe essere utile desolidarizzare i tramezzi con il solaio, realizzando un intaglio di pochi centimetri "togliendo" l'ultimissima fascia del tramezzo in aderenza al solaio, da riempirsi poi con riempitivi elastici. In questo caso fate però attenzione, in special modo negli edifici che hanno più di qualche decennio d'età, al cedimento che può innescarsi nel solaio: cedimento del tutto naturale, visto che le strutture portanti sono elastiche, ma che potrebbero comportare l'apertura di crepette e cavillature al piano superiore. In alternativa alla desolidarizzazione, si potrebbe pensare di coibentare acusticamente anche il tramezzo, quasi come se fosse un muro divisorio, però al prezzo di perdere dell'ulteriore spazio.

Le lastre del cartongesso poi è bene che siano doppie, oppure in alternativa è possibile utilizzare lastre ad elevate prestazioni acustiche, le stesse che abbiamo visto nel post delle pareti.

Comunque, ripeto, nella coibentazione dei solai si ottengono spesso risultati non così buoni rispetto a quanto si può ottenere con la coibentazione delle pareti divisorie.

A conclusione di questo excursus di casistiche occorre poi specificare un'ulteriore questione: cercare il silenzio assoluto tecnicamente è una cosa che non ha senso, perché le vibrazioni si trasmetteranno sempre e comunque, e perché più aumentiamo il livello di isolamento acustico rispetto all'esterno e maggiore sarà il livello di fastidio percepito da fonti di rumore interne all'appartamento: potrebbe quindi darsi che diventino udibili dei rumori che prima di effettuare le insonorizzazioni non davano fastidio (p.e. impianti condominiali, ronzii di chiller o motocondensanti dei condizionatori, fonti di rumore cioè difficilmente eliminabili) dunque occorrerebbe anche porsi la domanda esistenziale del se abbia davvero senso perseguire la ricerca del silenzio assoluto. I soggetti maggiormente sensibili all'inquinamento acustico ambientale probabilmente trarranno, in proporzione, un beneficio molto più alto dall'utilizzo dei tappi acustici durante il sonno che non da opere molto complesse e costose; io stesso mi considero un soggetto "sensibile" che tuttavia già solo con l'installazione dei nuovi infissi a casa - senza ulteriori sistemi coibentanti - riesce a dormire senza tappi (prima non ci riuscivo).

3 commenti:

  1. Buongiorno,
    di recente ho ristrutturato il mio appartamento e ho notato che i rumori sono notevolmente aumentati, ho un ultimo piano e dal piano inferiore arrivano rumori mai sentiti prima: voci, spostamento di mobili, chiusura di porte, oltre all'ascensore che si sente mentre prima non si sentiva. Mi chiedo se siano stati commessi errori tecnici che abbiano causato questo effetto. Nella ristrutturazione sono stati demoliti e spostati i tramezzi interni, ricostruiti in pannelli alfa e apponendo fra base e solaio inferiore uno strato di tappetino acustico fonoisolante da 3mm, e demolito parzialmente il pavimento, che in precedenza era in marmittoni, con passaggio delle tracce degli impianti a pavimento, rifacimento del massetto e copertura con parquet prefinito. Mi chiedo anche se sia ipotizzabile qualche tipo di intervento correttivo.

    Grazie

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    1. forse nelle demolizioni si è andato a creare un foro non ricucito che adesso fa da ponte acustico: bisognerebbe capire, con della strumentazione o anche prestando particolare attenzione, se i rumori provengono da un punto preciso o se sono diffusi. se sono diffusi il problema potrebbe essere di più complessa risoluzione.

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  2. escluderei la presenza di fori, invece i rumori sono piuttosto diffusi, si sentono soprattutto quelli dovuti a trascinamento o urti di mobili.

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